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LA CERAMICA D'USO COMUNE ALTOMEDIEVALE (SEC. V-VIII) IN ITALIA SETTENTRIONALE: PRODUZIONI, CIRCOLAZIONE E CONSUMO ALLA LUCE DI ALCUNI CONTESTI LOMBARDISEDINI, ELIANA 12 April 2014 (has links)
La tesi si propone di analizzare le produzioni, la circolazione e il consumo della ceramica di uso comune in età altomedievale in Italia settentrionale alla luce di alcuni contesti lombardi ritenuti particolarmente significativi. Questa classe di manufatti è ormai da alcuni decenni al centro dell’interesse degli studiosi che si occupano di cultura materiale e, più in generale, di aspetti relativi alle dinamiche socio-economiche del periodo; un primo aspetto che si è dunque reso necessario analizzare riguarda lo stato degli studi, le differenti modalità di approccio adottate nei diversi ambiti di ricerca così da ricostruire l’evoluzione degli orientamenti e i progressi della disciplina, sia da un punto di vista metodologico, sia per quanto attiene alla lettura che gli specialisti hanno dato di determinati fenomeni. La seconda parte è dedicata all’analisi dei casi di studio lombardi, scelti per l’alto valore del contesto: Cornate d’Adda (MB), Castelseprio (VA), Bellinzona (CH), Milano, Pavia. Per ciascuno di essi lo studio del materiale ceramico è stato preceduto da un’attenta disamina del contesto, così da valorizzare appieno il suo valore sociale di luogo di consumo. Le ceramiche sono state analizzate cercando di ricostruire tutte le fasi del processo di lavorazione (impiego delle materie prime, tecnologia di lavorazione e cottura, tipologia del prodotto finito), in modo da ricostruire i quadri produttivi di riferimento. I risultati ottenuti hanno consentito di esaminare i differenti livelli di accesso al consumo della ceramica in rapporto ai contesti sociali di consumo e raffrontarli ad altri casi noti in letteratura. È stato così possibile riconsiderare alcuni fenomeni ritenuti peculiari del periodo, quali il riaffiorare/comparire di tecniche di lavorazione a mano o al tornio lento e il diffondersi di alcune forme peculiari come i fornetti-coperchio e i boccali. / The thesis means to evaluate production, trade and consumption of coarse ware in Northern Italy during the Early Middle Ages, through the analysis of several assemblages found in Lombardy deemed to be particularly representative.
For the last decades the attention of scholars has been focusing on coarse ware: this is an engaging subject not only for those interested in material culture, but also for wider researches regarding socio-economic dynamics. Therefore, the first step has been the assessment of the state of research, taking into account the different approaches proper to each research field. This led us to retrace developments and improvements of the discipline, both from a methodological point of view and with regard to the ways specialists have been interpreting specific phenomena.
The second part of the work is devoted to the analysis of the case studies, chosen in consideration of their high scientific value: Cornate d’Adda (MB), Castelseprio (VA), Bellinzona (CH), Milano, Pavia. For each one, the archaeological context has been thoroughly reviewed before studying the pottery assemblage, so that the social features of the consumption site could be adequately highlighted. Pottery has subsequently been analysed trying to retrace every step of the production process (use of raw materials, making and firing techniques, typology of finished objects), in order to recreate the reference productive context.
In the light of the results achieved, the different levels of access to pottery consumption in connection with the social context have been studied and compared with other published case studies. Thanks to this research, several phenomena deemed to be typical of the Early Middle Ages, such as the appearance/resurfacing of hand- or slow-wheel-making techniques or the spreading of distinctive shapes (e.g. cooking bells or jugs) have been reassessed.
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Tessellata vitrea in età tardoantica e altomedievale: archeologia, tecnologia, archeometria. Il caso di Milano / Tessellata vitrea in Late Antiquity and the Early Middle Ages: archaeology, technology, archaeometry. The case of MilanNERI, ELISABETTA 30 March 2012 (has links)
La tesi indaga la produzione e la messa in opera delle tessere musive e dei sectilia parietali in paste vitree in epoca tardoantica e altomedievale, studiando in particolare il caso di Milano.
