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L'Orientamento politico come fattore di differenziazione delle politiche pubbliche locali: I casi di Modena e Verona / Political Orientation as a Factor of Local Public Policy Differentiation: The Communes of Modena and Verona

Monteduro, Giuseppe <1981> 13 June 2012 (has links)
La tesi ha per oggetto lo studio delle politiche pubbliche locali ed in particolare delle politiche sociali che dal 2011 sono diventate politiche esclusivamente territoriali. L’obiettivo è quello di verificare se il differente orientamento politico delle amministrazioni genera politiche differenti. Per verificare le ipotesi si sono scelti 2 Comuni simili sul piano delle variabili socio-economiche, ma guidati da giunte con orientamento politico differente: il Comune di Modena a guida Partito Democratico e il Comune di Verona con un sindaco leghista a capo di una giunta di centro-destra. Nella prima parte vengono esposti ed analizzati i principali paradigmi di studio delle politiche (rational choice, paradigma marxista, economia del benessere, corporativismo e pluralismo, neo-istituzionalismo e paradigma relazionale) e viene presentato il paradigma che verrà utilizzato per l’analisi delle politiche (paradigma relazionale). Per la parte empirica si è proceduto attraverso interviste in profondità effettuate ai due Assessori alle Politiche sociali e ai due Dirigenti comunali dei Comuni e a 18 organizzazioni di Terzo settore impegnate nella costruzione delle politiche e selezionate attraverso la metodologia “a palla di neve”. Sono analizzate le disposizioni normative in materia di politica sociale, sia per la legislazione regionale che per quella comunale. L’analisi dei dati ha verificato l’ipotesi di ricerca nel senso che l’orientamento politico produce politiche differenti per quanto riguarda il rapporto tra Pubblica Amministrazione e Terzo settore. Per Modena si può parlare di una scelta di esternalizzazione dei servizi che si accompagna ad un processo di internalizzazione dei servizi tramite le ASP; a Verona almeno per alcuni settori delle politiche (disabilità e anziani) sono stati realizzati processi di sussidiarietà e di governance. Per la fase di programmazione l’orientamento politico ha meno influenza e la programmazione mostra caratteristiche di tipo “top-down”. / My thesis deals with local public policies, with a particular focus on policies which since 2011 have acquired a mere territorial status. My aim was to verify if different political orientation of government could generate different orientation in policies. In order to test this hypothesis, I have chosen two municipalities which are very similar in terms of socio-economic variables, but with an otherwise politically orientated City Council. The cities I mean are Modena (led by Democratic Party) and Verona (led by a center-right council). Firstly, I have analyzed the major paradigms for the political study (rational choice, the Marxist paradigm, welfare economics, corporatism and pluralism, neo-institutionalism and the relational paradigm), and I have presented the paradigm used for political analysis (relational paradigm). I have applied experimental method by carrying out interviews to assessors for social policies, to municipal managers, to eighteen third-sector organizations involved in municipal policies, selected through the method called "ball of snow". Secondly, I have analyzed law provisions on social policy, both in the regional and municipal legislation, with a particular consideration to the so called “piani di zona”. To sum out, data analysis have confirmed the original research hypothesis. Political orientation has shown to produce different policies according to the relationship between Public Administration and Third Sector. Referring to Modena, it is possible to affirm a pure choice of outsourcing of services. On the other hand, referring to Verona, it is possible to verify a choice of subsidiarity and governance processes regarding to some policy areas (disabled and elderly). Finally, concerning to a planning phase, political orientation has demonstrated lower political influence with a planning of top-down type.
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Sociología y ética del deporte: Desde la perspectiva relacional / Sociology and Ethical sports: The relational perspective / Sociologia dello Sport e Etica dello sport: la prospettiva dell´approccio relazionale

