La presente tesi si pone l'obiettivo di analizzare la figura retorica della perifrasi nel tentativo di offrirne una definizione teorica esaustiva, a partire dal valore che le è conferito nella poetica di Charles Baudelaire. Dopo aver tracciato, da un punto di vista storico, la riflessione linguistica elaborata dal fondatore del Simbolismo francese, ci proponiamo di illustrare le ragioni che giustificano la ricorrenza della figura stilistica nella gamma delle esigenze espressive del movimento letterario della fin de siècle. Successivamente, interrogando la struttura linguistica e retorica di alcuni componimenti delle Fleurs du Mal, cercheremo di dimostrare come la perifrasi divenga, nello stile di Charles Baudelaire, lo strumento appropriato all'espressione dell'oggetto della Poesia, una materia invisibile e "inconnue", come la definisce il poeta, che l'artista deve plasmare al fine di conferirle una forma adeguata e intellegibile. Sulla base di tali presupposti, svilupperemo un discorso critico e ermeneutico sull'attività poetica baudelairiana, provando a delinearne la finalità ultima: la volontà di nominare ("perifrasticamente") l'Inconnu o l'Infini. Il linguaggio delle Fleurs du Mal sembrerebbe tradurre la mira artistica di rivelare l'Assoluto che si nasconde nell'apparenza transitoria della realtà e di restituirlo in una forma eterna: il testo poetico.
Giungeremo pertanto a dimostrare come le strategie retoriche, le scoperte stilistiche e le scelte linguistiche esibite da Charles Baudelaire inaugurino la via intrapresa dalla poesia moderna, ossia la ricerca di una scrittura ermetica, la forma adeguata al contenuto trascendente dell'arte. / This thesis analyses the periphrastic figure and aims to provide a theoretical definition of the trope based on its usage in the poetics of Charles Baudelaire. Through a historical restitution of the linguistic reflections expounded by the founder of French symbolism, the aim is to identify reasons behind the recurrence of this stylistic figure within the particular symbolic economy of the French fin de siècle literary movement. By exploring the linguistic and rhetorical structure of certain poems within the Fleurs du mal, I will identify ways in which the trope becomes both an appropriate tool for expressing the poetic object, and an invisible and “unknown” element, as Baudelaire puts it, to which the poet must give an appropriate and intelligible form. From there, I aim to outline the objectives of Baudelairian poetry, in other words, to identify (“periphrastically”) the “unknown,” and to reveal how Baudelaire’s language conveys his artistic desire both to reveal the hidden Absolute that lies beneath reality and to render it in an eternal form: the poem. Baudelaire’s rhetorical devices, stylistic innovations, and linguistic choices seem to establish the route taken by modern poetry, that is, the search for a hermetic mode of writing, or even for the appropriate form its transcendental content might take.
Identifer | oai:union.ndltd.org:DocTA/oai:tesionline.unicatt.it:10280/1188 |
Date | 09 February 2012 |
Creators | LOCATELLI, FEDERICA |
Contributors | VITALE, SERENA, COURTOIS, JEAN-PATRICE, VERNA, MARISA |
Publisher | Università Cattolica del Sacro Cuore, MILANO |
Source Sets | Universita Cattolica del Sacro Cuore. DocTA |
Language | FRA |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis |
Format | Adobe PDF |
Rights | open |
Page generated in 0.0024 seconds