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LE AMMINISTRAZIONI INTERNAZIONALI DELLA BOSNIA ERZEGOVINA E DEL KOSOVO. LA NOZIONE DI SOVRANITA' NEL CASO DI ENTITA' TERRITORIALI CON PERSONALITA' GIURIDICA INTERNAZIONALE PARZIALE

CATTANEO, MARIA CHIARA 18 May 2010 (has links)
Dopo aver delineato nel primo capitolo i necessari fondamenti teorici della disciplina relativa all’acquisto della sovranità e dunque della personalità giuridica internazionale anche nel caso di entità territoriali non statuali, è presentata una descrizione delle caratteristiche principali dell’amministrazione internazionale della Bosnia Erzegovina (capitolo 2) e del Kosovo (capitolo 3). Per fornire un quadro il più possibile chiaro, si rende anzitutto necessario indagare l’applicabilità della nozione di Stato a ciascuna delle due entità territoriali prese in esame le quali, sebbene sotto profili istituzionali differenti, sono state parte della Federazione delle Repubbliche socialiste iugoslave. Se per la Bosnia Erzegovina prassi e dottrina si sono dimostrate concordi nel riconoscere lo status di Stato indipendente, nel caso del Kosovo tale sintonia di posizioni non è ad oggi riscontrabile a causa del peculiare e incompiuto percorso di acquisizione della personalità giuridica internazionale. / Legal scholars have increasingly considered the phenomenon of international territorial administrations as a governance device which challenges some of the fundamental patterns of international law. Indeed, international territorial administrations have created normative problems by shaping both concepts of State and sovereignty. In several cases international administrators have exercised full legislative and executive authority in the administered territories, placing them in the role of governmental institutions of a State. This is the case of Bosnia and Herzegovina and Kosovo which have been ruled international administrations vested with the power to adopt acts with direct effect on the legal order of those territories. After briefly examining previous experiments in internationalized territories, this thesis applies this category to Bosnia and Herzegovina and Kosovo and describes how sovereignty was dealt with by international actors.
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STRATEGIC NETWORKS AND FOREIGN EXPANSION: THE CASE OF ITALIAN AGRIFOOD SMALL AND MEDIUM-SIZED ENTERPRISES

GHEZZI, DANIELE MARIA 22 April 2010 (has links)
La tesi analizza le strategie di internazionalizzazione delle imprese agroalimentari di piccole e medie dimensioni, con particolare riferimento al caso italiano. In particolare, vengono prese in esame diverse forme di alleanze strategiche interorganizzative che tali imprese possono adottare per incrementare l'espansione internazionale e l'ingresso in nuovi mercati. A questo proposito, la tesi è essenzialmente articolata in due studi, uno riguardante il lato "a monte" della catena del valore (ossia il mercato di fornitura), e l'altro il versante "a valle", ossia il mercato del cliente finale. / The thesis analyzes agrifood SMEs internationalization strategies, with specific reference to the Italian case. In particular, the study focuses on the different forms of interorganizational strategic networks to foster geographic expansion and foreign market entry. Regarding this matter, moreover, the thesis is basically articulated in two studies, one concerning the upstream side of the value creation system (i.e. the supply market), while the other the downstream side (i.e. customer market).
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EMI (ENGLISH-MEDIUM INSTRUCTIONS) NEL CONTESTO UNIVERSITARIO ITALIANO / EMI, ENGLISH AS A MEDIUM OF INSTRUCTION, IN THE ITALIAN HIGHER EDUCATION SYSTEM

