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Problems of "seem-scheinen" : constructions and their implications for the theory of predicate sentential complementation /

Olsen, Susan. January 1981 (has links)
Inaug.-Diss.--Linguistik--Köln, 1980. / Résumé en allemand. Bibliogr. p. 189-193.
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Codificación de la evidencialidad en el español chileno: Estrategias prosódicas con parecer / Coding evidentiality in Chilean Spanish: Prosodic strategies with parecer ‘seem’

Ugarte Bern, Sophie Charlotte January 2023 (has links)
En el presente estudio se ha analizado la frecuencia fundamental (F0) o pitch de parece mediante el programa PRAAT, en enunciados que difieren respecto al modo de acceso a la información (n=80), producidos por informantes chilenos entre 24-50 años. Para la primera fase del estudio, se elicitaron enunciados experimentalmente, mediante la creación de distintas situaciones, siendo todas las situaciones correspondientes a evidencialidad indirecta, ya sea referida (n=40) o inferida (n=40), respectivamente. Además, se aplicó un análisis de sistema ToBi para examinar la cadencia final de los enunciados. La segunda fase del estudio está compuesta por un experimento ABX de distinción y un experimento de identificación, donde se les solicitó a los participantes escuchar los enunciados suscitados en la primera fase y distinguir/identificar los distintos estímulos, pertenecientes a distinto modo de acceso a la información.  Los resultados indican que en el pitch de parece existe un promedio de diferencia de 1.967 semitonos (st) entre situaciones de referencia y situaciones de inferencia, siendo las situaciones referidas más prominentes, es decir, que mantienen un tono más elevado. En lo que respecta la cadencia final de los enunciados, se observó una mayoría considerable que es asertiva en inferencia, al ser comparada con situaciones referidas. Por consiguiente, es posible afirmar que en estos casos se distingue la evidencialidad mediante la prosodia. En la segunda fase del estudio se verificó una tasa de error de 23.2% en el experimento ABX de distinción y de 29.1% en el experimento de identificación, lo cual indica que los participantes son capaces de distinguir y categorizar distintos estímulos, así como también identificarlos sin etiqueta previa, en una tasa de error menor al 30% en ambos casos. / In the present study, the fundamental frequency (F0) or pitch of parecer ‘seem’ has been analysed through PRAAT, in statements that differ regarding the mode of access to the information (n=80), produced by Chilean informants between 24-50 years old. For the first phase of the study, statements were elicited experimentally, through the creation of different situations corresponding to indirect evidentiality, whether referred (n=40) or inferred (n=40), respectively. Additionally, a ToBi system analysis was applied to examine the final cadence of the utterances. The second phase of the study is composed of an ABX distinction experiment and an identification experiment, where the participants were asked to listen to the statements elicited in the first phase and distinguish/identify the different stimuli, belonging to different modes of access to the information.  The results indicate that in the pitch of parecer ‘seem’ there is an average difference of 1,967 semitones (st) between reference situations and inference situations, with the referred situations being more prominent, that is, they maintain a higher pitch. Regarding the final cadence of the statements, it was observed that a considerable majority is assertive in inference, when comparing to referred situations. Consequently, it is possible to affirm that in these cases evidentiality is distinguished through prosody. In the second phase of the study, an error rate of 23.2% was verified in the ABX distinction experiment and 29.1% in the identification experiment, which indicates that the participants are capable of distinguishing and categorizing different stimuli, as well as identifying them without previous labelling, with an error rate of less than 30% in both cases.
