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Zero-Error capacity of quantum channels. / Capacidade Erro-Zero de canais quânticos.

MEDEIROS, Rex Antonio da Costa. 01 August 2018 (has links)
Submitted by Johnny Rodrigues (johnnyrodrigues@ufcg.edu.br) on 2018-08-01T21:11:37Z No. of bitstreams: 1 REX ANTONIO DA COSTA MEDEIROS - TESE PPGEE 2008..pdf: 1089371 bytes, checksum: ea0c95501b938e0d466779a06faaa4f6 (MD5) / Made available in DSpace on 2018-08-01T21:11:37Z (GMT). No. of bitstreams: 1 REX ANTONIO DA COSTA MEDEIROS - TESE PPGEE 2008..pdf: 1089371 bytes, checksum: ea0c95501b938e0d466779a06faaa4f6 (MD5) Previous issue date: 2008-05-09 / Nesta tese, a capacidade erro-zero de canais discretos sem memória é generalizada para canais quânticos. Uma nova capacidade para a transmissão de informação clássica através de canais quânticos é proposta. A capacidade erro-zero de canais quânticos (CEZQ) é definida como sendo a máxima quantidade de informação por uso do canal que pode ser enviada através de um canal quântico ruidoso, considerando uma probabilidade de erro igual a zero. O protocolo de comunicação restringe palavras-código a produtos tensoriais de estados quânticos de entrada, enquanto que medições coletivas entre várias saídas do canal são permitidas. Portanto, o protocolo empregado é similar ao protocolo de Holevo-Schumacher-Westmoreland. O problema de encontrar a CEZQ é reformulado usando elementos da teoria de grafos. Esta definição equivalente é usada para demonstrar propriedades de famílias de estados quânticos e medições que atingem a CEZQ. É mostrado que a capacidade de um canal quântico num espaço de Hilbert de dimensão d pode sempre ser alcançada usando famílias compostas de, no máximo,d estados puros. Com relação às medições, demonstra-se que medições coletivas de von Neumann são necessárias e suficientes para alcançar a capacidade. É discutido se a CEZQ é uma generalização não trivial da capacidade erro-zero clássica. O termo não trivial refere-se a existência de canais quânticos para os quais a CEZQ só pode ser alcançada através de famílias de estados quânticos não-ortogonais e usando códigos de comprimento maior ou igual a dois. É investigada a CEZQ de alguns canais quânticos. É mostrado que o problema de calcular a CEZQ de canais clássicos-quânticos é puramente clássico. Em particular, é exibido um canal quântico para o qual conjectura-se que a CEZQ só pode ser alcançada usando uma família de estados quânticos não-ortogonais. Se a conjectura é verdadeira, é possível calcular o valor exato da capacidade e construir um código de bloco quântico que alcança a capacidade. Finalmente, é demonstrado que a CEZQ é limitada superiormente pela capacidade de Holevo-Schumacher-Westmoreland.
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Boiardo lettore di Dante. Comunicazione letteraria e intertestualità a Ferrara nella loro dimensione storica

Cazzato, Matteo 29 May 2024 (has links)
La tesi si propone di indagare l’intertestualità dantesca nell’opera volgare di Matteo Maria Boiardo. Il fenomeno è già stato oggetto di studi – indirizzati soprattutto al poema cavalleresco, e in misura minore (specie negli ultimi anni) al canzoniere lirico – che si sono mossi però nell’alveo dell’impostazione strutturalista, con una considerazione della memoria poetica da un punto di vista formalista e tipologico. Questa corrente ha consentito sviluppi importanti negli studi filologici, ma porta a vedere il fatto letterario staccato dal suo contesto di riferimento. Se questo esito in Italia è stato arginato da una forte base storicista, va detto che gli studi sulle riprese poetiche hanno però vissuto una situazione particolare. Da una parte, infatti, lo strutturalismo fra anni ’60 e ’70 ha imposto anche in Italia, attraverso una serie di importanti lavori, il suo modo di trattare la questione, senza poi che il successivo approdo semiotico incidesse in maniera significativa. Dall’altra, la reazione di chi voleva agganciare il fenomeno al dato storico ha riportato il problema all’impostazione erudita della critica delle fonti, privilegiando la raccolta dati da mettere in relazione con le informazioni sulla storia della tradizione e della circolazione. L’obbiettivo di questa tesi è fare un passo avanti, nella convinzione che per lo studio di questi fenomeni di riuso sia la circolazione manoscritta che i dati testuali e formali vadano letti in una piena prospettiva semiotica: guardare ai fenomeni di tradizione e trasmissione testuale nell’ottica dei processi ricettivi, e considerare le scelte di memoria poetica come atti comunicativi, con un valore pragmatico. La ricerca ha l’intento di giungere ad una maggior comprensione del rapporto del dotto poeta umanistico con il modello dantesco, un’interpretazione più chiara delle strategie di riuso, determinate dal particolare modo di leggere la Commedia nel contesto specifico, e perciò attraverso un preciso filtro fra quelli disponibili al tempo. Accanto all’insieme di informazioni filologiche sulle attestazioni manoscritte nelle biblioteche del tempo, l’indagine qui condotta consente – anche da un punto di vista che potremmo definire attributivo – di indicare in Benvenuto da Imola l’esegeta di riferimento per Boiardo e il suo pubblico, proprio perché l’osservazione ravvicinata dei testi e dei loro legami fa emergere questa tradizione interpretativa come la più attiva nell’elaborazione boiardesca rivolta ai lettori. Il lavoro non ha preso le mosse da un afflato teorico, teso a riconcettualizzare l’intertestualità, ma da un intento di chiarificazione sui testi e alcuni loro aspetti che non sembravano però trovare una spiegazione soddisfacente all’interno del quadro metodologico diffuso. Il lavoro, allora, ha assunto poco alla volta anche una vena metodologica sorta dall’osservazione dei fenomeni in modo nuovo. E così, accanto all’indagine storico-letteraria, e in stretta relazione con essa, è stato possibile avanzare alcune proposte ermeneutiche sui meccanismi intertestuali in base alle dinamiche della comunicazione letteraria. E nelle pagine che seguono il percorso si articola attorno a nuclei diversi ma interconnessi: da una parte la riflessione generale a carattere semiotico sui fenomeni di memoria poetica, che vengono concettualizzati grazie agli apporti di discipline come la pragmatica; segue una ricognizione storica sulle modalità di lettura e ricezione del modello dantesco – e non solo – in base alla circolazione dei testi e dei loro apparati esegetici; si arriva poi al nucleo del lavoro con l’affondo diretto su opere e paratesti esegetici con le loro relazioni, che si instaurano all’interno del laboratorio d’autore e poi da lì arrivano al pubblico.

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