TOUCH, ENGINEERED: THE SOCIAL CONSTRUCTION OF HAPTIC INTERFACES

Le interfacce aptiche, ovvero le tecnologie che trasmettono delle sensazioni tattili digitalizzate, si stanno diffondendo in vari contesti sociali come telerobotica, comunicazione mobile, arte, videogiochi e cinema. Queste tecnologie stanno permettendo agli ingegneri di realizzare qualcosa mai fatto prima: la digitalizzazione del tatto (che ora può quindi essere registrato e mediatizzato). L’obbiettivo di questa tesi è di decostruire il tatto digitalizzato come un artefatto tecnologico socialmente costruito, il quale sta prendendo forma in un sistema di pratiche interrelate performate da attori in campi disparati della conoscenza. Questi attori si muovono all’interno e attorno ad una comunità di ingegneri apticisti.
Adottando un approccio ispirato alla grounded theory, sono stati raccolti dati qualitativi attraverso interviste presso un campo etnografico multi-situato composto da laboratori europei e conferenze internazionali, in cui la conoscenza riguardo il tatto è collettivamente creata e condivisa. Due framework teorico-metodologici sono stati presi in considerazione: la tradizione dei Science and Technology Studies (STS) è stata scelta come principale guida metodologica; in seguito, l’intreccio tra pratiche sociali e tecnologie è stato approfondito attraverso una prospettiva practice-based tipica della cosiddetta ‘practice theory’.
Al fine di cogliere il processo in corso di costruzione sociale e flessibilità che caratterizzano il tatto digitalizzato, lo studio si è concentrato sull'assenza di standardizzazione che caratterizza gli aspetti sia hardware che software di questa tecnologia emergente. Inoltre, è stata prestata attenzione alla distinzione controversa e scivolosa tra feedback tattile simbolico e realistico usata nel gergo degli apticisti. Infine, sono stati analizzati i diversi significati, o potenzialità d'uso, che gli intervistati attribuiscono a questa tecnologia. Questi significati si collegano a specifici immaginari sociotecnici geograficamente situati, ad ampi discorsi sociali riguardo l’innovazione tecnologica, e a diverse visioni riguardo le pratiche che possono beneficiare dell’implementazione di queste interfacce. / Devices that provide tactile feedback, called haptic interfaces, are spreading in various contexts such as tele-robotics, prosthetics, videogames, mobile communication, and arts. These technologies are allowing engineers to accomplish something never done before: the digitization of touch (which can now be stored and mediatized). This dissertation aims to deconstruct the digitized touch as a socially constructed technological product, emerging from a system of interrelated practices enacted by actors performing in disparate fields which revolve around the community of haptics engineers.
Using a grounded-theory inspired approach, qualitative data were collected through interviews in a multi-sited ethnographic field consisting in European laboratories and international conferences, where knowledge about touch is collectively created and shared. Two theoretical-methodological frameworks have been taken into consideration: the tradition of Science and Technology Studies (STS) has been chosen as the main methodological guide; moreover, the interlacements between social practices and technology have been deepened through the adoption of a practice-based perspective proposed by different approaches in social sciences gathered under the umbrella term ‘practice theory’.
In order to grasp the ongoing process of social construction and flexibility that characterize digitized touch, the study focused on the absence of standardization involving both hardware and software aspects of this emerging technology. Furthermore, attention has been paid to the controversial and slippery distinction between ‘symbolic’ and ‘realistic’ tactile feedback which is used in engineers’ jargon. Finally, the different meanings or potentialities of use, which respondents attributed to this technology, have been analysed. These meanings are connected to geographically located socio-technical imaginaries, to broad social discourses about technological innovation, and to different visions regarding the practices that can benefit from the implementation of these interfaces.

Identiferoai:union.ndltd.org:DocTA/oai:tesionline.unicatt.it:10280/75451
Date25 May 2020
CreatorsTURRINI, VALENTINA
ContributorsMORA, EMANUELA, MORA, EMANUELA, TOSONI, SIMONE
PublisherUniversità Cattolica del Sacro Cuore, MILANO
Source SetsUniversita Cattolica del Sacro Cuore. DocTA
LanguageEnglish
Detected LanguageItalian
TypeDoctoral Thesis
FormatAdobe PDF
Rightsreserved

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