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Boiardo lettore di Dante. Comunicazione letteraria e intertestualità a Ferrara nella loro dimensione storica

Cazzato, Matteo 29 May 2024 (has links)
La tesi si propone di indagare l’intertestualità dantesca nell’opera volgare di Matteo Maria Boiardo. Il fenomeno è già stato oggetto di studi – indirizzati soprattutto al poema cavalleresco, e in misura minore (specie negli ultimi anni) al canzoniere lirico – che si sono mossi però nell’alveo dell’impostazione strutturalista, con una considerazione della memoria poetica da un punto di vista formalista e tipologico. Questa corrente ha consentito sviluppi importanti negli studi filologici, ma porta a vedere il fatto letterario staccato dal suo contesto di riferimento. Se questo esito in Italia è stato arginato da una forte base storicista, va detto che gli studi sulle riprese poetiche hanno però vissuto una situazione particolare. Da una parte, infatti, lo strutturalismo fra anni ’60 e ’70 ha imposto anche in Italia, attraverso una serie di importanti lavori, il suo modo di trattare la questione, senza poi che il successivo approdo semiotico incidesse in maniera significativa. Dall’altra, la reazione di chi voleva agganciare il fenomeno al dato storico ha riportato il problema all’impostazione erudita della critica delle fonti, privilegiando la raccolta dati da mettere in relazione con le informazioni sulla storia della tradizione e della circolazione. L’obbiettivo di questa tesi è fare un passo avanti, nella convinzione che per lo studio di questi fenomeni di riuso sia la circolazione manoscritta che i dati testuali e formali vadano letti in una piena prospettiva semiotica: guardare ai fenomeni di tradizione e trasmissione testuale nell’ottica dei processi ricettivi, e considerare le scelte di memoria poetica come atti comunicativi, con un valore pragmatico. La ricerca ha l’intento di giungere ad una maggior comprensione del rapporto del dotto poeta umanistico con il modello dantesco, un’interpretazione più chiara delle strategie di riuso, determinate dal particolare modo di leggere la Commedia nel contesto specifico, e perciò attraverso un preciso filtro fra quelli disponibili al tempo. Accanto all’insieme di informazioni filologiche sulle attestazioni manoscritte nelle biblioteche del tempo, l’indagine qui condotta consente – anche da un punto di vista che potremmo definire attributivo – di indicare in Benvenuto da Imola l’esegeta di riferimento per Boiardo e il suo pubblico, proprio perché l’osservazione ravvicinata dei testi e dei loro legami fa emergere questa tradizione interpretativa come la più attiva nell’elaborazione boiardesca rivolta ai lettori. Il lavoro non ha preso le mosse da un afflato teorico, teso a riconcettualizzare l’intertestualità, ma da un intento di chiarificazione sui testi e alcuni loro aspetti che non sembravano però trovare una spiegazione soddisfacente all’interno del quadro metodologico diffuso. Il lavoro, allora, ha assunto poco alla volta anche una vena metodologica sorta dall’osservazione dei fenomeni in modo nuovo. E così, accanto all’indagine storico-letteraria, e in stretta relazione con essa, è stato possibile avanzare alcune proposte ermeneutiche sui meccanismi intertestuali in base alle dinamiche della comunicazione letteraria. E nelle pagine che seguono il percorso si articola attorno a nuclei diversi ma interconnessi: da una parte la riflessione generale a carattere semiotico sui fenomeni di memoria poetica, che vengono concettualizzati grazie agli apporti di discipline come la pragmatica; segue una ricognizione storica sulle modalità di lettura e ricezione del modello dantesco – e non solo – in base alla circolazione dei testi e dei loro apparati esegetici; si arriva poi al nucleo del lavoro con l’affondo diretto su opere e paratesti esegetici con le loro relazioni, che si instaurano all’interno del laboratorio d’autore e poi da lì arrivano al pubblico.
