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L'evoluzione delle politiche culturali in Italia tra centro e periferia con uno sguardo alla Francia (1959-1975) / The evolution of cultural policies in Italy on a national and local level and a nod to France (1959-1975)

Di Giangirolamo, Gianluigi <1979> 13 May 2015 (has links)
L’obiettivo di questo studio è comprendere come si sia evoluto il concetto di bene culturale in Italia nella seconda metà del Novecento. Pertanto si ritiene rilevante l’analisi delle vicende storiche e politiche sulla gestione, valorizzazione e tutela del patrimonio culturale. In particolare si focalizza l’attenzione sullo sviluppo delle politiche pubbliche in Italia tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà degli anni Settanta. Un momento che si definisce come un punto cardine del dibattito e delle azioni politiche che prendono avvio, in Italia, nel periodo post-unitario. Passaggi centrali di questo processo si considerano l’istituzione del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e le prime iniziative regionali nel campo della cultura. Ed è proprio nel rapporto tra centro e periferia che emerge una nuova attenzione ai beni culturali e all’elaborazione di politiche in questo campo. Al fine di uno sguardo europeo, nell’evoluzione delle politiche culturali, si considera peculiare il caso francese, con la creazione del Ministero degli Affari Culturali, alla fine degli anni Cinquanta. / The aim of this study is to understand how the concept of cultural heritage in Italy developed during the second half of the Twentieth Century. Therefore the analysis of historical and political events on the management, development and protection of cultural heritage is considered relevant. The attention is focused especially on the development of public policies in Italy between the late Sixties and the first half of the Seventies. This period can be defined as a summit of the debate and policies that in Italy began, after the Unification. The establishment of the Ministry of Cultural Heritage and the first regional initiatives in the field of culture, are the central passages of this process. In this way, in the relationship between national and local organization appears a new attention to the development of cultural policies. Finally, for a European look in the evolution of cultural policies the case of France is considered peculiar for the creation of the Ministry of Cultural Affairs, in the late Fifties.
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La sanità mediata: il rapporto medico-paziente dentro e fuori lo schermo televisivo / The Mediated Health Care: the Doctor-Patient Relationship inside and outside the TV Screen

Cappi, Valentina <1986> 13 May 2015 (has links)
L’obiettivo di questa tesi è rilevare se e quanto i medical dramas abbiano contribuito a ridefinire conoscenze, aspettative e pratiche dei telespettatori/pazienti rispetto a questioni concernenti la salute e il loro ruolo all’interno della relazione medico-paziente. Grazie ad un lavoro di campo, fatto di questionari e interviste con utenti, operatori della sanità di Centro e Nord Italia e studenti di Medicina, sono state poi registrate le modalità di interazione che i protagonisti della scena della cura dichiarano di sperimentare quotidianamente. Ciò ha permesso di rendere conto delle trasformazioni più recenti della professione medica e di come viene elaborato oggi il sapere sulla malattia da parte dei soggetti implicati, fra tecnicismi, atteggiamenti difensivi, sfiducia e affidamento. La tesi restituisce anche alcune modalità sperimentali di interazione fra pazienti e medici, messe in atto in contesti locali, che testimoniano l’esigenza di approdare a un sapere partecipato delle relazioni di cura. Infine, raccogliendo la sfida posta dalle medical humanities, immagina un utilizzo del medical drama nella formazione degli studenti di medicina per l’apprendimento di competenze narrative necessarie ad una pratica medica più umana e efficace. / The aim of this thesis is to identify whether and to what degree medical dramas have contributed to redefine TV viewers/patients’ knowledge, expectations, and practices with regard to health-related issues and their role in the doctor-patient relationship. The fieldwork, conducted through questionnaires and interviews with users, medical students and health professionals from Central and Northern Italy, has revealed the interactional modes the key players in medical care declare to experience in everyday life. This has made it possible to access the most recent transformations within the medical profession and the way the involved actors acquire knowledges about illness, amidst technical jargon, defensive behaviours, mistrust and entrustment. Moreover, the thesis offers insight into some experimental modes of interaction between patients and physicians taking place in local contexts, revealing the need to achieve participatory understandings of health care relationships. Finally, embracing the challenge posed from the medical humanities, it conceives of medical dramas as a training tool for medical students to acquire the narrative competence necessary to a more human and effective medical practice.
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La semplificazione dell’'altro': la trasformazione della Palestina e dei suoi abitanti sotto l’influenza britannica, 1831-1922 / The simplification of the 'other': the transformation of Palestine and its inhabitants under British influence, 1831-1922

