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Comunicazione d'impresa in Alto Adige: Indagine sulle strategie di gestione del multilinguismo nelle PMI insediate in un territorio di contatto linguistico / Business Communication in South Tyrol: Study on Multilingual Knowledge Management Strategies in SMEs Located in a Language Contact RegionChiocchetti, Elena <1977> January 1900 (has links)
La ricerca sulla comunicazione e gestione multilingue della conoscenza in azienda si è sinora concentrata sulle multinazionali o PMI in fase di globalizzazione. La presente ricerca riguarda invece le PMI in zone storicamente multilingui al fine di studiare se l’abitudine all’uso di lingue diverse sul mercato locale possa rappresentare un vantaggio competitivo.
La tesi illustra una ricerca multimetodo condotta nel 2012-2013 in Alto Adige/Südtirol. Il dataset consiste in 443 risposte valide a un questionario online e 23 interviste con manager e imprenditori locali. Le domande miravano a capire come le aziende altoatesine affrontino la sfida del multilinguismo, con particolare attenzione ai seguenti ambiti: comunicazione multilingue, documentazione, traduzione e terminologia.
I risultati delineano un quadro generale delle strategie di multilinguismo applicate in Alto Adige, sottolineandone punti di forza e punti deboli. Nonostante la presenza di personale multilingue infatti il potenziale vantaggio competitivo che ne deriva non è sfruttato appieno: le aziende si rivolgono ai mercati in cui si parla la loro stessa lingua (le imprese a conduzione italiana al mercato nazionale, quelle di lingua tedesca ad Austria e Germania). La comunicazione interna è multilingue solo nei casi in sia imprescindibile. Le “traduzioni fai-da-te” offrono l’illusione di gestire lingue diverse, ma il livello qualitativo rimane limitato. I testi sono sovente tradotti da personale interno privo di competenze specifiche. Anche nella cooperazione con i traduttori esterni si evidenza la mancata capacità di ottenere il massimo profitto dagli investimenti.
La tesi propone delle raccomandazioni pratiche volte a ottimizzare i processi attuali e massimizzare la resa delle risorse disponibili per superare la sfida della gestione e comunicazione multilingue. Le raccomandazioni non richiedono investimenti economici di rilievo e sono facilmente trasferibili anche ad altre regioni multilingui/di confine, come ad altre PMI che impiegano personale plurilingue. Possono dunque risultare utili per un elevato numero di imprese. / Research in multilingual business communication and knowledge management so far has mainly focused on large international companies or on SMEs facing globalisation, while this research centres on SMEs in historically multilingual regions. The aim is to to assess whether the long-term habit of communicating in more than one language on the local market gives these SMEs a competitive advantage.
The dissertation bases on a mixed-method study performed in 2012-2013 in Italian-German bilingual South Tyrol (Alto Adige/Südtirol). The dataset consists of 443 valid responses to an online questionnaire and 23 qualitative interviews with local CEOs. Questions aimed at understanding how the South Tyrolean businesses cope with the challenges of multilingualism, focusing particularly on: multilingual communication, documentation, translation and terminology.
The results sketch a general picture of multilingual habits in South Tyrol and pinpoint common weaknesses. Notwithstanding the availability of bilingual and multilingual staff, the ensuing potential is not fully exploited: companies tend to address same-language markets (i.e. Italian-speaking companies target the national market while German-speaking companies address neighbouring Austria and Germany). Internal communication is monolingual whenever possible. “DIY in-house translations” offer the illusion of coping with several languages, but quality is poor. Most texts are translated by internal staff with no specific competences. The cooperation with external translators also lacks the necessary insights to optimise the cost-benefit relationship.
Based on these results, the dissertation proposes a set of simple and practical recommendations for South Tyrolean companies that build on optimising current workflows and better exploiting existing resources, thus helping to master the challenge of multilingual knowledge management and international communication. Most recommendations do not require financial investments and can easily be transferred to other multilingual (border) regions or to SMEs employing multilingual staff. Therefore, the recommendations can be helpful for a wide range of companies.
