Confrontarsi con lo stile di un autore e riuscire a trasferirlo con tutte le sue
sfumature in un’altra lingua rappresenta da sempre per il traduttore una sfida di non
poco conto, soprattutto se le peculiarità stilistiche da riprodurre sono quelle di un autore
come Flaubert. È nell’incredibile universo racchiuso negli studi e nelle ricerche relative
alla traduzione, nel quale, timidamente, ci proponiamo di inoltrarci, attraverso uno dei
capolavori della letteratura mondiale, Madame Bovary, e in particolare attraverso
un’indagine critica di alcune traduzioni italiane realizzate da scrittori in proprio: Diego
Valeri (1936), Oreste del Buono (1965), Natalia Ginzburg (1983) e Maria Luisa
Spaziani (1997).
Focalizzeremo la nostra attenzione innanzitutto sulla traduzione d’autore, nella
quale, più che in ogni altra tipologia di atto traspositivo, si intersecano fedeltà e
tradimento, creatività e interventismo, letteralità e rielaborazione.
Proseguiremo con un’ampia e articolata analisi del testo di partenza, in cui
verranno messe in luce le principali peculiarità del romanzo e dello stile autoriale.
Entrando poi nella specificità delle diverse traduzioni, procederemo a un esame
comparativo della resa di alcuni tratti caratteristici del romanzo da parte dei vari
traduttori, in particolare circa le metafore e le similitudini; la terminologia specialistica,
che denota il realismo flaubertiano; i vocaboli appartenenti a diversi livelli linguistici,
attinti sia dalle varietà diacroniche sia da quelle sincroniche del francese e infine, alcune
configurazioni frastiche particolari del testo, quelle che, anziché improntarsi alla
varietas grammaticale, mostrano una monotonia grammaticale voluta, con la funzione
di riprodurre a livello sintattico quanto espresso semanticamente.
Seguirà l’analisi del contesto socio-letterario in cui si collocano le traduzioni
oggetto di studio, articolata in un’indagine comparativa sullo stadio della lingua italiana,
sullo statuto della traduzione e sulle attitudini traspositive riguardo a certi elementi del
discorso. La determinazione del quadro d’insieme, unitamente agli aspetti estrapolati nel
corso della trattazione, consentirà la definizione di ogni sujet traduisant e della sua
position traductive circa il significato, le finalità, le forme e i modi del tradurre, nel
tentativo di ricondurre le variazioni apportate al testo originale allo stile di ogni singolo
scrittore in proprio.
A completamento del lavoro inseriremo in appendice la nostra proposta
traduttiva degli atti del processo a Madame Bovary.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:1030 |
Date | 23 June 2008 |
Creators | Parodo, Francesca <1980> |
Contributors | Raccanello, Manuela |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/restrictedAccess |
Page generated in 0.0021 seconds