BROGGINI, SUSANNA 05 May 2017 (has links)
Questa tesi riflette l’attuale interesse per il dibattito educativo sul ruolo e sull’uso dell’inglese come lingua veicolare in ambiente accademico. I programmi che utilizzano l’inglese come Medium of Instruction (EMI) sono al centro dell’attenzione di questo studio, che si compone di una parte quantitativa e una parte qualitativa. Attraverso un’analisi aggiornata dei dati raccolti da Costa e Coleman nel 2012, la prima parte descrive i risultati di un questionario spedito a tutte le università italiane; la parte qualitativa descrive l’utilizzo dei marcatori metadiscorsivi impiegati da quattro docenti dell’Università Cattolica di Milano. A tale scopo, è stata adottata una versione semplificata del modello di Ädel (2003), proposto da Nobles (2010), e applicato in questa sede al discorso accademico orale. L’aumento del numero di corsi di EMI in Italia registrato da Costa e Coleman nel 2012 è rimasto stabile. Il confronto tra l’uso di marcatori metadiscorsivi personali e impersonali mostra un maggior utilizzo dei primi, in particolare del pronome personale “we”. Infine, lo studio vuole fornire dati e riflessioni a docenti, istituzioni universitarie e legislatori, utili anche alla progettazione di corsi di formazione per insegnanti. / This thesis reflects the shared current interest in the ongoing educational debate on the role and use of English as a medium of instruction in academic settings. English as a Medium of Instruction (EMI) programs are the main focus of this study which includes a quantitative and a qualitative part. Through an up-to-date analysis of the data on EMI courses in Italy collected by Costa and Coleman in 2012, the first part shows the results of a questionnaire that was sent to all Italian universities; the qualitative part describes the use of metadiscourse markers by four Italian lecturers at the Università Cattolica of Milan. The simplified and restricted classification model of metadiscourse markers proposed by Nobles (2010), adapted from Ädel (2003), was here applied to the academic spoken discourse. The increase in the number of EMI courses in Italy registered by Costa and Coleman in 2012 has remained stable. The comparison of the use of personal and impersonal metadiscourse shows that personal metadiscourse tokens surpass the impersonal counterpart, with the pronoun “we” as the most frequent self-mention marker in the corpus. Finally, the present study can be of great interest both for lecturers and university policymakers or teacher-training designers.
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Imprese familiari e acquisizioni: come la famiglia influenza le strategie e le performance aziendali / IMPRESE FAMILIARI E ACQUISIZIONI: COME LA FAMIGLIA INFLUENZA LE STRATEGIE E LE PERFORMANCE AZIENDALI / Family firms and acquisitions: how the family influences business strategies and performances

RIZZI, FRANCESCA 28 March 2018 (has links)
Il presente lavoro, riconoscendo la rilevanza che le aziende familiari detengono all’interno del contesto internazionale, con particolare riferimento a quello italiano, si propone di analizzare la loro propensione verso l’implementazione della strategia di acquisizione. In particolare lo studio, composto da tre paper tra loro connessi, è volto a delineare una “fotografia” del tessuto imprenditoriale italiano rilevando le caratteristiche delle aziende familiari e della tipologia delle operazioni di crescita per via esterna da queste conseguite. Inoltre, la ricerca fornisce delle comparazioni con le operazioni svolte dalle imprese non familiari così da comprenderne similitudini e differenze evidenziando come la partecipazione della famiglia proprietaria, sia in termini di proprietà che di gestione, incida sulla predisposizione ad acquisire. Il primo paper indaga l’attitudine delle imprese familiari e non familiari ad acquisire, mostrando tipologie e caratteristiche delle operazioni di crescita per via esterna da queste conseguite nel periodo 2000 – 2014. Il secondo lavoro, approfondito il ruolo della distanza culturale ed economica tra acquirente ed acquisita, verifica se le aziende familiari hanno economicamente beneficiato dell’implementazione della strategia di crescita per via esterna. Il terzo contributo analizza come le differenti modalità e livelli di coinvolgimento diretto della famiglia alla vita d’impresa incida sulla predisposizione ad acquisire. / The aim of this work, which recognizes the importance of family-owned firms in the international environment – focusing in particular on the Italian context – is to analyze their propensity to implement the acquisition strategy. The study, composed of three interrelated papers, is intended to “take a picture” of the Italian entrepreneurial fabric, by detecting the features of family firms and the type of growth operations through acquisitions. Furthermore, this research outlines comparisons with the operations led by non family firms, in order to understand similarities and differences by highlighting how the role of family owner, both in terms of property and management, influences the propensity to acquire.  The first paper examines the propensity of family and non family firms to acquire, showing the types and features of the growth operations through acquisitions in the timeframe 2000 - 2014. The second paper, after studying in depth the role of the cultural and economic distance between the acquirer and target, checks whether family firms benefitted from the implementation of acquisition. The third paper analyses the influence of the several implementation procedures and the level of direct involvement of the family in the life of the firms on the propensity to acquire.
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Il Multinational Managerial Community Index per analizzare l’internazionalizzazione d’impresa da una prospettiva incentrata sul comportamento collaborativo internazionale dei manager relativamente alla propria catena del valore / IL MULTINATIONAL MANAGERIAL COMMUNITY INDEX PER ANALIZZARE L'INTERNAZIONALIZZAZIONE D'IMPRESA DA UNA PROSPETTIVA INCENTRATA SUL COMPORTAMENTO COLLABORATIVO INTERNAZIONALE DEI MANAGER RELATIVAMENTE ALLA PROPRIA CATENA DEL VALORE / The Multinational Managerial Community Index to analyze the firm’s internationalization degree from a perspective focused on the international collaborative managerial behavior relative to its value chain.

