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Il riscatto delle lacrime. Il tema della solitudine e della violenza in opere scelte di Ljudmila Petrushevskaja e Svetlana Vasilenko. Un'analisi tematica.Bigo, Francesco January 2018 (has links)
La tesi si pone l'obiettivo di analizzare, attraverso un confronto principalmente tematico, una serie di opere scelte delle due scrittrici di lingua russa Ljudmila Stefanovna Petrushevskaja (Mosca, 1938) e Svetlana Vladimirovna Vasilenko (Kapustin Jar, 1956). L'intento è quello di individuare l'esistenza di un complesso di motivi legati al tema della violenza e della solitudine. I motivi per indagare in questa direzione sono essenzialmente legati all'idea che, grazie allo sviluppo costante della letteratura femminile russa negli ultimi decenni, unitamente ad una maturazione del pensiero femminista e a una maggiore consapevolezza da parte della società circa i diritti delle donne, alcune delle problematiche sociali, psicologiche, familiari presenti in seno al popolo russo, vengono dunque trattate con un particolare punto di vista, quello femminile appunto (lo zhenskij vzor). Ciò implica non solo una differente visione del mondo e della realtà rispetto ad un punto di vista maschile, ma anche un diverso modo di trattare determinati problemi, riflettere su dilemmi, proporre soluzioni. Il periodo scelto per la nostra indagine che va dalla Perestrojka alla Russia post-sovietica ci è sembrato calzante non solo perché le autrici hanno prodotto alcune delle loro maggiori opere, riuscendo tra l'altro a vederle pubblicate, ma anche perché essendo una fase storica di cambiamenti, riforme radicali, stravolgimenti e tentativi di sostenere un'entità statale ormai in crisi, la società russa ha sviluppato e subito determinate problematiche che sono il frutto di decenni di una cupa dittatura precedente, di scelte azzardate e non ponderate da parte dello stato centrale, del dramma dei conflitti bellici e, non ultime, delle crisi e del periodo sopraindicato. Solitudine e violenza emergono dunque dalle opere petrushevskiane e vasilenkiane non tanto come scelte tematiche inventate e scevre dalla realtà da parte delle scrittrici, bensì come rappresentazioni (in chiave artistico letteraria) di quanto già presente nel quotidiano della vita russa di quei decenni. La tesi tratta sia i movimenti letterari vicini alle due autrici (la drugaja proza e la zhenskaja proza), sia lo sviluppo della letteratura femminile in Russia e le costanti tematiche del byt, della poshlost' e della chernucha. In una delle appendici troviamo un possibile spunto per un lavoro comparatistico in ambito americanista, con esponenti della letteratura statunitense (Afro American Literature), avente come scopo l'individuazione dell'esistenza dei due temi qui studiati anche nel panorama letterario d'oltreoceano; in questa sede è stata proposta una possibile comparazione con una coppia di autrici come Toni Morrison (1931) ed Alice Malsenior Walker (1944), delle quali sono state brevemente analizzate alcune opere che possiedono, secondo chi scrive, tratti di similarità con il tema della solitudine e quello della violenza espressi in ambito russofono dalla Petrushevskaja e dalla Vasilenko; tuttavia ci si auspica che eventuali lavori da parte di esperti in studi letterari anglo-americani, possano trarre spunto dalla presente tesi per ampliare anche ad altre autrici d'oltreoceano la comparazione, pur mantenendo ben presenti le differenze culturali, storiche, sociali e letterarie tra le due realtà. Concludendo desideriamo segnalare come Ljudmila Petrushevskaja e Svetlana Vasilenko, allo stadio attuale della produzione critica scientifica, non siano mai state trattate in coppia con un'analisi approfondita delle loro opere, né in ambito russo né in quello statunitense (da dove provengono molti studi su di loro): ciò significa che esistono numerosi, notevoli ed articolati testi critici su entrambe che sono stati indubbiamente di grande ausilio per la composizione della presente tesi, ma un testo che le consideri in coppia, cercando di sondare e scoprire eventuali punti in comune (l'esistenza dei due temi ricercati nelle loro opere) e punti di divergenza, ancora non c'era. Pertanto, una delle sfide di questo lavoro, oltre a quella di aver provato ad individuare la risposta delle scrittrici alla problematica connessa alla violenza e alla solitudine,è stata proprio quella di averle studiate in coppia, quali due delle più alte rappresentanti della letteratura russa contemporanea, capaci di esprimere un punto di vista letterario così peculiare da poter essere inteso come uno specchio per comprendere una realtà sociale in continuo divenire.
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I racconti in lingua russa di Vladimir Nabokov (1921-1942): il gioco tra reale e soprannaturale nella forma breve.Bonino, Vittorio 11 April 2022 (has links)
Title: Vladimir Nabokov’s Russian short stories (1921-1942): The game between real and supernatural in short fiction. (Italian title: I racconti in lingua russa di Vladimir Nabokov (1921-1942): il gioco tra reale e soprannaturale nella forma breve). In this Ph.D. research project, I examined several short stories written by Vladimir Nabokov (1899-1977). I focused my attention on the relationship between the real and the supernatural and examined how such a relationship evolved over the years. My research aims to highlight how Nabokov introduced innovations in the European literary tradition with his supernatural short fiction. The core of Nabokov’s first short stories is a binary opposition between something that can be described as real (or realistic), and something that belongs to the realm of the fantastic. The dynamic tension between the real and the supernatural allows Nabokov to renew the European and Russian tradition of “novellas” and supernatural tales. Gradually, Nabokov phased out the fantastic elements and focused on the inner life of the characters that he unveiled through a series of epiphanic moments. The evolution of Nabokov’s short fiction reflects the crisis of the artistic representation experienced by the European intellectuals at the beginning of the 20th century. Nabokov experimented with different kinds of narratives forms to examine the condition of the Russian immigrants and how they relied on imagination and memory to deal with the pain of exile. In this regard, he underscores that only the act of remembering can give new life to the lost past thus conferring dignity to the troublesome present life. The first chapter starts with an overview of numerous studies on short fiction to determine what a “short story” actually is. I then examine the definition of “real” and “supernatural” as well as the most significant scholars’ interpretations of Nabokov’s short stories. Subsequently, I investigate the social, cultural, and historical background of Nabokov’s stories. Finally, I present a chronological list of the stories examined in the thesis. In the second chapter, I carry out the analysis of the short stories I selected for my research. Most of the stories are characterized by the presence of fantastic and supernatural elements. I divided the stories into five different sections, each dedicated to a specific type of supernatural. In this chapter, I examine the different interpretations that have been offered by Nabokov scholars and I provide a new understanding of the evolution of Nabokov’s narrative. In the third chapter, I analyze the relationship among the different short stories to draw a hermeneutic map of the transformations of the narrative core and the themes of the stories. In the conclusion, I outline the main insights of my research.
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