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Modelli di prestazione ed allenamento speciale della velocità in atletica leggera

Ciacci, Simone <1968> 17 April 2007 (has links)
No description available.
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Il muro nella pallavolo: modello biomeccanico ed esercizi speciali

Lobietti, Roberto <1965> 25 June 2007 (has links)
No description available.
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Relationships between running economy and mechanics in middle-distance runners

Di Michele, Rocco <1981> 17 June 2008 (has links)
Running economy (RE), i.e. the oxygen consumption at a given submaximal speed, is an important determinant of endurance running performance. So far, investigators have widely attempted to individuate the factors affecting RE in competitive athletes, focusing mainly on the relationships between RE and running biomechanics. However, the current results are inconsistent and a clear mechanical profile of an economic runner has not been yet established. The present work aimed to better understand how the running technique influences RE in sub-elite middle-distance runners by investigating the biomechanical parameters acting on RE and the underlying mechanisms. Special emphasis was given to accounting for intra-individual variability in RE at different speeds and to assessing track running rather than treadmill running. In Study One, a factor analysis was used to reduce the 30 considered mechanical parameters to few global descriptors of the running mechanics. Then, a biomechanical comparison between economic and non economic runners and a multiple regression analysis (with RE as criterion variable and mechanical indices as independent variables) were performed. It was found that a better RE was associated to higher knee and ankle flexion in the support phase, and that the combination of seven individuated mechanical measures explains ∼72% of the variability in RE. In Study Two, a mathematical model predicting RE a priori from the rate of force production, originally developed and used in the field of comparative biology, was adapted and tested in competitive athletes. The model showed a very good fit (R2=0.86). In conclusion, the results of this dissertation suggest that the very complex interrelationships among the mechanical parameters affecting RE may be successfully dealt with through multivariate statistical analyses and the application of theoretical mathematical models. Thanks to these results, coaches are provided with useful tools to assess the biomechanical profile of their athletes. Thus, individual weaknesses in the running technique may be identified and removed, with the ultimate goal to improve RE.
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Analisi cinematica e dinamica dei Ribaltamenti al volteggio

Penitente, Gabriella <1980> 17 June 2008 (has links)
No description available.
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Biomeccanica del servizio e del diritto nel tennis: confronto fra atleti di livello di gioco differente / Biomechanics of the serve and the forehand drive in tennis: comparison among players with different tennis level