Kamel, Lorenzo <1980> 13 December 2013 (has links)
La tesi di dottorato di Lorenzo Kamel è basata in larga parte su fonti primarie provenienti da diciassette archivi internazionali. È strutturata in tre sezioni. La prima delinea l’approccio mentale attraverso il quale le autorità religiose e politiche britanniche si sono rapportate alla Palestina della prima metà dell’Ottocento. La seconda fa luce sul modo in cui tale approccio si è tradotto in termini di strategie sul campo. Questa parte, dedicata al processo per mezzo del quale la complessità locale è stata semplificata, offre anche una prospettiva comparativa relativa ai differenti approcci adottati dalle potenze interessate alla regione. Particolare attenzione è dedicata all''Orientalismo biblico', una delle varianti meno analizzate di un fenomeno eterogeneo quale appunto è quello dell’Orientalismo. Anche attraverso esso, le tradizioni, le abitudini, le aspettative della maggioranza degli uomini e delle donne che per secoli hanno abitato la Palestina sono stati relegati a un ruolo sussidiario. Concetti come proprietà privata, stato, cittadinanza, confine, solo per citarne alcuni, sono stati applicati in modo acritico, dando per scontato che i locali ragionassero seguendo tali schemi mentali. Ciò ha avuto ripercussioni fino ai giorni nostri, come confermano le polemiche legate al tema del possesso della terra nell'odierna Cisgiordania. L’ultima sezione si focalizza sul processo connesso alla costruzione dei primi archivi palestinesi. Esso può essere letto come una crescente esigenza di spezzare il circolo vizioso innescato dal processo di standardizzazione. Oppure come uno sforzo volto a dare risalto a una realtà locale che si è sviluppata per secoli all’insegna di una continuità sovente negata. O come un tentativo di recuperare un vissuto locale radicato in ciò che forse, nelle lingue occidentali, solo il concetto di Heimat – che in tedesco corrisponde al luogo nel quale sono radicati i ricordi più profondi – è in grado di esprimere. / The Ph.D. thesis of Lorenzo Kamel is based on a vast amount of primary sources from seventeen international archives. It has been structured in three sections. The first one outlines the mindset through which British religious and political authorities approached the Palestinian context during the first half of the 1800s. The second one examines how this mindset translated into concrete policies on the ground. This part, dedicated to the process through which the local complexity has been standardized under British influence, offers a comparative outlook on the various approaches adopted by Western Powers. It sheds also light on ‘Biblical Orientalism’, a deformed and preconstructed perception of the area rooted in the Bible instead of local realities. The traditions, customs and expectations of the majority of the men and women who for centuries have lived in Palestine have been relegated to a subsidiary role. Concepts like private property, state, citizenship, border, to name the most significant, have been applied uncritically, taking for granted that the locals would follow that mindsets. This has had repercussions clearly visible up to our days, as showed, for example, by the disputes on land ownership in present day West Bank. The final section focuses on the recent process connected to the construction of the first Palestinian archives. It may be understood as a growing internal need to break the vicious cycle triggered by the process of standardization. Or as an effort to emphasize a local reality that has grown for centuries in the name of an often denied continuity. Or as an attempt to recover a local way of life rooted in what maybe only the German concept of Heimat – referring to a place in which our most profound memories are rooted – is able to express.
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"Un libro per ogni compagno". Case editrici e politiche per la lettura del partito comunista italiano (1944-1956) / "A book for every comrade". Publishing houses and reading policies of the Italian communist party (1944-1956)

