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ALIMENTAZIONE E AUTORITA' COMPETENTI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE. PROBLEMI DI COORDINAMENTO / Feed and competent food safety Authorities. Coordination problems.

BARBATO, CARLA 21 January 2016 (has links)
Il lavoro affronta la questione della sostenibilità dei controlli pubblici nel settore della sicurezza alimentare, attraverso la ricognizione completa della normativa nazionale e europea vigente, individuando le aree specifiche di intervento delle diverse Autorità competenti sia a livello centrale si a livello sub statale. L’obiettivo è quello di pervenire alla definizione di compiti e funzioni delle predette Autorità nel settore del controllo ufficiale sulla sicurezza alimentare, ricercando nella giurisprudenza di legittimità i principi che di massima possano consentire di individuare le competenze dei diversi organi di controllo a vario titolo coinvolti, senza trascurare i meccanismi di governance attuabili al fine di consentire la massima interazione e la massima efficacia dei controlli stessi. / The paper deals with the issue of sustainability of public control in the field of food security , through the full review of the national and european legislation and the identification of the specific areas of intervention by the various competent authorities. The goal is to reach the definition of tasks and functions of the aforementioned authorities in the field of the food safety official control, searching the Court principles that rule may help to establish the responsibilities of the different control bodies involved in various ways without neglecting governance mechanisms be implemented in order to allow maximum interaction and maximum effectiveness of the controls.
2

Il ruolo della modellistica delle georisorse nei processi di pianificazione territoriale

Pistocchi, Alberto <1972> 11 April 2001 (has links)
No description available.
3

Ricerca e sviluppo di un sistema gerarchizzato di indicatori di sostenibilità ambientale applicabile alla valutazione di politiche, programmi e piani per lo sviluppo sostenibile delle attività di cava

Blois, Luciano <1957> 23 June 2004 (has links)
No description available.
4

Criteri di ottimizzazione per coltivazioni sotterranee di minerali di seconda categoria

Malucelli, Giorgio <1972> 17 May 2007 (has links)
No description available.
5

Fenomeni vibratori indotti da volate e da demolitori. Analisi e caratterizzazione delle cause di dispersione delle grandezze fondamentali.

Fabbri, Anna <1977> 17 May 2007 (has links)
No description available.
6

Modelizzazione spazio-temporale delle dinamiche di uso del suolo ed analisi comparativa di differenti approcci predittivi. Uso integrato di SIG e telerilevamento nello studio dei processi di deforestazione nella regione La Joyanca in Peten, Guatemala