Sebastian Solanes, Raul Francisco <1982> 22 March 2013 (has links)
Esta tesis presenta un breve estado de la cuestión de la sociología y la ética del deporte como nueva disciplina académica, desde su origen hasta el presente. En segundo lugar pretende ver que aporta la perspectiva de la sociologia relacional al estudio del deporte. La primera contribución es la “trans-discipliniariedad” entre disciplinas como la sociología y la ética, evitando caer en una ética “sociologizzata” o en una sociología “eticizzata”. Gracias a la relacionalidad se obtiene la des-mercantilización de bienestar. La lógica relacional busca el desarrollo económico sin olvida que la sociedad está formada por personas, que son lo realmente importantes por encima de los interés económicos. Otra contribución es la distinción entre la “sociedad humana” y la “sociedad de lo humano” que evita muchos de los actuales problemas que trae consigo las nuevas tecnologías. Y finalmente aporta el esquema “AGIL” como “brújula relacional” que ayuda a relaizar los objetivos, medios y reglas éticas dentro de la práctica deportiva. / Let's see how the prospect of 'relational approach contributes to the sociological study of sport. The first contribution is to trans-disciplinary approach, that is, the capacity not to avoid putting boundaries between disciplines such as sociology or ethics and work together without falling into the trap of an ethics ['sociologizzata'] ed'una sociology ['eticizzata'] The relational logic seeking economic development doesn´t forget the human society, always looking for people who are building the company. Another contribution is [in] its distinction between “human society” and the “society of the human race”. In the case of sport, theuse of genetic technologies to facilitate the performance of athletes and ultimately increase profit. Finally, I think relational sociology offers AGIL scheme, such as "relational compass", that helps us to achieve the objectives, the means, the rules (ethics) and values that must be followed in this sport as a social practice, and help to cement largely applied ethics in sport. / Tuttavia, lo sviluppo sistematico di un approccio sociologico allo studio dello sport ha avuto luogo principalmente negli anni Settanta del Secolo. Da allora, sono stati molti gli studiosi di scienze sociali che hanno affrontato il tema dello sport. L´interesse dei filosofi verso lo sport risalga all'antichità classica (come dimostrano le testimonianze di cui sopra), in tempi più recenti la filosofia non ha rivolto particolare attenzione allo sport; questo ha spinto alcuni autori a denunciare tale mancanza di attenzione. Nella mia ricerca ho notato che alla fine degli anni Settanta del secolo. A mio avviso, l'inizio del cambiamento da "filosofia dello sport" a "etica dello sport" è il lavoro compiuto di Robert. L. Simon. Vediamo come la prospettiva dell’ approccio relazionale contribuisce allo studio sociologico dello sport. Il primo contributo è quello di trans-disciplinarietà, cioè la capicità di evitare di mettere confini tra discipline come la sociologia o l'etica e per lavorare insieme senza cadere nella trappola d´una etica ['sociologizzata'] e d´una sociologia ['eticizzata']. Grazie alla relazionalità si ottiene de-mercificare il benessere. La logica relazionale cerca lo sviluppo economico non dimenticare la società umana, sempre alla ricerca di persone che stanno costruendo la società. La sociologia relazionale propone un modello di reciprocità che ci aiuta a superare la mercificazione attuale dello sport. Un altro contributo è nella sua distinzione tra la società umana e la società dello umano. Nel caso dello sport, l'utilizzo di tecnologie genetiche per facilitare l'esecuzione di atleti e infine per aumentare il profitto. Infine, ritengo sociologia relazionale offre lo schema AGIL, come “brussola relazionale”, che ci aiuta a realizzare gli obiettivi, i mezzi, le regole (etiche) e valori che devono essere seguite in questo sport come pratica sociale e aiutano a cementare in gran parte l´etica applicata allo sport.
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The Right to Voice: Its Realization by Estonian and American Parents in Public Schools

