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PraDiVaP. Costruzione e validazione di uno strumento per osservare le prassi didattiche dell'insegnante di scuola primaria nella prospettiva della Formative Educational Evaluation / PraDiVaP: Development and validation of a tool for the observation and evaluation of teacher’s practice in primary school.

Tartufoli, Laura <1984> 09 May 2016 (has links)
La ricerca ha come oggetto la valutazione formativa delle prassi didattiche dell’insegnante di scuola primaria all’interno del contesto in cui esse assumono significato. Ci si è occupati di analizzare, sviluppare e verificare le procedure d’uso di strumenti di osservazione in grado di innescare processi di valutazione formativa, mirati a promuovere un’innovazione e un miglioramento dell’azione didattica, del contesto e della professionalità docente. Obiettivi • Costruire, mettere a punto e validare uno strumento strutturato (corredato da due strumenti complementari), da utilizzare per l’osservazione delle prassi didattiche messe in atto dall’insegnante (e del contesto in cui esse avvengono) durante lo svolgimento dell’attività didattica. • Definire procedure osservative e modalità di restituzione dei dati utili alla ricerca valutativa, nell’ottica della valutazione formativa della professionalità docente. Metodologia: Disegno di ricerca empirica, secondo un approccio di ricerca-formazione, capace di controllare: la validità e l’affidabilità dello strumento proposto; l’efficacia delle procedure d’uso di tale strumento in un’ottica di valutazione formativa. Le principali fasi della ricerca sono state: fase esplorativa (prima indagine esplorativa) e fase di try out (utilizzo di un questionario per la validazione di contenuto e di costrutto del PraDiVaP), per la messa a punto delle procedure osservative; studio pilota: osservazione sistematica su campione (di giudizio) di insegnanti, con successiva restituzione dei dati ai soggetti coinvolti. È stata utilizzata una metodologia di ricerca basata sull’osservazione sistematica, diretta e non partecipata, come strumento funzionale alla raccolta dei dati necessari per il processo di valutazione formativa delle prassi didattiche. Risultati conseguiti 1. Messa a punto di uno strumento d’osservazione con buone caratteristiche di validità, affidabilità; 2. Definizione di procedure d’uso di tipo formativo, atte a promuovere processi di riflessione individuale/collegiale e riprogettazione didattica; 3. Raccolta di evidenze sugli incontri di restituzione individuale e collegiale che consentono di riflettere sulla valenza formativa delle procedure messe in atto. / This PhD research aims at developing a tool for the observation and evaluation of teacher's practices in primary school, and the context where they occur. The main hypothesis is that observation, collection of data and the consequent feed back to the subjects involved (stakeholders) can lead teachers to put into place some effective processes of formative evaluation. Aims: • Create, develop and validate a structured tool to be used for observation of teacher’s practice (and the context in which they occur). • Define observational procedures and how to return useful data for evaluation research, in perspective of the formative evaluation of the teacher’s professionalism. Methodology: Empirical research, according to action research, able to control: the validity and reliability of the proposed tool; the effectiveness of the procedures in the use of this tool in perspective of formative assessment. The main phases of the research are: − Exploratory phase (first exploratory survey) and the try-out phase (use of a questionnaire for the validation of content and construct of PraDiVaP), for the development of observational procedures; − Pilot study: systematic observation of the sample (of judgment) of teachers, with subsequent return of data to the subjects involved. It use a methodology of systematic observational research, direct and non-participatory, as a functional tool for the collection of data necessary for the formative evaluation process of teacher’s practice. Results: 1. Development of an observation tool with good validity and reliability; 2. Definition of use formative procedures, to promote individual/collegial reflection and redesign teacher’s practice; 3. Collection of evidence on the meetings of individual and collegial return that let you reflect on the educational value of the procedures put in place.
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SVILUPPO DELLE COMPETENZE INTERCULTURALI NELL'AMBITO DELLE STRATEGIE DELL'UNIVERSITA' PER L'INTERNAZIONALIZZAZIONE E PER LA PREPARAZIONE DEGLI STUDENTI A UN MONDO GLOBALIZZATO / TOWARDS A SUSTAINABLE PEDAGOGY: DEVELOPMENT OF INTERCULTURAL COMPETENCE IN THE CONTEXT OF INSTITUTIONAL COMMITMENT TO INTERNAZIONALIZATION AND THE PREPARATION OF STUDENTS FOR GLOBAL CITIZENSHIP / TOWARDS A SUSTAINABLE PEDAGOGY: DEVELOPMENT OF INTERCULTURAL COMPETENCE IN THE CONTEXT OF INSTITUTIONAL COMMITMENT TO INTERNATIONALIZATION AND THE PREPARATION OF STUDENTS FOR GLOBAL CITIZENSHIP