Camorani, Martina <1978> 18 June 2009 (has links)
Il tennis è uno sport molto diffuso che negli ultimi trent’anni ha subito molti cambiamenti. Con l’avvento di nuovi materiali più leggeri e maneggevoli la velocità della palla è aumentata notevolmente, rendendo così necessario una modifica a livello tecnico dei colpi fondamentali. Dalla ricerca bibliografica sono emerse interessanti indicazioni su angoli e posizioni corporee ideali da mantenere durante le varie fasi dei colpi, confrontando i giocatori di altissimo livello. Non vi sono invece indicazioni per i maestri di tennis su quali siano i parametri più importanti da allenare a seconda del livello di gioco del proprio atleta. Lo scopo di questa tesi è quello di individuare quali siano le variabili tecniche che influenzano i colpi del diritto e del servizio confrontando atleti di genere differente, giocatori di livello di gioco diverso (esperti, intermedi, principianti) e dopo un anno di attività programmata. Confrontando giocatori adulti di genere diverso, è emerso che le principali differenze sono legate alle variabili di prestazione (velocità della palla e della racchetta) per entrambi i colpi. Questi dati sono simili a quelli riscontrati nel test del lancio della palla, un gesto non influenzato dalla tecnica del colpo. Le differenze tecniche di genere sono poco rilevanti ed attribuibili alla diversa interpretazione dei soggetti. Nel confronto di atleti di vario livello di gioco le variabili di prestazione presentano evidenti differenze, che possono essere messe in relazione con alcune differenze tecniche rilevate nei gesti specifici. Nel servizio i principianti tendono a direzionare l’arto superiore dominante verso la zona bersaglio, abducendo maggiormente la spalla ed avendo il centro della racchetta più a destra rispetto al polso. Inoltre, effettuano un caricamento minore degli arti inferiori, del tronco e del gomito. Per quanto riguarda il diritto si possono evidenziare queste differenze: l’arto superiore è sempre maggiormente esteso per il gruppo dei principianti; il tronco, nei giocatori più abili viene utilizzato in maniera più marcata, durante la fase di caricamento, in movimenti di torsione e di inclinazione laterale. Gli altri due gruppi hanno maggior difficoltà nell’eseguire queste azioni preparatorie, in particolare gli atleti principianti. Dopo un anno di attività programmata sono stati evidenziati miglioramenti prestativi. Anche dal punto di vista tecnico sono state notate delle differenze che possono spiegare il miglioramento della performance nei colpi. Nel servizio l’arto superiore si estende maggiormente per colpire la palla più in alto possibile. Nel diritto sono da sottolineare soprattutto i miglioramenti dei movimenti del tronco in torsione ed in inclinazione laterale. Quindi l’atleta si avvicina progressivamente ad un’esecuzione tecnica corretta. In conclusione, dal punto di vista tecnico non sono state rilevate grosse differenze tra i due generi che possano spiegare le differenze di performance. Perciò questa è legata più ad un fattore di forza che dovrà essere allenata con un programma specifico. Nel confronto fra i vari livelli di gioco e gli effetti di un anno di pratica si possono individuare variabili tecniche che mostrano differenze significative tra i gruppi sperimentali. Gli evoluti utilizzano tutto il corpo per effettuare dei colpi più potenti, utilizzando in maniera tecnicamente più valida gli arti inferiori, il tronco e l’arto superiore. I principianti utilizzano prevalentemente l’arto superiore con contributi meno evidenti degli altri segmenti. Dopo un anno di attività i soggetti esaminati hanno dimostrato di saper utilizzare meglio il tronco e l’arto superiore e ciò può spiegare il miglioramento della performance. Si può ipotizzare che, per il corretto utilizzo degli arti inferiori, sia necessario un tempo più lungo di apprendimento oppure un allenamento più specifico. / Tennis is a common sport activity, which has undergone numerous changes over the last thirty years. The use of new, lighter and handier materials has led to a significant increase in the ball’s speed, and has thus implied the necessity of technical improvement as far as the basic strokes are concerned. The findings emerged from the bibliographic research provide interesting information about the optimal angles and body positions to be held during the various stroke phases, which are analyzed by comparing top-level tennis players. Indications aimed at tennis trainers, which focus on what particular training parameters should be adopted according to the level of the athlete to be trained, are instead absent. The main purpose of this dissertation is to identify the technical variables that influence forehand and serve strokes by comparing athletes of different gender, level (advanced, intermediate, beginners), and their performances after one year of programmed training. The comparison between adult players of different gender has shown that the main differences are related to the performance variables (ball and racquet speed) for both strokes. Such data are similar to those obtained in the tennis ball launch test, which is not influenced by any stroke techniques. Technical differences related to gender do not play a significant role, and they may be associated with the different interpretations of the single individuals. Performance variables present clear differences as far as the comparison involving athletes of various level is concerned. Such differences may be correlated with some technical differences that have been noticed in specific gestures. When serving, beginners tend to direct the dominant upper limb towards the target area by means of a greater shoulder abduction, and the center of their racquet is not aligned with the wrist, but it is positioned to the right of it. Moreover, their load on lower limbs, trunk and elbow is less intense. The following differences have been noticed as far as forehand stroke is concerned: a more extended upper limb position is always to be found in beginners; most advanced players reveal a more marked use of their trunk, particularly during the loading phase in torsion and lateral inclination movements. The other two groups, particularly beginner athletes, have greater difficulty in performing such preparatory actions. Improved performances have been noticed after one year of programmed training. Differences from the technical point of view have been noticed as well, and they may help explaining performance improvements as far as strokes are concerned. In the serve, the upper limb has a greater extension in order to hit the ball at the highest point possible. Particular improvement in torsion and lateral inclination movements has been noticed in forehand strokes. Therefore, the athlete progressively develops a correct technical execution. In conclusion, gender does not seem to determine significant differences from the technical point of view, which may explain difference as far as performance is concerned. As a result, performance is rather to be related to another factor, i.e., that of strength, whose training needs a specific program. The comparison between the athletes’ several levels and the effects of one year’s practice has led to the identification of technical variables that indicate significant differences between the experimental groups involved in this research. In order to perform more powerful strokes, advanced players use their whole body, and particularly their lower limbs, trunk and upper limb according to a more effective technique. Beginners mainly use their upper limb, while contributions of other body segments are less evident. After one year of activity, the subjects involved in the study could use their trunk and upper limb more effectively, and this may provide useful elements to explain performance improvement. It may be hypothesized that the correct use of the lower limbs requires either a longer learning period, or more specific training activities.
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Analisi biomeccanica del MAWASHI GERI JODAN in cinture nere di Karate: modelli tecnici a confronto

