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L'influenza del Giappone sulla moda italiana dal XVI al XX secolo / The Influence of Japan on Italian Fashion from the XVIth Century to the XXth Century

Questa ricerca ha per oggetto lo studio dell’influenza del Giappone sulla moda italiana, dalla metà del XVI alla fine del XX secolo.
Le prime notizie sugli abiti giapponesi giunsero in Italia intorno al 1550, dopo che il Giappone era stato ‘scoperto’ nel 1543 da alcuni mercanti portoghesi naufragati sulle sue coste. Tuttavia i primi timidi influssi giapponesi nella moda italiana si manifestarono solo dopo la seconda metà del XVII secolo, quando i nobiluomini italiani cominciarono a indossare kimono giapponesi come vesti da camera. Inoltre in alcuni tessuti di produzione italiana furono introdotti schemi decorativi desunti dalle contemporanee stoffe nipponiche.
Ma fu solo alla fine dell’Ottocento che scoppiò in Europa e in Italia una diffusa passione per il Giappone e per la sua cultura, che è stata definita giapponismo. Dal momento che la moda è lo specchio dei tempi, anche la moda italiana, tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento, venne percorsa da insistiti riferimenti all’abbigliamento giapponese, in particolar modo al kimono.
Dopo il giapponismo tardo ottocentesco, il secondo periodo in cui sono riscontrabili evidenti influssi giapponesi sulla moda italiana si colloca tra gli anni Settanta e gli anni Novanta del Novecento. Durante questa fase di neo-giapponismo, alcuni stilisti italiani come Mila Schön e Ken Scott hanno continuato a trarre ispirazione dai costumi giapponesi tradizionali. Altri, invece, come Romeo Gigli ed Ennio Capasa, sono stati influenzati dai fashion designers giapponesi contemporanei Kenzo Takada, Issey Miyake, Yohji Yamamoto e Rei Kawakubo, che proponevano abiti oversize, spesso informi e asimmetrici. / The aim of this paper is to investigate the influence of Japan on Italian fashion from the half of the XVIth century to the end of the XXth century.
The first information on Japanese clothes reached Italy around 1550, after Japan was ‘discovered’ by some Portuguese sailors who arrived on Japanese coasts after a shipwreck in 1543. However, the first mild influences of Japan on Italian fashion can be seen only after the second half of the XVIIth century when Italian noblemen started wearing kimonos as night-gowns. In addition, at that time, Japanese-style patterns derived from Japanese fabrics were introduced in some Italian fabrics.
But it was just at the end of the XIXth century that a sort of Japanese culture mania called Japonisme spread out in Europe and in Italy. Since fashion is a reliable mirror of its times, also Italian fashion between 1880 and 1920 experienced more than once the influence of Japanese clothing, especially of the kimono.
After late XIXth century Japonisme, the second time when Italian fashion was profoundly influenced by Japan was between the Seventies and the Nineties of the XXth century. During that phase of neo-Japonisme, some Italian fashion designers such as Mila Schön and Ken Scott repeatedly drew inspiration from old Japanese clothes. Others, such as Romeo Gigli and Ennio Capasa were influenced by contemporary Japanese fashion designers such as Kenzo Takada, Issey Miyake, Yohji Yamamoto and Rei Kawakubo who designed over-size clothes, often shapeless and asymmetrical.

Identiferoai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:7308
Date January 1900
CreatorsDimitrio, Laura <1974>
ContributorsMuzzarelli, Maria Giuseppina
PublisherAlma Mater Studiorum - Università di Bologna
Source SetsUniversità di Bologna
LanguageItalian
Detected LanguageEnglish
TypeDoctoral Thesis, PeerReviewed
Formatapplication/pdf
Rightsinfo:eu-repo/semantics/embargoedAccess

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