WEBER-BOSLEY, GABRIELE 23 March 2016 (has links)
Lo scopo di questa tesi è affrontare l'internazionalizzazione di un’università in termini di sviluppo e valutazione della competenza interculturale attraverso un intervento pedagogico efficace e sostenibile che prepari gli studenti a vivere in un mondo globalizzato. La mia ricerca ha utilizzato un approccio randomizzato e metodi misti sperimentali con una combinazione di otto distinti studi longitudinali e trasversali che hanno coinvolto un totale di 16.787 studenti iscritti presso università statunitensi, esaminati nel corso dei quattro anni di studio, dal primo anno fino alla laurea, con una particolare attenzione per 3.725 studenti della Bellarmine University di Louisville, in Kentucky. Si è lavorato inoltre con il più grande insieme di dati di studi IDI intrapresi fino ad oggi, con 1.812 partecipanti contro i 1.159 dell'ultimo lavoro sull’impatto degli studi IDI sui corsi all'estero, il Georgetown Consortium Study, facente riferimento al periodo 2003-2005. La mia ricerca su queste serie di dati si è concentrata in particolare sull’efficacia di uno specifico curriculum d'intervento per studenti coinvolti in programmi di studio all’estero. Ho analizzato il livello di sviluppo della competenza interculturale attraverso la somministrazione di test precedenti e successivi al loro periodo all’estero in merito a una varietà di esperienze universitarie, dando particolare attenzione sia in termini quantitativi sia qualitativi all'impatto dei corsi interculturali seguiti all'estero. L'approccio pedagogico è stato progettato dal ricercatore con l’intento di riflettere l’attuale cambiamento di paradigma in atto nell'apprendimento all'estero e si basa su un intervento guidato allo scopo di raggiungere risultati di apprendimento espliciti piuttosto che lasciare l'apprendimento interculturale al caso. I risultati dei miei vari studi forniscono risposte decisamente positive alla domanda centrale di questo progetto: “Se l'internazionalizzazione dell'istruzione superiore è in parte misurata dal livello di competenza interculturale sviluppata dai suoi laureati, può allora un’esperienza universitaria di quattro anni, come quella delle università statunitensi di studi umanistici, sviluppare competenze interculturali attraverso una serie di attività ed esperienze di apprendimento curricolare ed extracurricolare, sia all’interno dell’università che al di fuori di essa? Se sì, in che misura?” 7 Le conclusioni tratte dai risultati dei vari studi quantitativi e qualitativi contenuti in questo elaborato supportano fortemente il mio quadro di intervento pedagogico, denominato Framework for Reflective Intervention in Learning Abroad (FRILA) e basato sulla teoria dell'apprendimento esperienziale, il modello di sviluppo della sensibilità interculturale (la teoria DMIS) (Bennett, 1986) e la pedagogia culturalmente rilevante per l'apprendimento all'estero. Le implicazioni di questa ricerca nell’ambito dell'istruzione internazionale sono tali che, per ottenere una vera trasformazione durante l'apprendimento all'estero, è fondamentale che le università offrano agli studenti la possibilità di accedere a un programma guidato che ponga l’enfasi sul coinvolgimento e la riflessione. / The purpose of this study is to address the internationalization of a university in terms of the development and assessment of intercultural competence via an effective and sustainable intervention pedagogy in support of preparing students for a globalized world. My research utilized a randomized experimental, mixed methods approach with a combination of eight separate longitudinal and cross-sectional studies referencing a total of 16,787 students at U.S. institutions over four years from freshmen year until graduation with particular focus on 3725 students at Bellarmine University in Louisville, Kentucky, including the largest data set of IDI studies undertaken to date, 1812 participants versus 1159 in the last IDI study abroad impact study, the Georgetown Consortium Study in 2003-2005. My research involving these data sets focused specifically on the effectiveness of a special intervention curriculum for students engaged in learning abroad. I analyzed the level of intercultural competence development through pre and post testing vis-à-vis a variety of high impact college experiences, giving special quantitative and qualitative research attention to the impact of intercultural course work abroad. The pedagogical approach was designed by the researcher to reflect the current paradigm shift in learning abroad, relying on guided intervention to achieve explicit learning outcomes rather than leaving intercultural learning to chance. The findings from my various studies provide compelling positive answers to this research’s central question: “If the impact of internationalization of higher education is in part measured by the level of intercultural competence developed by its graduates, can a U.S. liberal arts college experience over four years develop intercultural competence via curricular and extracurricular learning on and off campus, and if it can to what extent?” 5 Conclusions from the findings from the various quantitative and qualitative studies reflected in this dissertation, strongly support my intervention pedagogy framework, referred to as the Framework for Reflective Intervention in Learning Abroad (FRILA), based on experiential learning theory, the Developmental Model of Intercultural Sensitivity (DMIS theory) (Bennett, 1986), and culturally relevant pedagogy in learning abroad. The implications of this research for the field of international education are such that in order for real transformation to occur during learning abroad, it is imperative that universities give students access to a guided curriculum with emphasis on engagement and reflection.
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LA RIFORMA DELL'ISTRUZIONE SUPERIORE NEL CAMPO DELLA PEDAGOGIA IN PERU': VERSO L'ACCREDITAMENTO DELLE FACOLTA' DI EDUCAZIONE

