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Ricerche sul lessico della provvidenza in Agostino / Research on Augustine's Vocabulary with regard to Divine ProvidenceDal Chiele, Elisa <1983> 15 December 2014 (has links)
Questa ricerca è un’indagine semasiologica del lessico agostiniano della provvidenza divina, costituito dalle parole-chiave prouidentia, prouideo, prouidens, prouidus, prouisio, prouisor, prouisus, e dai lessemi in relazione logico-sintattica diretta con esse. La prospettiva è sia sincronica (si considerano tutte le attestazioni delle parole-chiave presenti nel corpus agostiniano), sia diacronica: si soppesano di volta in volta analogie e differenze agostiniane rispetto agli antecedenti, nell’intento di arricchire il panorama dei possibili modelli lessicali latini (pagani, biblici, patristici) di Agostino.
I dati lessicali sono stati raccolti in una banca dati appositamente costituita, selezionati secondo i criteri di frequenza e pregnanza semantica, e analizzati per nuclei tematici, coincidenti in parte con i capitoli della tesi.
Si studiano dapprima i lessemi che esprimono il governo della provvidenza (le famiglie lessicali di administro, guberno e rego, e altri lessemi che designano l’azione della provvidenza); sono poi analizzati lessemi e iuncturae in cui prevale l’idea del mistero della provvidenza. Gli ultimi due capitoli sono dedicati al tema della cura divina, e a quello della cosiddetta “pedagogia divina”: attraverso i segni esteriori, la provvidenza ‘richiama’ l’uomo a rientrare in se stesso. Un’appendice approfondisce infine l’uso agostiniano di Sap 6,16 e Sap 8,1.
L’apporto di Agostino al lessico filosofico latino va individuato a livello semantico più che nell’innovazione lessicale. Accanto a suffissazione, composizione, calco, la metafora svolge un ruolo essenziale nella formazione del lessico dell’Ipponate, e proviene spesso da altre lingue tecniche oppure è radicata nel patrimonio di immagini tradizionali della religione pagana.
Il debito di Agostino è indubbiamente verso Cicerone, ma anche verso Seneca, per l’uso in ambito esistenziale-biografico di alcuni lessemi. Agostino li trasferisce però dal piano umano a quello divino, come nel caso del concetto di admonitio: parte integrante del programma filosofico senecano; ‘richiamo’ della provvidenza per Agostino, concetto che risente anche dell’apporto di retorica ed esegesi. / The dissertation is a semasiological investigation of Augustine’s vocabulary concerning Divine Providence. It comprises both the key-words prouidentia, prouideo, prouidens, prouidus, prouisio, prouisor, prouisus and the lexemes in a direct logic-syntactic relationship to the key-words. On the one hand, the synchronic analysis considers all the key-words’ attestations within Augustine’s corpus, on the other hand, analogies and differences between Augustine and previous authors are successively evaluated from a diachronic perspective, in order to widen the spectrum of Augustine’s possible Latin models (pagans, biblical, patristic).
I have created a database to record the lexical data, selecting them according to the criteria of frequency and significance, organizing them by topics, corresponding in part to the dissertation’s chapters.
The first section deals with lexemes that designate the idea of the governance of Providence (the families of administro, guberno, rego and some lexemes which express the action of Providence); moreover, lexemes and iuncturae signifying Providence as a mysterious presence are investigated. The last two chapters deal with the topic of benevolence and with the so-called “divine pedagogy”: through exterior signs, Providence “calls back” the human being to his interiority. A final appendix deals with Augustine’s use of Sap 6,16 and Sap 8,1.
Augustine’s contribution to Latin philosophical vocabulary takes place on the semantic level rather than the lexical. Besides suffixation, composition, and calque, metaphors play a fundamental role in the composition of Augustine’s vocabulary. Metaphors are often derived from other technical languages, or they are based on traditional images of the pagan religion.
Augustine is indebted to Cicero and also to Seneca for the biographical-existential meaning of some lexemes, though Augustine transfers them from the human level to the divine level. This becomes clear, e.g., with reference to the concept of admonitio, an integral part of Seneca’s philosophical program, but the Providence’s “recall” for Augustine.