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Approccio linguistico e corpus-driven al proverbio italiano e francese: alla ricerca della forma perduta / Linguistic and corpus-driven approach to the study of Italian and French proverbs: in search of lost formLambertini, Vincenzo <1986> 14 July 2016 (has links)
Lo studio in oggetto è volto a reperire una metodologia di ricerca sui proverbi, basata su corpora linguistici e guidata dall’approccio corpus-driven.
Il primo capitolo si concentra sull’analisi linguistica del proverbio, cercando di evidenziarne le principali caratteristiche e problematiche. Anzitutto, il proverbio è una frase e non un costituente come può essere l’espressione idiomatica. In secondo luogo, la sua semantica funziona su tre piani distinti: il proverbio, infatti, ha un significato composizionale, ma anche un significato paremiologico e, quando viene enunciato, veicola un messaggio.
Nel secondo capitolo, dopo aver preso in esame il rapporto tra linguistica dei corpora e paremiologia, abbiamo cercato di reperire una metodologia di ricerca automatica di proverbi in grandi corpora linguistici come itWaC e frWaC, i due corpora utilizzati nell’ambito della presente ricerca. Prendendo spunto da altri studi in ambito fraseologico, abbiamo capito l’importanza di effettuare concordanze di marcatori di proverbio per ottenere proverbi. I marcatori di proverbio utilizzati sono stati la parola proverbio per l’italiano e la parola proverbe per il francese.
Nel terzo e nel quarto capitolo, abbiamo illustrato dettagliatamente le tappe della nostra ricerca. L’analisi ha mostrato il vero funzionamento dei proverbi in contesto e ha evidenziato comportamenti molto interessanti, come la modifica e la creazione del proverbio.
Nel complesso, lo studio mostra chiaramente che i proverbi sono ancora utilizzati e perfino creati, ecco perché la ricerca non può fermarsi. Inoltre, l’analisi dei dati reali può fare giungere a risultati non solo più precisi, ma anche innovativi. / This research aims at giving some methodological guidance for the study of proverbs through corpora.
In the first chapter, the analysis of the linguistics of proverbs highlights their main characteristics. Firstly, they are sentences – not phrases; secondly, their semantics concerns three different levels, since they have a compositional meaning, a paremiological meaning and, when uttered, they convey a message.
In chapter two, after highlighting the relationship between corpus linguistics and pariemology, I have searched for a methodology to automatically find proverbs in very big corpora, such as itWaC and frWaC, the two corpora used in this research. Drawing on studies from other fields, such as phraseology, I have realised that proverbs can be found through the concordance of their marker. In this research, these markers of proverbs are the words proverbio, for Italian proverbs, and proverbe, for French proverbs.
Chapters three and four practically illustrate how our research has been carried out. The analysis has focused on identifying the main features characterizing our proverbs and their functioning in real contexts. In particular, great importance has been attached to variation and creativity in proverbs, proving that we are still modifying and inventing proverbs.
This study clearly shows that proverbs are still in use, on the one hand, and that research on proverbs needs further and more thorough investigation, on the other. However, in order to obtain even more satisfying results, proverbs must be investigated using real data.
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Catálogo y estudio de las gramáticas de italiano para hispanohablantes: siglos XVIII y XIX / Catalogue and analysis of the grammar books of Italian for Spanish speakers: 18th and 19th century / Catalogo e studio delle grammatiche di italiano per ispanofoni: secoli XVIII e XIXBarbero Bernal, Juan Carlos <1970> January 1900 (has links)
El objetivo de la presente investigación, el catálogo y estudio de las gramáticas de italiano destinadas a hispanohablantes de los siglos XVIII y XIX, se encuadra en el macrosector gramaticográfico de la historiografía lingüística, en el cual el estudio de las gramáticas de las lenguas dirigidas a hablantes nativos y a hablantes extranjeros, con los consiguientes cruces y trasvases de tradiciones gramaticales, es de significativo interés como destacan: (i) las tesis doctorales defendidas en los últimos quince años; (ii) los proyectos de investigación dirigidos y coordinados por prestigiosos estudiosos del sector; (iii) los congresos organizados para destacar y compartir las principales actualizaciones en torno a los estudios gramaticográficos; y (iv) las publicaciones que surgen de los tres puntos anteriores.
