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Self-Organisation phenomena in thin films and molecular nanostructuresKengne, Jean Crispin <1972> 14 May 2007 (has links)
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Theoretical study of biological systemsTrebbi, Bruno <1977> 16 May 2007 (has links)
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Studio di dispositivi optoelettronici organici a film sottile cresciuti in Ultra Alto VuotoCaria, Saverio <1979> 14 May 2007 (has links)
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Molecular markers for the assessment of genetic variability in threatened plant speciesCotti, Claudia <1977> 09 May 2008 (has links)
La variabilità genetica è un importante strumento per lo studio e la conservazione della biodiversità
in specie rare e minacciate di estinzione. Durante il mio dottorato mi sono quindi occupata di
mettere a punto diverse metodologie molecolari al fine di valutare la diversità genetica in due specie
rare della flora italiana che presentano problematiche diverse e specifiche.
I marcatori arbitrari RAPD e i marcatori semi-arbitrari ISSR sono stati utilizzati per valutare la
diversità genetica in Quercus crenata Lam. e per confermare l’ipotesi della sua origine ibridogena
dalle due specie presunte parentali Quercus cerris L. e Quercus suber L., essendo Q. crenata
presente in Italia settentrionale dove Q. suber è attualmente assente.
I marcatori SSR o microsatelliti sono invece stati messi a punto su una specie a rischio di
estinzione, endemica dell’Appennino Tosco-Emiliano, Primula apennina Widmer, applicando una
metodologia specifica, basata sulla costruzione di una libreria genomica arricchita per l’isolamento
di primer specifici.
I marcatori RAPD e ISSR, utilizzati su un totale di 85 campioni, hanno mostrato alti livelli di
diversità molecolare entro le specie studiate, eccetto per Q. suber le cui popolazioni rappresentano il
margine orientale di distribuzione della specie, per questo più sottoposte ad impoverimento
genetico. Oltre alla cluster analysis (UPGMA) e alla Analisi delle Componenti Principali effettuate
per entrambi i marcatori, che confermano l’ipotesi dell’origine ibrida degli individui di Q. crenata
diffusi in Italia Settentrionale, sono stati calcolati l’indice di ibridità basato sul maximum
likelihood, che dimostra una introgressione asimmetrica di Q. crenata verso il parentale
caratterizzato da superiorità demografica (Q. cerris) e il test di Mantel. Quest’ultimo ha permesso di
confrontare i due marcatori RAPD e ISSR utilizzati ottenendo una bassa correlazione, a conferma
del fatto che, amplificando tratti differenti del DNA nucleare, i dati non sono sovrapponibili,
sebbene forniscano risultati analoghi.
Per l’isolamento di loci microsatelliti ipervariabili ho utilizzato il protocolllo FIASCO (Fast
isolation by AFLP of sequences containing repeats- Zane et al. 2002) che permette di costruire una
libreria genomica arricchita partendo dal DNA estratto da P. apennina. Tale procedura ha previsto
la digestione del DNA genomico per la produzione di una miscela di frammenti di DNA. Tramite
ibridazione con opportune sonde sono stati isolati i frammenti contenenti i microsatelliti.
Sequenziando i cloni ricombinanti, ho ottenuto sequenze contenenti repeats sulle cui regioni
fiancheggianti sono stati costruiti 15 coppie di primer che potranno, in seguito, essere utilizzate per
definire la quota di riproduzione clonale in P. apennina e per valutare la diversità genetica delle
popolazioni che coprono l’areale di distribuzione della specie.
Data la loro natura altamente variabile e la loro abbondanza nel DNA, gli SSR saranno, come i
marcatori RAPD e gli ISSR, ugualmente validi per lo studio della variabilità genetica e per l’analisi
di problematiche specifiche legate alle specie rare.