BOLIS, GIAN BATTISTA FAUSTO 23 March 2015 (has links)
La ricerca si occupa delle riforme relative alla formazione dei docenti peruviani dal 1821 ad oggi, con particolare attenzione ai processi di accreditamento delle facoltà di educazione. Il primo capitolo percorre la formazione dei docenti dall'inizio della Repubblica fino agli anni '90, per soffermarsi sui recenti programmi di formazione e aggiornamento dei docenti in attività. Il secondo capitolo presenta una visione sintetica dei sistemi di accreditamento latinoamericani, in particolare dei quattro paesi di riferimento per il Perù (Brasile, Argentina, Cile, Colombia). Approfondisce poi il sistema di accreditamento peruviano dalle origini fino alla legge 30220 (2014). Il terzo capitolo analizza con maggiore profondità l'accreditamento peruviano dei corsi di,laurea di educazione-pedagogia e conclude con rilievi critici e proposte di miglioramento del modello. La tesi sostiene che fissare l'attenzione sulla formazione iniziale del docente (qualità dei corsi di laurea) è fondamentale per ogni riforma dell'educazione. In questo processo l'accreditamento richiede un dibattito più approfondito con il coinvolgimento delle facoltà di pedagogia-educazione e l'impegno da parte loro nella preparazione dei futuri esperti della valutazione e accreditamento. / The research dials with the reform of the Peruvian teacher formation from 1821 until today, with particular attention to the process of accreditation of education faculties. The first chapter investigates the training of teachers since the beginning of the Republic until the 90 to stop at the recent upgrade programs and of teachers training in activity. The second chapter presents a synthesis of Latin American accreditation systems, in particular for countries relating to Peru (Brazil, Argentina, Chile, and Colombia). Then deepens the Peruvian accreditation system from its origins to the law 30220 (2014). The third chapter examines more closely the Peruvian accreditation of the education careers and concludes with critical comments and suggestions for improvement of the current model. The thesis states that for any education reform is essential to focus attention on initial teacher training (quality of racing). It is also necessary to a wider debate on accreditation with greater commitment of further education colleges should care for the training of future experts for evaluation and accreditation
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SAPERE D'AZIONE E COSTRUZIONE DELLA CONOSCENZA. LO SVILUPPO PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RICERCA, PRATICA RIFLESSIVA E INNOVAZIONE

CATTANEO, AGNESE 03 April 2008 (has links)
In relazione all'insegnamento, pare opportuno concentrare l'attenzione su di una peculiare forma di conoscenza prodotta nella e per la pratica professionale, il sapere d'azione, oggetto di studio soprattutto nel contesto francofono. L'ipotesi generale di ricerca che fonda il presente studio risulta incentrata sull'analisi, in prospettiva pedagogica, di tre dimensioni-chiave (la ricerca, la pratica riflessiva e la diffusione delle innovazioni e del cambiamento in ambito scolastico) che concorrono alla costruzione di tale sapere, considerato componente essenziale nello sviluppo professionale degli insegnanti. la riflessione su questi temi orienta la messa a punto di un sistema di analisi e descrizione delle iniziative di formazione continua attuate in sinergia fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica.
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L'UNIVERSITA' TRA COMPETIZIONE GLOBALE E SVILUPPO DELLA PERSONA. OECD E POLICY-MAKING DELL'ISTRUZIONE SUPERIORE