Pecoraioli, Fabrizio <1976> 18 June 2009 (has links)
In martial arts there are several ways to perform the turning kick . Following the martial arts or different learning models many types of kicks take shape. Mawashi geri is the karate turning kick. At the moment there are two models of mawashi geri, one comes from the traditional karate (OLD), and the other newer (NEW), who agrees to the change of the rules of W.K.F. (World Karate Federation) happened in 2000 (Macan J. et all 2006) . In this study we are focus on the differences about two models the mawashi geri jodan of karate. The purpose of this study is to analyse cinematic and kinetic parameters of mawashi geri jodan. Timing of the striking and supporting leg actions were also evaluated A Vicon system 460 IR with 6 cameras at sample frequency of 200 Hz was used. 37 reflective markers have been set on the skin of the subjects following the “PlugInGait-total body model”. The participants performed five repetitions of mawashi geri jodan at maximum rapidity with their dominant leg against a ball suspended in front of them placed at ear height. Fourteen skilled subjects (mean level black belt 1,7 dan; age 20,9±4,8 yrs; height 171,4±7,3 cm; weight 60,9±10,2 Kg) practicing karate have been split in two group through the hierarchical cluster analysis following their technical characteristics. By means of the Mann Whitney-U test (Spss-package) the differences between the two groups were verified in preparatory and execution phase. Kicking knee at start, kicking hip and knee at take-off were different between the two groups (p < 0,05). Striking hip flexion during the spin of the supporting foot was different between the two groups (p < 0,05). Peak angular velocity of hip flexion were different between the two groups (p < 0,05). Groups showed differences also in timing of the supporting spin movement. While Old group spin the supporting foot at 30% of the trial, instead New start spinning at 44% of the trial. Old group showed a greater supporting foot spin than New (Old 110° Vs New 82°). Abduction values didn’t show any differences between the two groups. At the hit has been evaluated a 120° of double hips abduction, for the entire sample. Striking knee extension happened for everybody after the kicking hip flexion and confirm the proximal-distal action of the striking leg (Sorensen H. 1996). In contrast with Pearson J.N. 1997 and Landeo R 2007, peak velocity of the striking foot is not useful to describe kick performance because affected by the stature. Two groups are different either in preparatory phase or in execution phase. The body is set in difference manner already before the take-off of the kicking foot. The groups differ for the timing of the supporting foot action Trainer should pay attention to starting posture and on abduction capacities of the athletes.
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La qualità del servizio sportivo come strumento di miglioramento del benessere psico-fisico dell'utente

