Il presente studio ha posto come obiettivo di delineare gli sviluppi della commedia plautino-terenziana nel periodo post-tridentino esaminando le commedie di Luigi Groto il Cieco di Adria (1541-1585). Il periodo di primo Cinquecento vide il «recupero» e la «reinvenzione» della commedia che partì dal modello plautino, adattando ai bisogni del tempo e del pubblico del Rinascimento. All'inizio del Cinquecento prevalse la commedia «motoria» di Plauto basata sull'intreccio, sulle beffe e sull'azione. quando la struttura della commedia iniziò a irrigidirsi, il modello pralutino venne approfondito usando elementi della «stataria», di modello terenziano, basata sullo studio dei caratteri. Tale cambiamento avvenne anche all'interno di alcuni letterati del secolo, Angelo Beolco e Pietro Aretino, entrambi fondamentali per la presente analisi.
Le tre commedie in questione, composte da Luigi Groto sono molto diverse tra di loro. Ogni capitolo del presente studio analizzerà una sola commedia e ciascuna da un solo punto di vista. Il primo capitolo avrà come oggetto la proposta linguistica del Groto presentata nella sua prima commedia, intitolata La Emilia, opera di stampo chiaramente ariostesco. Nel secondo capitolo potremo conoscere il quadro offerto dal confronto di diverse concezioni della donna. Nella seconda commedia del Groto, intitolata Il Thesoro, infatti, saranno confrontate una vasta gamma di personaggi femminili, tra cui la più trasgressiva, Licinia, la giovane malmaritata. Questa commedia, chiaramente, è di stampo aretinesco. Il terzo capitolo esaminerà la struttura «hedonistica» de La Alteria, una metacommedia per eccellenza di stampo formalmente terenziano, ma con influssi dei tre maestri: Ariosto, Beolco e Aretino. / The aim of the present study is to define the development of the comedy of Plauto-Terencian origin after the Council of Trent. It will examine the comedies of Luigi Groto, comparing them with other comedies of the Sixteenth Century. There was a reinvention of the comedy based on the Plautian model in the first half of the Cinquecento. The model (called motoria), which was full of effects and lively with action, was adapted to the needs of the era and the public taste. Subsequently this model was enriched by patterns of the Terencian comedy called stataria. The stataria, differently from the motoria, gave more room to characters and to reflections of the comedy itself. Some playwrights, i.e. Angelo Beolco and Pietro Aretino, both fundamental for the study, followed this development in their plays.
The three comedies that we are going to analyse, differ from each other. Every chapter is going to examine only one comedy and only from one point of view. In the first chapter, we are going to analyse the language of comedy that Groto proposed in the La Emilia (1579). This play is based on Ludovico Aroisto's elaboration of Plautus. In the second chapter, we are going to look at different perceptions of female characters in the Il Thesoro (1583), Groto's second comedy. We will see how the change in the importance of women on stage modified the other characters. In the last chapter we are going to interpret how the La Alteria (1587), based on Terence and Aretino, became a pure metacomedy, and how its hedonistic structure was influenced by Ariosto, Aretino and Beolco.
Identifer | oai:union.ndltd.org:DocTA/oai:tesionline.unicatt.it:10280/239 |
Date | 18 March 2008 |
Creators | RÓZSA, RÉKA |
Contributors | BEARZOT, CINZIA, FRASSO, GIUSEPPE, VENTRONE, PAOLA |
Publisher | Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano |
Source Sets | Universita Cattolica del Sacro Cuore. DocTA |
Language | Italian |
Detected Language | English |
Type | Doctoral Thesis |
Rights | reserved |
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