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L'INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO A CANTANTI D'OPERA INTERNAZIONALI / Teaching Italian to international opera singers

BIANCHI KORNER, ALESSANDRA 23 March 2015 (has links)
L’elaborato indaga le modalità di insegnamento della lingua e della dizione italiana ai cantanti d’opera internazionali. Dopo una breve cronistoria dell’opera lirica, si analizza la figura del librettista e in particolare di Lorenzo Da Ponte, insegnante ante litteram della lingua e della cultura italiana. Segue una disamina dei corsi di canto degli albori, dalla quale emerge quanto il problema di una corretta pronuncia fosse cruciale nell’educazione dei cantanti già nel Settecento. Si indagano le metodologie di insegnamento della fonetica e della prosodia nella storia della glottodidattica, i fattori biologici e psico-sociali determinanti nell’apprendimento di una L2/LS e le principali difficoltà linguistiche incontrate dai discenti stranieri che si accingono ad apprendere la lingua italiana. Si presentano i dati di una ricerca condotta su dieci istituzioni musicali tra i quali il Conservatorio di Milano, la Juilliard School of Music di New York e la Washington State University di Seattle. Si analizzano le metodologie di insegnamento e i manuali adottati e si espongono i dati emersi da un questionario rivolto ai docenti e ai discenti delle suddette scuole. Si procede esponendo un sillabo ideato per i cantanti che permetta uno studio più proficuo della lingua e della dizione italiana. / The research investigates the teaching procedures of Italian language and diction to international opera singers. After a brief digression on the lyric opera, we analyze the figure of librettista and in particular of Lorenzo Da Ponte, a forerunner of the Italian language and culture teaching. An examination of the first singing courses shows how teaching a impeccable pronunciation was already crucial in the XVIII century. The phonetics and prosody teaching procedures in the history of glottodidactics are then examined, as well as the biological and psycho-social factors critical while learning a foreign language and the main linguistic difficulties faced by foreign students approaching the Italian language. We present the data of a survey conducted on ten musical institutions like the Milan Conservatory, the Julliard School of Music of New York and the Washington State University of Seattle. We analyze the teaching procedures and the textbooks adopted and the results of a questionnaire addressed to the teachers and students of these schools. Finally we display a syllabus for international opera singers to profitably approach the Italian language.
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L'AUTONOMIA NELL'APPRENDIMENTO DELLE LINGUE. UN'INDAGINE SULL'ITALIANO L2 IN CONTESTO UNIVERSITARIO

LO PRESTI, MARIA VITTORIA 17 December 2020 (has links)
La tesi ha come oggetto lo sviluppo dell’autonomia nell’apprendimento delle lingue in contesto universitario. L’elaborato si articola in due parti. Nella prima si affronta il concetto di autonomia nell’apprendimento dal punto di vista teorico, storico e metodologico. Dopo una rassegna sui principali modelli di riferimento e un excursus su come il medesimo tema sia stato affrontato nei documenti e progetti del Consiglio d’Europa, ci si focalizza sulla funzione e organizzazione dei centri per l’autoapprendimento universitari, sulla trasformazione che stanno subendo da spazi fisici ad ambienti virtuali e sul ruolo dei consulenti linguistici. La seconda parte del lavoro si basa sull’osservazione critica di due studi di caso, svolti presso il Centro per l’Autoapprendimento dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (CAP), aventi come protagonisti studenti internazionali di italiano L2. Il primo studio costituisce una ricostruzione sull’utilizzo del Centro e sulle attività di consulenza linguistica. Il secondo prende in esame una sperimentazione didattica, incentrata sulla collaborazione tra consulente linguistico e docente di lingua, finalizzata a stimolare all’apprendimento autonomo dell’italiano un gruppo di studenti internazionali selezionato. I risultati delle due indagini sono analizzati e commentati per permettere una riflessione sulle attività del CAP al fine di migliorarle e proporre buone pratiche didattiche utili allo sviluppo dell’autonomia nell’apprendimento dell’italiano L2. / The aim of the thesis is to investigate the development of autonomy in language learning at university. The work consists of two parts. The first deals with the concept of learning autonomy from a theoretical, historical and methodological point of view. After a review of the main reference models and an excursus on how the same subject has been addressed in the documents and projects of the Council of Europe, the study focuses on the function and organization of self-access learning centers, on the transformation they are undergoing from physical spaces to virtual environments and on the role of language advisors. The second part of the work concerns two case studies, carried out at the Centro per l’Autoapprendimento (CAP) of Università Cattolica del Sacro Cuore, with international students of Italian L2. The first case study examines how the students make use of the Center and of the language advising activities. The second describes a didactic experiment on the collaboration between language advisor and language teacher, aimed at bringing a selected group of international students closer to autonomous learning of Italian. The results of the two case studies are analysed and commented to reflect on the activities of the CAP in order to improve them and to propose good teaching practices useful for the development of autonomy in Italian L2 learning.
