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EMI (ENGLISH-MEDIUM INSTRUCTIONS) NEL CONTESTO UNIVERSITARIO ITALIANO / EMI, ENGLISH AS A MEDIUM OF INSTRUCTION, IN THE ITALIAN HIGHER EDUCATION SYSTEM

BROGGINI, SUSANNA 05 May 2017 (has links)
Questa tesi riflette l’attuale interesse per il dibattito educativo sul ruolo e sull’uso dell’inglese come lingua veicolare in ambiente accademico. I programmi che utilizzano l’inglese come Medium of Instruction (EMI) sono al centro dell’attenzione di questo studio, che si compone di una parte quantitativa e una parte qualitativa. Attraverso un’analisi aggiornata dei dati raccolti da Costa e Coleman nel 2012, la prima parte descrive i risultati di un questionario spedito a tutte le università italiane; la parte qualitativa descrive l’utilizzo dei marcatori metadiscorsivi impiegati da quattro docenti dell’Università Cattolica di Milano. A tale scopo, è stata adottata una versione semplificata del modello di Ädel (2003), proposto da Nobles (2010), e applicato in questa sede al discorso accademico orale. L’aumento del numero di corsi di EMI in Italia registrato da Costa e Coleman nel 2012 è rimasto stabile. Il confronto tra l’uso di marcatori metadiscorsivi personali e impersonali mostra un maggior utilizzo dei primi, in particolare del pronome personale “we”. Infine, lo studio vuole fornire dati e riflessioni a docenti, istituzioni universitarie e legislatori, utili anche alla progettazione di corsi di formazione per insegnanti. / This thesis reflects the shared current interest in the ongoing educational debate on the role and use of English as a medium of instruction in academic settings. English as a Medium of Instruction (EMI) programs are the main focus of this study which includes a quantitative and a qualitative part. Through an up-to-date analysis of the data on EMI courses in Italy collected by Costa and Coleman in 2012, the first part shows the results of a questionnaire that was sent to all Italian universities; the qualitative part describes the use of metadiscourse markers by four Italian lecturers at the Università Cattolica of Milan. The simplified and restricted classification model of metadiscourse markers proposed by Nobles (2010), adapted from Ädel (2003), was here applied to the academic spoken discourse. The increase in the number of EMI courses in Italy registered by Costa and Coleman in 2012 has remained stable. The comparison of the use of personal and impersonal metadiscourse shows that personal metadiscourse tokens surpass the impersonal counterpart, with the pronoun “we” as the most frequent self-mention marker in the corpus. Finally, the present study can be of great interest both for lecturers and university policymakers or teacher-training designers.
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L'église Sainte-Marie-Majeure de Ferentino et la dimension cistercienne de l'architecture du Latium méridional au XIIIe siècle / The Church of Santa Maria Maggiore in Ferentino and the Cistercian Dimension of Thirteenth-Century Architecture in Southern Lazio / La chiesa di Santa Maria Maggiore a Ferentino e gli echi cistercensi nell‟architettura duecentesca del Lazio meridionale

Gallotta, Emanuele 21 June 2019 (has links)
La recherche porte sur l'étude historique et architecturale de l'église de Sainte-Marie-Majeure à Ferentino (province de Frosinone, Italie), l'un des plus importants édifices construits dans le Latium méridional au XIIIe siècle. Le contexte scientifique montre d'énormes désaccords relatifs à la période d'édification et, par conséquent, aux différentes références culturelles ayant inspiré l'architecture de l'église, à partir des abbayes de Fossanova (1208) et Casamari (1217). D'autre part, en raison de la rareté des sources médiévales qui nous sont parvenues, nous ne connaissons pas avec précision la chronologie relative et absolue du bâtiment. Le texte de synthèse, qui est supporté de deux volumes supplémentaires rassemblant les sources iconographiques et toute la documentation écrite (inédite ou non) sur Sainte-Marie-Majeure, se compose de trois parties. Après avoir retracé l'histoire de l'église, depuis ses origines jusqu'aux dernières restaurations, à partir de l'exposé critique de questions historiographiques, l'architecture de l'édifice et ses principales phases de construction sont analysées de manière exhaustive. Enfin, la dernière section contextualise notre étude de