MODERANA, VALENTINA 23 March 2015 (has links)
Il tema di fondo su cui si confronta la ricerca è l'esistenza di relazioni complesse - dirette e indirette, esplicite ed implicite - tra i diversi livelli di governance dell'istruzione superiore in grado di esercitare una crescente pressione sui sistemi nazionali e sulle singole università sino a modificarne le priorità. Più nel dettaglio la ricerca indaga il rapporto tra i modelli competitivi veicolati dagli organismi internazionali, nello specifico dall'Organisation for Economic Cooperation and Development - OECD, e il modo con cui ciascun ateneo interpreta i propri obiettivi di formazione - nel quadro dei vincoli e delle opportunità del sistema d'istruzione superiore italiano. L'assunto di base è che tra l'OECD e il management degli atenei ci siano delle connessioni che sono la risultante di due tendenze complementari: da una parte l'influsso dell'Organizzazione sulle politiche nazionali, locali e degli atenei; dall'altra la propensione di questi ultimi ad avvalersi, in maniera differenziata, degli studi e delle analisi statistiche e comparative prodotte dall'OECD per interpretare i fenomeni globali della higher education e supportare le proprie strategie di intervento. / The research focus upon the existence of complex relationships - both direct and indirect, explicit and implicit - between different levels of higher education governance that can exert increasing pressure on national systems and universities up to changing their priorities. In further detail, the research investigates the relationship between competitive models promoted by international bodies, specifically by the Organization for Economic Cooperation and Development - OECD, and the way in which each university interprets its strategic goals - in the framework of the constraints and opportunities of the Italian higher education system. It is assumed that between the OECD and the university management there are some connections resulting from two complementary trends. The first one refers to the influence of the Organization on national policies and local universities; the second one regards to the use by the university management of the OECD's comparative studies and statistical analysis to interpret the global higher education phenomena and support their intervention strategies.
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LA SCUOLA NELLA COMUNITA'. LA SCUOLA ARABO-LIBICA IN ITALIA COME VEICOLO DI INTEGRAZIONE CULTURALE

BUSEDRA, SULIMAN 29 May 2018 (has links)
Il tema più generale dell`insegnamento scolastico in Libia, dal colonialismo italiano del 1911, fino il 1934, l’autorità italiana in Libia ha permesso l’accesso alla scuola solo per i maschi, usando la lingua araba e la lingua italiana per l’insegnamento. Nel 24.12.1951, la Libia ha avuto la suo indipendenza, il nuovo governo libico ha messo le prime basi di un sistema educativo completo che potesse formare una classe dirigente nazionale qualificata per gestire lo stato. I programmi e i metodi di insegnamento, con l’obbligo di studio per tutti fino alla terza media, si possono constatare i cambiamenti culturali e politici della Libia. Nel 1969, la rivoluzione libica, ha portato più impegno verso lo sviluppo dell’educazione per combattere l’analfabetismo, inoltre ha dato la possibilità agli studenti di avere borse di studio all’estero. Con la difficoltà di trovare testi e materiale, a causa del caos e la drammatica situazione che stava passando la Libia dopo la rivolta del 17.02.2011, si sono dovuti attuare dei cambiamenti nei programmi scolastici a causa della scarsità di fornitura dei libri in quasi tutto il paese. Infatti per sopperire a queste mancanze, si sono dovute attuare nuove riforme per conformare gli edifici scolastici danneggiati dalla guerra. I ritardi nei restauri degli edifici, i problemi della mancanza dei libri scolastici, tutto questo ha messo l`istruzione davanti a sfide che i due governi ancora oggi sono incapaci di affrontare. A causa dell`aumento della comunità libica residente all`estero, il governo libico decise di aprire delle scuole arabo - libiche in paesi stranieri, in Italia sono due, situate rispettivamente a Roma e Milano, che seguissero gli ufficiali programmi educativi libici. In queste scuole vennero accettati anche studenti di altri paesi arabi. / The most general theme of school education in Libya, from Italian colonialism in 1911, until 1934, the Italian authority in Libya allowed access to the school only for males, using the Arabic language and the Italian language for teaching. On 24.12.1951, Libya had its independence, the new Libyan government laid the foundations of a complete educational system that could form a qualified national leadership to manage the state. The programs and methods of teaching, with the obligation to study for everyone up to the third year of middle school, can be seen in the cultural and political changes in Libya. In 1969, the Libyan revolution brought more commitment to the development of education to combat illiteracy, and also gave the opportunity for students to have scholarships abroad. With the difficulty of finding texts and material, due to the chaos and the dramatic situation that Libya was going through after the revolt of 17.02.2011, changes had to be made in school programs due to the scarcity of supply of books in almost the whole country. In fact, to make up for these shortcomings, new reforms have had to be implemented to conform the school buildings damaged by the war. The delays in the restoration of buildings, the problems of the lack of school books, all this has put education in front of challenges that the two governments are still unable to deal with today. Due to the rise of the Libyan community resident abroad, the Libyan government decided to open Arab-Libyan schools in foreign countries, in Italy there are two, located respectively in Rome and Milan, that followed the official Libyan educational programs. In these schools were also accepted students from other Arab countries.
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Formare la Leadership. Analisi critica delle metodologie arts - based / LEADERSHIP DEVELOPMENT. A CRITICAL ANALYSIS OF ARTS-BASED METHODOLOGIES.