Elliott, Katrin <1975> 10 June 2013 (has links)
Investigating parents’ formal engagement opportunities in public schools serves well to characterize the relationship between states and societies. While the relationship between parental involvement and students’ academic success has been thoroughly investigated, rarely has it been seen to indicate countries’ governing regimes. The researcher was curious to see whether and how does parents’ voice differ in different democracies. The hypothesis was that in mature regimes, institutional opportunities for formal parental engagement are plenty and parents are actively involved; while in young democracies there are less opportunities and the engagement is lower. The assumption was also that parental deliberation in expressing their dissatisfaction with schools differs across democracies: where it is more intense, there it translates to higher engagement. Parents’ informedness on relevant regulations and agendas was assumed to be equally average, and their demographic background to have similar effects on engagement. The comparative, most different systems design was employed where public middle schools last graders’ parents in Tartu, Estonia and in Huntsville, Alabama the United States served as a sample. The multidimensional study includes the theoretical review, country and community analyses, institutional analysis in terms of formal parental involvement, and parents’ survey. The findings revealed sizeable differences between parents’ engagement levels in Huntsville and Tartu. The results indicate passivity in both communities, while in Tartu the engagement seems to be alarmingly low. Furthermore, Tartu parents have much less institutional opportunities to engage. In the United States, multilevel efforts to engage parents are visible from local to federal level, in Estonia similar intentions seem to be missing and meaningful parental organizations do not exist. In terms of civic education there is much room for development in both countries. The road will be longer for a young democracy Estonia in transforming its institutional systems from formally democratic to inherently inclusive.
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Emerging adulthoods. Percorsi giovanili di partecipazione e cittadinanza in prospettiva intergenerazionale / Emerging adulthoods. Youth engagement in an intergenerational perspective

Pitti, Ilaria <1985> 05 May 2014 (has links)
La tesi tematizza come proprio oggetto di indagine i percorsi di partecipazione politica e civica dei giovani nei contesti di transizione alla vita adulta, concentrandosi sull’influenza delle relazioni tra generazioni su tali espressioni di coinvolgimento. L’approfondimento empirico consiste in una ricerca qualitativa condotta presso il quartiere Navile di Bologna nel 2012. Basandosi sull’approccio metodologico della grounded theory, essa ha coinvolto un campione di giovani e un campione di adulti per loro significativi attraverso interviste semistrutturate. Dall’analisi emerge una rilevante disaffezione giovanile nei confronti della politica che, tuttavia, non traduce in un rifiuto del coinvolgimento, ma in una “partecipazione con riserva” espressa attraverso atteggiamenti tutt’altro che passivi nei confronti della politica formale - basati sulla logica della riforma, della resistenza o della ribellione - e mediante un forte investimento in attività partecipative non convenzionali (associazionismo e coinvolgimento). A fare da sfondo all’interesse partecipativo dei giovani si colloca una lettura negativa della propria condizione presente ed un conseguente conflitto intergenerazionale piuttosto manifesto, che si riflette sulle stesse modalità di attivazione. La politica, nelle sue espressioni più strettamente formali, viene interpretata come un ‘territorio adulto’, gestito secondo logiche che lasciano poco spazio ai giovani i quali, per tale ragione, scelgono di attivarsi secondo modalità alternative in cui il confronto con l’altro, quando presente, avviene prevalentemente tra pari o su basi avvertite come più paritarie. Il distanziamento dei giovani dalla politica formale riflette quindi una parallela presa di distanza dagli adulti, i quali risultano smarriti nello svolgimento delle loro funzioni di modello e di riconoscimento. La loro ambivalenza rispetto ai giovani - ossia il continuo oscillare tra il profondo pessimismo e il cieco ottimismo, tra la guida direttiva e la deresponsabilizzazione - si traduce in un riconoscimento parziale delle reali potenzialità ed esigenze dei giovani come cittadini ed adulti emergenti. / The thesis investigates youth paths of political and civic participation in the context of transitions to adulthood and focuses on the influence intergenerational relationships has on youth engagement. The empirical study consists of a qualitative research conducted in Bologna in 2012. Based on a grounded theory methodological approach, it involved a sample of young people and a sample of ‘significant adults’ through semi-structured interviews. The analysis shows a relevant disaffection towards politics among the youth which, however, does not lead to political and civic disengagement, but to a "conditional participation" expressed through proactive attitudes towards formal politics - based on a reform, resistance or rebellion logic- and through a deep investment in non-conventional activities. A negative interpretation of their present condition and a consequent intergenerational conflict are placed on the background of this type of involvement. Politics, in its most strictly formal expressions, is seen as an ‘adult area’ managed according to a logic that leaves little room to young people, who consequently choose to participate through alternative ways of activation where adult presence and power are perceived as weaker. Therefore, the young demographics’ departure from formal politics reflects a parallel distancing dynamic from adults, who appear unable to adequately perform their functions of model and recognition. Their ambivalence toward young people - that is, the constant fluctuation between pessimism and optimism, between oppressive guidance and lack of responsibility - results in a partial recognition of the real potential and needs of young people as citizens and emerging adults.
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Social network e capitale sociale degli ex-ospiti di Comunita' Liberta': Drug free e ricaduti a confronto / Personal support networks, social capital, and risk of relapse among treated drug addicts

