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Il teatro sugli scaffali. Genesi e storia di una biblioteca specialistica (1931-2009)Rossi, Federica <1972> 07 June 2010 (has links)
la ricerca ha avuto per oggetto la ricostruzione della storia e del patrimonio della biblioteca privata specializzata di San Genesio fondata nel 1931 presso la Casa "Lyda Borelli" per artisti drammatici di Bologna.
La biblioteca si presenta oggi come uno dei centri di documentazione teatrale più antichi e significativi del panorama italiano: oltre 10.000 monografie, per la maggior parte concernenti testi e studi specialistici, un fondo antico (pre 1831) di oltre 2.000 volumi, una ricca collezione di periodici sul mondo dello spettacolo in collezione completa, una raccolta di copioni teatrali manoscritti e dattiloscritti di oltre 1.000 unità. La biblioteca, inoltre, comprende l'archivio storico della Casa che conserva la documentazione riguardante la vita dell'Istituto dalla sua nascita, nel 1917, numerosi fondi aggregati appartenuti a rilevanti personaggi dello spettacolo e un patrimonio fotografico unico in Italia.
La tesi sintetizza i due principali filoni di ricerca seguiti durante il percorso dottorale. Il primo è quello della ricognizione delle fonti archivistiche, sia interne sia esterne all'istituto, al fine di dettagliare la lunga storia della biblioteca San Genesio, mai oggetto di altra ricostruzione complessiva. Questo obiettivo è stato raggiunto mediante la consultazione dell'intero patrimonio documentario conservato presso l'Archivio storico di Casa "Lyda Borelli" e di numerosi fondi archivistici, concernenti attori e personaggi in rapporto con la Casa, presenti in altri istituti pubblici e privati. I documenti interni alla Casa sono stati intrecciati con altri con cui sono speculari, conservati in altre istituzioni. La seconda parte della ricerca si è concentrata sull'analisi del fondo librario antico. La ricchezza della collezione, costituita da oltre trecento testi teatrali pubblicati nel XVI e XVII secolo, ha offerto un ampio campione d'indagine per ricostruire l'evoluzione dell'editoria specializzata nei primi secoli della stampa tipografica. A tal fine è stato redatto un catalogo, in cui la descrizione bibliografica è accompagnata dall'analitica registrazione degli elementi paratestuali presenti, quali dediche, avvisi ai lettori, indici, errata corrige, marginalia, note di possesso ed ex libris, elementi oggetto di forte interesse nei più accreditati e moderni studi bibliologici e di storia del libro sia italiani sia stranieri. A completamento del catalogo sono stati compilati numerosi indici al fine di moltiplicare le chiavi d'accesso e di lettura del fondo (per autori secondari, luoghi di stampa, editori e tipografi, marche tipografiche e possessori), dotando il catalogo di un apparato fotografico dei frontespizi. Questi elementi aggiuntivi rendono l'elaborato un repertorio unico per le edizioni teatrali e una fonte importante per gli studiosi della stampa in antico regime tipografico.
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Francesco Platone de' Benedetti, il principe dei tipografi bolognesi. Annali tipografici (1482-1496).Gatti, Elena <1968> 27 May 2011 (has links)
This work is focused on the reconstruction of the intellectual biography of Francesco Platone de' Benedetti, prince of the Bologna's printers (1482-1486), that is the same with his typographical outputs. The research had been divided in two parts: the first, with his life, invesitigated by archive documents, and the second part, focused on the census of his editions, with a particular attention to his types. The research on the typographical types had been developed with Adobe Photoshop, that had allowed me to virtually reconstruct the cases of the Gotic and Roman types used by de' Benedetti.