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O envolvimento da proteína adaptadora 1 (AP-1) no mecanismo de regulação negativa do receptor CD4 por Nef de HIV-1 / The involvement of Adaptor Protein 1 (AP-1) on the Mechanism of CD4 Down-regulation by Nef from HIV-1

Tavares, Lucas Alves 05 August 2016 (has links)
O Vírus da Imunodeficiência Humana (HIV) é o agente etiológico da Síndrome da Imunodeficiência Adquirida (AIDS). A AIDS é uma doença de distribuição mundial, e estima-se que existam atualmente pelo menos 36,9 milhões de pessoas infectadas com o vírus. Durante o seu ciclo replicativo, o HIV promove diversas alterações na fisiologia da célula hospedeira a fim de promover sua sobrevivência e potencializar a replicação. A rápida progressão da infecção pelo HIV-1 em humanos e em modelos animais está intimamente ligada à função da proteína acessória Nef. Dentre as diversas ações de Nef está a regulação negativa de proteínas importantes na resposta imunológica, como o receptor CD4. Sabe-se que esta ação resulta da indução da degradação de CD4 em lisossomos, mas os mecanismos moleculares envolvidos ainda são totalmente elucidados. Nef forma um complexo tripartite com a cauda citosólica de CD4 e a proteína adaptadora 2 (AP-2), em vesículas revestidas por clatrina nascentes, induzindo a internalização e degradação lisossomal de CD4. Pesquisas anteriores demonstraram que o direcionamento de CD4 aos lisossomos por Nef envolve a entrada do receptor na via dos corpos multivesiculares (MVBs), por um mecanismo atípico, pois, embora não necessite da ubiquitinação de carga, depende da ação de proteínas que compõem os ESCRTs (Endosomal Sorting Complexes Required for Transport) e da ação de Alix, uma proteína acessória da maquinaria ESCRT. Já foi reportado que Nef interage com subunidades dos complexos AP-1, AP-2, AP-3 e Nef não parece interagir com subunidades de AP-4 e AP-5. Entretanto, o papel da interação de Nef com AP-1 e AP-3 na regulação negativa de CD4 ainda não está totalmente elucidado. Ademais, AP-1, AP-2 e AP-3 são potencialmente heterogêneos devido à existência de isoformas múltiplas das subunidades codificadas por diferentes genes. Todavia, existem poucos estudos para demonstrar se as diferentes combinações de isoformas dos APs são formadas e se possuem propriedades funcionais distintas. O presente trabalho procurou identificar e caracterizar fatores celulares envolvidos na regulação do tráfego intracelular de proteínas no processo de regulação negativa de CD4 induzido por Nef. Mais especificamente, este estudo buscou caracterizar a participação do complexo AP-1 na modulação negativa de CD4 por Nef de HIV-1, através do estudo funcional das duas isoformas de ?-adaptina, subunidades de AP-1. Utilizando a técnica de Pull-down demonstramos que Nef é capaz de interagir com ?2. Além disso, nossos dados de Imunoblot indicaram que a proteína ?2-adaptina, e não ?1-adaptina, é necessária no processo de degradação lisossomal de CD4 por Nef e que esta participação é conservada para degradação de CD4 por Nef de diferentes cepas virais. Ademais, por citometria de fluxo, o silenciamento de ?2, e não de ?1, compromete a diminuição dos níveis de CD4 por Nef da membrana plasmática. A análise por imunofluorêsncia indireta também revelou que a diminuição dos níveis de ?2 impede a redistribuição de CD4 por Nef para regiões perinucleares, acarretando no acúmulo de CD4, retirados por Nef da membrana plasmática, em endossomos primários. A depleção de ?1A, outra subunidade de AP-1, acarretou na diminuição dos níveis celulares de ?2 e ?1, bem como, no comprometimento da eficiente degradação de CD4 por Nef. Além disso, foi possível observar que, ao perturbar a maquinaria ESCRT via super-expressão de HRS (uma subunidade do complexo ESCRT-0), ocorreu um acumulo de ?2 em endossomos dilatados contendo HRS-GFP, nos quais também detectou-se CD4 que foi internalizado por Nef. Em conjunto, os resultados indicam que ?2-adaptina é uma importante molécula para o direcionamento de CD4 por Nef para a via ESCRT/MVB, mostrando ser uma proteína relevante no sistema endo-lisossomal. Ademais, os resultados indicaram que as isoformas ?