RAGO, EMILIO 23 March 2009 (has links)
L’apprendimento della leadership invoca un’attenzione pedagogica perché implica un insieme complesso di attività di formazione, sviluppo ed educazione del leader che necessitano di essere adeguatamente problematizzate, validate e integrate mediante le categorie pedagogiche dell’intenzionalità, della progettualità, della riflessività, della relazionalità e dell'esperienza personale. La curvatura umanistica delle recenti teorie della leadership e le analogie esistenti tra l’agire del leader e l’agire educativo pongono l’interrogativo su una possibile pedagogia della leadership e ispirano l’impiego delle arti nella formazione del leader. Formare la leadership si riduce spesso all’apprendimento strumentale di competenze comportamentali ritenute funzionali al ruolo, indipendentemente dal contesto organizzativo e dalle dimensioni personali del leader. Seppure comportamenti, capacità e tratti personali di leader efficaci possano essere facilmente identificati, gli individui non possono assimilarli senza cambiare disposizioni soggettive e visioni del mondo. La formazione arts-based facilita il leader nei processi di conoscenza e sviluppo delle dimensioni identitarie (fini, valori, credenze, emozioni, concetti di sé, intelligenze e sensibilità) che sottendono ai suoi comportamenti, integrandone efficacemente gli aspetti cognitivi, affettivi e motivazionali. Sebbene le arti possano contribuire in vario modo all’apprendimento della leadership, le questioni di pertinenza, validità ed affidabilità degli interventi arts-based richiedono un urgente processo di inquadramento epistemologico e metodologico. / Leadership learning requires a pedagogical care because it implies a set of complex instructional, developmental and educative activities, which need to be opportunely problematized, validated, integrated by pedagogical categories of personal intentionality, projectuality, reflexivity, relationality, and subjective experience. The humanistic curvature of recent leadership theories and existing analogies between leader’s action and educative action put a question mark over a possible pedagogy of leadership, inspiring the deployment of the arts in leader development process. Developing leadership often is reduced to the instrumental learning of behavioral competencies assumed to be functional to role interpretation and field-independent, prescinding from organizational context and leader’s personal characteristics. Though behaviours, skills and personal traits of effective leaders can be easily identified, they cannot be learned without changing individual dispositions and world vision. Arts-based learning facilitates leaders in the process of self-knowing and development of identity (ends, values, assumptions, emotions, self-concepts, intelligences, sensitivities) underlying their behaviours and helping them integrate cognitive, affective and motivational aspects. Even though arts can contribute differently to leadership learning, questions of pertinence, validity, and reliability affect arts-based interventions and demand an urgent process of epistemological and methodological frameworking.
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Professionalità dell'insegnante e organizzazione del servizio nella scuola. Studio di caso in tre istituti della Lombardia

GALVANI, SILVIA 15 March 2010 (has links)
La ricerca propone un’analisi, in prospettiva pedagogica, del cambiamento organizzativo nella scuola e della professionalità dell’insegnante. L’interesse per la problematica origina da considerazioni attinenti al rapporto tra riforma e innovazione e al ruolo svolto dagli insegnanti nei processi di cambiamento. L’indagine sviluppata si articola secondo due livelli, distinti ma interrelati. Il primo attiene al piano teorico-concettuale e inquadra le problematiche trattate con riferimento ai recenti contributi della letteratura scientifica; il secondo offre in modo complementare i risultati dello studio di caso, condotto in tre istituti scolastici di secondo grado della Lombardia. In ragione dei livelli considerati, i capitoli dedicati all’analisi teorica si alternano a quelli sull’indagine empirica. La ricerca coglie e problematizza la relazione fra cambiamento dell’assetto istituzionale e organizzativo della scuola e rinnovamento della professionalità dell’insegnante, sottolineando l’importanza di sperimentare nella pratica scolastica modelli di organizzazione che avvalorano ruolo e competenze dei docenti. / This research inquires into changes in school organisation and teacher professionalism from a pedagogical point of view. The main purpose is to reflect upon the relationship between school reform and teacher role in this field. The research work consists of two different but strictly intertwind levels. The first one concerns the theoretical standpoint and outlines issues according to the most recent scientific contributions. The other offers data collected during a study of case carried out in three secondary school institutes in Lombardy. The outcomes stress the importance of actual experience of organising models improving teacher specific role and skills.
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Valutare e promuovere la professionalità docente. Esperienze internazionali e opportunità per l'Italia

