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L’espace urbain indien dans la littérature européenne au XXème siecle. Pour une perspective post-orientaliste. / Indian urban space in European literature of XXth century. Towards a post-orientalistic perspective.

L'affermarsi della teoria della « imaginative geography » di Edward Saïd (Orientalism, 1978), nell'arco degli ultimi trent'anni, ha imposto un orientamento prettamente sociopolitico, gramsciano e foucaultiano alla critica del testo, proponendo un'unica soluzione interpretativa per un corpus eterogeneo di testi (scientifici e artistici, antichi e moderni) accomunati dal fatto di « rappresentare l'Oriente ». La costruzione europea dello spazio orientale, dice Saïd, non rappresenta solo un misconoscimento dell'Altro, ma una sua rappresentazione tendenziosa e finalizzata a sostenere la macchina dell'imperialismo occidentale. In particolare, la rappresentazione « femminilizzata » della geografia orientale (come luogo dell'exploit del maschio bianco) preparebbe e accompagnerebbe l'impresa di assoggettamento politico e di sfruttamento economico dei paesi ad Est dell'Europa. Se Orientalism ha conosciuto fortune alterne dall'anno della sua apparizione, negli ultimi anni una vera e propria corrente anti-saidiana ha preso forza, soprattutto in ambito francese.
Attraverso l'analisi di circa trenta opere francesi, belga, inglesi e italiane del Novecento, questa tesi cerca di visualizzare i limiti teorici della prospettiva saidiana rivolgendosi a un esame della rappresentazione dello spazio urbano indiano nella letteratura europea contemporanea. Nello specifico, uno studio delle nuove strutture e dei nuovi modelli della femminilizzazione dello spazio orientale indiano cercherà di completare – superandolo in direzione di un « post-orientalismo » – il riduzionismo della prospettiva saidiana. / The emergence of the Edward Said’s theory of "imaginative geography" (“Orientalism”, 1978), over the last thirty years, has imposed to textual criticism a purely socio-political (Gramscian and Foucauldian) orientation, offering a single interpretation of a heterogeneous corpus of texts (scientific and artistic, ancient and modern) having in common the characteristics of "representing the East". It follows that the European construction of the Oriental space is not just a misunderstanding, but a tendentious representation aiming to support Western imperialism. In particular, the "feminized" representation of eastern geography (as the theatre of the exploit of the white male) is supposed to allow the political subjugation and the economic exploitation of the countries to the East of Europe. If “Orientalism” has experienced mixed fortunes since its publication in the 80ies, in recent years, a real anti-saidian current has gained strength.
The thesis a aims to show the limits of the saïdien theoretical approach through the analysis of about thirty French, Belgian, English and Italian works of the 20th century, focusing on examination of the representation of Indian urban space in contemporary European literature. More specifically, a study of the new models and structures of the Indian space’s feminization will try to contribute in filling the gap in the studies of the saidian perspective towards the approach of “post-orientalism”. / L'affermarsi della teoria della « imaginative geography » di Edward Saïd (Orientalism, 1978), nell'arco degli ultimi trent'anni, ha imposto un orientamento prettamente sociopolitico, gramsciano e foucaultiano alla critica del testo, proponendo un'unica soluzione interpretativa per un corpus eterogeneo di testi (scientifici e artistici, antichi e moderni) accomunati dal fatto di « rappresentare l'Oriente ». La costruzione europea dello spazio orientale, dice Saïd, non rappresenta solo un misconoscimento dell'Altro, ma una sua rappresentazione tendenziosa e finalizzata a sostenere la macchina dell'imperialismo occidentale. In particolare, la rappresentazione « femminilizzata » della geografia orientale (come luogo dell'exploit del maschio bianco) preparebbe e accompagnerebbe l'impresa di assoggettamento politico e di sfruttamento economico dei paesi ad Est dell'Europa. Se Orientalism ha conosciuto fortune alterne dall'anno della sua apparizione, negli ultimi anni una vera e propria corrente anti-saidiana ha preso forza, soprattutto in ambito francese.
Attraverso l'analisi di circa trenta opere francesi, belga, inglesi e italiane del Novecento, questa tesi cerca di visualizzare i limiti teorici della prospettiva saidiana rivolgendosi a un esame della rappresentazione dello spazio urbano indiano nella letteratura europea contemporanea. Nello specifico, uno studio delle nuove strutture e dei nuovi modelli della femminilizzazione dello spazio orientale indiano cercherà di completare – superandolo in direzione di un « post-orientalismo » – il riduzionismo della prospettiva saidiana.

Identiferoai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:6853
Date January 1900
CreatorsFunari, Fernando <1986>
ContributorsSoncini, Anna
PublisherAlma Mater Studiorum - Università di Bologna
Source SetsUniversità di Bologna
LanguageFrench
Detected LanguageItalian
TypeDoctoral Thesis, PeerReviewed
Formatapplication/pdf
Rightsinfo:eu-repo/semantics/embargoedAccess

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