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CLIL IN TEDESCO NELLA SCUOLA ITALIANA: PROFILO DELL'APPRENDENTE E RUOLO DEL DOCENTE / CLIL in German in Italian secondary school: profile of the learner and role of the teacher.

CATTANEO, GIULIA 21 July 2020 (has links)
La tesi tratta l’approccio didattico CLIL (Content and Language Integrated Learning), il quale rappresenta la metodologia che meglio favorisce lo sviluppo del plurilinguismo in tutti i Paesi europei. In particolare, viene presentata una analisi dell’insegnamento CLIL come proposta didattica incentrata sulla figura dell’apprendente, e viene delineato il profilo del docente, che deve essere a conoscenza delle abilità, difficoltà ed esigenze dei propri allievi per poter pianificare percorsi CLIL efficaci. A una analisi del quadro teorico di riferimento, delle metodologie didattiche che favoriscono la partecipazione attiva dell’apprendente all’intervento didattico (il lavoro di gruppo è da preferire, ad esempio, alla lezione frontale) e degli strumenti di supporto all’apprendimento integrato, segue una focalizzazione sulla presenza di percorsi didattici CLIL in lingua tedesca nelle scuole secondarie di secondo grado italiane. Vengono poi presentati gli obiettivi e le modalità di svolgimento che hanno caratterizzato un’indagine empirica condotta presso alcuni licei lombardi la cui offerta formativa prevede il CLIL in tedesco. I dati raccolti sono stati analizzati, commentati e confrontati con la teoria di riferimento, e ciò ha permesso di far emergere quali sono le modalità di insegnamento CLIL in tedesco più efficaci in quanto meglio coinvolgono il profilo dell’apprendente e rispondono alle sue esigenze. Il lavoro rappresenta un contributo ai docenti che si apprestano alla pianificazione di percorsi didattici CLIL in lingua tedesca nella scuola italiana. / This thesis examines the didactic approach CLIL (Content and Language Integrated Learning), which is the methodology that best supports the development of multilingualism in all European countries. In particular, the thesis presents an analysis of CLIL teaching as a didactic proposal, focused on the learner, and outlines the profile of the teacher, who must be aware of the skills, difficulties and needs of their students in order to plan effective CLIL courses. In addition to an analysis of the theoretical framework of reference, of the teaching methodologies that support the active participation of the learner in the teaching intervention (group work is preferable, for example, to frontal lessons) and of the tools to support integrated learning , there will be a focus on the presence of CLIL didactic courses in the German language in Italian secondary schools. The thesis will then describe the objectives and methods of performance that characterized an empirical investigation carried out at some secondary schools in Lombardy where CLIL in German is part of the curriculum. The collected data are analyzed, commented on and measured against the theoretical framework of reference, and this makes it possible to highlight which are the most effective CLIL teaching methods in German, i.e. those which best involve the learner's profile and meet their needs. This work represents a resource for teachers who are preparing to plan CLIL didactic courses in German in Italian schools.
