Nella tesi si osserva come nella cultura russa cambiava l’immagine di Roma. Se ancora alla fine del settecento l’antichità romana poteva risultare solamente uno strumento retorico-filologico da utilizzare per fare il proprio discorso più convincente, la generazione dei decabristi la stessa antica romanità la accostava alla cultura e storia russe tramite gli elevati ideali civici. La romanità ora risultava uno strumento di analisi della esperienza storica e politica della Russia anche nel contesto europeo. Da qui nasceva una serie di modelli russi legati all’antica Roma: il Catone di Radiscev, il Bruto dei decabristi, ecc. Vi attingeva generosamente anche una corrente di lirica russo-antica con i suoi ricchi riferimenti agli autori classici, Ovidio, Tacito, Orazio. Nasceva così una specie di Roma antica russa che viveva secondo le sue regole etiche ed estetiche. Con il fallimento dell’esperienza decabrista cambia anche l’approccio alle antichità: ci si distacca dalla visione storico-morale dell’antico, Roma non è più una categoria da emulare, ma una storia a sé stante e chiusa in sé stessa come ogni periodo storico. Essa smette di essere un criterio universale di giudizio etico e morale.
Allo stesso tempo, una parte integrante della cultura russa all’epoca era il viaggio a Roma. I russi cresciuti con interesse e amore verso la Roma antica, impazienti ed emozionati, desideravano ora di vedere quella patria dei classici. Era come se fosse un appuntamento fra gli amici di vecchia data. Si affrettava a verificare di persona le muse di storia e di poesia. E con tutto questo si imparavano ad amare tutti i defetti della Roma reale, spesso inospitale, la Roma del dolore e della fatica. La voce importante nel racconto romano dei russi era anche la Roma del cristianesimo, dove ritrovare e ricoprire la propria “anima cristiana”. / In the thesis we observe how in Russian culture was changing the image of Rome. If still at the end of the Eighteenth century the Roman antiquity could only be rhetorical and philological tool to use to make your speech more convincing, the generation of the “Decembrists” used the same Roman images to approach the Russian culture and history through high civic ideals. The Roman antiquity now appeared a tool for the analysis of historical and political experience of Russia also in the European context. In this way was born a series of Russian cultural models related to ancient Rome: the Cato of Radiscev , the Brutus of the Decembrists , etc. . There were rich references to classical authors, Ovid, Tacitus, Horace also in the Russian literature. Thus was born a kind of ancient Russian Rome that lived by its own ethical and aesthetic rules. With the failure of the Decembrist experience also changes the approach to antiquity: the moral - historical vision of ancient Rome is no longer a category to emulate, but a part of History. It ceases to be a universal standard of moral and ethical judgment.
At the same time, an integral part of Russian culture was the journey to Rome. The Russians who have grown with interest and love for the ancient Rome, eager and excited, wanted to see the homeland of the classics. It was as if it were a meeting between old friends. They wanted to see for themselves the muse of history and poetry, trying to lean also the real Rome, often inhospitable, the Rome of pain and fatigue. One of the major items in the Russian journey to Rome was also the Christian Rome, where to regain the own christian soul.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:6642 |
Date | 11 June 2014 |
Creators | Saveleva, Aleksandra <1979> |
Contributors | Sofia, Francesca |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | English |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
Page generated in 0.0022 seconds