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Conjoint Rorschach Comprehensive System in Couple Assessment. Preliminary Findings in Reliability, Validity and Clinical IssuesASCHIERI, FILIPPO 17 April 2007 (has links)
La tesi fornisce un inquadramento teorico e metodologico sull'uso del test di Rorschach di coppia, passando in seguito ad esaminare l'affidabilità della siglatura nei protocolli individuali e congiunti, la loro validità discriminante e accuratezza per concludersi con un esame più approfondito del significato relazionale di alcune specifiche combinazioni di indicatori. / This dissertation covers theoretical and methodological issues in couple Rorschach assessment, the scoring reliability and validity of individual and conjoint records. Finally, the diagnostic accuracy and the clinical meaning of composite Rorschach indicator are considered.
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IDENTITA', BENESSERE E CONTESTO FAMIGLIARE: FATTORI DI RISCHIO E RISORSE IN ADOLESCENTI CHE HANNO VISSUTO UN CONFLITTO ETNICOGALVANI, SILVIA 12 February 2009 (has links)
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TEORIA DELLA MENTE E DECISION-MAKING: UN APPROCCIO INTEGRATO ALLO STUDIO DELLE ABILITA' MENTALISTICHE IN GIOVANI ADULTI. / ToM E DECISION MAKING: AN INTEGRATED APPROACH ON ToM ABILITY AMONG YOUNG ADULTSGIUDICI, FEDERICA 05 March 2010 (has links)
La ricerca si prefigge lo scopo di approfondire il funzionamento del ragionamento mentalistico negli adulti e l’associazione tra quest’ultimo e i processi decisionali (Astington, 1996;
1999; Sanfey e coll., 2003) .
L’ approccio economico classico (Von Neumann, Morgenstern, 1947) alla decisione
non considera adeguatamente la soggettività all’interno del processo decisionale; le recenti sollecitazioni in psicologia hanno sempre più evidenziato la necessità di descrivere come effettivamente le persone prendano delle decisioni.
Il primo capitolo offre una definizione approfondita della ToM (Camaioni, 2003); Il secondo capitolo approfondisce la ToM negli adulti(Keysar e coll., 2003)e ei affronta il legame tra ToM e presa di decisione, la quale che richiede la capacità di gestire a livello mentalistico diverse rappresentazioni (Marchetti, Castelli, 2006).
Nel terzo capitolo viene presentata l’analisi confermativa di una scala nata in ambito estone e
anglosassone (Realo e coll., 2003) che valuta le credenze circa le proprie abilità mentalistiche. Il quarto capitolo descrive uno studio che studia il legame tra il pensiero mentalistico e due “bias decisionali”, l’outcome bias (Baron e coll., 1998) e l’hindsight bias (Fischhoff, 1975).
Il quinto capitolo propone una ricerca il cui scopo è lo studio del ruolo della ToM nella decisione: il decision‐making richiede l’abilità di “incontrare la mente altrui” (Battistelli, 1995) per potersi attuare (2000; Fehr e coll., 2007). / The thesis aims to investigate ToM in adults and the association between ToM and decision making (Astington, 1996; 1999, Sanfey et al., 2003). The classical economic approach on decision making (Von Neumann, Morgenstern, 1947) does not consider the subjectivity in the choice-process; psychology have increasingly stressed the need to describe how people actually make decisions. The first chapter provides a ToM definition (Camaioni, 2003) The second chapter discusses ToM in adults (Keys et al., 2003) and addresses the link between ToM and decision making, which requires the ability to manage different mentalistic (Marchetti, Castelli, 2006). The third chapter presents the “Mind reading belief Scale” (Real et al., 2003) which assesses beliefs about mentalistic abilities. The fourth chapter describes a research that investigating the link between ToM and two “decisional bias”, the outcome bias (Baron et al., 1998) and the hindsight bias (Fischhoff, 1975). The fifth chapter proposes a research that aims to study the role of ToM in the decision: the decision-making requires the ability to "meet the other’s mind" (Battistelli, 1995) in order to make a choice(2000, Fehr et al., 2007).