Nicolai, Renato <1963> 18 June 2009 (has links)
La ricerca approfondisce le modalità  di applicazione degli standard di qualità  nell'ambito del servizio sportivo, qualità  certificata attraverso sistemi convenzionali o auto verificata attraverso strumenti quali carte di servizio. L'applicazione e verifica dei sistemi di qualità  ad un servizio, seppur non considerato pubblico ma comunque di interesse generale, deve essere messa in relazione con i risultati che il servizio stesso si prefigge sia dal punto di vista del privato (o pubblico) che gestisce ed esercita l'attività  sportiva, sia dal punto di vista del cittadino che lo utilizza. Pertanto la ricerca è stata dedicata all'incidenza della qualità  nei miglioramenti del benessere psico-fisico dell'utente e all'eventuale efficacia della stessa come strumento di marketing per la diffusione del servizio. Sono state prese in esame tre diverse realtà  sportive, tre piscine. Due delle quali, dopo una prima rilevazione esplorativa, si sono dotate di una Carta dei Servizi. La terza piscina è invece gestita da una società  certificata ISO 9001. Sono stati proposti ed elaborati oltre 800 questionari dai quali sono emerse interessanti indicazioni su quanto e come la qualità  del servizio sia stato percepito dall'utente sotto forma di miglioramento del proprio stato psico-fisico ma anche di come sia ritenuta indispensabile una attenzione del gestore verso l'utente affinchè egli possa considerare utile l'attività  motoria dal punto di vista del miglioramento del proprio benessere. Più in particolare, attraverso l'utilizzo dell'analisi fattoriale prima e di modelli Lisrel poi, si è ottenuta una riduzione della complessità  del numero di fattori che spiegano il fenomeno. Questi fattori sono stati messi in correlazione con il livello di soddisfazione complessiva degli utenti e, dalle due rilevazioni per le quali il modello Lisrel ha restituito dati attendibili, è emerso come il fattore "servizi per gli utenti", comprendente aspetti quali lo spazio in acqua e la comodità  degli spogliatoi, sia quello che ha una maggior correlazione con la soddisfazione complessiva. La Carta dei Servizi, pur ritenuta utile dagli utenti che la conoscono, risulta uno strumento poco conosciuto ed in generale privo di appeal anche dal punto di vista del marketing. Nella percezione dell'utente questo strumento non contribuisce al miglioramento del proprio stato psico-fisico. E' interessante rilevare, invece, che gli utenti che conoscono la Certificazione di qualità  hanno una miglior percezione del servizio. In generale i molteplici interessi commerciali legati alle certificazioni o "autocertificazioni" hanno generato, in questi ultimi anni, confusione nelle società  sportive e negli enti che gestiscono impianti sportivi tra il concetto di qualità  (come cultura e occasione di miglioramento) e quello di "certificazione di qualità". In tale contesto "l'apparire" è divenuto più importante dell'"essere" perchè, la maggiore attenzione all'uso di tecniche piuttosto che all'approfondimento dei principi manageriali grazie ai quali è possibile fare qualità , ha finito per banalizzarne il concetto. Ma se il cliente/utente (interno o esterno) è insoddisfatto nonostante il rispetto di standard e specifiche da parte dell'azienda si può ancora parlare di qualità ?
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Differenze nella prestazione tecnico-tattica tra diverse categorie di atleti nel tennistavolo di alto livello / Differences in technical and tactical performance beetween three categories of athletes in top level table tennis

Malagoli Lanzoni, Ivan <1979> 03 May 2012 (has links)
Nell’ambito della ricerca scientifica nel campo dello sport, la Performance Analysis si sta ritagliando un crescente spazio di interesse. Per Performance Analysis si intende l’analisi della prestazione agonistica sia dal punto di vista biomeccanico che dal punto di vista dell’analisi notazionale. In questa tesi è stata analizzata la prestazione agonistica nel tennistavolo attraverso lo strumento dell’analisi notazionale, partendo dallo studio degli indicatori di prestazione più importanti dal punto di vista tecnico-tattico e dalla loro selezione attraverso uno studio sull’attendibilità nella raccolta dati. L’attenzione è stata posta quindi su un aspetto tecnico originale, il collegamento spostamenti e colpi, ricordando che una buona tecnica di spostamento permette di muoversi rapidamente nella direzione della pallina per effettuare il colpo migliore. Infine, l’obbiettivo principale della tesi è stato quello di confrontare le tre categorie di atleti selezionate: alto livello mondiale maschile (M), alto livello junior europeo (J) ed alto livello mondiale femminile (F). La maggior parte delle azioni cominciano con un servizio corto al centro del tavolo, proseguono con una risposta in push (M) o in flik di rovescio (J). Il colpo che segue è principalmente il top spin di dritto dopo un passo pivot o un top di rovescio senza spostamento. Gli alteti M e J contrattaccano maggiormente con top c. top di dritto e le atlete F prediligono colpi meno spregiudicati, bloccando di rovescio e proseguendo con drive di rovescio. Attraverso lo studio della prestazione di atleti di categorie e generi diversi è possibile migliorare le scelte strategiche prima e durante gli incontri. Le analisi statistiche multivariate (modelli log-lineari) hanno permesso di validare con metodo scientifico sia le procedure già utilizzate in letteratura che quelle innovative messe a punto per la prima volta in occasione di questo studio. / Performance analysis, including the biomechanical and notational analysis of performance in competitive sport, is a strongly developing discipline in the field of sports sciences. One purpose of this thesis was to investigate the competitive performance of top-level table tennis players using notational analysis. To this aim, the most relevant and reliable technical-tactical performance indicators were individuated through preliminary studies. Then, selected indicators were collected from actual games played in top international competitions and analyzed with appropriate software. A new and still unexplored technical element was especially considered, namely the relationship between the type of stroke and footwork technique. In fact, it was assumed that using a good footwork allows a player to perform a fast and effective movement towards the ball and thus perform the shot in the best way possible. Finally, the main aim of this thesis was to compare the technical/tactical performance in three categories of players: top-level male players, top-level junior players, and top-level female players. The results showed that the majority of rallies started with a short serve at the center of the table, and continued most of the times with a push in males, or a backhand flick in juniors. The following stroke was often a forehand topspin, associated to a pivot footwork, or a backhand topspin without a footwork. Males and juniors athletes often counterattacked with a forehand top counter topspin, whereas female players generally used less aggressive strokes, like backhand blocks or backhand drives. The analysis of performance in athletes of different gender and category may allow to improve the strategic choices of coaches and players both before and after matches. Log-linear models, used in this thesis for the multivariate analysis of categorical variables, have allowed to validate some procedures previously used in the literature and others specifically developed in the present work.
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Analisi della relazione tra temperamento, stati psicobiosociali e variabili psicofisiche rispetto ai diversi compiti e strategie metodologiche / Analysis of the Relationship between Temperament, Psychobiosocial States and Psychophysical Variables, Compared Duties and Methodological Strategies