RUDELLI, LUCIA 05 March 2012 (has links)
La valutazione dei docenti occupa un ruolo centrale nelle agende politiche dei governi; l’Italia ha avviato una riflessione in questa direzione ma ad oggi gli insegnanti non sono valutati. La ricerca analizza la relazione tra l’introduzione di un sistema di valutazione degli insegnanti e la promozione di comunità professionali nelle scuole; la valutazione dei docenti è considerata strumento utile allo sviluppo di una scuola come comunità professionale. Lo studio dei sistemi di valutazione degli insegnanti, pur non prescindendo da un’analisi economica, deve essere accompagnato da una visione pedagogica sulla scuola e sulla funzione docente, intendendosi sugli elementi che le fondano; la prospettiva di lavoro reputa la professionalità un prisma complesso costituito da dimensioni personali, organizzative e comunitarie. È stata indagata una realtà statunitense innovativa e sistematica per il modello impiegato per valutare gli insegnanti: Denver Professional Compensation System for Teachers, così da offrire spunti di riflessione anche per l’Italia. Dall’analisi sono emersi gli snodi e le opportunità della valutazione della professionalità docente: i vantaggi di una valutazione a servizio della pratica professionale, che prevede interventi alla carriera, alle retribuzioni, che integra forme e modalità differenti di valutare la professionalità e che è collegata al decision making. / The assessment of teachers plays a central role in the political agendas of governments; in Italy there is a discussion on this direction but at the moment teachers are not evaluated. The research examines the relationship between the introduction of a teachers’ evaluation system and the promotion of professional communities in schools; teachers’ evaluation is considered useful for the development of a school as a professional community. The study of teachers’ evaluation systems, while not disregarding economic analysis, must be associated by a pedagogical vision on the school and the teaching function, considering their founding elements; the prospect of the work accounts teaching professionalism as a complex prism of personal, organizational and community dimensions. It is investigated an innovative and systematic model used to evaluate teachers in the USA: Denver Professional Compensation System for Teachers, in order to offer food for thought even for Italy. The analysis highlighted the opportunities of the teachers’ evaluation system: the benefits of an evaluation in the service of professional practice, which provides assistance to career and to salary, which integrates different ways to assess the professionalism, and which is connected to decision making.
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La didattica 2.0 e le competenze dell'insegnante. Verso un modello.

SININI, GLORIA 05 March 2012 (has links)
La società digitale e l’incremento degli spazi informali di apprendimento richiedono agli insegnanti di divenire digitalmente competenti. I più recenti sviluppi digitali, identificati con l’avvento del web 2.0, creano nuove sfide educative per la scuola. Questo studio, sviluppato in collaborazione con il CREMIT (Università Cattolica di Milano), intende sviluppare un modello per la competenza digitale che possa orientare la formazione degli insegnanti. Il modello intende essere costruito a partire da una ricognizione bibliografica sul concetto di competenza sviluppata da Guy Le Boterf. Questo frame teorico ha orientato la ricerca etnografica sul campo condotta attraverso interviste in profondità e osservazioni partecipanti di insegnanti che utilizzano le tecnologie in classe. Le “best practices” emerse saranno sistematizzate in un modello di competenze digitali volto a fornire le linee guida per l’utilizzo delle ICT nell’educazione e nella didattica. / The digital society and the increasing of informal learning spaces require teachers to become digitally competent. The latest digital trends identified with 2.0 web, create new educational challenges in school. This study, developed in collaboration with CREMIT (Catholic University in Milan), aims to develop a digital model competence that could pave the way for teachers training. The model is going to be built from a bibliographic recognition about the competence concept developed by Guy Le Boterf. This theoretical frame has oriented an ethnographic research on field consisted in deep interviews and participant observations of teachers using technology in class. The best teaching practices will be used to build a competence model giving the guidelines for using ICT in education and didactic.

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