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La lingua dell'insegnante: Un modello per l'insegnamento e per l'apprendimento. Fondamenti metodologici dell'insegnamento CLIL. / DIE SPRACHE DER LEHRPERSON: EIN LEHR-LERN-MODELL METHODISCHE GRUNDLAGEN DES BILINGUALEN SACHFACHUNTERRICHTS / The language of the teacher: A model for teaching and learning. Methodological principles of CLIL.

ZANIN, RENATA 23 March 2015 (has links)
L’insegnamento disciplinare in una lingua straniera (Content and Language Integrated Learning - CLIL) richiede al docente DNL (discipline non linguistiche) una particolare attenzione alla lingua comune, alla lingua della disciplina, ma soprattutto alle frasi fatte, ai frasemi, alle parole sintagmatiche e alle espressioni multiparola (Masini 2009). La categoria degli atti linguistici attenti alla lingua (Leisen 2010) può essere definita in relazione alla lingua franca, caratterizzata da un minor uso di parole sintagmatiche, di espressioni multiparola, di frasi idiomatiche (Aguado 2002b) come anche da una minore attenzione alle relative forme prosodiche. Se da un lato sembra in questo modo definito uno degli obiettivi principali della formazione linguistica degli insegnanti DNL (discipline non linguistiche), dall’altro devono essere analizzate e verificate le vie che permettano il raggiungimento di tale obiettivo. Il lavoro di ricerca svolto traccia un modello di insegnamento e di apprendimento basato proprio sulle espressioni multiparola e sulla loro espressione prosodica. Tre i filoni scientifici alla base del modello: il "competition model" (Bates 1999), la "idiomatisch geprägte Sprache" e la "Anschließbarkeit" (Feilke 1994, 1996) e la lettura silente (Perrone-Bertolotti et al. 2013). Da essi nasce l’indicazione della "prosodische Prägung" di grande importanza per il modello di insegnamento e apprendimento proposto che trova nelle fonti letterarie tedesche testi eccellenti per una didattica interdisciplinare, che sappia valorizzare il ruolo del docente di lingua straniera nel suo apporto all’apprendimento della lingua tedesca nella classe CLIL. / Teaching a CLIL-class (Content and Language Integrated Learning) is a big challenge for teachers of non-linguistic disciplines (NLD), as they need to pay particular attention not only to the specialized language but also to the everyday language, in particular to chunks and formulaic sequences. The discourse structure necessary for a ‘good’ Clil lesson contrasts with the lingua franca, which is characterized by a reduced use of chunks and formulaic sequences (Aguado 2002, Wray 2002) and by a reduced attention for prosodic features. Teacher training on Content Language Integrated Learning needs therefore to raise and to foster language awareness of discipline teachers. The research presented in this work proposes a model for teaching and learning in CLIL-classes, which is based on chunks, formulaic sequences and their prosodic features. The scientific foundations of this model are the competition model (Bates 1999), the "idiomatisch geprägte Sprache" as well as the "Anschließbarkeit" (Feilke 1994, 1996) and the silent reading (Perrone-Bertolotti et al. 2013). The central point of the model for teaching and learning is the "prosodische Prägung", which can be successfully exercised and learned with poems from the great German literature giving new value to the role of the foreign language teacher in supporting the discipline teachers in CLIL-classes.