El estudio presenta dos partes centrales: la primera (constituida por los capítulos 2 y 3) es la de catálogo y estudio de las diecinueve gramáticas que conforman el corpus en base a ocho áreas descriptivas (1. información catalográfica, 2. autor, 3. editor, 4. hiperestructura, 5. elementos peritextuales, gramaticales y didácticos, 6. variedad de textos y su secuencia didáctica, 7. caracterización, fuentes e influencias, y 8. localización); la segunda (capítulo 4) es la de estudio gramaticográfico de conjunto de los datos más relevantes de las areas de estudio utilizadas en las dos primeras partes.
De este modo, daremos un panorama de conjunto sobre (i) la cronología de las obras y sus ediciones y rempresiones; (ii) la nacionalidad, profesión, condición religiosa, etc. de autores; (iii) la geografía de ediciones y editores; (iv) la descripción hiperestructural de las obras; (v) la estructura de los elementos peritextuales; (vi) las partes gramaticales y elementos que las componen; (vii) el verbo: definiciones y paradigma verbal; (vii) los elementos didácticos; (viii) las líneas de descripción gramatical; (ix) la localización de las gramáticas en las bibliotecas españolas. / This research, the catalogue and study of grammar books of Italian for Spanish speakers of the 18th and 19th century, fids it place within the field of the grammaticography in linguistic historiography, where the analysis of grammar books for native and non-native speakers, with its consequent intersections and transfers of grammar traditions, is of great interest. This can be inferred from: (i) the PhD dissertations written in the past fifteen years; (ii) the research projects directed and coordinated by prestigious scholars in the field; (iii) the conferences organised to highlight and share the latest research in grammaticography and (iv) the literature published as a consequence of the three previous points.
This work can be divided into two main parts: the first (chapters 2 and 3) is the catalogue and study of the nineteen grammars in the corpus, based on eight areas of description (1. catalogue information, 2. author, 3. publisher, 4. hyperstructure, 5. peritextual, grammatical and didactic elements, 6. variety of texts and their didactic sequence, 7. characterization, sources and influences and 8. location); the second (chapter 4) is the overall grammaticographic study of the most significant data of the fields of analysis used in the first two chapters.
In conclusion, this work provides a general overview on (i) the chronology of these works and their editions and reprints; (ii) the nationality, profession, religious condition, etc. of the authors; (iii) the geography of editions and publishers; (iv) the hyperstructural descriptions of the works; (v) the structure of peritextual elements; (vi) the grammatical parts and the elements that compose them; (vii) the verb: definitions and paradigm; (vii) didactic elements; (viii) the lines of grammatical description; (ix) the location of the grammars analysed in Spanish libraries.
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La revisione della traduzione editoriale dall'inglese all'italiano tra ricerca accademica, professione e formazione: stato dell'arte e prospettive future / The revision of editorial translations from English into Italian in the context of academic research, professional practice and training: state of the art and future perspectivesScocchera, Giovanna <1968> 07 July 2015 (has links)
Quando si parla di traduzione, si pensa spesso solo al risultato di un processo, valutato e analizzato come tale. Sembra ci si dimentichi del fatto che, prima di arrivare a quel risultato finale, il traduttore applica più o meno consapevolmente tutta quella serie di strumenti di analisi, critica, correzione, rilettura, riformulazione e modifica che rientrano nell’attività di revisione. A questa prima fase, di cui ogni traduttore fa esperienza nel lavorare alla propria traduzione, segue di norma una fase successiva in cui la traduzione è rivista da un’altra figura professionale della filiera editoriale (di solito, e auspicabilmente, un altro traduttore) e infine altre fasi ancora del processo di lavorazione e pubblicazione del testo tradotto. Oltre a essere un’attività cruciale di ogni attività di traduzione e processo editoriale, la revisione riveste anche un fondamentale ruolo didattico nella formazione dei traduttori. L’idea alla base di questo progetto di ricerca nasce dal bisogno di triangolare riflessioni e dati concreti sulla revisione provenienti dalla ricerca accademica, dalla pratica professionale e dall’esperienza didattico-formativa, in un triplice approccio che informa l’intero progetto, di cui si illustrano i principali obiettivi:
• formulare una nuova e chiara definizione sommativa del termine “revisione” da potersi utilizzare nell’ambito della ricerca, della didattica e della prassi professionale;