Follador, Marco <1976> 07 March 2008 (has links)
L’uso frequente dei modelli predittivi per l’analisi di sistemi complessi, naturali o artificiali, sta cambiando il tradizionale approccio alle problematiche ambientali e di rischio. Il continuo miglioramento delle capacità di elaborazione dei computer facilita l’utilizzo e la risoluzione di metodi numerici basati su una discretizzazione spazio-temporale che permette una modellizzazione predittiva di sistemi reali complessi, riproducendo l’evoluzione dei loro patterns spaziali ed calcolando il grado di precisione della simulazione. In questa tesi presentiamo una applicazione di differenti metodi predittivi (Geomatico, Reti Neurali, Land Cover Modeler e Dinamica EGO) in un’area test del Petén, Guatemala. Durante gli ultimi decenni questa regione, inclusa nella Riserva di Biosfera Maya, ha conosciuto una rapida crescita demografica ed un’incontrollata pressione sulle sue risorse naturali. L’area test puó essere suddivisa in sotto-regioni caratterizzate da differenti dinamiche di uso del suolo. Comprendere e quantificare queste differenze permette una migliore approssimazione del sistema reale; é inoltre necessario integrare tutti i parametri fisici e socio-economici, per una rappresentazione più completa della complessità dell’impatto antropico. Data l’assenza di informazioni dettagliate sull’area di studio, quasi tutti i dati sono stati ricavati dall’elaborazione di 11 immagini ETM+, TM e SPOT; abbiamo poi realizzato un’analisi multitemporale dei cambi uso del suolo passati e costruito l’input per alimentare i modelli predittivi. I dati del 1998 e 2000 sono stati usati per la fase di calibrazione per simulare i cambiamenti nella copertura terrestre del 2003, scelta come data di riferimento per la validazione dei risultati. Quest’ultima permette di evidenziare le qualità ed i limiti per ogni modello nelle differenti sub-regioni. / The frequent use of predictive models for analyzing of complex, natural or artificial phenomena is changing the traditional approaches to environmental and hazard problems. The continuous improvement of computer performance allows for more detailed numerical methods, based on space-time discretisation, to be developed and run for a predictive modeling of complex real systems, reproducing the way their spatial patterns evolve and pointing out the degree of simulation accuracy. In this contribution we present an application of several methods (Geomatics, Neural Networks, Land Cover Modeler and Dinamica EGO) in the tropical training area of Petén, Guatemala. During the last few decades this region, included in the Biosphere Maya reserve, has seen a fast demographic raise and a subsequent uncontrolled pressure on its own geo-resources. The test area can be divided into several sub-regions characterized by different land use dynamics. Understanding and quantifying these differences permits a better approximation of a real system; moreover we have to consider all the physical, socio-economic parameters, which will be of use for representing the complex and sometimes random human impact. Because of the absence of detailed data from our test area, nearly all the information was derived from the image processing of 11 ETM+, TM and SPOT scenes; we studied the past environmental dynamics and we built the input layers for the predictive models. The data from 1998 and 2000 were used during the calibration to simulate the land cover changes in 2003, selected as reference date for the validation. The basic statistics permit to highlight the qualities or the weaknesses for each model on the different sub-regions. / L’utilisation chaque jour plus fréquent des modèles prédictifs pour décrire des systèmes complexes, naturels ou artificiels, est en train de changer progressivement les approches traditionnelles des problématiques environnementales et de gestion du risque. Le remarquable potentiel des ordinateurs actuels rend possible le développement de modèles numériques de calcul basés sur une discrétisation spatio-temporelle afin de simuler le comportement de phénomènes complexes ainsi que de prévoir des scénarios futures, avec différents dégréés d’approximation. On présent ici une application de différents modèles prédictifs (géomatique, réseaux de neurones, LCM Idrisi Andes et Dinamica), dans une région de forêt tropicale au Petén, Guatemala. Cette région, inscrite dans la réserve de biosphère Maya, a connu dans les dernières décades, une croissance démographique et une pression non contrôlée sur les ressources naturelles. Dans la région d’étude nous pouvons signaler des sous-régions avec différentes dynamiques d’utilisation du sol. Comprendre et quantifier de telles différences permet l’obtention d’une bonne approximation de la situation réelle et il est nécessaire d’intégrer les paramètres physiques, sociaux et économiques essentiels pour décrire la complexité, parfois aléatoire, de l’action anthropique. La première phase d’étude est basée exclusivement sur l’analyse d’informations satellites, car il n’existe pas d’autres données utiles disponibles sur cette étendue. Le traitement de 11 images ETM+, TM et SPOT a rendu possible l’observation des dynamiques environnementales passées ainsi que la construction de l’Input pour les différentes approches prédictives. Les résultats obtenus, en partent des informations collectées en 1998 et 2000, seront validés avec une image réelle de 2003; les statistiques de base vont permettre de souligner les points forts et les points faibles de chaque modèle sur les différentes sous-régions.
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Influenza della variabilità spaziale sul trasporto reattivo / Influence de la variabilité spatiale sur le transport réactif