-adaptinas não só possuem funções distintas, mas também parecem compor complexos AP-1 com diferentes funções celulares, já que apenas a variante AP-1 contendo ?2, mas não ?1, participa da regulação negativa de CD4 por Nef. Estes estudos contribuem para o melhor entendimento dos mecanismos moleculares envolvidos na atividade de Nef, que poderão também ajudar na melhor compreensão da patogênese do HIV e da síndrome relacionada. Em adição, este trabalho contribui para o entendimento de processos fundamentais da regulação do tráfego de proteínas transmembrana no sistema endo-lisossomal. / The Human Immunodeficiency Virus (HIV) is the etiologic agent of Acquired Immunodeficiency Syndrome (AIDS). AIDS is a disease which has a global distribution, and it is estimated that there are currently at least 36.9 million people infected with the virus. During the replication cycle, HIV promotes several changes in the physiology of the host cell to promote their survival and enhance replication. The fast progression of HIV-1 in humans and animal models is closely linked to the function of an accessory protein Nef. Among several actions of Nef, one is the most important is the down-regulation of proteins from the immune response, such as the CD4 receptor. It is known that this action causes CD4 degradation in lysosome, but the molecular mechanisms are still incompletely understood. Nef forms a tripartite complex with the cytosolic tail of the CD4 and adapter protein 2 (AP-2) in clathrin-coated vesicles, inducing CD4 internalization and lysosome degradation. Previous research has demonstrated that CD4 target to lysosomes by Nef involves targeting of this receptor to multivesicular bodies (MVBs) pathway by an atypical mechanism because, although not need charging ubiquitination, depends on the proteins from ESCRTs (Endosomal Sorting Complexes Required for Transport) machinery and the action of Alix, an accessory protein ESCRT machinery. It has been reported that Nef interacts with subunits of AP- 1, AP-2, AP-3 complexes and Nef does not appear to interact with AP-4 and AP-5 subunits. However, the role of Nef interaction with AP-1 or AP-3 in CD4 down-regulation is poorly understood. Furthermore, AP-1, AP-2 and AP-3 are potentially heterogeneous due to the existence of multiple subunits isoforms encoded by different genes. However, there are few studies to demonstrate if the different combinations of APs isoforms are form and if they have distinct functional properties. This study aim to identify and characterize cellular factors involved on CD4 down-modulation induced by Nef from HIV-1. More specifically, this study aimed to characterize the involvement of AP-1 complex in the down-regulation of CD4 by Nef HIV-1 through the functional study of the two isoforms of ?-adaptins, AP-1 subunits. By pull-down technique, we showed that Nef is able to interact with ?2. In addition, our data from immunoblots indicated that ?2- adaptin, not ?1-adaptin, is required in Nef-mediated targeting of CD4 to lysosomes and the ?2 participation in this process is conserved by Nef from different viral strains. Furthermore, by flow cytometry assay, ?2 depletion, but not ?1 depletion, compromises the reduction of surface CD4 levels induced by Nef. Immunofluorescence microscopy analysis also revealed that ?2 depletion impairs the redistribution of CD4 by Nef to juxtanuclear region, resulting in CD4 accumulation in primary endosomes. Knockdown of ?1A, another subunit of AP-1, resulted in decreased cellular levels of ?1 and ?2 and, compromising the efficient CD4 degradation by Nef. Moreover, upon artificially stabilizing ESCRT-I in early endosomes, via overexpression of HRS, internalized CD4 accumulates in enlarged HRS-GFP positive endosomes, where co-localize with ?2. Together, the results indicate that ?2-adaptin is a molecule that is essential for CD4 targeting by Nef to ESCRT/MVB pathway, being an important protein in the endo-lysosomal system. Furthermore, the results indicate that ?-adaptins isoforms not only have different functions, but also seem to compose AP-1 complex with distinct cell functions, and only the AP-1 variant comprising ?2, but not ?1, acts in the CD4 down-regulation induced by Nef. These studies contribute to a better understanding on the molecular mechanisms involved in Nef activities, which may also help to improve the understanding of the HIV pathogenesis and the related syndrome. In addition, this work contributes with the understanding of primordial process regulation on intracellular trafficking of transmembrane proteins.
