La ricerca si pone come obbiettivo principale quello di individuare gli strumenti in grado di controllare la
qualità di una progettazione specifica che risponde alle forti richieste della domanda turistica di un territorio.
Parte dalle più semplici teorie che inquadrano una costante condizione dell’uomo, “il VIAGGIARE”. La
ricerca si pone come primo interrogativo quello definire una “dimensione” in cui le persone viaggiano, dove il
concetto fisico di spazio dedicato alla vita si è spostato come e quanto si sposta la gente. Esiste una sorta di
macroluogo (destinazione) che comprende tutti gli spazi dove la gente arriva e da cui spesso riparte.
Pensare all'architettura dell’ospitalità significa indagare e comprendere come la casa non è più il solo
luogo dove la gente abita. La ricerca affonda le proprie tesi sull’importanza dei “luoghi” appartenenti ad un
territorio e come essi debbano riappropriarsi, attraverso un percorso progettuale, della loro più stretta
vocazione attrattiva. Così come si sviluppa un’architettura dello stare, si manifesta un’architettura dello
spostarsi e tali architetture si confondono e si integrano ad un territorio che per sua natura è esso stesso
attrattivo. L’origine terminologica di nomadismo è passaggio necessario per la comprensione di una nuova
dimensione architettonica legata a concetti quali mobilità e abitare. Si indaga pertanto all’interno della
letteratura “diasporica”, in cui compaiono le prime configurazioni legate alla provvisorietà e alle costruzioni
“erranti”. In sintesi, dopo aver posizionato e classificato il fenomeno turistico come nuova forma dell’abitare,
senza il quale non si potrebbe svolgere una completa programmazione territoriale in quanto fenomeno
oramai imprescindibile, la ricerca procede con l’individuazione di un ambito inteso come strumento di
indagine sulle relazioni tra le diverse categorie e “tipologie” turistiche. La Riviera Romagnola è sicuramente
molto famosa per la sua ospitalità e per le imponenti infrastrutture turistiche ma a livello industriale non è
meno famosa per il porto di Ravenna che costituisce un punto di riferimento logistico per lo scambio di merci
e materie prime via mare, oltre che essere, in tutta la sua estensione, caso di eccellenza. La provincia di
Ravenna mette insieme tutti i fattori che servono a soddisfare le Total Leisure Experience, cioè esperienze
di totale appagamento durante la vacanza. Quello che emerge dalle considerazioni svolte sul territorio
ravennate è che il turista moderno non va più in cerca di una vacanza monotematica, in cui stare solo in
spiaggia o occuparsi esclusivamente di monumenti e cultura. La richiesta è quella di un piacere procurato
da una molteplicità di elementi. Pensiamo ad un distretto turistico dove l’offerta, oltre alla spiaggia o gli
itinerari culturali, è anche occasione per fare sport o fitness, per rilassarsi in luoghi sereni, per gustare o
acquistare cibi tipici e, allo stesso tempo, godere degli stessi servizi che una persona può avere a
disposizione nella propria casa.
Il percorso, finalizzato a definire un metodo di progettazione dell’ospitalità, parte dalla acquisizione delle
esperienze nazionali ed internazionali avvenute negli ultimi dieci anni. La suddetta fase di ricerca “tipologica”
si è conclusa in una valutazione critica che mette in evidenza punti di forza e punti di debolezza delle
esperienze prese in esame. La conclusione di questa esplorazione ha prodotto una prima stesura degli
“obbiettivi concettuali” legati alla elaborazione di un modello architettonico. Il progetto di ricerca in oggetto
converge sul percorso tracciato dai Fiumi Uniti in Ravenna. Tale scelta consente di prendere in
considerazione un parametro che mostri fattori di continuità tra costa e città, tra turismo balneare e turismo
culturale, considerato quindi come potenziale strumento di connessione tra realtà spesso omologhe o
complementari, in vista di una implementazione turistica che il progetto di ricerca ha come primo tra i suoi
obiettivi. Il tema dell’architettura dell’ospitalità, che in questo caso si concretizza nell’idea di sperimentare
l’ALBERGO DIFFUSO, è quello che permette di evidenziare al meglio la forma specifica della cultura locale,
salvandone la vocazione universale. La proposta progettuale si articola in uno studio consequenziale ed
organico in grado di promuovere una riflessione originale sul tema del modulo “abitativo” nei luoghi di
prossimità delle emergenze territoriali di specifico interesse, attorno alle quali la crescente affluenza di
un’utenza fortemente differenziata evidenzia la necessità di nodi singolari che si prestino a soddisfare una
molteplicità di usi in contesti di grande pregio. / The main objective of this study is the identification of instruments capable of controlling the quality of a
specific planning process that can meet the strong tourism demands of a territory.