De Lucia, Marco <1977> 22 February 2008 (has links)
La tesi ha per obiettivo di quantificare gli effetti che la variabilità spaziale del mezzo poroso ha sull'evoluzione di un sistema geochimico. Le reazioni di dissoluzione o precipiazione di minerali modificano la struttura microscopica del mezzo, e con essa le proprietà idrodinamiche del sistema, la permeabilità in modo particolare. La variabilità spaziale iniziale del mezzo può essere causa della formazione di digitazioni o canalizzazioni? La prima parte della tesi tratta il cambiamento di scala, necessario per passare da una simulazione geostatistica su griglia fine al calcolo di trasporto su una tessellazione più grossolana. Nel caso del codice di calcolo Hytec, che implementa uno schema ai volumi finiti basato su discretizzazione in poligoni di Voronoï, sono stati confrontati diversi metodi di calcolo della permeabilità equivalente, seguendo differenti criteri. La seconda parte riguarda i calcoli di trasporto reattivo condotti su famiglie di simulazioni geostatistiche del mezzo; l'influenza della variabilità spaziale iniziale sull'evoluzione dei sistemi viene quantificata grazie ad opportune grandezze osservabili. Sono state studiate due reazioni distinte: un caso di dissoluzione, in maniera più approfondita, e più rapidamente un caso di precipitazione, il cui effetto complessivo è quello di riequilibrare il sistema. / La thèse vise à quantifier les effets de la variabilité spatiale d'un milieux poreux sur l'évolution d'un système géochimique. Les réactions de dissolution ou de précipitation des minéraux modifient la structure microscopique du milieu, et par suite les caractéristiques hydrodynamiques du système, notamment la perméabilité. La variabilité spatiale du milieu initial peut-elle alors être à l'origine de la formation de digitations ou de chenaux? La première partie traite du changement d'échelle, pour le passage d'une simulation géostatistique sur grille fine au calcul de transport sur un maillage plus grossier. Dans le cas du code Hytec, qui utilise un schéma aux volumes finis fondé sur une discrétisation en polygones de Voronoï, plusieurs méthodes de calcul de la perméabilité équivalente sont comparées, suivant différents critères. La deuxième partie aborde les calculs de transport réactif sur une famille de simulations géostatistiques du milieu. L'influence de la variabilité spatiale initiale sur l'évolution des systèmes est quantifiée à l'aide de “observables” convenables. Deux réactions distinctes sont étudiées, un cas de dissolution, de façon approfondie, et, plus rapidement, un cas de précipitation tendant au rééquilibrage du système.
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Criteri di scelta di modelli geostatici spaziotemporali per problemi ambientali

Sgallari, Serena <1978> 16 April 2008 (has links)
No description available.
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Integrazione di tecnologie non distruttive per la caratterizzazione di rocce ornamentali

Martoro, Francesca <1976> 28 April 2009 (has links)
ABSTRACT: The dimension stone qualification through the use of non-destructive tests (NDT) is a relevant research topic for the industrial characterisation of finite products, because the competition of low-costs products can be sustained by an offer of highqualification and a top-guarantee products. The synthesis of potentialities offered by the NDT is the qualification and guarantee similar to the well known agro-industrial PDO, Protected Denomination of Origin. In fact it is possible to guarantee both, the origin and the quality of each stone product element, even through a Factory Production Control on line. A specific disciplinary is needed. A research developed at DICMA-Univ. Bologna in the frame of the “OSMATER” INTERREG project, allowed identifying good correlations between destructive and non-destructive tests for some types of materials from Verbano-Cusio-Ossola region. For example non conventional ultrasonic tests, image analysis parameters, water absorption and other measurements showed to be well correlated with the bending resistance, by relationships varying for each product. In conclusion it has been demonstrated that a nondestructive approach allows reaching several goals, among the most important: 1) the identification of materials; 2) the selection of products; 3) the substitution of DT by NDT. Now it is necessary to move from a research phase to the industrial implementation, as well as to develop new ND technologies focused on specific aims.
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Caratterizzazione meccanica multiscala di materiali rocciosi strutturalmente complessi

Bandini, Annalisa <1981> 07 September 2011 (has links)
The research work was aimed at studying, with a deterministic approach, the relationships between the rock’s texture and its mechanical properties determined at the laboratory scale. The experimentation was performed on a monomineralic crystalline rock, varying in texture, i.e. grains shape. Multi-scale analysis has been adopted to determine the elasto-mechanical properties of the crystals composing the rock and its strength and deformability at the macro-scale. This let us to understand how the structural variability of the investigated rock affects its macromechanical behaviour. Investigations have been performed on three different scales: nano-scale (order of nm), micro-scale (tens of m) and macro-scale (cm). Innovative techniques for rock mechanics, i.e. Depth Sensing Indentation (DSI), have been applied, in order to determine the elasto-mechanical properties of the calcite grains. These techniques have also allowed to study the influence of grain boundaries on the mechanical response of calcite grains by varying the indents’ sizes and to quantify the effect of the applied load on the hardness and elastic modulus of the grain (indentation size effect, ISE). The secondary effects of static indentation Berkovich, Vickers and Knoop were analyzed by SEM, and some considerations on the rock’s brittle behaviour and the effect of microcracks can be made.

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