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Il principio compositivo della variazione su tema nel romanzo del Novecento

Il modello formale della variazione su tema, celebre soprattutto per il suo impiego come principio di composizione musicale - in particolare per gli sviluppi ad esso apportati da artisti quali Bach, Beethoven o Schönberg - tuttavia non esaurisce le sue potenzialità espressive esclusivamente nell’ambito di quest’arte. Il principio di ritornare a più riprese su un determinato soggetto, per rimodularlo, però, in maniera ogni volta leggermente diversa, in quanto corrispondente ad una sorta di forma mentis «universale» - come osserva Françoise Escal -, trova applicazione, da una parte, anche come metodo di indagine filosofica (Husserl si serve della “libera variazione” in quanto metodo per sviluppare la cosiddetta Wesenserchauung, la visione dell’essenza); dall’altra, esso è riscontrabile anche in ambiti artistici diversi dalla musica, ad esempio nella pittura e nella letteratura. Nel romanzo, in particolare, l’impiego del principio compositivo della variazione, implicando la presentazione di uno stesso tema o motivo di base da diverse prospettive (che, in tal caso, possono corrispondere al punto di vista dei diversi personaggi, oppure alla diversa distanza temporale assunta rispetto alla narrazione di un medesimo avvenimento), sembra configurarsi come un espediente idealmente funzionale al conseguimento dell’obiettivo conoscitivo principale di quest’arte, improntata allo svelamento della sostanziale relatività di tutte le cose.

Identiferoai:union.ndltd.org:unitn.it/oai:iris.unitn.it:11572/368919
Date January 2012
CreatorsCarretta, Simona
ContributorsCarretta, Simona, Rizzante, Massimo
PublisherUniversità degli studi di Trento, place:TRENTO
Source SetsUniversità di Trento
LanguageEnglish
Detected LanguageItalian
Typeinfo:eu-repo/semantics/doctoralThesis
Rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess
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