cas dans le cadre du renouvellement architectural du Latium méridional et, plus largement, dans l'histoire de l'architecture médiévale, sans se limiter à l'Italie. En sélectionnant tel édifice-clé, constituant un exemplum sous le point de vue architectural, la recherche a spécifié les modalités de réception et de transmission des modèles provenant de la Bourgogne et de l'Ile-de-France à l'architecture religieuse et civile dans la province ecclésiastique de Campagna et Marittima au XIIIe siècle. / My research deals with the historical and architectural study of Santa Maria Maggiore in Ferentino (in the modern province of Frosinone), one of the most important buildings erected in southern Lazio during the thirteenth century. The existing scholarship on the church was out of date and suffered from large gaps that left the history of its construction unexplained. Neither the date of the site‟s foundation nor that of its completion are known because of the lack of medieval documentary sources. Consequently, the main disagreements about Santa Maria Maggiore had concerned the sources of inspiration for its architecture, as scholars generally compared it to the model of the Cistercian abbeys of Fossanova (1208) and Casamari (1217). My dissertation is accompanied by two additional volumes containing the images supporting the text and a catalogue of written sources including unpublished archival documents, and it is divided into three parts. The first traces the entire history of the building and begins with a critical exposition of related historiographical issues. The second section exhaustively analyses the architecture of the church and its building phases by reconciling documentary evidence and visual analysis of the church. The third section contextualizes the design of Santa Maria Maggiore within the territory of southern Lazio and the panorama of "Cistercian" architecture. By taking this exemplary monument as its subject, my research demonstrates the complex reception of architectural models from Burgundy and the Ile-de-France, analysing their subsequent reworkings in thirteenth-century religious and civil architecture in the ecclesiastical province of Campagna and Marittima. / La ricerca affronta lo studio storico-critico della chiesa di Santa Maria Maggiore a Ferentino (FR), uno dei più importanti edifici costruiti nel Lazio meridionale durante il XIII secolo. Nonostante sia stata dichiarata Monumento Nazionale nel 1884, non era mai stata oggetto di uno studio sistematico ed è ancora oggi pressoché inedita. Il contesto scientifico, ormai desueto, soffre di grandi lacune sulle vicende costruttive della fabbrica, di cui non sono note né la data di fondazione né quella di completamento del cantiere a causa della scarsità di fonti documentarie medievali. Di conseguenza, i principali disaccordi hanno riguardato le influenze culturali fonte d‟ispirazione per l‟architettura di Santa Maria Maggiore, troppo genericamente ricondotte al modello delle abbaziali cistercensi di Fossanova (1208) e Casamari (1217). La dissertazione, accompagnata da due volumi supplementari che contengono le immagini di supporto al testo e il repertorio delle fonti documentarie, è suddivisa in tre parti: quella iniziale ripercorre l‟intera storia dell‟edificio a partire dall‟esposizione critica delle questioni storiografiche; la seconda sezione analizza in modo esaustivo l‟architettura della fabbrica e le fasi edilizie riconosciute; la terza parte, infine, contestualizza il caso studio nel quadro del Lazio meridionale e nel panorama dell‟architettura “cistercense”. Estendendo il campo di indagine, il lavoro ha acquisito un valore a scala territoriale poiché la ricostruzione delle vicende edilizie di Santa Maria Maggiore ha permesso l‟istituzione di raffronti con diverse altre architetture coeve sia italiane che francesi, al di là dei due magniloquenti monasteri di Fossanova e Casamari. A questi ultimi, infatti, la storiografia ha attribuito da sempre un ruolo privilegiato nell‟introduzione del linguaggio gotico ultramontano nel territorio a sud di Roma, di cui la chiesa ferentinese rappresenta una derivazione locale. Selezionando tale exemplum, la ricerca ha precisato le modalità di accoglienza dei modelli provenienti dalla Borgogna e dall‟Ilede-France, rintracciando le successive rielaborazioni nell‟edilizia duecentesca sia religiosa che civile nella Provincia ecclesiastica di Campagna e Marittima.