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L'USO DELLE RISORSE ONLINE E DEL BLENDED LEARNING NELLA DIDATTICA DEL RUSSO (CON DUE PROPOSTE DIDATTICHE)

MACAGNO, CLAUDIO GABRIELE 15 April 2019 (has links)
Considerato, in generale, l’impatto sempre più massiccio e pervasivo che le tecnologie hanno sulla vita di tutti i giorni e partendo dal presupposto del valore aggiunto derivante dall’impiego delle tecnologie per l’educazione linguistica, in questo lavoro dapprima abbiamo fatto alcune considerazioni in merito a tecnologie e apprendimento/insegnamento linguistico, soffermandoci su Internet e sui media digitali (Capitolo 1), quindi abbiamo selezionato, analizzato e organizzato, in forma di repertorio, diverse risorse online, gratuite, per l’apprendimento/insegnamento del russo (Capitolo 7). L’idea di realizzare un repertorio dei siti Internet e delle risorse è nata dall’intento di creare uno strumento utile, sia ai discenti, sia ai docenti. In particolare, nella prima parte di questo studio abbiamo proposto l’uso di alcune risorse online per presentare l’alfabeto russo (Capitolo 2) e per lo sviluppo della competenza fonologica (Capitolo 3), lessicale (Capitolo 4), morfosintattica (Capitolo 5) e testuale (Capitolo 6). Nella seconda parte, invece, una volta analizzate le caratteristiche di alcune modalità di apprendimento, in presenza, a distanza e in rete (FaD, e-learning, blended learning, didattica 2.0) e delineati i nuovi scenari di apprendimento, tra formale e informale (Capitolo 8), abbiamo realizzato due proposte didattiche, una in ambito universitario (Capitolo 9) e una in ambito scolastico (Capitolo 10), che prevedono sia esperienze di apprendimento collaborativo in rete, sia l’utilizzo di tecnologie e risorse online. / The influence of technologies on everyday life, as it emerges clearly, is increasingly pervasive. Assuming that the use of technologies adds a certain value to language education, in this dissertation we first considered some connections between technologies and learning and teaching languages, in particular dwelling upon Internet and media education (Chapter 1). Then we selected and analysed several websites and free online resources dealing with the Russian language. The result of this work is the inventory of websites and online resources, which we conceived as a useful tool for students and teachers of Russian as a foreign language (Chapter 7). In detail, in the first part of this research work we suggested some online resources to teach absolute beginners the Russian alphabet (Chapter 2) and to develop different competences and skills: phonological (Chapter 3), lexical (Chapter 4), morphological and syntactical (Chapter 5), and textual (Chapter 6). Whereas, in the second part, we dealt with the main characteristics of various types of learning (face-to-face, distance and online learning, blended learning, formal and informal learning etc.) (Chapter 8). In addition we developed two different proposals, the first for University level (Chapter 9), the second conceived for the school classroom (Chapter 10). Our proposals are based on both experiences of collaborative learning and on the use of technologies and online resources.
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LA DIDATTICA DELL'ITALIANO AD APPRENDENTI STATUNITENSI. PROGETTARE UN SILLABO

SOFFIANTINI, CARLOTTA 12 March 2013 (has links)
La tesi di ricerca traccia un quadro dell’insegnamento dell’italiano agli studenti undergraduate statunitensi. Attraverso l’analisi della tradizione di studio e insegnamento delle lingue straniere negli Stati Uniti, si conosce il retroterra formativo di provenienza di questi studenti e, mediante la riflessione sui contenuti dei documenti ufficiali della didattica delle lingue, si individuano gli obiettivi della glottodidattica statunitense per l’educazione linguistica e culturale dei propri cittadini. Si affronta poi il tema dello study abroad mediante l’analisi di: dati sulle scelte degli studenti, programmi universitari statunitensi presenti in Italia, studi americani circa l’importanza delle percezioni degli studenti durante il processo di apprendimento. L’indagine condotta presso le classi di un Istituto americano di Milano, permette di delineare un profilo dello studente statunitense e di capire le sue aspettative sul corso e sul docente di lingua. Alla luce di tutte le osservazioni precedenti, si procede con la discussione della natura del sillabo in ambito statunitense e italiano, e si conclude con la progettazione di un sillabo adatto alle esigenze degli studenti statunitensi: la scelta di un sillabo interculturale rappresenta l’incontro delle tradizioni glottodidattiche, statunitense ed europea, e permette allo studente di sviluppare quelle competenze richieste dal mondo globalizzato del ventunesimo secolo. / The research explores didactic aspects of teaching the Italian language to American undergraduate students. In considering the tradition of foreign language education and the contents of the official existing frameworks for the teaching of languages in the United States, the research underlines the diverse educational backgrounds of American foreign language students who come to Italy in a study abroad program. The study abroad experience is discussed through data on students’ motivation to choose a study abroad program, and students’ perceptions about their language learning process while they’re in a foreign context. The survey conducted among Italian language students of an American Institute in Milan demonstrates the different academic and linguistic reality students encounter when they come to study in Italy, and their expectations on the course and on the teacher. The dissertation moves on the analysis of the format of the foreign language syllabus and discuss the differences between the American syllabus and the Italian syllabi: designing a culture-based syllabus is the key to improve students’ intercultural competence, in line with the purposes of the United States and European foreign language education program.