• fornire una panoramica tematica, critica e aggiornata sulla ricerca accademica e non-accademica in materia di revisione;
• condurre un’indagine conoscitiva (tramite compilazione di questionari diversificati) sulla pratica professionale della revisione editoriale in Italia, allo scopo di raccogliere dati da traduttori e revisori, fornirne una lettura critica e quindi individuare peculiarità e criticità di questa fase del processo di lavorazione del libro tradotto;
• presentare ipotesi di lavoro e suggerimenti su metodi e strumenti da applicare all’insegnamento della revisione in contesti didattici e formativi. / When speaking of translation, we often think of it as the end result of a process and we analyze and evaluate it as such. However we seem to forget that, before that final result is arrived at, the translator applies, more or less deliberately, all those tools of analysis, criticism, correction, re-reading, re-formulation and alteration that revision consists of. This first stage – which each translator goes through when working on his/her own translation (self-revision) – is usually followed by a second stage where the translation is revised by another professional figure in the publishing field (usually, and desirably, also a translator) and then by further stages of translation processing and publishing. As well as being a crucial stage of any translation work and publishing process, revision plays a fundamental didactic role in translator training. The idea behind this project arises from the need to triangulate insights and data on revision drawing from scholarly research, professional practice and training experience, and this three-pronged approach informs the whole project. In particular, the project aims at achieving the following four main objectives:
• to formulate a new, straightforward and exhaustive definition of the term “revision” to be used in research and training contexts as well as in the professional world;
• to provide a thematic, critical, and state-of-the-art overview of scholarly and non-scholarly research on revision;
• to conduct a survey (by means of on-line, retrospective questionnaires) on all aspects of professional revision practice in Italy, aimed at collecting data from both translators and revisers, and therefore outlining specific and critical aspects of this stage of the publishing process;
• to provide hints and suggestions on methods and tools to be applied to the teaching of revision both in didactic and training contexts.
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The Perception of American Adolescent Culture Through the Dubbing and Fansubbing of a Selection of US Teen Series from 1990 to 2013Casarini, Alice <1981> 17 September 2014 (has links)
The present dissertation aims at analyzing the construction of American adolescent culture through teen-targeted television series and the shift in perception that occurs as a consequence of the translation process. In light of the recent changes in television production and consumption modes, largely caused by new technologies, this project explores the evolution of Italian audiences, focusing on fansubbing (freely distributed amateur subtitles made by fans for fan consumption) and social viewing (the re-aggregation of television consumption based on social networks and dedicated platforms, rather than on physical presence). These phenomena are symptoms of a sort of ‘viewership 2.0’ and of a new type of active viewing, which calls for a revision of traditional AVT strategies. Using a framework that combines television studies, new media studies, and fandom studies with an approach to AVT based on Descriptive Translation Studies (Toury 1995), this dissertation analyzes the non-Anglophone audience’s growing need to participation in the global dialogue and appropriation process based on US scheduling and informed by the new paradigm of convergence culture, transmedia storytelling, and affective economics (Jenkins 2006 and 2007), as well as the constraints intrinsic to multimodal translation and the different types of linguistic and cultural adaptation performed through dubbing (which tends to be more domesticating; Venuti 1995) and fansubbing (typically more foreignizing). The study analyzes a selection of episodes from six of the most popular teen television series between 1990 and 2013, which has been divided into three ages based on the different modes of television consumption: top-down, pre-Internet consumption (Beverly Hills, 90210, 1990 – 2000), emergence of audience participation (Buffy the Vampire Slayer, 1997 – 2003; Dawson’s Creek, 1998 – 2003), age of convergence and Viewership 2.0 (Gossip Girl, 2007 – 2012; Glee, 2009 – present; The Big Bang Theory, 2007 - present).