ALBERTIN, ROBERTO 24 May 2017 (has links)
La presente tesi teorica propone il MOPC index per misurare quanto i manager abbiano generato una comunità multinazionale di gestione aperta di un generico processo considerando congiuntamente l’affiliazione, la connettività interna, la forza e la multinazionalità. A tal fine ho impiegato il SAOM-Behavior valutando la collaborazione internazionale di processo ed annessa propensione come variabili multiple i cui valori e co-evoluzione dipendono dalla co-influenza tra le collaborazioni internazionali fasiche, tra le medesime e le rispettive propensioni fasiche e tra queste ultime. L’intensità relazionale dipende dal modello mentale condiviso, generatosi a livello di team internazionale, su una certa fase del processo mentre la propensione è funzione dell’orientamento e dell’attitudine alla collaborazione internazionale fasica. Il MOPC index è stato applicato alla comunità multinazionale di innovazione aperta e di gestione aperta introducendo due indici teorici: MOIC index e MOMC index. Infine ho teorizzato la catena del valore del manager (MVC) impiegando il processo innovativo e gestionale; considerando le collaborazioni internazionali sui due processi con annesse propensioni, si ho analizzato la collaborazione internazionale sulla MVC, la relativa propensione e la loro co-evoluzione. Cosi facendo, ho introdotto il MMC index per misurare la comunità multinazionale manageriale e, mediante questo, la multinazionalizzazione d’impresa da una prospettiva relazionale manageriale. / This thesis presents the theoretical MOPC index to measure how much the managers generate a multinational open process community by considering the affiliation, the internal connectivity, the strenghtness and the multinationality. I employed the SAOM-Behavior by evaluating the international process collaboration and the respective propensity as multiple variables whose value and co-evolution depend on the co-influence between the international collaborations phasic, between the same and the respective propensities phasic and between them. The intensity of these relationships depends on the International phasic team mental model sharing (TMMS) while the propensity’s one depends on the orientation and the attitude. Then the MOPC index has been applied to measure the multinational open innovation community and the multinational open management community by introducing the MOIC index and the MOMC index. Finally, I introduced the managerial value chain (MVC) as composed of the innovative and the management process. By integrating the international collaborations related to the two processes and their propensities It’s possible to measure the international MVC collaboration, the correlated propensity and their co-evolution. In doing so, I introduced the MMC index to determine the multinational managerial community’s degree and use it to evaluate the firm’s multinationalization by a managerial relational perspective.

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