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La Russkaja Jazykovaja Kartina Mira: teorie, metodi di analisi e applicazioni

VERSACE, MARIA 14 February 2011 (has links)
La ricerca offre per la prima volta una disamina ampia, approfondita ed aggiornata degli studi linguistici post-sovietici dedicati alla Russkaja Jazykovaja Kartina Mira; essi dimostrano, attraverso l’analisi semantica delle parole-chiave della lingua russa, l’esistenza di concetti glotto-specifici, e dunque l’esistenza di un quadro del mondo veicolato dalla lingua russa. Nella ricerca viene indagato dapprima il contesto storico-culturale che ha portato al sorgere dell’indirizzo linguistico della RJaKM e viene mostrato il legame esistente tra le ricerche sulla RJaKM e lo sviluppo degli studi di semantica lessicale, nonché l’apporto della linguistica occidentale all’evoluzione della linguistica sovietica. Individuati poi i rappresentanti attualmente più autorevoli degli studi sulla RJaKM - la Scuola di Anna Wierzbicka e la Scuola Semantica di Mosca per la descrizione integrale della lingua e la lessicografia sistemica - si considerano in modo sistematico e comparativo i principi teorici alla base delle rispettive concezioni linguistiche e i metodi di analisi semantica, applicati alla parola russa smirenie, valutandone la loro efficacia. Quindi, si presentano alcune applicazioni della RJaKM e si indicano alcuni strumenti linguistici e lessicografici innovativi, utilizzati o prodotti all’interno di tali studi, particolarmente utili nella didattica della lingua e della linguistica russa. Infine, si offre una valutazione conclusiva del fenomeno studiato, individuando nuove vie di ricerca nell’ambito dell’analisi linguistico-culturale. / This dissertation represents the first extensive and updated research of the post-Soviet linguistic studies dedicated to Russkaja Jazykovaja Kartina Mira. These studies demonstrate the existence of specific language ideas through a semantic analysis of the keywords of the Russian language. As a consequence, these studies also display a perspective on the world vehiculated by the Russian language. The research opens with an investigation of the historical and cultural context that lead to RJaKM’s linguistic disposition and it shows the existing link between analysis on RJaKM and the development of the studies on lexical semantics. It also shows how western linguistics contributed to the evolution of Soviet linguistics. After mentioning the most authoritative and representative experts on RJaKM, such as Anna Wierzkicka’s School and the Moscow Semantic School for the Integrated Description of Language and Systematic Lexicography, this dissertation systematically and comparatively considers the theoretical principles at the base of both schools linguistic ideas and methods of semantic analysis, applying them to the Russian word ‘smirenie,’ and consequently evaluating their effectiveness. As an outcome, this research presents some possible applications of RJaKM and it indicates some innovative linguistic and lexicographic tools which were either employed or even produced at the bosom of RJaKM studies and are especially useful for the teaching of the Russian language and linguistics. In conclusion, this dissertation offers a final evaluation of the studied phenomena, defining new research paths in the fields of linguistics and cultural analysis.
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LA MITIGAZIONE NELLA PROSA SCIENTIFICO-ACCADEMICA ITALIANA E NELLA PROSPETTIVA DELL'INSEGNAMENTO DELL'ITALIANO LS.