Panebianco, Daria <1981> 05 May 2014 (has links)
L'indagine condotta, avvalendosi del paradigma della social network analysis, offre una descrizione delle reti di supporto personale e del capitale sociale di un campione di 80 italiani ex post un trattamento terapeutico residenziale di lungo termine per problemi di tossicodipendenza. Dopo aver identificato i profili delle reti di supporto sociale degli intervistati, si è proceduto, in primis, alla misurazione e comparazione delle ego-centered support networks tra soggetti drug free e ricaduti e, successivamente, all'investigazione delle caratteristiche delle reti e delle forme di capitale sociale – closure e brokerage – che contribuiscono al mantenimento dell'astinenza o al rischio di ricaduta nel post-trattamento. Fattori soggettivi, come la discriminazione pubblica percepita e l'attitudine al lavoro, sono stati inoltre esplorati al fine di investigare la loro correlazione con la condotta di reiterazione nell'uso di sostanze. Dai risultati dello studio emerge che un più basso rischio di ricaduta è positivamente associato ad una maggiore attitudine al lavoro, ad una minore percezione di discriminazione da parte della società, all'avere membri di supporto con un più alto status socio-economico e che mobilitano risorse reputazionali e, infine, all'avere reti più eterogenee nell'occupazione e caratterizzate da più elevati livelli di reciprocità. Inoltre, il capitale sociale di tipo brokerage contribuisce al mantenimento dell'astinenza in quanto garantisce l'accesso del soggetto ad informazioni meno omogenee e la sua esposizione a opportunità più numerose e differenziate. I risultati dello studio, pertanto, dimostrano l'importante ruolo delle personal support networks nel prevenire o ridurre il rischio di ricaduta nel post-trattamento, in linea con precedenti ricerche che suggeriscono la loro incorporazione nei programmi terapeutici per tossicodipendenti. / The current study provides a descriptive overview of features of the personal support networks of Italian drug users after a long-term residential therapeutic treatment. I measured ego-centered networks in a sample of 80 treated addicts, and investigated which characteristics of support networks (network structural features, relational properties, types of resources mobilized) are related to post-treatment substance use. Furthermore, I explored the role of social capital in terms of the advantages due to ego's location in the structure of relationships as an opportunity to reach more and diverse benefits protective against drug abuse. The results show that a lower risk of relapse is positively associated with having network members with higher socio-economic status, who supply reputational resources, have greater occupational heterogeneity, and reciprocate support. Social capital as a function of “brokerage opportunity” contributes to maintaining abstinence through enhanced access to information in less homogeneous personal networks and exposure of treated drug users to greater creative ideas and chances. Implications for designing and implementing more effective post-treatment relapse prevention programs are discussed.
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Diritto e potere nella società internazionale. La scuola inglese e le regole di coesistenza dopo la guerra fredda

Pepe, Anna Maria <1979> 24 May 2010 (has links)
Il presente studio indaga il rapporto tra il diritto internazionale e il potere, in particolare, il rapporto tra lo sviluppo e il funzionamento di alcuni principi fondamentali della coesistenza internazionale e le diseguaglianze di potere tra gli stati, nella prospettiva della “scuola inglese” della teoria delle relazioni internazionali. Quella a cui si farà riferimento è la scuola inglese “classica” riconosciuta come un corpo di pensiero derivante dall’opera di Martin Wight e Hedley Bull, e non la scuola inglese «moderna» o «nuova», che, in tempi più recenti, soprattutto nel corso degli anni ‘90, ha, più che altro, contribuito al successo della sua «invenzione» . Lo scopo è quello di mostrare, in primo luogo, come una delle caratteristiche distintive di questa scuola sia l’enfasi sulle regole, e, in special modo, sulle regole di diritto internazionale, sebbene in nessun posto la posizione di questi studiosi sull’argomento sia esposta in modo sistematico. Se la prima parte di questo lavoro, di tipo teoretico, tratta la questione della definizione operativa e della comprensione generale dell’istituzione del diritto internazionale, secondo l’approccio della scuola inglese classica, la seconda parte, di tipo empirico, tenta di verificare, tramite esemplificazioni storiche, tratte da eventi politici contemporanei, la validità delle principali conclusioni elaborate nella prima parte. E ciò con particolare riferimento alla distinzione, introdotta da Bull, delle due categorie analitiche di “pluralismo” e “solidarismo”, considerate come un’utile chiave di lettura per interpretare gli sviluppi della società internazionale e del diritto dopo la guerra fredda.
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Il dolore oncologico come malattia nella malattia. Una ricerca nazionale sulle donne con tumore al seno / Cancer pain as "a disease into disease". A national research on women with breast cancer

