La tesi affronta la questione delle culture civiche presenti su internet a partire dal dibattito teorico sulla rete e le sue implicazioni in relazione al discorso e alla prassi politica. Nella prima parte verranno messi in luce i presupposti delle riflessioni più recenti che tematizzano la possibilità che il web, in quanto luogo di discussione e partecipazione tendenzialmente libero e inclusivo, possa rappresentare l’incarnazione del modello idealtipico di sfera pubblica borghese, magistralmente elaborato da Habermas (1962). Grazie all’interattività, ai bassi costi di produzione e distribuzione, a una nuova struttura di comunicazione many-to-many, le nuove tecnologie digitali sembrerebbero consentire la realizzazione di una intersoggettività pura, autenticamente orientata all’intesa reciproca e non contaminata dall’agire strumentale dei sistemi politici ed economici. Tuttavia, se si analizzano le ricerche empiriche finora condotte (tra gli altri Whilelm 1999, Tsaliki 2002, Wright e Street 2007), si osserva che, accanto a contributi che evidenziano una notevole capacità deliberativa delle discussioni online, ne esistono altrettanti che, al contrario, mettono in luce un gap profondo tra l’ideale normativo e la prassi concretamente messa in atto.
Attraverso un doppio binario, induttivo e deduttivo, si tenterà di provare come la contraddittorietà radicale di tali risultati empirici sia in ultima istanza riconducibile alle problematicità insite nel modello habermasiano e alla sua inadeguatezza nel cogliere la complessità dei processi della partecipazione politica che hanno luogo sulla rete. A partire da questa constatazione, si dimostrerà come la sua applicazione possa ancora essere feconda a patto che si ipotizzi di considerare l’ideale di sfera pubblica habermasiano come uno dei paradigmi che ancora informano gli immaginari sociali moderni (Taylor, 2005), piuttosto che come ideale contro-fattuale (Dryzek, 1990) rispetto al quale commisurare criticamente le imperfezioni del reale. Ne discenderà una traslazione della prospettiva analitica, sintetizzabile nel passaggio da un approccio normativo – prescrittivo, rigidamente ancorato a una determinata concezione del “dover-essere”, a un approccio culturale - diagnostico che invece indaga la contingenza del reale alla luce delle sue precondizioni sociologiche e culturali (Nieminen, 2006).
Nella seconda parte, si analizzerà il caso empirico del blog curato dal comico italiano Beppe Grillo (www.beppegrillo.it) attorno al quale si è sviluppato un movimento politico altamente articolato ed eterogeneo, capace di promuovere incursioni sempre più frequenti nella politica istituzionale. L’analisi empirica scaturirà dall’applicazione di un modello analitico che attinge al paradigma delle culture civiche proposto da Dahlgren (2009) e in parte lo riformula alla luce del concetto di mediazione sviluppato da Silverstone (1999). Attraverso l’analisi del contenuto dei post del blog e di un corpus di interviste realizzate su lettori del blog e attivisti del movimento, si tenterà di dimostrare come il fenomeno sviluppatosi attorno a Beppe Grillo abbia funzionato come una “public sphericule” (Gitlin, 1998), una piccola sfera pubblica capace di maturare una propria cultura civica, contraddistinta da autonomi processi di mediazione e di valorizzazione del quadro socio-tecnologico a disposizione. / The notions of deliberation and the frame of the discourse theory of democracy (Habermas, 1996), have inspired a substantial strand of studies focused on the internet’s democratic potential (See e.g. Kellner (1999), Rheingold (1993), and Wilhelm (1999)). The central accomplishment of these various contributions lies in the assessment of the extent to which dialogical exchanges taking place in the cyberspace conform to the normative requirements of the ‘counter-factual ideal’ of public sphere (Dryzek, 1990). However, the contradictions that appear when analyzing practical research findings from a comparative global view, pose a dilemma that deals more with theoretical assumptions rather than with the empirical methods applied.
The basic aim of the thesis will be the proposal of a cultural turn in the analysis of online public spheres, inspired by the model of “civil cultures” developed by Dahlgren (2009). For this purpose, two major lines of reasoning will be developed.
On one hand, the theoretical roots of the concept of deliberation and the long wave of criticisms drawn out by them, will be explored in order to underscore the intrinsic shortages of the notion. It will be argued that the model of “civic cultures” seems to offer a more adequate analytical frame in order to make sense of the pluralized and fragmented online environment. In fact, its original assumptions offer a real antidote to technological determinism. If it is true that technology only makes sense within a social context from which it receives symbolic and pragmatic meanings (Lievrouw, 2002), we can think of civic cultures as a ‘community of practices’ (Wenger, 1998) within which specific ways of using and interpreting technologies are carried out in order to achieve political and civic purposes.
On the other hand, the theoretical path will be supported by the references to an empirical case study that will show how the model can be conveniently used to study what is concretely happening in the living public spheres of the internet. The case study will be focused on Beppegrillo.it, an Italian weblog acting as a communicative platform for the development of a civic and political movement which is lead by Beppe Grillo, a well-known comedian.
Identifer | oai:union.ndltd.org:DocTA/oai:tesionline.unicatt.it:10280/787 |
Date | 03 May 2010 |
Creators | MURRU, MARIA FRANCESCA |
Contributors | GRASSO, ALDO, COLOMBO, FAUSTO |
Publisher | Università Cattolica del Sacro Cuore, MILANO |
Source Sets | Universita Cattolica del Sacro Cuore. DocTA |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis |
Format | Adobe PDF |
Rights | reserved |
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