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Qualità della sicurezza in Europa: la formazione dell'operatore di Polizia come leva stategica per l'integrazione: studio di caso in quattro paesi UE e indicazioni metodologiche per una sperimentazione internazionale

DI FELICE, LORENA 31 March 2011 (has links)
La ricerca approfondisce il rapporto tra qualità della sicurezza e qualità della formazione ai fini di realizzare uno spazio di sicurezza libertà e giustizia in Europa. Lo studio rivolge particolare attenzione alla formazione di polizia erogata in Europa dai differenti sistemi organizzativi che determinano l’accesso alla professione sviluppando un’analisi trasversale dei diversi Paesi da cui trarre gli elementi comuni attinenti al profilo di poliziotto. L’organizzazione delle forze di polizia negli Stati dell’Unione è risultata complessa e diversificata si è quindi impostato lo sviluppo della ricerca secondo la metodologia dello studio di caso, riferendosi a Italia Francia, Regno Unito, Polonia, Quattro Paesi significativi e rappresentativi . Obiettivo specifico dell’ analisi è pervenire a un profilo professionale formativo comune che permetta l’elaborazione di un’azione finalizzata alla definizione e alla successiva sperimentazione di un sistema di monitoraggio della qualità della formazione erogata nelle Scuole di polizia europee. / This Research investigates the relationship between security and education to realize an Area of security, freedom and justice in Europe. The focus is on Constable Courses of Police Training Schools within The European Union to find out a competency framework for cope. The Study is fully aware of the fact that different Police Training Systems are used within the Member States. Regarding this aspect the Research proposes study cases about Italy, France, United Kingdom and Poland. Its purpose is to have a vision on the core tasks of police and then to propose quality control standards to be implemented in National Police Courses.
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CULTURA TEATRALE E SCENARI URBANI NELLA MILANO DEL TRIENNIO CISALPINO (1796 - 1799): TRA IMPIANTI TRADIZIONALI E INFLUENZE FRANCESI

SALVI, GRETA 12 June 2013 (has links)
Nel Triennio 1796-1799, si svolge la breve parabola della Repubblica Cisalpina, una delle unità politiche fondate da Napoleone Bonaparte nel corso della Campagna d’Italia. Il presente lavoro studia la cultura teatrale e gli aspetti performativi che caratterizzano la Cisalpina e soprattutto la sua capitale, Milano, in questa congiuntura storica. La tesi che si vuole sostenere riguarda l’uso delle pratiche performative come strumento di educazione popolare e di diffusione dei principi della Rivoluzione del 1789. Un intento perseguito, con differenti finalità, tanto dalle autorità francesi quanto dai patrioti italiani filo-rivoluzionari. La trattazione si articola intorno a tre nuclei fondamentali: i mutamenti urbanistici e architettonici intervenuti a Milano durante il Triennio, la teoria e la pratica teatrale, la forma para-performativa delle feste pubbliche. Le relazioni culturali tra Italia e Francia sono state oggetto di particolare attenzione. La documentazione su cui lo studio si basa è costituita da edizioni a stampa di testi teatrali, descrizioni di feste, editti, corrispondenza e periodici dell’epoca conservati presso biblioteche e archivi milanesi e parigini. / In the Triennium 1796-1799 took place the short life of the Cisalpine Republic, one of the political units founded by Napoleon Bonaparte during the Italian Campaign. This work studies the theatrical culture and the performing aspects which characterized the Cisalpine Republic and particularly its capital, Milan, in that historical juncture. The thesis asserted here is about the use of performing practices as an instrument of popular education and spreading of the principles of the 1789 Revolution. This aim was pursued by both French authorities and Italian pro-Revolution patriots. This work tackles three main points: the architectural and urban changes which affected Milan during the Triennium, the theory and practice of theatre, the public celebrations. The cultural relations between Italy and France have been investigated with special attention. This study is based on some documents kept in archives and libraries of Milan and Paris, such as printed editions of theatrical plays, records of celebrations, correspondence and periodicals from the age of the Cisalpine Republic.