Manca, Alessia <1985> 05 May 2014 (has links)
L’ipotesi di fondo su cui si basa l’intero lavoro è che il dolore oncologico debba essere riconosciuto come “malattia nella malattia”: non si può considerare tale dolore mero “sintomo” del cancro ma esperienza totale che coinvolge l’intera persona. Il dolore oncologico è carico di valenze e significati personali, è associato a rappresentazioni sociali e, come ogni malattia, è disease, illness e sickness. Partendo da questo presupposto, la dissertazione si è posta come obiettivo generale quello di studiare il dolore oncologico tra le donne con tumore al seno, le sue componenti sociali, psicologiche, individuali oltre che fisiche; si è voluto inoltre studiare la specificità del vissuto e dei significati associati all’esperienza dolorosa. Il lavoro è articolato in due parti fondamentali, una teorica ed una empirica. La prima presenta un inquadramento dei principali concetti della sociologia della salute riguardanti il dolore. Per quanto riguarda la parte empirica, si è fatto ricorso ad una ricerca mista, fatta di metodi misti e fondata su un approccio metodologico di natura integrativa che si avvale di tecniche quantitative e qualitative. La parte quantitativa si basa su una parte dei dati della ricerca nazionale ESOPO - Epidemiological Study of Pain in Oncology. Dall’intero campione sono state isolate le sole donne con tumore al seno (n=846). Si è proceduto quindi allo studio di tale campione, alle elaborazioni statistiche con il programma SPSS e all’interpretazione dei risultati. Per quanto riguarda la parte qualitativa, invece, è stata condotta un’analisi delle fonti che si è avvalsa di un approccio netnografico: è stata condotta un’osservazione non intrusiva di 12 blog scritti da donne con tumore al seno, con lo scopo di indagare le narrazioni di malattia, i vissuti personali, i significati di dolore e malattia e le loro ripercussioni sulla vita quotidiana. / Cancer pain is an invasive and debilitating experience not only in bio-organic level, but also psychological and social. The main objective of this work is to explore oncological pain between women with breast cancer considering it as disease, illness and sickness. It investigates diffusion, representations, perceptions, meanings and experiences of pain and its treatments. The thesis is divided into two main parts , one theoretical and one empirical. The first presents a classification of the main concepts and theories of the sociology of health related to the concept of pain. The second part analyses oncological pain with an approach of mixed research based on an integration of quantitative and qualitative techniques. The quantitative part is based on a segment of the data of the National Research Esopo - Epidemiological Study of Pain in Oncology. Starting from the entire sample were isolated only women with breast cancer (n =846) . This sample was subjected to the statistical analysis with the SPSS program and the interpretation of results. The qualitative part is based on a netnography approach: it was conducted non-intrusive observation of 12 blogs written by women with breast cancer , with the aim to investigate narratives of illness, personal experiences , the meanings of pain and disease and their impact on daily life. The work concludes with some final remarks do not want to be definitive but suggestions for further reading, reflections and actions spendable. The work concludes with some final remarks that do not want to be definitive but suggestions for further reading, reflections and practice actions.
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Conflict affected peoples’ access to education: IDP pupils in Georgia / Accesso all'istruzione delle popolazioni colpite da conflitti: studenti IDP in Georgia