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O envolvimento da proteína adaptadora 1 (AP-1) no mecanismo de regulação negativa do receptor CD4 por Nef de HIV-1 / The involvement of Adaptor Protein 1 (AP-1) on the Mechanism of CD4 Down-regulation by Nef from HIV-1

Lucas Alves Tavares 05 August 2016 (has links)
O Vírus da Imunodeficiência Humana (HIV) é o agente etiológico da Síndrome da Imunodeficiência Adquirida (AIDS). A AIDS é uma doença de distribuição mundial, e estima-se que existam atualmente pelo menos 36,9 milhões de pessoas infectadas com o vírus. Durante o seu ciclo replicativo, o HIV promove diversas alterações na fisiologia da célula hospedeira a fim de promover sua sobrevivência e potencializar a replicação. A rápida progressão da infecção pelo HIV-1 em humanos e em modelos animais está intimamente ligada à função da proteína acessória Nef. Dentre as diversas ações de Nef está a regulação negativa de proteínas importantes na resposta imunológica, como o receptor CD4. Sabe-se que esta ação resulta da indução da degradação de CD4 em lisossomos, mas os mecanismos moleculares envolvidos ainda são totalmente elucidados. Nef forma um complexo tripartite com a cauda citosólica de CD4 e a proteína adaptadora 2 (AP-2), em vesículas revestidas por clatrina nascentes, induzindo a internalização e degradação lisossomal de CD4. Pesquisas anteriores demonstraram que o direcionamento de CD4 aos lisossomos por Nef envolve a entrada do receptor na via dos corpos multivesiculares (MVBs), por um mecanismo atípico, pois, embora não necessite da ubiquitinação de carga, depende da ação de proteínas que compõem os ESCRTs (Endosomal Sorting Complexes Required for Transport) e da ação de Alix, uma proteína acessória da maquinaria ESCRT. Já foi reportado que Nef interage com subunidades dos complexos AP-1, AP-2, AP-3 e Nef não parece interagir com subunidades de AP-4 e AP-5. Entretanto, o papel da interação de Nef com AP-1 e AP-3 na regulação negativa de CD4 ainda não está totalmente elucidado. Ademais, AP-1, AP-2 e AP-3 são potencialmente heterogêneos devido à existência de isoformas múltiplas das subunidades codificadas por diferentes genes. Todavia, existem poucos estudos para demonstrar se as diferentes combinações de isoformas dos APs são formadas e se possuem propriedades funcionais distintas. O presente trabalho procurou identificar e caracterizar fatores celulares envolvidos na regulação do tráfego intracelular de proteínas no processo de regulação negativa de CD4 induzido por Nef. Mais especificamente, este estudo buscou caracterizar a participação do complexo AP-1 na modulação negativa de CD4 por Nef de HIV-1, através do estudo funcional das duas isoformas de ?-adaptina, subunidades de AP-1. Utilizando a técnica de Pull-down demonstramos que Nef é capaz de interagir com ?2. Além disso, nossos dados de Imunoblot indicaram que a proteína ?2-adaptina, e não ?1-adaptina, é necessária no processo de degradação lisossomal de CD4 por Nef e que esta participação é conservada para degradação de CD4 por Nef de diferentes cepas virais. Ademais, por citometria de fluxo, o silenciamento de ?2, e não de ?1, compromete a diminuição dos níveis de CD4 por Nef da membrana plasmática. A análise por imunofluorêsncia indireta também revelou que a diminuição dos níveis de ?2 impede a redistribuição de CD4 por Nef para regiões perinucleares, acarretando no acúmulo de CD4, retirados por Nef da membrana plasmática, em endossomos primários. A depleção de ?1A, outra subunidade de AP-1, acarretou na diminuição dos níveis celulares de ?2 e ?1, bem como, no comprometimento da eficiente degradação de CD4 por Nef. Além disso, foi possível observar que, ao perturbar a maquinaria ESCRT via super-expressão de HRS (uma subunidade do complexo ESCRT-0), ocorreu um acumulo de ?2 em endossomos dilatados contendo HRS-GFP, nos quais também detectou-se CD4 que foi internalizado por Nef. Em conjunto, os resultados indicam que ?2-adaptina é uma importante molécula para o direcionamento de CD4 por Nef para a via ESCRT/MVB, mostrando ser uma proteína relevante no sistema endo-lisossomal. Ademais, os resultados indicaram que as isoformas ?