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Los riesgos naturales en España y en la Unión Europea: incidencia y estrategias de actuación

Fernández Garrido, María Isabel 10 May 2007 (has links)
El carácter aplicado y estratégico del estudio de los Riesgos Naturales justifica el interés de abordar este tema desde el punto de vista global e integrador que caracteriza a la ciencia geográfica. En este campo, la comparación de las políticas desarrolladas en diferentes países, así como en la Unión Europea como ente supranacional, resulta muy valiosa para diseñar estrategias efectivas que puedan aplicarse a la mejora del sistema de gestión de riesgos naturales desarrollado en España. El fin último, el correcto ensamblaje entre las distintas fases de intervención y los organismos implicados, obedece al esfuerzo por comprender y reducir las inadaptaciones entre el ser humano y el medio en el que se inscriben sus actividades, contribuyendo de este modo a minimizar el impacto, tanto económico como social, de las catástrofes naturales. / The applicability and the strategic nature of Natural Risks investigation justify the interest to approach this subject from the global and binding point of view which characterizes Geography science. In this area, the comparison between policies that have been developed in different countries, as well as in the European Union as a higher body, could be extremely valuable in the design of effective strategies that might be applied to improve the Spanish natural risks management system. The final goal is to get the correct correlation between the different intervention phases and the organisms involved, in order to understand and reduce the failures in adaptation between human beings and the environment in which they live and act. This would contribute to minimize the economic as well as social impact of natural disasters.
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Le misure legislative anti-tratta e la copertura a mezzo stampa della tratta di persone in Italia e Regno Unito: uno studio esplicativo / Anti-trafficking measures and press treatment of human trafficking in Italy and the United Kingdom: an explanatory study

BRESSAN, SERENA 25 February 2013 (has links)
La tratta di esseri umani è un crimine che ha attratto progressivamente l’attenzione dei media negli ultimi anni, durante il consolidamento delle politiche anti-tratta internazionali e nazionali. Il dibattito accademico sul ruolo dei media nell’ambito della tratta è esiguo e uno degli argomenti d’interesse è costituito dall’impatto delle politiche pubbliche sui contenuti mediatici. È questo il contesto nel quale s’inserisce la ricerca, il cui scopo è investigare se le misure legislative nazionali anti-tratta possano influenzare la copertura a mezzo stampa della tratta di persone in un Paese. A questo scopo, sono state formulate sei ipotesi, verificate attraverso l’analisi di quattro quotidiani di stampo conservatore e liberale in Italia e Regno Unito dal 2000 al 2010: Corriere della Sera, La Repubblica, Daily Telegraph, The Guardian. Il test delle ipotesi è avvenuto tramite la content analysis, i cui risultati sono stati validati da interviste in profondità. L’analisi dei dati ha rivelato che la relazione tra l’agenda legale e quella della stampa è risultata essere positiva nei dieci anni di riferimento. Pur presentando dei limiti, questo studio può essere considerato come un passo verso la comprensione di come i giornali affrontino il tema della tratta e di quali fattori influenzino le loro scelte. / Human trafficking is a crime today widespread which has attracted media attention in recent years during the consolidation of anti-trafficking policies at international and national level. The academic debate on the role of the media within the context of trafficking in human beings (THB) is scant, and one of the issues concerns the impact of public policies on media contents. This is the context in which the research has been framed, its aim being to investigate whether national anti-trafficking measures shape the coverage and the representation of THB by a country’s press. Six hypotheses are formulated, and they are verified by examination of four conservative and liberal broadsheets published in Italy and the United Kingdom from 2000 to 2010: i.e. Corriere della Sera, La Repubblica, Daily Telegraph, The Guardian. The application of content analysis, with the validation of in-depth interviews, contributes to testing the hypotheses. As regards the data analysis, the relationship between the legal agenda and the press agenda appears to have been close during the ten reference years. Notwithstanding its limitations, this study can be read as the first stage in understanding how newspapers approach the issue of trafficking and what factors may influence their choices.