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Tradurre il multilinguismo al cinema: Lingue, identità culturali e loro rappresentazione sullo schermo / Translating multilingualism in film: Languages, cultural identities and their representation on screenDe Bonis, Giuseppe <1978> 10 July 2015 (has links)
La presente ricerca ha un duplice obiettivo. Primo, individuare i modi in cui lingue e identità culturali diverse sono state rappresentate al cinema. Secondo, identificare le diverse strade imboccate dai professionisti del doppiaggio italiano quando si trovano a confrontarsi con un film in cui si parlano più lingue. La ricerca propone un approccio multidisciplinare che combina i contributi teorici sviluppati nel campo degli studi di traduzione audiovisiva con le modalità di analisi più comunemente utilizzate dalla semiotica del cinema. L'analisi si basa su un campione di 224 film multilingue prodotti dall'inizio degli anni Trenta alla fine degli anni Duemila. Particolare attenzione viene indirizzata al quadro teorico all'interno del quale viene interpretato il ruolo che il multilinguismo assume al cinema. Vengono identificate tre funzioni principali: conflitto, confusione e resa realistica. Un altro elemento chiave nell'analisi è costituito dal genere cinematografico prevalente a cui è possibile ricondurre ciascuno dei film selezionati. Sono individuati tre generi principali: il film drammatico, la commedia e il thriller. Nel film drammatico il multilinguismo agisce come un veicolo che produce e accentua il conflitto, mentre nella commedia esso di solito diventa un dispositivo comico che crea confusione e umorismo. Nel cinema thriller, invece, il multilinguismo funziona essenzialmente come un veicolo di suspense. Per quanto riguarda le soluzioni traduttive adottate nel doppiaggio italiano del cinema multilingue, sono rilevate tre macro-strategie: la conservazione, la neutralizzazione e la riduzione dell'originale dimensione multilingue. Ciascuna di queste tre strategie è passata a vaglio critico. Se nel primo caso si tratta di un tentativo di riprodurre fedelmente le originali situazioni multilingue rappresentate nel film, negli altri due casi si tratta di soluzioni che risentono fortemente delle specificità del doppiaggio come modalità di traduzione degli audiovisivi (fattori ideologici ed economici, nonché il problema tecnico dell'armonizzazione delle voci per i personaggi bilingue). / The research has a two-fold aim. First, it sets out to define the ways in which lingua-cultural diversity has been represented in film history. Second, it seeks to identify the different solutions adopted by Italian dubbing professionals to cope with the multilingual situations depicted on screen. The investigation proposes a multidisciplinary approach which combines the theoretical contributions of audiovisual translation studies with those of films studies, particularly with film analysis techniques. The analysis is based on a sample of 224 multilingual films produced from the early 1930s to the end of the 2000s. Special attention is given to the theoretical framework whereby the role of multilingualism on screen is interpreted. Three main functions of multilingualism are thus identified: realistic rendering, conflict and confusion of lingua-cultural identities. The role played by multilingualism in film is also linked to the cinematic genre which seems to prevail in each of the films taken into account. Specifically, three main genres are examined: drama film, comedy and thriller film. If in drama films multilingualism tends to function as a means to produce or exacerbate conflict, in comedy it is generally employed as a vehicle for confusion, leading to humorous and comic effects. Conversely, in thriller films multilingualism mainly operates as a vehicle for suspense. With specific regard to Italian dubbing, three different macro-strategies are singled out: preservation, neutralisation and quantitative reduction of the original multilingual situations represented. Each of these strategies is critically discussed. Whereas the preservation of lingua-cultural identities represents a clear attempt at closely mirroring the multilingual dimension of the original film, both neutralisation and quantitative reduction are strategies mainly associated with the specificities of dubbing as a screen translation mode (ideological and economic factors as well as the technical problem of harmonising the voices in case of bilingual characters).
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Due cosmovisioni a confronto: edizione critica e traduzione del libro di Chilam Balam di ManìVeglia, Laura <1974> 02 April 2007 (has links)
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I ruoli dell'interprete nell'interazione medica: uno studio di casoAmato, Amalia Agata Maria <1960> 27 June 2007 (has links)
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Ritmo, sintassi e coordinate culturali nella traduzione della drammaturgia irlandese contemporaneaMancini, Giovanna <1962> 28 June 2007 (has links)
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Un approccio retorico-critico alla traduzione letteraria: prima traduzione italiana di "Gespräche mit Kalypso. Über die Musik" (Dialoghi con Calipso. Sulla Musica), di Alfred DöblinZoni, Elisabetta <1975> 28 June 2007 (has links)
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