Nella prima parte viene esaminato il processo di produzione del vetro musivo, poco noto nella documentazione edita, ma estremamente fecondo per la ricostruzione degli scambi commerciali e culturali del periodo esaminato. Con vari strumenti (etnoarcheologia, ricettari, analisi archeometriche, resti archeologici, fonti economiche, stime quantitative, documentazione di restauro) vengono rintracciati gli indicatori di riconoscibilità di un atelier che produce piastre musive colorate e a foglia d’oro, i marker di cronologia, provenienza e tecnologia ottenibili dalle analisi chimiche sul vetro musivo e l’esito materiale dei gesti eseguiti da chi mette in opera rintracciabili sui frammenti.
Nella seconda parte sono affrontate le problematiche specifiche del caso milanese.
In particolare viene riconsiderata l’ipotesi dell’esistenza di una bottega milanese per la realizzazione e la posa di tessellata vitrea. A fronte di una bibliografia contraddittoria sulla datazione e il contesto culturale in seno a cui sarebbero nate queste competenze, vengono valutati i resti archeologici di decorazioni musive parietali (lacerti e tessere sciolte) e vengono caratterizzati con analisi archeometriche. Viene così determinata la diffusione dell’arte, contestualizzato quanto ancora conservato e stabilito quali apporti commerciali e culturali ha comportato la realizzazione dei mosaici milanesi.
I resti archeologici, le fonti letterarie, le attestazioni iconografiche, le analisi archeometriche, pur nella loro difficile lettura, permettono di riconoscere tre momenti di diffusione dell’arte musiva: l’età tardo-imperiale, l’età gota e i secoli finali dell’altomedioevo. Per ogni periodo vengono analizzati tre casi significativi: la basilica di San Lorenzo (fine IV-inizi V sec.), il battistero di San Giovanni alle Fonti (fine V-VI sec.) e la basilica di Sant’Ambrogio (V-VI e X sec.).
La ricerca contribuisce a diverse problematiche aperte: la tecnologia del vetro, gli elementi di continuità e innovazione rispetto alle tecniche romane, la decorazione parietale dei monumenti milanesi, le scelte dei committenti che hanno finanziato gli edifici, l’investimento necessario, le relazioni intraprese per realizzare le opere. / The thesis studies the production and layout of wall mosaic tesserae and of glass paste sectilia in late antique and early medieval times, focusing in particular on the case of Milan.
The first part examines the productive process of glass mosaics to reconstruct the commercial and cultural exchanges of the studied period. Different tools (ethnoarchaeology, technical recipes, archaeometric analyses, archaeological remains, economic sources, quantitative estimates, restoration reports) are used to track the indicators of a workshop producing coloured and gold-leaf mosaic plates, to identify the markers of mosaic glass history and technology from chemical analysis, and to detect the material results on the remains of the actions performed by the craftsmen.
The second part investigates the specific issues of the case of Milan. In particular, it reconsiders the hypothesis of the existence of a Milanese workshop that manufactures and lays out glass tesserae, approached so far in a contradictory literature in term of chronology and cultural framework.
The archaeological remains, literary sources, iconographic testimonies, and archaeometric analyses, despite their difficult interpretation, allow identifying three stages of diffusion of mosaic art in Milan: the late Imperial age, the age of the Goths, and the final centuries of the Early Middle Ages. Three significant cases are analyzed for each of these periods: the Basilica of San Lorenzo (late 4th-early 5th c.), the baptistery of San Giovanni alle Fonti (end 5th-6th c.) and the Basilica of Sant’Ambrogio (5th-6th and 10th c.).
This research contributes to the state of several open questions: the technology of glass, the preserved or innovative features with respect to Roman techniques, the mural decoration of Milanese buildings, the choices of the customers who have financed the buildings, the investment required, the social and commercial relations established in order to carry out the works.