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PER UN PRIMO CENSIMENTO DELLE FONTI STORICHE E LETTERARIE UNGHERESI DEI SECC. XV-XVII IN TRE BIBLIOTECHE LOMBARDE

CARPENTIERI, CHIARA MARIA 12 April 2014 (has links)
Lo studio propone un primo censimento delle fonti storiche e letterarie ungheresi, manoscritte e a stampa e redatte in lingua italiana o latina, conservate nelle biblioteche di Bergamo (Civica Angelo Mai) e Milano (Ambrosiana e Nazionale Braidense); spesso inediti, tali documenti costituiscono, accanto alle consuete fonti archivistiche, valide testimonianze delle profonde relazioni politiche e culturali stabilitesi tra la nazione italiana e quella ungherese nei secoli XV-XVII. Se nel fondo manoscritto dell’Ambrosiana è stato possibile rinvenire ben 284 "hungarica", 251 sono gli stampati reperiti nei fondi antichi delle tre biblioteche. Di tale materiale, suddiviso in due cataloghi, è stata fornita un’accurata descrizione bibliografica, preceduta da un capitolo introduttivo, in cui, individuate le antiche collocazioni dei documenti (tra le quali spicca la biblioteca padovana dell'erudito Gian Vincenzo Pinelli), si fornisce un’analisi delle diverse tipologie di fonti (suddivise nelle categorie: "Autori ungheresi"; "Avvisi e scritture relativi alla Lunga Guerra"; "Dedicatari ungheresi"; "Epistole, discorsi e orazioni"; "L’Ungheria nella leggenda"; "Testi con riferimento non esplicito all’Ungheria"; "Testi storici"; "Trattatistica") e si dà risalto ad alcune opere, che, tra numerosissime altre, ben si sono prestate a testimoniare i rapporti italo-magiari durante il Basso Medioevo e l’età moderna. / This study takes a first census of handwritten or printed historical and literary Hungarian sources, written in Italian or Latin, kept in the libraries of Bergamo – Civica Angelo Mai –, and Milan – Ambrosiana and Nazionale Braidense. Often unpublished, those documents make up, next to the usual archivial sources, valid evidence of the important political and cultural relations established inbetween the Italian and the Hungarian nations in the 15th-17th centuries. If it has been possible to find out 284 "hungarica" in the manuscripts of the Ambrosiana Library, 251 are the printed one found in the three libraries. A careful bibliographic work has been done describing this material, divided in two catalogues, with an introducing chapter which, once discovered the ancient classification of those documents – one of the most important is the Gian Vincenzo Pinelli’s library of Padua –, analyzes closely the different tipology of sources. These documents has been subdivided in classes: "Hungarian authors"; "Long war dispatches and writings"; "Hungarian dedicatees"; "Epistles, speeches and orations"; "Legendary Hungary"; "Texts not explicitly referred to Hungary"; "Historical texts"; "Treatises". Finally, some texts are emphasized, among many others, to give testimony of the Italian-Hungarian relations during early Middle Ages and Modern Age.
