La tesi affronta le questioni processuali connesse alla verifica dei reati di guida in stato di ebbrezza e di alterazione da droghe. La ricerca si sviluppa in tre direzioni.
La prima parte studia la disciplina tedesca. L’analisi parte dalle norme sostanziali che definiscono le fattispecie incriminatrici contemplate dall’ordinamento osservato; s’interessa, poi, degli equilibri tra gli strumenti di captazione della prova utili ai reati in discorso ed il principio nemo tenetur se detegere (l’ estensione del diritto di difesa tedesco copre anche le prove reali e non prevede obblighi di collaborazione all’alcoltest). Prosegue, infine, con l’esame delle metodologie di acquisizione della prova, dall’etilometro agli screening per le droghe, sino al prelievo ematico coattivo, indispensabile per l’accertamento penale.
La seconda sezione esamina gli artt. 186 e 187 del codice della strada italiano, alla luce del principio di libertà personale e del diritto a non autoincriminarsi. Particolarmente delicati gli equilibri rispetto a quest’ultimo: l’obbligatorietà di un atto potenzialmente autoaccusatorio è evitabile solo a pena di una severa sanzione. Occorre definire se il diritto di difesa copra anche il mero facere o garantisca il solo silenzio. Se si ammette, infatti, che il nemo tenetur sia applicabile anche alle prove reali, la collaborazione obbligatoria imposta al conducente è scelta incompatibile con il diritto di difesa: la disciplina italiana presenta, dunque, profili d’illegittimità costituzionale.
La terza parte riguarda le problematiche processuali poste dai controlli stradali che emergono dall’analisi della giurisprudenza. Si affrontano, così, le diverse vicende della formazione della prova: ci si interroga sull’istituto processuale cui ricondurre gli accertamenti, sulle garanzie di cui goda il guidatore durante e dopo l’espletamento dell’atto, sulle eventuali sanzioni processuali derivanti da una violazione delle predette garanzie. Si esaminano, infine, le regole di apprezzamento della prova che guidano il giudice nella delicata fase valutativa. / The thesis deals with some procedural issues in order to the evidence about driving under alcohol and drugs influence. It’s composed of three parts.
The first part concerns the German law. First of all, it analyses the criminal and administrative rules that define the behavior of driving under the influence of alcohol and drugs. Furthermore, it deals with the specific balance between investigation’s aims and the privilege against self incrimination: in the German system, real evidences are under the privilege, so the driver has the possibility to refuse the alcohol-test (but the police can take a blood sample). Finally, it examines the methods of investigation: breath-test, drugs-screening, blood-test (essential for the evidence in criminal trial).
The second part is about articles 186 and 187 of Italian traffic regulation and their compatibility with personal liberty and the nemo tenetur se ipsum accusare principle. In the matter of the privilege, to compel someone to accuse himself, even just with actions and not with words, could be considered a breach into the right not to incriminate oneself: the results would be that the Italian system were not constitutional valid.
The third part faces the questions raised up in the case law. It concerns the procedural rules about collecting the evidence, with particular reference to the right to have a defending counsel and the outcomes of the violation of this right. Finally, it examines the judgement’s rules that must be observed in sentencing and the reliability of the scientific evidences here involved.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:4510 |
Date | 22 May 2012 |
Creators | Del Monaco, Roberta <1983> |
Contributors | Camon, Alberto |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
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