Kallonen, Markko Samu <1972> 11 September 2014 (has links)
This work seeks to understand what kind of impact educational policies have had on the secondary school students among internally displaced persons (IDPs) and their identity reconstruction in Georgia. The study offers a snapshot of the current situation based on desk study and interviews conducted among a sample of secondary school IDP pupils. In the final chapter, the findings will be reflected against the broader political context in Georgia and beyond. The study is interdisciplinary and its methodology is based on social identity theory. I shall compare two groups of IDPs who were displaced as a result of two separate conflicts. The IDPs displaced as a result of conflict in Abkhazia in 1992–1994 are named as old caseload IDPs. The second group of IDPs were displaced after a conflict in South Ossetia in 2008. Additionally, I shall touch upon the situation of the pupils among the returnees, a group of Georgian old caseload IDPs, who have spontaneously returned to de facto Abkhazia. According to the interviews, the secondary school student IDPs identify themselves strongly with the Georgian state, but their group identities are less prevailing. Particularly the old case load IDP students are fully integrated in local communities. Moreover, there seems not to be any tangible bond between the old and new caseload IDP students. The schools have neither tried nor managed to preserve IDP identities which would, for instance, make political mobilisation likely along these lines. Right to education is a human right enshrined in a number of international conventions to which the IDPs are also entitled. Access to education or its denial has a deep impact on individual and societal development. Furthermore, education has a major role in (re)constructing personal as well as national identity. / La tesi mira a comprendere l’impatto delle politiche educative su IDP (internally displaced persons, persone internamente dislocate) studenti delle scuole superiori in Georgia e sulla ricostruzione della loro identità. Lo studio offre un quadro della situazione attuale in base a un’analisi on desk e a interviste svolte con un campione di studenti IDP delle scuole superiori. Il capitolo conclusivo illustra i risultati alla luce del più ampio contesto politico georgiano. La ricerca assume carattere interdisciplinare e si basa sulla teoria dell’identità sociale. L’elaborato confronta due gruppi di IDP dislocati in seguito a due conflitti. Gli IDP dislocati a causa del conflitto in Abcasia nel periodo 1992–1994 sono denominati “prima ondata”. Il secondo gruppo proviene dal conflitto in Ossezia del Sud nel 2008. Si è inoltre considerata la situazione degli studenti tra i Ritornati, un gruppo di georgiani della prima ondata tornati spontaneamente in territorio abcaso. Le interviste indicano che gli IDP studenti delle superiori si identificano fortemente con lo Stato georgiano, ma le loro identità di gruppo risultano meno evidenti. Sono in particolare gli IDP della prima ondata a essere completamente integrati nelle comunità locali. Sembra inoltre non sussistere alcun legame tangibile tra la prima e la seconda ondata di studenti dislocati. Le scuole non si sono impegnate per preservare le identità degli IDP, non ottenendo un risultato che avrebbe probabilmente favorito la mobilitazione politica. Il diritto all’istruzione è un diritto dell’uomo sancito da diverse convenzioni internazionali che si applicano anche agli IDP. Consentire o impedire l’accesso all’istruzione ha un profondo impatto sullo sviluppo dell’individuo e della società. L’istruzione svolge inoltre un ruolo primario nella (ri)costruzione dell’identità personale e nazionale.
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La trasmissione egemonica. Declino egemonico e consolidamento di nuove potenze

Napolitano, Jamel <1980> 22 May 2009 (has links)
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La mediazione civile e commerciale come strumento di gestione del conflitto. Analisi a seguito dell'entrata in vigore del d.Lgs 4/3/2010 n. 28 / The civil and commercial mediation as a tool for conflict management. Analysis following the entry into force of Legislative Decree No. 4/3/2010. 28

Amadori, Flavio <1969> 05 May 2014 (has links)
Dopo aver analizzato il conflitto, le sue funzioni e le modalità di gestione, l'autore si sofferma dapprima sulle varie tipologie di mediazione per poi focalizzare l'attenzione sulla mediazione civile e commerciale evidenziando i dati disponibili dall'entrata in vigore del tentativo obbligatorio come condizione di procedibilità della domanda giudiziale per le materie civili, alla fine del 2013. / After analyzing the conflict, its functions and how to manage, the author dwells on the various types of mediation first and then focus on civil and commercial mediation highlighting the data available from the entry into force of the mandatory attempt as condition of admissibility of the claim for civil matters, at the end of 2013.

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