It starts from the simplest theories framing a constant condition of man: TRAVEL. The study considers its
first priority to be the definition of a “dimension” in which people travel, where the physical concept of living
space has shifted in the same way, and as much, as people move. There is a sort of “macro-place”
(destination) that comprises all the places where people arrive, and from where they often depart again.
Thinking of the architecture of hospitality means studying and understanding how the home is no longer
the only place where people live.
The study bases its argument on the importance of the “places” belonging to a territory and how they must
take back, through a planning path, their natural vocation as attractions. Just as a form of architecture for
“staying” is developed, a form of architecture for moving around is also manifested, and these
architectures mix together and integrate into a territory that, by its very nature, is itself an attraction. The
terminological origin of the term “nomadism” is a necessary step for understanding a new architectural
dimension connected with concepts such as mobility and living. An examination is thus made of “diasporic”
literature, in which the first configurations connected with temporariness and “mobile” constructions appear.
In brief, after having positioned and classified the tourist phenomenon as a new form of living, without which
it would not be possible to make a complete territorial plan since it has by now become a crucial element, the
study proceeds with the identification of a context meant as an instrument for studying the relationships
among the various tourist categories and “types”.
The “Riviera Romagnola” is certainly very famous for its hospitality and for its impressive tourist
infrastructure, but at the industrial level it is no less famous for the harbour of Ravenna, which is a logistical
point of reference for the sea trade of cargo and raw materials, as well as being an example of excellence in
its entirety. The province of Ravenna combines all the factors needed to create the Total Leisure
Experience during vacations.What emerges from the considerations made on the territory of Ravenna is that the modern tourist no longer
seeks a monothematic vacation, to be spent solely on the beach or devoted exclusively to visiting
monuments and cultural attractions. The demand is for an enjoyment provided by a number of different
elements. We are thinking of a tourist district where the offering, in addition to the beach or the cultural
itineraries, also offers the opportunity for practicing sports or fitness activities, for relaxing in peaceful places,
for tasting or buying typical local foods and, at the same time, for enjoying the same services that a person
can enjoy in his or her own home.
The path, aiming to define a method for planning hospitality, starts from the acquisition of the national and
international experiences which have taken place over the past ten years. The so-called “type” research
phase has ended with a critical evaluation that highlights the strengths and weaknesses of the experiences
examined. The conclusion of this exploration has produced a first draft of the “conceptual objectives”
connected with the development of an architectural model.
The specific research project focuses on the path marked out by the Fiumi Uniti (United Rivers) in Ravenna.
This decision makes it possible to consider a parameter that shows factors of continuity between coast and
city, between seaside resort tourism and cultural tourism, therefore considered as a potential instrument for
connection between situations that are often homologous or complementary, in view of a tourism
implementation that the research project numbers among its first objectives. The hospitality architecture
theme – which in this case is implemented through the idea of experimenting with the “DIFFUSE HOTEL”
model, a horizontal, multi-building hotel structure – offers the best possibility to highlight the specific form of
the local culture.
The planning proposal is structured as a consequential and organic study capable of promoting an original
reflection on the theme of the “living” module in places near territorial structures of particular interest,
around which the growing flow of users of extremely varied types highlights the need for singular nodes that
can provide for numerous different uses in contexts of great value and interest.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:894 |
Date | 23 May 2008 |
Creators | De Paz, Daniele <1974> |
Contributors | Praderio, Giorgio |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
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