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Comment le phénomène du déplacement environnemental est-il perçu par les pays industrialisés ? Observations empiriques en Italie à partir des glissements de terrain à Sarno et à Cerzeto / How is the phenomenon of the environmental movement perceived by industrialized countries? Empirical observations in Italy from landslides in Sarno and Cerzeto

Guadagno, Eleonora 20 June 2014 (has links)
Cette recherche interroge la perception du phénomène des déplacés environnementaux dans les pays industrialisés à partir de l'observation de deux catastrophes en Italie. L'analyse de la gestion environnementale et de la vulnérabilité dans le contexte italien, ainsi qu'une étude qualitative sur la couverture médiatique, les discours politiques et le vécu des déplacements environnementaux causés par deux coulées de boue à Sarno (en 1998) et à Cerzeto (en 2005), ont révélé les limites de l'usage de ce concept. De plus, cette recherche a montré que ces déplacements se produisent également dans des pays industrialisés, contrairement aux débats théoriques, aux discours politiques et aux représentations médiatiques actuels, qui se focalisent sur les contextes géographiques spécifiques des pays en développement. Les raisons expliquant les différences dans les discours sur ce même phénomène sont ici enquêtées, avec des instruments propres à la géographie et à la science politique. Les resultats de l'analyse révèlent un dessein politique qui vise à instrumentaliser le débat dans le but de renforcer le déséquilibre des pouvoirs politiques dans les pays industrialisés et entre ces derniers et les pays en développement. / This research investigates how the environmentally induced displacement phenomenon is perceived in the Global North on the basis of the evidence gathered in in two Italian catatsrophes. An analysis on the environmental resources management and the vulnerability in Italy has been associated with a study over media coverage, political discourses and personal experiences about environmentally induced displacements following the two landslides in Sarno (1998) and Cerzeto (2005), highlighting the limits of the use of this concept. Moreover, this research illustrated how, contrarily to the current debate, the phenomenon is likely to occur both in the Global North and Global South contexts. The theoretical, political and media discourses and representations seem to be, in fact, mostly focused on specific geographical areas of the Global South. The motivations behind these different descriptions and narratives on the same concept are investigated, through geographical and political science tools. The findings of this research reveal a political agenda exploiting the debate to reinforce the power unbalance within the Global North and between the Global North and the Global South. / La presente ricerca analizza la percezione del fenomeno dei profughi ambientali nel Paesi del Nord a partire dall'osservazione di due casi italiani. L'analisi della gestione ambientale e della vulnerabilità in Italia, associata ad uno studio qualitativo sul trattamento mediatico, i discorsi politici e l'esperienza personale inerente al fenomeno dei profughi ambientali causati dalle frane di Sarno (1998) e Cerzeto (2005), ha messo in evidenza i limiti della definizione di questo concetto. Inoltre, lo studio dimostra in che modo il fenomeno si produca anche nel Nord del Mondo, contrariamente al dibattito teorico, ai discorsi politici e alle rappresentazioni mediatiche correnti che tendono a focalizzarsi su specifiche aree geografiche del Sud, utilizzando una narrativa mono-causale e deterministica. Le motivazioni che spiegano le diverse concettualizzazioni di uno stesso fenomeno sono qui analizzate, attraverso degli strumenti propri alla geografia e alla scienza politica. I risultati di questo studio rivelano un disegno politico che mira a strumentalizzare il dibattito in modo da rinforzare l'asimmetria di potere nei Paesi del Nord e tra questi e i Paesi del Sud.