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Linguaggio e numero: traiettorie evolutive e relazioni tra competenze in bambini con sviluppo tipico e a rischioGuarini, Annalisa <1977> 07 May 2007 (has links)
Linguaggio e numero rappresentano due aspetti centrali nella storia del genere
umano, dal momento che competenze precoci sono già descritte a partire dalla
preistoria, accompagnano l’uomo durante la sua esistenza e non sono condivise
pienamente da altre specie. I neonati mostrano già delle predisposizioni per gli
stimoli linguistici e numerici, queste abilità si sviluppano precocemente nei primi
anni di vita e accompagnano il bambino durante l’iter scolastico e l’adulto nella
vita di tutti i giorni. Linguaggio e numero condividono, quindi, molte
caratteristiche e lo studio di tali competenze e delle loro relazioni aggiunge
importanti riflessioni alle teorie dello sviluppo. Inoltre lo studio di questi aspetti in
popolazioni con sviluppo tipico, atipico e a rischio permette una migliore
comprensione della complessità dinamica dello sviluppo all’interno di una
prospettiva neurocostruttivista interessata ai processi sottostanti e non agli esiti
finali. La tesi analizza la letteratura sulle competenze linguistiche (orali: cap. 1;
scritte: cap. 2; relazioni: cap. 3), numeriche (sistema numerico approssimativo:
cap. 4; sistema numerico esatto: cap. 5; relazioni: cap. 6) e sulle loro relazioni
(cap. 7), descrivendo le ricerche che si sono occupate delle popolazioni con
sviluppo tipico, atipico e a rischio. In ogni singolo capitolo sono confrontate le
competenze linguistiche e numeriche e le loro reciproche relazioni in bambini con
sviluppo tipico (nati a termine) e bambini nati pretermine sani, caratterizzati da
un’elevata immaturità neonatale. I dati sono stati raccolti alla fine della scuola
dell’infanzia e dopo due anni di scolarizzazione per comprendere le traiettorie
evolutive in due momenti rilevanti di transizione. I risultati emersi hanno aggiunto
nuove considerazioni interessanti per i bambini con sviluppo tipico, soprattutto
rispetto alle relazioni tra linguaggio e numero che rappresentano un campo non
ancora esplorato. I dati emersi con i nati pretermine hanno mostrato che questi
bambini non presentano un ritardo cognitivo generalizzato, ma difficoltà
specifiche e relazioni diverse da quelle descritte nello sviluppo tipico, indicando la
presenza di una traiettoria che possiamo definire atipica. I risultati ottenuti
aggiungono importanti considerazioni teoriche rispetto alle relazioni tra
competenze innate ed apprese e tra fasi di acquisizione e di consolidamento delle
abilità. Al tempo stesso emergono importanti indicazioni cliniche per la
programmazione di interventi specifici per il recupero delle competenze
maggiormente compromesse nei nati pretermine.
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Studio della psicologia e sviluppo della persona nella scuola media superiore: modificazione delle strategie di coping, del benessere psicologico e delle credenze epistemologichePrandini, Carlo <1960> 07 May 2007 (has links)
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La lunga marcia verso il pensionamento. Il ruolo dell'ambiente psicosociale di lavoro e delle risorse personali: una ricerca nel settore pubblicoNegrini, Alessia <1977> 29 March 2007 (has links)
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La transizione verso il ritiro dalla vita lavorativa: fattori psico-sociali che influenzano le aspettative e le intenzioni verso il pensionamentoChiesa, Rita <1978> 29 March 2007 (has links)
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Andarsene o restare? Fattori psico-sociali, maturità professionale e pianificazione del pensionamentoZaniboni, Sara <1978> 29 March 2007 (has links)
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Nuovi orientamenti di carriera e qualità del lavoro. Un contributo di ricercaLo Presti, Alessandro <1979> 09 April 2008 (has links)
Il presente contributo prende le mosse dalla consapevolezza che i modelli lineari tradizionali sulle carriere (Super,
1980) hanno lasciato il passo a concettualizzazioni più complesse e non lineari (Cohen, Duberley & Mallon, 2004;
Pryor & Bright, 2007; Richardson, 2002), argomento tra l’altro approfondito operando una disanima delle principali
transizioni di carriera e dei fenomeni psicosociali ad esse correlate (Schlossberg, Waters & Goodman, 1995).
Vengono affrontati temi attuali quali quelli della Globalizzazione riflessiva (Beck, 1999), della complessità e
delle Flessibilità (Sennett, 1998) e se ne mette in luce le interrelazioni con il fenomeno delle carriere, ed in particolare
delle dinamiche che ne hanno modificato progressivamente e radicalmente la natura nel corso degli ultimi trent’anni
(Hall, 1976, 1996). È stato approfondito il tema dei nuovi percorsi di carriera, con particolare attenzione ai costrutti
teorici della Protean Career (Carriera Versatile) e della Boundaryless Career (Carriera senza confini).
Sono stati condotti due studi, mediante il metodo dell’inchiesta, proponendo dei questionari
autosomministrabili a due gruppi di lavoratori dipendenti. La selezione degli strumenti da inserire nel protocollo, e
quindi delle ipotesi da verificare è stata operata in funzione delle caratteristiche intrinseche dei due gruppi coinvolti,
cercando comunque di valorizzare sempre il ruolo dei nuovi orientamenti di carriera all’interno del disegno di ricerca.
Lo studio 1 è stato condotto su un gruppo di 540 lavoratori dipendenti provenienti da Sardegna e Sicilia.
Facendo riferimento agli studi tradizionali sull’insicurezza lavorativa (Sverke & Hellgren, 2002), si è cercato di valutare
l’eventuale effetto moderante dei nuovi orientamenti di carriera (Briscoe, Hall & Frautschy De Muth, 2006) circa gli
effetti dell’insicurezza su benessere psicofisico (Goldberg, 1972) e coinvolgimento lavorativo (Schaufeli, Bakker &
Salanova, 2006; Scaufeli, Salanova, Gonzalez-Romá & Bakker, 2002). I risultati hanno mostrato alcuni effetti parziali,
ma d’altro canto è emerso che i medesimi orientamenti di carriera risultano significativamente e direttamente associati a
variabili quali l’Autoefficacia, la Proattività, il benessere e il Coinvolgimento.
Lo studio 2, riguardante un gruppo di 79 neolaureati di Palermo e provincia al primo inserimento lavorativo, è
stato condotto nell’arco di 8 mesi con tre rilevazioni dati. In questo caso si è cercato di evidenziare eventuali effetti
causali longitudinali degli orientamenti di carriera sulle variabili dipendenti già incluse nello studio 2. Le ipotesi
espresse hanno trovato soltanto parziale conferma nei risultati.
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Dual Identification: When Identification in Organizational Contexts Can HarmAvanzi, Lorenzo <1975> 27 March 2009 (has links)
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