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Il 2-metossiestradiolo: un potenziale inibitore fisiologico dell'angiogenesi follicolareSantini, Sujen Eleonora <1979> 16 May 2008 (has links)
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La determinazione del cortisolo nel pelo per la valutazione del benessere animaleViggiani, Roberta <1974> 16 May 2008 (has links)
La definizione di “benessere animale” e le modalità di determinazione di tale parametro
sono ancora ampiamente dibattute. C’è, però, una generale concordanza sul fatto che una
condizione di malessere dia origine a variazioni fisiologiche e comportamentali che possono essere
rilevate e misurate. Tra i parametri endocrini, il più studiato è, senza dubbio, il cortisolo, in quanto
connesso con l’attivazione dell’asse ipotalamico-pituitario-surrenale in condizioni di stress e quindi
ritenuto indicatore ideale di benessere, benché debba essere utilizzato con cautela in quanto un
aumento dei livelli di questo ormone non si verifica con ogni tipo di stressor. Inoltre, si deve
considerare che la raccolta del campione per effettuare le analisi, spesso implica il confinamento ed
il contenimento degli animali e può essere, quindi, essa stessa un fattore stressante andando ad
alterare i risultati.
Alla luce delle suddette conoscenze gli obiettivi scientifici di questa ricerca, condotta sul
gatto e sul cane, sono stati innanzitutto validare il metodo di dosaggio di cortisolo dal pelo e
stabilire se tale dosaggio può rappresentare un indicatore, non invasivo, di benessere dell’animale
(indice di “stress cronico”). In seguito, abbiamo voluto individuare i fattori di stress psico-sociale in
gatti che vivono in gattile, in condizioni di alta densità, analizzando i correlati comportamentali
ed ormonali dello stress e del benessere in questa condizione socio-ecologica, ricercando, in
particolare, l’evidenza ormonale di uno stato di stress prolungato e la messa in atto di strategie
comportamentali di contenimento dello stesso e il ruolo della marcatura visivo-feromonale,
inoltre abbiamo effettuato un confronto tra oasi feline di diversa estensione spaziale per valutare
come varia lo stress in rapporto allo spazio disponibile.
Invece, nel cane abbiamo voluto evidenziare eventuali differenze dei livelli ormonali tra cani
di proprietà e cani di canili, tra cani ospitati in diversi canili e tra cani che vivono in diverse realtà
familiari; abbiamo voluto valutare gli effetti di alcuni arricchimenti sui cani di canile ed, infine,
abbiamo analizzato cani sottoposti a specifici programmi si addestramento.
Il primo importante ed originale risultato raggiunto, che risponde al primo obiettivo della
ricerca, è stato la validazione del dosaggio radioimmunologico di cortisolo in campioni di pelo.
Questo risultato, a nostro avviso, apre una nuova finestra sul campo della diagnostica
endocrinologica metabolica. Attualmente, infatti, il monitoraggio ormonale viene effettuato su
campioni ematici la cui raccolta prevede un elevato stress (stress da prelievo) per l’animale data
l'invasività dell'operazione che modifica l’attività di ipotalamo-ipofisi-surrene e, dunque, provoca
repentine alterazioni delle concentrazioni ormonali. Questa metodica offre, quindi, il vantaggio
dell’estrema semplicità di raccolta del campione e, in più, il bassissimo costo del materiale
utilizzato.
Dalle ricerche condotte sui gatti di gattile sono scaturite preziose indicazioni per future
indagini sullo stress e sul comportamento sociale felino. I risultati dell’analisi congiunta del
comportamento e delle concentrazioni ormonali hanno evidenziato che la disponibilità di
postazioni di marcatura visivo-feromonale ha un effetto positivo sia sugli indicatori
comportamentali, sia su quelli ormonali di stress.
I risultati dell’analisi delle concentrazioni di cortisolo, derivanti dal confronto tra sette oasi
feline di diversa estensione spaziale hanno permesso di evidenziare un aumento dei livelli
dell’ormone inversamente proporzionale allo spazio disponibile.
Lo spazio disponibile, però, non è l’unico fattore da prendere in considerazione al fine di
assicurare il benessere dell’animale infatti, nelle colonie che presentavano instabilità sociale e
variabilità territoriale il cortisolo aveva valori elevati nonostante le notevoli disponibilità di spazio.