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Imprese familiari e acquisizioni: come la famiglia influenza le strategie e le performance aziendali / IMPRESE FAMILIARI E ACQUISIZIONI: COME LA FAMIGLIA INFLUENZA LE STRATEGIE E LE PERFORMANCE AZIENDALI / Family firms and acquisitions: how the family influences business strategies and performances

RIZZI, FRANCESCA 28 March 2018 (has links)
Il presente lavoro, riconoscendo la rilevanza che le aziende familiari detengono all’interno del contesto internazionale, con particolare riferimento a quello italiano, si propone di analizzare la loro propensione verso l’implementazione della strategia di acquisizione. In particolare lo studio, composto da tre paper tra loro connessi, è volto a delineare una “fotografia” del tessuto imprenditoriale italiano rilevando le caratteristiche delle aziende familiari e della tipologia delle operazioni di crescita per via esterna da queste conseguite. Inoltre, la ricerca fornisce delle comparazioni con le operazioni svolte dalle imprese non familiari così da comprenderne similitudini e differenze evidenziando come la partecipazione della famiglia proprietaria, sia in termini di proprietà che di gestione, incida sulla predisposizione ad acquisire. Il primo paper indaga l’attitudine delle imprese familiari e non familiari ad acquisire, mostrando tipologie e caratteristiche delle operazioni di crescita per via esterna da queste conseguite nel periodo 2000 – 2014. Il secondo lavoro, approfondito il ruolo della distanza culturale ed economica tra acquirente ed acquisita, verifica se le aziende familiari hanno economicamente beneficiato dell’implementazione della strategia di crescita per via esterna. Il terzo contributo analizza come le differenti modalità e livelli di coinvolgimento diretto della famiglia alla vita d’impresa incida sulla predisposizione ad acquisire. / The aim of this work, which recognizes the importance of family-owned firms in the international environment – focusing in particular on the Italian context – is to analyze their propensity to implement the acquisition strategy. The study, composed of three interrelated papers, is intended to “take a picture” of the Italian entrepreneurial fabric, by detecting the features of family firms and the type of growth operations through acquisitions. Furthermore, this research outlines comparisons with the operations led by non family firms, in order to understand similarities and differences by highlighting how the role of family owner, both in terms of property and management, influences the propensity to acquire.  The first paper examines the propensity of family and non family firms to acquire, showing the types and features of the growth operations through acquisitions in the timeframe 2000 - 2014. The second paper, after studying in depth the role of the cultural and economic distance between the acquirer and target, checks whether family firms benefitted from the implementation of acquisition. The third paper analyses the influence of the several implementation procedures and the level of direct involvement of the family in the life of the firms on the propensity to acquire.
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Marseille et sa classe dirigeante à la Renaissance (env. 1460 - env. 1560). D'une principauté méditerranéenne au royaume de France. / Marseilles and its ruling class during the Renaissance (1460s - 1560s). From a Mediterranean principality to the kingdom of France. / Marsiglia e la sua classe dirigente nel Rinascimento (1460 - 1560). Da un principato del Mediterraneo al regno di Francia.

Maret, Auderic 25 March 2017 (has links)
Jusqu’en 1481, Marseille fait partie d’un Etat indépendant, le comté de Provence et en est la plus grande ville sans en être toutefois la capitale. Or, en 1481, le dernier comte de Provence meurt sans héritier et il lègue l’ensemble de ses territoires au roi de France, Louis XI. Cependant, en Provence, les structures et pratiques politiques sont différentes du royaume de France, et Marseille appartient à un espace politico-culturel méditerranéen où la vie politique des villes est marquée par le modèle de la commune, également présent en Italie du nord et du centre. L’objectif de cette thèse est d’observer le passage d’un espace politico-culturel marqué par l’héritage des comtes de Provence et des cadres politiques de la commune à un espace politico-culturel dominé par le roi de France, où la relation entre le souverain et les villes s’inscrit dans le cadre de la « bonne ville ». Pour mener à bien ce travail, nous avons choisi de nous intéresser au conseil de ville, qui est la pièce maîtresse du pouvoir municipal, et à ses membres, afin d’observer les mutations introduites par ce transfert de souveraineté. Nous avons décidé de voir ces mutations en ce qui concerne la culture et l’identité du groupe dirigeant de la