GIORDANO, CARLO 04 April 2018 (has links)
La presente ricerca, che si inserisce negli ambiti della pragmatica, della linguistica testuale e della linguistica applicata, analizza il fenomeno della mitigazione all’interno di un corpus di 25 articoli scientifici in italiano, con l’intento di comprendere meglio questo fenomeno pragmatico nel suo contesto di azione. Si cerca quindi di rispondere ad alcune domande riguardanti forme, funzioni e domini testuali della mitigazione. Per riuscire in ciò, si è elaborato un approccio pragmatico integrato, derivato dal modello tripartito di Caffi (2007), basato sulla nozione di scope (contenuto proposizionale, dimensione illocutiva e origine deittica dell’enunciato), e dalla lunga tradizione di studi di stampo funzionalista. Si presentano quindi i primi risultati di questa ricerca originale, sia da un punto di vista qualitativo sia qualitativo. Infine, tale ricerca investiga alcune possibili implicazioni per l’insegnamento dell’italiano LS in ambito accademico, offrendo a quanti coinvolti nell’insegnamento, sia in qualità di ricercatori che di insegnanti, alcune prime conclusioni, strumenti e risorse immediatamente utilizzabili per la progettazione di percorsi formativi volti allo sviluppo di sensibilità testuali e di genere e di abilità come quella di scrittura accademica, definibili comunicative, accademiche e transferable, , abilità cruciali per qualunque studente universitario che intenda completare con successo il proprio percorso di studi. / This research, framed into the domain of pragmatics, textual linguistics and applied linguistics, aims to analyse mitigation phenomena within a 25 Italian RA’s corpus, to contribute to a better comprehension of these phenomenon in its context of action. More in details, this work attempts to answers to some questions regarding forms, functions and text domains of mitigation. In order to do so, an integrated pragmatic approach was elaborated, derived from Caffi’s tripartite model (2007), based on the notion of scope (propositional content, illocutionary dimension and deictic origin), and on the tradition of literature in a functionalist perspective. The first results of this original investigation, both qualitative and quantitative, will be presented. Furthermore, this research investigates some possible implications in the domain of Italian as FL teaching, and some potential implementations. It provides then, to those involved in teaching Italian LS in academic context, as both teacher and researcher, some first conclusions, tools and resources immediately expendable to design language formation paths, meant to develop textual and genre sensibility as well as competences and skills, like academic writing, defined communicative, academic and transferable, which are crucial for any kind of student to achieve success in their studies.
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EMI (ENGLISH-MEDIUM INSTRUCTIONS) NEL CONTESTO UNIVERSITARIO ITALIANO / EMI, ENGLISH AS A MEDIUM OF INSTRUCTION, IN THE ITALIAN HIGHER EDUCATION SYSTEM

BROGGINI, SUSANNA 05 May 2017 (has links)
Questa tesi riflette l’attuale interesse per il dibattito educativo sul ruolo e sull’uso dell’inglese come lingua veicolare in ambiente accademico. I programmi che utilizzano l’inglese come Medium of Instruction (EMI) sono al centro dell’attenzione di questo studio, che si compone di una parte quantitativa e una parte qualitativa. Attraverso un’analisi aggiornata dei dati raccolti da Costa e Coleman nel 2012, la prima parte descrive i risultati di un questionario spedito a tutte le università italiane; la parte qualitativa descrive l’utilizzo dei marcatori metadiscorsivi impiegati da quattro docenti dell’Università Cattolica di Milano. A tale scopo, è stata adottata una versione semplificata del modello di Ädel (2003), proposto da Nobles (2010), e applicato in questa sede al discorso accademico orale. L’aumento del numero di corsi di EMI in Italia registrato da Costa e Coleman nel 2012 è rimasto stabile. Il confronto tra l’uso di marcatori metadiscorsivi personali e impersonali mostra un maggior utilizzo dei primi, in particolare del pronome personale “we”. Infine, lo studio vuole fornire dati e riflessioni a docenti, istituzioni universitarie e legislatori, utili anche alla progettazione di corsi di formazione per insegnanti. / This thesis reflects the shared current interest in the ongoing educational debate on the role and use of English as a medium of instruction in academic settings. English as a Medium of Instruction (EMI) programs are the main focus of this study which includes a quantitative and a qualitative part. Through an up-to-date analysis of the data on EMI courses in Italy collected by Costa and Coleman in 2012, the first part shows the results of a questionnaire that was sent to all Italian universities; the qualitative part describes the use of metadiscourse markers by four Italian lecturers at the Università Cattolica of Milan. The simplified and restricted classification model of metadiscourse markers proposed by Nobles (2010), adapted from Ädel (2003), was here applied to the academic spoken discourse. The increase in the number of EMI courses in Italy registered by Costa and Coleman in 2012 has remained stable. The comparison of the use of personal and impersonal metadiscourse shows that personal metadiscourse tokens surpass the impersonal counterpart, with the pronoun “we” as the most frequent self-mention marker in the corpus. Finally, the present study can be of great interest both for lecturers and university policymakers or teacher-training designers.
