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Macchine esperienziali: Narrativa, cognizione e atto di lettura / Experiential Machines: Narrative, Cognition, and the Act of Reading

La mia tesi si riallaccia al dibattito teorico-letterario contemporaneo sulla possibilità di un approccio cognitivo alla narrativa e alla letteratura in particolare. Essa si propone di esplorare il rapporto tra narrazione ed esperienza, ridefinendo il concetto di “esperienzialità” della narrativa introdotto da Monika Fludernik nel suo Towards a “Natural” Narratology (1996).
A differenza di Fludernik, che ha identificato l’esperienzialità con la rappresentazione dell’esperienza dei personaggi, la mia trattazione assegna un ruolo di primo piano al lettore, cercando di rispondere alla domanda: perché leggere una storia è – o si costituisce come – un’esperienza? L’intuizione dietro tutto ciò è che le teorizzazioni dell’esperienza e della coscienza nella filosofia della mente degli ultimi venti anni possano gettare luce sull’interazione tra lettori e testi narrativi. Il mio punto di riferimento principale è la scienza cognitiva “di seconda generazione”, secondo cui l’esperienza è un relazionarsi attivo e corporeo al mondo.

La prima parte del mio studio è dedicata all’intreccio tra la narrativa e quello che chiamo lo “sfondo esperienziale” di ogni lettore, un repertorio di esperienze già note ai lettori attraverso ripetute interazioni con il mondo fisico e socio-culturale. Mi soffermo inoltre sul modo in cui relazionarsi a un testo narrativo può causare cambiamenti e slittamenti in questo sfondo esperienziale, incidendo sulla visione del mondo del lettore. Mi rivolgo poi al coinvolgimento corporeo del lettore, mostrando che la narrativa può attingere allo sfondo esperienziale dei suoi fruitori anche sul piano dell’esperienza di base: le simulazioni corporee della percezione contribuiscono alla nostra comprensione delle storie, incidendo sia sulla ricostruzione dello spazio dell’ambientazione sia sulla relazione intersoggettiva tra lettori e personaggi. Infine, mi occupo del rapporto tra l’esperienza della lettura e la pratica critico-letteraria dell’interpretazione, sostenendo che – lungi dal costituire due modalità opposte di fruizione dei testi – esse sono intimamente connesse. / My thesis makes a contribution to the contemporary literary-theoretical debate concerning the possibility of a cognitive approach to narrative and to literature in particular. It seeks to explores the relationship between narrative and experience, redefining the concept of the “experientiality” of narrative introduced by Monika Fludernik in her Towards a “Natural” Narratology (1996).
Unlike Fludernik, who equates experientiality with the representation of characters’ experiences, my account places a premium on the act of reading, attempting to answer the question: why does reading a story offer itself as an experience? My intuition is that theorizations of experience and consciousness in the philosophy of mind of the last twenty years can shed light on the interaction between readers and narrative texts. I draw mainly on “second-generation” cognitive science, according to which experience is an active and embodied engagement with the world.

The first part of my study is devoted to the interrelation between narrative and what I call the “experiential background” of every reader – the repertoire of experiences readers are familiar with through past interactions with the physical and socio-cultural world. I also examine the ways in which reading a narrative text can have an effect on this experiential background, leaving a mark on readers’ worldview. I then turn to readers’ bodily involvement, showing that narrative can draw on interpreters’ experiential background at the level of basic experience: embodied simulations of perception are part and parcel of our imaginative engagement with stories, contributing both to readers’ reconstruction of narrative space and to their intersubjective relationship with characters. Finally, I investigate the connection between the reading experience and the literary-critical practice of interpretation, arguing that – far from being two radically different ways of engaging with stories – they are intimately bound up.

Identiferoai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:4318
Date24 May 2012
CreatorsCaracciolo, Marco <1984>
ContributorsBertoni, Federico
PublisherAlma Mater Studiorum - Università di Bologna
Source SetsUniversità di Bologna
LanguageItalian
Detected LanguageItalian
TypeDoctoral Thesis, PeerReviewed
Formatapplication/pdf
Rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess

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