Nell'ambito di un'indagine sull'identità del rivoluzionario nel XIX secolo, calata tra gli attivisti coinvolti nella Comune di Parigi, si è trattato di selezionare quelle autobiografie scritte e pubblicate da comunardi come parte integrante della loro attività politica, e così porre il problema del rapporto tra pratica autobiografica e rivoluzione, ovvero chiarire le condizioni del passage au récit, la scelta autobiografica e insieme la mise en intrigue tra esperienze individuali e rivoluzione.
Questa ricerca si presenta dunque come un lavoro sulle pratiche autobiografiche all'interno delle pratiche di attivismo politico, ovvero più specificamente sulla relazione tra autobiografia e rivoluzione. In altri termini si analizza il modo in cui i rivoluzionari narravano la loro identità in pubblico, perché lo avessero fatto e cosa veicolavo in termini di stili di vita e convinzioni particolari. In quanto rivoluzionari, l'autobiografia diviene fonte e parte di ciò che essi reputavano in quel momento la propria traiettoria rivoluzionaria, la narrazione di quella che in quel momento ritenevano comunicare al pubblico come propria identità narrativa.
La ricerca si articola in tre momenti. Nel primo capitolo analizzo le biografie, o meglio un piccolo gruppo tra la massa di biografie di comunardi edite all'indomani della Comune da parte della pubblicistica tanto ostile quanto partigiana della Comune. Queste narrazioni biografiche diffuse nei mesi successivi alla repressione della rivoluzione comunalista consentono di affrontare una delle condizioni fondamentali del passage au récit autobiografico che si manifesterà solo posteriormente. Il secondo e il terzo capitolo sono dedicati a due progetti autobiografici di diversa natura: la trilogia autobiografica di Jules Vallès (1879, 1881, 1886) e le Mémoires di Louise Michel (1886). / As part of an investigation of revolutionary identity in the XIX century, declined on the activists involved in the Paris Commune, it was to select those life-stories written and published by the Communards as part of their political activity, and thus to pose the problem of the relationship between autobiographical practice and revolution, clarify the conditions of passage au récit, the autobiographical choice and the mise en intrigue of the individual experiences and revolution.
This research thus provides an inquiry of the autobiographical practices within the practices of political activism, or more specifically on the relationship between autobiographical narratives and revolution. I analyse the way in which the revolutionaries told their identity in public, the reasons why they had done and what they spreaded in terms of lifestyles and beliefs. As revolutionaries, the autobiography becomes a source and a part of what they considered their revolutionary path, the narrative of what at that time they believed to communicate to the public as their own narrative identity.
The research is divided into three parts. In the first chapter I analyse the biographies, or rather a small group among the mass of published biographies of Communards after the Commune. These biographical narratives help address one of the fundamental conditions for the passage au récit which will be appeared only later. The second and third chapters are dedicated to two autobiographical practices of different nature: the autobiographical trilogy of Jules Vallès (1879, 1881, 1886) and Memoirs of Louise Michel (1886).
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:5134 |
Date | 23 November 2012 |
Creators | Zanette, Enrico <1980> |
Contributors | Dogliani, Patrizia, Pallaver, Günther |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
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