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APPRENDIMENTO LINGUISTICO INTEGRATO E VIDEO-EDUCAZIONE: LE NUOVE FRONTIERE DELL'INSEGNAMENTO CLIL. IL PROGETTO CLIL-MUVI / INTEGRATED LANGUAGE LEARNING AND VIDEO-TRAINING: NEW FRONTIERS IN EDUCATION. THE CLIL-MUVI PROJECT.

PASQUARIELLO, MARIO 13 July 2017 (has links)
La ricerca mette a fuoco le attività formative messe in atto in Italia per dotare con urgenza le scuole secondarie di secondo grado italiane di docenti competenti in ambito CLIL e intende dimostrare l’impatto che questa metodologia ha sulla formazione e lo sviluppo professionale. Dal 2014 il CLIL è obbligatorio nelle classi terminali dei licei e degli istituti tecnici. Ciò ha generato una forte domanda di formazione da parte di istituzioni e docenti chiamati a insegnare discipline in lingua straniera. Questo lavoro esplora la possibilità di sfruttare la video-formazione per fronteggiare le preoccupazioni di quei docenti che, senza essere formati alla glottodidattica, sono chiamati ad integrare obiettivi linguistici al curriculum disciplinare. Il nostro lavoro parte dall’esame di un corpus di video-lezioni da noi raccolte ai fini di una ricerca-azione commissionata dal MIUR volta ad indagare il grado di innovazione implicata dal CLIL, per poi giungere a dimostrare l’importanza dell’auto-osservazione e dell’auto-riflessione sulla prassi didattica, fino a proporre l’introduzione dell’esercizio di microteaching nella formazione dei docenti CLIL. Una ricca riflessione sull’organizzazione concettuale della propria disciplina e sulla sua trasposizione didattica conduce i docenti a un interessate lavoro sulla mediazione della conoscenza che sviluppa le loro competenze professionali. / Focusing on teaching and training activities implemented in Italy to provide secondary schools with teachers able to teach in the CLIL context, our research aims at demonstrating the impact of this methodology in teacher training and professional development. Since 2014 this methodology has become compulsory for the Italian secondary terminal classes (except vocational high schools). A strong demand for training prompted from institutions and teachers, urgently required to teach disciplines in a foreign language. The MIUR has therefore set up university courses aimed at integrating languages and disciplines. Here we explore the possibility of exploiting video-training to face Italian teachers’ concerns, who are asked, without being trained in language teaching, to integrate linguistic objectives into their curriculum. We examine a corpus of video-lessons collected for a research set on behalf of the Italian Ministry of Education to investigate at what extent CLIL brought an innovation into the Italian Education. Once highlighted the importance of (self)observation and (self)reflection upon classroom practices, we propose the introduction of micro-teaching practice in CLIL teacher training. A fruitful reflection on the conceptual organization and the didactic transposition of their discipline leads teachers work on the linguistic mediation of knowledge which improves their professional skills.

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