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IL REIMPIEGO DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE NEL CANTIERE MEDIEVALE. DINAMICHE DI TRASFORMAZIONE, LINEE EVOLUTIVE E INDICATORI CRONOTIPOLOGICI NELLE ARCHITETTURE MILANESI TRA TARDOANTICO E XII SECOLO / The reuse of building materials in the medieval constructions. Transformation dynamics, evolutionary lines and age-typology indicators in the architecture of Milan between the late antiquity and the 12th century.GREPPI, PAOLA 12 April 2014 (has links)
La tesi è rivolta allo studio comparativo delle tecniche costruttive datate tra tardo antico e romanico (fine IV-XII secolo), con particolare attinenza agli edifici di culto milanesi. L'obiettivo principale è stato quello di delineare le linee evolutive delle tecniche costruttive e identificare la presenza di caratteri tecnici particolari che avessero valore di indicatore cronotipologico.
Il quadro complesso e articolato degli studi pregressi sulle più note basiliche medievali milanesi ha reso necessaria l'indagine, per la presenza di ipotesi interpretative contraddittorie e la frequente carenza di indagini aggiornate sotto il profilo metodologico. Per questa ragione, la prima parte del lavoro è stata rivolta alla definizione della storia degli studi editi riguardanti temi di carattere archeologico e architettonico, che hanno costituito la base di riferimento per l'individuazione delle campionature murarie da analizzare. Nell'ambito di questa stessa sezione si è resa poi indispensabile la stesura di una parte destinata alla trattazione del metodo utilizzato che, per quanto riguarda l'analisi del materiale da costruzione in laterizio, ha previsto l'applicazione, in via sperimentale su un raggio di indagine così esteso, del metodo mensiocronologico al materiale di recupero.
La seconda parte della tesi ha riguardato l'analisi dei principali contesti architettonici esaminati (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazaro Maggiore, S. Ambrogio, S. Eustorgio), affrontata con schede apposite destinate all'inquadramento dei dati storico-archeologici pregressi, delle campionature murarie esaminate, in pietra e laterizio, e dei risultati delle analisi metriche. Ogni fase costruttiva individuata è stata poi approfondita in sezioni specifiche nelle quali sono confluiti i risultati raggiunti.
La terza ed ultima parte del lavoro, è stata infine rivolta alla trattazione delle cronotipologie dei tipi costruttivi elaborate (in opus latericium, opus latericium spicatum e opera di spolia), a quella dei principali indicatori cronotipologici individuati e alle loro modalità di trasformazione nel tempo.
Il lavoro di ricerca ha aperto molteplici prospettive di approfondimento, relative ai singoli monumenti trattati ma anche a problematiche di più ampio respiro nel settore dell'edilizia medievale, che sono state trattate nel capitolo conclusivo. / The thesis is dedicated to the comparative study of construction techniques dating from late antiquity and Romanesque (end of 4th-12th century), with particular attention to the religious buildings in Milan. The main objective was to represent the evolutionary lines of the construction techniques and to identify the presence of technical characteristics that have a specific age-typology meaning.
The contradictory interpretative hypotheses and the lack of up-to date - in terms of methodology - investigations within the complex and extensive literature on the most known medieval basilicas in Milan has inspired this investigation. For this reason, the first part of the work treats the definition of the history of the published studies on the archaeological and architectural subjects, which have represented the reference for the identification of the masonry samples to be analyzed. As part of this section it was necessary the drafting of a description of the method used. With regard to the analysis of structural clay material, such process provided for the application - on an experimental basis on a so extensive investigation - of the metric-age analysis method to the recovered material.
The second part of the thesis concerned the analysis of the main architectural complexes examined (S. Giovanni alle Fonti, S. Tecla, S. Simpliciano, S. Nazario Maggiore, St. Ambrose, St. Eustorgio), performed through dedicated files for the classification of former historic-archaeological data, of the masonry and the stone and brick samples tested, and of the results of the metric analysis. Each identified construction phase was then further investigated in specific sections where the results are gathered.
The third and final part of the work concerns the discussion of the developed age-typologies of the construction materials (opus latericium, opus spicatum latericium and works in spolia), the main age-typology indicators identified and the different ways they changed over time.
The research has opened up many scenarios for further studies, in relation to the individual monuments treated but also to broader issues in the sector of the Middle Ages building activity, as discussed in the final section.
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