Lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di determinare, tramite una ricerca sperimentale sull’acquisizione del russo da parte di italofoni, come la struttura del discorso e la gerarchizzazione sintattica si collocano reciprocamente sull’asse tra linguospecificità e universalità. Per questo è stato creato un corpus (4101 clausole) di racconti narrativi scritti in russo L2, russo L1 e italiano L1, che è stato analizzato in termini di scelte preferenziali dei parlanti. Sono state confrontate le dinamiche acquisizionali tra vari gruppi di parlanti in base al seguente criterio: “più un livello è linguospecifico, più è resistente all’acquisizione delle norme della seconda lingua”. I risultati della ricerca hanno dimostrato che la struttura del discorso oppone più resistenza all’acquisizione delle norme della seconda lingua rispetto alla gerarchizzazione sintattica. Ciò suggerisce che la prima, che è il livello linguistico più vicino al pensiero, è più linguospecifica dell’ultima, e che quindi la linguospecificità del livello del discorso è maggiore di zero. Inoltre nel corpus sono state rilevate evidenze che sostengono che l’uso della lingua è strutturato e la sua struttura è linguospecifica, e che probabilmente il thinking for speaking viene formato non tanto dalle caratteristiche formali della lingua madre quanto dalle specifiche del suo uso. / The goal of this thesis is to position discourse structure and macro-syntax on the axis between language specificity and language universality through an experimental investigation of the acquisition of the Russian language by italophones. To conduct my research, I collected a 4,101-clause corpus of written narratives in Russian L2, Russian L1 and Italian L1, and I analyzed it from the point of view of the speakers’ preferential choices. I compared the acquisition dynamics within different groups of speakers using the following criterion: “more a phenomenon is resistant to the acquisition of the second language norms, more it is language specific”. My research indicated that preferences on the discourse level are more resistant than those on the macro-syntactic level. This suggests that the former, which is the linguistic level closest to thought, is more language specific than the latter, and that thereby the language specificity of the discourse level is greater than zero. I also provide evidence that the habitual structures of the linguistic use are language specific, and that the phenomenon of first language thinking in second language speaking is more significantly impacted by the specifics of the language use than by the formal structure of the mother tongue.
Identifer | oai:union.ndltd.org:DocTA/oai:tesionline.unicatt.it:10280/1807 |
Date | 12 March 2013 |
Creators | STOYANOVA, NATALIYA |
Contributors | VITALE, SERENA, BONOLA, ANNA PAOLA |
Publisher | Università Cattolica del Sacro Cuore, MILANO |
Source Sets | Universita Cattolica del Sacro Cuore. DocTA |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis |
Format | Adobe PDF |
Rights | open |
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