Rogante, Elisa <1982> 26 May 2015 (has links)
Anche se la politica editoriale comunista rappresenta un campo di indagine fondamentale nella ricerca sul Pci, la sua attività editoriale è caduta in un oblio storico. Assumendo il libro come supporto materiale e veicolo della cultura politica comunista, e la casa editrice come canale di socializzazione, questa ricerca s’interroga sui suoi processi di costruzione e di diffusione. La ricerca si muove in due direzioni. Nel primo capitolo si è tentato di dare conto delle ragioni metodologiche dell’indagine e della messa a punto delle ipotesi di ricerca sul “partito editore”, raccogliendo alcune sfide poste alla storia politica da altri ambiti disciplinari, come la sociologia e la scienza politica, che rappresentano una vena feconda per la nostra indagine. La seconda direzione, empirica, ha riguardato la ricognizione delle fonti e degli strumenti di analisi per ricostruire le vicende del “partito editore” dal 1944 al 1956. La suddivisione della ricerca in due parti – 1944-1947 e 1947-1956 – segue a grandi linee la periodizzazione classica individuata dalla storiografia sulla politica culturale del Pci, ed è costruita su quattro fratture storiche – il 1944, con la “svolta di Salerno”; il 1947, con la “svolta cominformista”; il 1953, con la morte di Stalin e il disgelo; il 1956, con il XX Congresso e i fatti d’Ungheria – che sono risultate significative anche per la nostra ricerca sull’editoria comunista. Infine, il presente lavoro si basa su tre livelli di analisi: l’individuazione dei meccanismi di decisione politica e dell’organizzazione assunta dall’editoria comunista, esaminando gli scopi e i mutamenti organizzativi interni al partito per capire come i mutamenti strategici e tattici si sono riflessi sull’attività editoriale; la ricostruzione della produzione editoriale comunista; infine, l’identificazione dei processi di distribuzione e delle politiche per la lettura promosse dal Pci. / Communist editorial policy is a fundamental research area for the study of PCI, but the party’s publishing activity has fallen into historical oblivion. Assuming the book as a material support and vehicle of the communist political culture and the publishing house as a socialization channel, this research questions the its construction and diffusion processes. This research follows two main paths. In the first chapter, we tried to explain the methodological reasons of “Party Publisher”. In the second part of the thesis, empiric, we try to reconstruct the history of communist publishing houses. The historical period embraced is divide in two parts – 1944-1947 and 1947-1956 – according to the classical history of the cultural policy of the PCI, and is centered on four historical events: the “Salerno turn” (1944), the “Cominform turn” (1947), Stalin’s death (1956) and the XX Congress (1956). We adopted three levels of analysis: identifying the organization and decision making structure of Communist publishing activity, reconstructing book production processes, and identifying distribution processes and reading promotion policies promoted by the PCI.
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La base e il vertice. Uno studio sul Pci in Emilia-Romagna negli anni del compromesso storico (1972-1979) / Rank-and-file and leadership. A research about the Italian Communist Party in Emilia-Romagna during the years of the “historic compromise” (1972-1979)

Giordani, Sebastiano <1966> 22 May 2013 (has links)
La ricerca analizza la relazione che intercorre tra la linea politica del Pci e il modo in cui tale linea viene interpretata dalla base del partito in Emilia-Romagna negli anni Settanta. / The research concerns the relationship between the Italian Comunist Party’s policy and the opinions of the party’s rank and file about that policy. The focus of interest is the Emilia-Romagna region in the Seventies.
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Fonti catastali bolognesi: analisi della proprietà nella strada S. Stefano tra XVIII e XIX secolo

di Sturco, Claudia <1967> 09 June 2007 (has links)
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Un lungo viaggio nelle Marche: scritti di storia sociale e appunti iconografici dal web

Gorgolini, Luca <1975> 09 June 2007 (has links)
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Giuseppe Saragat e la socialdemocrazia italiana (1947-1952)

Donno, Michele <1977> 14 May 2007 (has links)
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Un itinerario del liberalismo italiano: moderati e moderatismo nello Stato pontificio (1830-1859)

Piccioni, Riccardo <1973> 18 May 2007 (has links)
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Le trasformazioni del PSI e i mutamenti del sistema politico italiano (1975-1981)

Spiri, Andrea <1977> 14 May 2007 (has links)
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