Infine, si è potuto costatare come anche lo stare appartati, aumenti proporzionalmente con
l’aumentare dello spazio. Questo comportamento risulta essere molto importante in quanto mitiga lo
stress ed è da prendere in considerazione nell’allestimento di colonie feline. Infatti, nelle colonie di
dimensioni ridotte dove lo stress è già alto, l’impossibilità dei soggetti di appartarsi può contribuire
a peggiorare la situazione; ecco perché si dovrebbero creare luoghi artificiali per fornire ai gatti la
possibilità di appartarsi, magari sfruttando gli spazi sopraelevati (tetti, alberi, ecc.).
Per quanto riguarda il confronto tra cani di proprietà e cani di canile non sono state
evidenziate differenze significative nei livelli di cortisolo nel pelo mentre abbiamo rilevato che
quest’ultimi sono influenzati dalla disponibilità di spazio: infatti sia i cani di proprietà che vivevano
in giardino, sia i cani dei canili che praticavano lo sgambamento presentavano livelli di cortisolo nel
pelo più bassi rispetto, rispettivamente, ai cani di proprietà che vivevano in appartamento o
appartamento/giardino e a quelli di canile che non praticavano lo sgambamento.
L’arricchimento ambientale fornito ai cani di canile ha esercitato un’influenza positiva
riducendo i livelli di cortisolo e migliorando la docilità dei soggetti, favorendone un’eventuale
adozione.
Si è inoltre messo in luce che i programmi di addestramento, eseguiti con tecniche “gentili”,
non comportano situazioni stressanti per l’animale e aiutano i cani ad esprimere doti di equilibrio
che rimarrebbero altrimenti celate dagli aspetti più istintivi del carattere. D’altra parte, l’impegno
agonistico prima di una competizione e il livello di addestramento raggiunto dai cani, influenzano le
concentrazioni di cortisolo a riposo e durante l’esercizio fisico.
Questi risultati possono sicuramente dare utili suggerimenti per la gestione e la cura di
gatti e cani al fine di migliorarne le condizioni di benessere.
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Electrochemistry of extended aromatic systems and nanostructuresBruno, Carlo <1974> 15 April 2008 (has links)
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Fotofisica e fotochimica di sistemi organici coniugati di interesse biologico e tecnologicoConti, Irene <1976> 15 April 2008 (has links)
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Structure determination of proteins and peptides in solution: simulation, chirality and NMR studiesPietropaolo, Adriana <1981> 16 April 2008 (has links)
The study of protein fold is a central problem in life science, leading in the
last years to several attempts for improving our knowledge of the protein
structures. In this thesis this challenging problem is tackled by means of
molecular dynamics, chirality and NMR studies.
In the last decades, many algorithms were designed for the protein secondary
structure assignment, which reveals the local protein shape adopted by segments of amino acids. In this regard, the use of local chirality for the protein
secondary structure assignment was demonstreted, trying to correlate as well
the propensity of a given amino acid for a particular secondary structure.
The protein fold can be studied also by Nuclear Magnetic Resonance (NMR)
investigations, finding the average structure adopted from a protein. In this
context, the effect of Residual Dipolar Couplings (RDCs) in the structure refinement was shown, revealing a strong improvement of structure resolution.
A wide extent of this thesis is devoted to the study of avian prion protein.
Prion protein is the main responsible of a vast class of neurodegenerative
diseases, known as Bovine Spongiform Encephalopathy (BSE), present in
mammals, but not in avian species and it is caused from the conversion of
cellular prion protein to the pathogenic misfolded isoform, accumulating in
the brain in form of amiloyd plaques. In particular, the N-terminal region,
namely the initial part of the protein, is quite different between mammal
and avian species but both of them contain multimeric sequences called Repeats, octameric in mammals and hexameric in avians. However, such repeat
regions show differences in the contained amino acids, in particular only
avian hexarepeats contain tyrosine residues. The chirality analysis of avian
prion protein configurations obtained from molecular dynamics reveals a high
stiffness of the avian protein, which tends to preserve its regular secondary
structure. This is due to the presence of prolines, histidines and especially tyrosines, which form a hydrogen bond network in the hexarepeat region, only
possible in the avian protein, and thus probably hampering the aggregation.
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Spettroscopia rotazionale di specie di interesse astrofisicoTinti, Francesca <1977> 16 April 2008 (has links)
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