Il lavoro propone un’analisi critica delle disciplina italiana ed europea della consulenza in materia di investimenti. Si considerano innanzitutto le problematiche generali del rapporto tra cliente e intermediario nella prestazione della consulenza, con particolare riferimento ad asimmetrie informative e conflitti di interesse. Si discute, in particolare, il tradizionale paradigma regolamentare fondato sulla trasparenza: le indicazioni della finanza comportamentale suggeriscono, infatti, un intervento normativo più deciso, volto a caratterizzare in maniera fiduciaria la relazione tra cliente e intermediario. Dopo aver analizzato, alla stregua dei modelli teorici illustrati in precedenza, l’evoluzione storica della disciplina della consulenza nell’ordinamento italiano, si sottolinea il ruolo svolto dall’autorità di vigilanza nella sistematizzazione dell’istituto, nel contempo rilevando, tuttavia, la complessiva insufficienza delle norme vigenti al fine di un’adeguata tutela dell’investitore. Si esamina poi la disciplina introdotta dalla MiFID, con specifica attenzione alle implicazioni sistematiche dell’estensione della nozione di consulenza operata dalle autorità di vigilanza: la nuova configurazione del servizio ha determinato un’intensificazione dei doveri fiduciari imposti agli intermediari, testimoniando un superamento del paradigma di trasparenza e un percorso indirizzato verso un approccio maggiormente interventista sul lato dell’offerta. Le conclusioni sono, peraltro, nel senso di uno sviluppo solo parziale di tale processo, risultando dubbio il valore per il cliente di una consulenza non indipendente e potenzialmente esposta, soprattutto negli intermediari polifunzionali, al conflitto di interessi. Particolare enfasi viene posta sulla necessità di introdurre un’effettiva consulenza indipendente, pur nelle difficoltà che la relativa disciplina incontra, anche in ragione delle caratteristiche specifiche del mercato, nell’ordinamento italiano. / The thesis offers a critical analysis of the regulation of investment advice in Italy. After discussing the main issues underlying the advisor-client relationship, such as informational asimmetries and conflicts of interests, the study points out the shortcomings of the traditional, transparency-based regulatory approach. The findings of behavioural finance suggest that a stronger regulatory intervention could bring to a more effective client protection, and this should be done imposing more nuanced fiduciary duties on the advisor.
The evolution of Italian investment advice regulation is then analysed in the light of the different legal strategies employed by the regulator. The study finds that the Italian financial market regulator has played a key role in shaping the rules on financial advice, but the resulting legal regime has often been poor or inconsistent.
The enactment of MiFID in Italy brought seismic changes to the legal notion of investment advice and to its regulatory regime, with mixed results. The use of a transparency-based regulatory paradigm is less frequent now, although the current approach is not sufficiently focused on conduct of business rules to provide an adequate degree of investor protection. Moreover, it is argued that if investment advice is structurally tainted by conflict of interests, it is not really helpful for the client, and that the law should promote the diffusion of effectively independent investment advice.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:6703 |
Date | 01 July 2014 |
Creators | Ghetti, Riccardo <1985> |
Contributors | Perrone, Andrea |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
Page generated in 0.0022 seconds