-adaptinas não só possuem funções distintas, mas também parecem compor complexos AP-1 com diferentes funções celulares, já que apenas a variante AP-1 contendo ?2, mas não ?1, participa da regulação negativa de CD4 por Nef. Estes estudos contribuem para o melhor entendimento dos mecanismos moleculares envolvidos na atividade de Nef, que poderão também ajudar na melhor compreensão da patogênese do HIV e da síndrome relacionada. Em adição, este trabalho contribui para o entendimento de processos fundamentais da regulação do tráfego de proteínas transmembrana no sistema endo-lisossomal. / The Human Immunodeficiency Virus (HIV) is the etiologic agent of Acquired Immunodeficiency Syndrome (AIDS). AIDS is a disease which has a global distribution, and it is estimated that there are currently at least 36.9 million people infected with the virus. During the replication cycle, HIV promotes several changes in the physiology of the host cell to promote their survival and enhance replication. The fast progression of HIV-1 in humans and animal models is closely linked to the function of an accessory protein Nef. Among several actions of Nef, one is the most important is the down-regulation of proteins from the immune response, such as the CD4 receptor. It is known that this action causes CD4 degradation in lysosome, but the molecular mechanisms are still incompletely understood. Nef forms a tripartite complex with the cytosolic tail of the CD4 and adapter protein 2 (AP-2) in clathrin-coated vesicles, inducing CD4 internalization and lysosome degradation. Previous research has demonstrated that CD4 target to lysosomes by Nef involves targeting of this receptor to multivesicular bodies (MVBs) pathway by an atypical mechanism because, although not need charging ubiquitination, depends on the proteins from ESCRTs (Endosomal Sorting Complexes Required for Transport) machinery and the action of Alix, an accessory protein ESCRT machinery. It has been reported that Nef interacts with subunits of AP- 1, AP-2, AP-3 complexes and Nef does not appear to interact with AP-4 and AP-5 subunits. However, the role of Nef interaction with AP-1 or AP-3 in CD4 down-regulation is poorly understood. Furthermore, AP-1, AP-2 and AP-3 are potentially heterogeneous due to the existence of multiple subunits isoforms encoded by different genes. However, there are few studies to demonstrate if the different combinations of APs isoforms are form and if they have distinct functional properties. This study aim to identify and characterize cellular factors involved on CD4 down-modulation induced by Nef from HIV-1. More specifically, this study aimed to characterize the involvement of AP-1 complex in the down-regulation of CD4 by Nef HIV-1 through the functional study of the two isoforms of ?-adaptins, AP-1 subunits. By pull-down technique, we showed that Nef is able to interact with ?2. In addition, our data from immunoblots indicated that ?2- adaptin, not ?1-adaptin, is required in Nef-mediated targeting of CD4 to lysosomes and the ?2 participation in this process is conserved by Nef from different viral strains. Furthermore, by flow cytometry assay, ?2 depletion, but not ?1 depletion, compromises the reduction of surface CD4 levels induced by Nef. Immunofluorescence microscopy analysis also revealed that ?2 depletion impairs the redistribution of CD4 by Nef to juxtanuclear region, resulting in CD4 accumulation in primary endosomes. Knockdown of ?1A, another subunit of AP-1, resulted in decreased cellular levels of ?1 and ?2 and, compromising the efficient CD4 degradation by Nef. Moreover, upon artificially stabilizing ESCRT-I in early endosomes, via overexpression of HRS, internalized CD4 accumulates in enlarged HRS-GFP positive endosomes, where co-localize with ?2. Together, the results indicate that ?2-adaptin is a molecule that is essential for CD4 targeting by Nef to ESCRT/MVB pathway, being an important protein in the endo-lysosomal system. Furthermore, the results indicate that ?-adaptins isoforms not only have different functions, but also seem to compose AP-1 complex with distinct cell functions, and only the AP-1 variant comprising ?2, but not ?1, acts in the CD4 down-regulation induced by Nef. These studies contribute to a better understanding on the molecular mechanisms involved in Nef activities, which may also help to improve the understanding of the HIV pathogenesis and the related syndrome. In addition, this work contributes with the understanding of primordial process regulation on intracellular trafficking of transmembrane proteins.

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