Obiettivo di questa tesi è una lettura del coolhunting, attività professionale ancora relativamente poco diffusa, come luogo emblematico di meccanismi simbolici cruciali per spiegare non solo il sistema della moda ma anche molti degli andamenti della produzione e del consumo di beni materiali ricchi di contenuti immateriali. Non a caso, il debito teorico di questo lavoro non riguarda solo i fashion studies a partire dal classico saggio di Simmel, ma soprattutto un autore come Pierre Bourdieu, che poche pagine ha dedicato alla moda ma ha coniato concetti, come quelli di campo, capitale culturale e simbolico, habitus e distinzione, che sono diventati imprescindibili in ogni studio di tipo culturale. La base empirica della ricerca è costituita da 42 interviste del tipo racconti di vita, che hanno coinvolto una variegata popolazione di coolhunters inseriti in agenzie o nelle imprese della moda, ricercatori e consulenti free-lance, le cui esperienze lavorative sono analiticamente descritte nei capitoli centrali della tesi. La ricostruzione del mondo del coolhunting si avvale anche di una accurata ricerca effettuata su siti web dedicati. Nel capitolo finale la prospettiva teorica e il corpus di informazioni raccolte trovano una sintesi in (a) una definizione articolata ma precisa di cool-hunter; (b) una tipologia idealtipica; (c) nel concetto bourdieusiano di distinzione, che sembra essere la posta in gioco intorno alla quale ruota tutto il mondo del coolhunting. I coolhunters emergono come intermediari culturali riconosciuti per la loro capacità di cogliere gli stili di consumo emergenti e le macrotendenze culturali per offrirli come spunto alla creatività dei produttori di oggetti di moda mainstream. / The aim of this thesis is a reading of coolhunting, an emergent professional activity, as an emblematic place of symbolic mechanisms that are crucial in order to explain not only the fashion system but also many cultural processes of the production and the consumption of material goods rich of immaterial contents. The theoretical debt does not regard only the fashion studies, beginning from the classic work of Simmel, but above all an author like Pierre Bourdieu, that has dedicated few pages to the fashion, but has coined concepts - as those of field, cultural and symbolic capital, habitus, distinction - that are nowadays essential in every cultural study.
The empiric base of the research is a set of 42 in-depht interviews that have involved a heterogeneous population of coolhunters working in trend agencies or fashion companies, researchers and free-lance consultants, whose working experiences are analytically described in the central chapters of the thesis. The reconstruction of the world of the coolhunting is carried out also with a search based on dedicated websites. In the final chapter the theoretical perspective and the empirical evidences are summarized in (a) an articulate definition of coolhunter; b) an idealtypical classification of coolhunting workers; (c) in Pierre Bourdiue’s concept of distinction, that seems to be the stake that moves the field of coolhunting. The coolhunters emerge as cultural intermediaries recognized for their ability to identify the emergent styles of consumption and macro-cultural trends in order to offer them as useful ideas to the creativity of the producers of fashionable mainstream objects.
Identifer | oai:union.ndltd.org:DocTA/oai:tesionline.unicatt.it:10280/418 |
Date | 19 February 2009 |
Creators | PEDRONI, MARCO LUCA |
Contributors | BOVONE, LAURA, BOVONE, LAURA, PINTO, LOUIS |
Publisher | Università Cattolica del Sacro Cuore, MILANO |
Source Sets | Universita Cattolica del Sacro Cuore. DocTA |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis |
Format | Adobe PDF |
Rights | reserved |
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