Montemurro, Francesco Paolo <1964> 03 May 2012 (has links)
L’attività fisica produce effetti benefici a livello mentale (Biddle et al.,2004) e sembra agire sull’emozione modificando attitudini e motivazioni verso la pratica motoria (Digelidis et al., 2003) a partire da sensazioni come il piacere o la noia del fare (Spray et al., 1999). Da questi presupposti il progetto che comprendeva l’analisi di due studi volti a verificare gli effetti dell’attività motoria e sportiva in ambito scolastico, sui comportamenti di adattamento sociale e self efficacy dei bambini. Un terzo studio, di analisi qualitativa, in ambito calcistico, per verificare correlazioni tra orientamento motivazionale genitoriale e comportamenti di adattamento sociale dei figli. Gli strumenti di rilevazione dei livelli di adattamento sociale (Caprara et al, 1992) e self efficacy (Colella, 2008), sono stati somministrati prima e dopo il trattamento delle relative attività motorie mentre, l’orientamento motivazionale dei genitori (Borgogni et al, 2004) è stato rilevato una volta e confrontato con l’adattamento sociale dei figli. Il modulatore del primo studio, l’attività ad alto contenuto emotivo o aggressivo, ha mostrato variazioni significative (p<.05) nei livelli di aggressività fisica-verbale e di comportamento pro sociale tra i 2 gruppi, confermando la letteratura sull’argomento (Pellegrini, in Storch e Roth, 2005; Vaughn, 2005; Tappern e Boulton, 2005). Il modulatore del secondo studio, rappresentato dal giocosport rugby, sempre realizzato nelle ore curricolari di educazione fisica, ha evidenziato differenze significative (p<.05) nell’aumentata self efficacy da parte del gruppo sperimentale, con effetto preponderante sulle femmine rispetto ai maschi. Il terzo studio, descrittivo, ha evidenziato la correlazione tra orientamento motivazionale dei genitori e instabilità emotiva dei figli in risposta a profili genitoriali tendenti alla leadership o al successo nell’ambito lavorativo. I risultati evidenziati mostrano effetti significativi (p<.05), successivi al trattamento, sui comportamenti di adattamento sociale, aggressivo e sulla self efficacy a conferma, della letteratura, sull’importanza di determinate esperienze motorie in età scolare. / Physical activity has beneficial effects on the mental health (Biddle et al., 2004) and appears to impact on emotions and motivations changing an individual’s attitudes toward the motor practice (Digelidis et al., 2003) via elementary sensations such as enjoyment or boredom (Spray et al., 1999). Starting from these assumptions, we developed a research project that included two main studies to individuate the effects of motor activity and sport, performed in a school context, on children’s social adaptation behavior and self-efficacy. A third study, of qualitative nature, was carried out on young soccer players to verify the relationship between parents' motivational orientation and social adaptation behavior of children. Assessments of social adjustment (Caprara et al., 1992) and self-efficacy (Colella, 2008) were carried out before and after the treatment, consisting in specific physical activities, whereas the motivational orientation of parents (Borgogni et al., 2004) was evaluated only one time and related with the social adaptation of children. The first study, involving activities with high emotional impact (e.g., acrobatics) or aggressive impact (e.g., fighting and brawling games) showed significantly different changes (p <.05) in physical aggression levels, verbal and prosocial behavior between the experimental and the control group, confirming what reported in the previous literature (Pellegrini, in Storch and Roth, 2005; Vaughn, 2005; Tappern and Boulton, 2005). The second study used a rugby-based activity, proposed in physical education classes. The results showed a significant improvement (p <.05) of self-efficacy in the experimental group, with a greater effect in females than in males. The present results show a significant improvement (p <.05), after the treatment, of both the social adjustment and the self-efficacy, confirming the importance of specific motor experiences during the school age, as emphasized in the previous literature. Significant between-gender differences were observed for the aggressive behavior and the self-efficacy.
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Effetti idrodinamici prodotti dal costume tecnico sul nuotatore / Hydrodynamic Effects Produced by the Technical Bodysuit on the Swimmer