ville afin de s'inscrire dans une histoire culturelle du pouvoir municipal. Toute ville peut se définir comme un système politique où différents pouvoirs coexistent et se réajustent en permanence les uns par rapport aux autres au gré des événements et des changements qui peuvent surgir. La première partie examine les réajustements aux XIVe et XVe siècles à Marseille, qui permettent au pouvoir municipal de devenir dominant à Marseille face aux autres pouvoirs sous le règne de René Ier d’Anjou (1434-1480). La deuxième partie étudie les hommes à le tête du conseil de ville, les fondements de leur pouvoir et leurs modifications autour du rattachement de 1481. Enfin, la dernière partie examine les changements de culture et d’identité du groupe introduits par le transfert de souveraineté et les nouvelles ambitions en Méditerranée du groupe dirigeant, qui jettent les bases d’une véritable thalassocratie qui s’épanouira au XVIIe siècle. / Until 1481, Marseilles is a part of an independant state, the county of Provence and it’s the biggest city, even if it’s not the capital. But, in 1481, the last count of Provence died without a son and he gives in his testament all his goods and territories to the king of France Louis XI. After that, Marseilles, like the rest of the former county is integrated in the French royal domain. But, in Provence the cultural and political structures and practices are different from the kingdom of France, and Marseilles belongs to a politico-cultural space where the political life is influenced by the model of “commune”, we can also see in the north of Italy. My aim in this thesis is to study the mobility between a politico-cultural space influences by the counts of Provence and the political structures and culture of the “commune” to a politico-cultural space dominated by the king of France thanks to a structure called “bonne ville”. I decided to study the council of the city which is the main structure of the municipal power and the leaders who are in this council in order to see the modifications after 1481 about the culture and the identity of this ruling class. I propose with this thesis an essay of cultural history of the municipal power. Each city is a political system, where different powers coexist. Those powers move and fix themselves towards the other ones. In the 1st part, I study how the municipal power becomes the most important one in Marseilles during the reign of René the 1st of Anjou. Then, in the second part, I study the leaders of the council, the foundations of their power and the modifications after 1481. Finally, in the 3rd part, I study the new ambitions of the leaders of Marseilles which lead in the 17th century to build a real thalassocracy in the Mediterranean world. / Fino al 1481, Marsiglia è la città più grande della contea di Provenza, uno stato indipendente, pur senza esserne la capitale. In quell’anno, l'ultimo conte di Provenza muore senza eredi e dona la sua contea al re di Francia, Luigi XI. Le strutture e le pratiche politiche della Provenza sono però molto diverse rispetto a quelle del regno di Francia: Marsiglia fa parte di uno spazio politico-culturale del Mediterraneo, dove la vita politica urbana è segnata da un modello comunale del tutto simile a quello che si riscontra nelle città dell'Italia centro-settentrionale. L’obiettivo di questa tesi è di studiare il passaggio di questo spazio politico-culturale, segnato dall’eredità angioina e da un governo di tipo comunale, a quello dominato dal re di Francia, nel quale la relazione tra il sovrano e le città è costruita attorno al modello della "bonne ville". Per studiare questo tema, si è scelto di concentrarsi sul consiglio della città di Marsiglia, l'istituzione simbolo del potere municipale, e sugli uomini che lo componevano, al fine di apprezzare le mutazioni dovute al cambiamento di sovranità avvenute al suo interno. L’intento è di analizzare i cambiamenti legati alla cultura e all’identità della classe dirigente, nell’ottica di una storia culturale del potere municipale. Tutte le città possono definirsi come un sistema politico all’interno del quale si trovano a coesistere diversi poteri, che si relazionano fra loro in base agli avvenimenti e ai cambiamenti interni ed esterni alla città stessa. La prima parte della tesi si concentra sul processo mediante il quale il potere municipale ha preso il sopravvento a Marsiglia sotto il regno di Renato I (1434-1480). Nella seconda, invece, si analizzano gli uomini che formano il consiglio della città, l’origine del loro potere e le mutazioni che avvengono dopo il 1481. Infine, l’ultima parte ha per oggetto le trasformazioni nell’identità e nella cultura del gruppo dirigente cittadino in seguito al cambiamento di sovranità, evento che getterà le basi della talassocrazia marsigliese del XVII secolo.

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