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Studi sugli Agrimensori Romani: per un commento a Hyginus MaiorAlexandratos, Libera <1979> 16 May 2007 (has links)
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Cecilio Stazio e il PHerc.78: Obolostates sive FaeneratorCarosi, Giulia <1977> 16 May 2007 (has links)
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Virgilio in abiti di scena ovidiani: the tragedy of Dido, queen of Carthage di Cristopher Marlowe. Introduzione, traduzione,commentoZiosi, Antonio <1978> 13 June 2007 (has links)
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Re-trodden paths and structural cohesion in Virgil: the function of limen in book II of the AeneidSecci, Davide Antonio <1979> 06 June 2008 (has links)
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Gli psiconimi in CatulloFantuzzi, Francesco <1975> 06 June 2008 (has links)
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Storiografi della Britannia medievale: tematiche storiche e letterarieZama, Alberto <1981> 04 June 2009 (has links)
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Oltre i fatti. Studio sulla tendenziosità della narrazione cesariana nel Bellum civileMontanari, Lorenzo <1973> 07 June 2011 (has links)
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Studi sull'epistola 114 di SenecaNanni, Benedetta <1965> 07 June 2011 (has links)
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I carmina docta di Catullo e le Argonautiche di Apollonio Rodio / Catullus' Long Poems and Apollonius Rhodius' ArgonauticaCalzascia, Sonja Caterina <1974> 23 May 2013 (has links)
La dissertazione, basandosi su un confronto sistematico dei testi, analizza i rapporti fra i carmina docta di Catullo e le Argonautiche di Apollonio Rodio con particolare attenzione al carme 64. Il lavoro è suddiviso in dieci capitoli più un'introduzione e una conclusione. Nell'introduzione si illustra la metodologia applicata e si discutono alcune questioni teoriche relative all'intertestualità. Nel I capitolo si delinea una storia della critica moderna che mette in evidenza come negli studi catulliani sul carme 64, nel corso dell'ultimo secolo e mezzo, Apollonio tenda ad assumere un ruolo sempre più importante. Nei capitoli II-IX viene fatto uno studio molto approfondito del carme 64. Tale studio analizza il testo catulliano mettendo in luce le somiglianze contenutistiche, strutturali e stilistiche con le Argonautiche. Il X capitolo è invece dedicato agli altri carmina docta. Poiché questi ultimi carmi hanno scarsi punti di contatto con il poema di Apollonio, ci si limita a mettere in evidenza una serie di motivi e tratti comuni. Nella parte conclusiva si espone un quadro sommario dei risultati raggiunti. Il lavoro dimostra in particolare come nel complesso le somiglianze fra Catullo e Apollonio riguardino elementi superficiali o luoghi comuni e come non vi sia alcuna prova certa di una dipendenza diretta di Catullo da Apollonio (nonostante una tale dipendenza sia da ritenersi probabile per ragioni storiche). In contrasto con buona parte della critica più recente, si esprime di conseguenza la convinzione che sia poco opportuno utilizzare le Argonautiche per spiegare il carme 64 o per instaurare un dialogo di natura intertestuale fra Catullo e Apollonio. / The dissertation offers an analysis of the relationship between Catullus' long poems and Apollonius Rhodius' Argonautica. The analysis, which is mainly concerned whith poem 64, is based on a methodical collation. The study is divided into ten chapters, an introduction, and a conclusion. In the introduction the adopted methodology is explained, and some theoretical questions regarding intertextuality are discussed. Chapter One deals with an outline of modern scholarship pertinent to the last hundred and fifty years. This outline points out that Apollonius tends to be more and more important in the scholarship on poem 64. From Chapter Two to Chapter Nine poem 64 is examined in detail. Special stress is laid on the similarities between Catullus and Apollonius pertaining to content, structure, and style. Chapter Ten concerns poems 61-63 and 65-68. As these seven poems are generally quite different from the Argonautica, only the similarities which are significant are examined. The last section draws the conclusions. On the whole, the study shows that the similarities between Catullus and Apollonius are rather unimportant, since they usually aren't deep or concern topoi. Although for historical reasons it seems probable that Apollonius influenced Catullus, there is in fact no evidence that Catullus' poems were directly influenced by Apollonius' Argonautica. Therefore, it is suggested that interpretations of Catullus 64 based on Apollonius' Argonautica should be avoided.This view stands in contrast to the views of those contemporary scholars who establish an intertextual relationship between poem 64 and the Argonautica.
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