Cortesi, Matteo <1980> 03 May 2012 (has links)
L’introduzione dei costumi tecnici nel nuoto ha portato miglioramenti senza precedenti sulla prestazione. I miglioramenti nella velocità di nuoto sono stati attribuiti dalla letteratura a riduzioni nelle resistenze idrodinamiche sul nuotatore. Tuttavia, gli effetti specifici dovuti all’utilizzo di questo tipo di costume non sono ancora completamente chiariti. Questa tesi aveva l’obiettivo di indagare gli effetti del costume tecnico sul galleggiamento statico, sulla posizione del corpo e sulla resistenza idrodinamica in avanzamento passivo. Nello studio preliminare sono stati misurati la spinta idrostatica, i volumi polmonari dinamici e la circonferenza toracica di 9 nuotatori che indossavano un costume tradizionale o un costume tecnico in gomma sintetica. Indossare il costume tecnico ha determinato una riduzione significativa del galleggiamento statico, e la compressione toracica causata da questo tipo di costume potrebbe avere una relazione con la significativa riduzione dei volumi polmonari misurati quando il nuotatore indossa questo tipo di costume. Un successiva analisi prevedeva il traino passivo di 14 nuotatori che mantenevano la miglior posizione idrodinamica di scivolamento indossando un costume tradizionale, tecnico in tessuto e tecnico in gomma. La posizione del corpo in avanzamento è stata misurata con un’analisi cinematica. La resistenza passiva indossando i costumi tecnici è risultata significativamente minore per entrambi i costumi tecnici rispetto alla prova con costume tradizionale. L’analisi condotta attraverso modelli di regressione lineari ha mostrato che una parte della riduzione della resistenza passiva era legata a proprietà intrinseche dei costumi tecnici. Tuttavia, anche l’area di impatto frontale determinata dall’inclinazione del tronco del soggetto in scivolamento e l’inclinazione degli arti inferiori hanno mostrato una marcata influenza sulla resistenza idrodinamica passiva. Pertanto, la riduzione di resistenza idrodinamica durante lo scivolamento passivo effettuato con costume tecnico da nuoto è attribuibile, oltre all’effetto del materiale di composizione del costume, ad una variazione della posizione del corpo del nuotatore. / The introduction of technical bodysuits have abruptly improved the swimming performance. In the literature, the improvements in swimming speed are attributed to the reduction of the hydrodynamic resistance acting on the swimmer. However, the specific effects due to wearing this kind of bodysuit are not yet completely clear. The aims of this thesis were to investigate the effects of wearing the technical bodysuits on the static buoyancy, on the body position, and on the passive drag. In a preliminary study the hydrostatic lift, the dynamic lung volumes and chest circumference were measure in 9 swimmers while wearing a traditional swimsuit or a bodysuit made of synthetic rubber. The technical bodysuit reduced significantly the static buoyancy. The chest compression produced by this bodysuit may have a relationship with the significant reduction in lung volumes measured when the swimmer wore the technical bodysuit. In a following analysis, 14 swimmers were passively towed in the best hydrodynamic position of gliding. The protocol was randomly repeated using a traditional swimsuit, a textile bodysuit, and a rubber bodysuit. The body position during gliding was measured with kinematic analysis. The passive drag was significantly lower in the trials with both the examined technical bodysuits, than in those performed using the traditional swimsuit. The analysis performed using linear regression models showed that a fraction in the drag reduction was due to the intrinsic properties of the technical swimsuit. However, also the frontal impact area determined by the trunk incline of the subject in gliding had a marked influence on passive drag, present in all the swimsuit conditions. Therefore, in addition to the low resistance due to the fabric of the swimsuit, the passive drag reduction of the swimmer when wearing a technical bodysuit is explainable by a change in the body position of the swimmer.

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