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Un protagonista del commercio librario nell'Italia dei lumi: Moïsè Beniamino Foà (1730-1821) / A leading bookseller in the Age of Enlightenment: Moses Benjamin Foà (1730-1821)Ruggerini, Davide <1977> 10 September 2013 (has links)
Nell’alveo delle indagini sulla storia del commercio librario nell’Italia del Settecento, attente a individuare i legami fra circolazione del libro, diffusione delle idee illuministe e riforme politiche nella seconda metà del secolo, la ricerca ha l’obiettivo di offrire un quadro articolato della fisionomia di un mercante del libro attivo nel periodo più intenso del riformismo estense nel ducato di Modena: Moïsè Beniamino Foà (1730-1821). Il primo capitolo della tesi riguarda le cariche ufficiali che questi ricoprì al servizio delle istituzioni culturali promosse da Francesco III d’Este, le vicende che lo implicarono nelle maglie della censura e il suo impegno civile e politico a favore dei processi di emancipazione degli ebrei in età giacobina e napoleonica. Il secondo tenta di interpretare la genesi della sua fortuna economica attraverso l’esame del testamento e dell’inventario dell’asse ereditario: nel panorama di precarietà dei mestieri del libro dal secolo dei lumi ai primi decenni della Restaurazione, pare arduo individuare un libraio comparabile a Foà per solidità e capacità di investimento. All’analisi della clientela del mercante è dedicato il terzo capitolo, che si sviluppa seguendo il filo dei rapporti diplomatici intessuti da Francesco III con le corti italiane nell’orbita dell’influenza politica e culturale asburgica. Si descrivono, quindi, i viaggi europei e la rete dei contatti commerciali che garantirono la ricchezza dell’offerta rispecchiata dai numerosi cataloghi librari pubblicati nel corso di oltre un cinquantennio. Di questi si offre una descrizione bibliografica e quantitativa con un affondo sulla diffusione del libro scientifico. Con la fisionomia del mercante viaggiatore, Foà coniugava quella dell’erudito bibliofilo: la ricerca si conclude con la presentazione della sua biblioteca e dei suoi rapporti con i filologi dell’epoca. / In the context of an insight on the history of book trade in Italy during the XVIII century, also focusing on the interplay between book circulation, spread of Enlightenment ideas and political reforms of the second half of the century, this research aims at providing a comprehensive framework of a book trader who was highly committed within the most compelling period of the Estense Duchy in Modena. The first chapter analyses the official assignments he was appointed at, serving in the cultural institutions promoted by Francesco III Este, and also relevant incidents with censorship and his social and political engagement for the empowerment of the Jewish community across the Age of Napoleon. The second chapter attempts to provide an interpretation of the background of his economic fortune through the study of his last will and of the inventory of movable and immovable property. Foà seems to be a unique book seller for his determination and entrepreneurship, particularly in light of the uncertain situation of book related professional activities from the age of Enlightenment to the beginning of European Restoration. The third chapter outlines the major features of his customers, by following Francesco III diplomatic relations with the Italian states under the Habsburg political and cultural influence. The fourth chapter entails accurate references to Foà’s journeys to Europe and to his trade network which enriched relevant catalogues, published during more than fifty years. Foà acted as both a business man and a scholar: conclusive remarks concern Foà library and his relations with contemporary philologists.
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L'archivio del Principato vescovile di Trento: strutture burocratiche e prassi di produzione, conservazione e tradizione documentaria (secc. XIV-XX)Ioppi, Rossella 15 May 2020 (has links)
The subject of this research is the study of the archival fond produced by the Prince-Bishopric of Trento, an ecclesiastical principality fully included among the 'Fürstentümer' of the Holy Roman Empire: a temporal territorial dominion placed between the cultural area of German and Italian influence, subject to the sovereignty of a bishop, whose episcopal dignity and jurisdiction was associated with the role of immediate prince of the Empire.
The period examined stretches mostly from the 14th century - since the identification of the first forms of structured serial-type documentary production and an embryonic chancellery’s system - to the year 1796, terminus ad quem that effectively marks the epilogue of the centuries-old experience of bishops’ temporal government over the Principality and the advent of provisional regimes, prior the definitive secularization of the Hochstift in 1803. A look, moreover, aimed at the exploration and philological reconstruction of the archival fond in the period following secularization, throughout the nineteenth and early twentieth century, completes the investigation.
A brief description of the historical-institutional profile of the Prince-Bishopric of Trento – examined in the context of the 'Geistliche Territorialherrschaften' of the Holy Roman Empire – introduces the subsequent treatment, that develops along three main strands of investigation strongly related to each other, to each of which has a chapter of the dissertation is dedicated: origin and evolution of the central bureaucratic structures of the ecclesiastical principality; analysis of the methods of production and documentary conservation between the 14th and 18th centuries; exploration of the princely-bishopric documentation’s 'itinera' between Innsbruck, Vienna and Munich during the 19th century and the rearrangements of the records that took place, in particular, in the post-secularization phase of the institution. The investigation relating to the reconstruction of the archival fond, combined with the analysis of the surviving documentation – which has been the object of a preliminary reconnaissance and census – have been conducted following a multi-disciplinary and comparative methodological approach, which allowed a more punctual awareness of the dynamics of fragmentation, dismemberment and subsequent disaggregated relocation of the dispersed documentation. These phenomena, in addition to having compromised the integrity of the documentary complex, have at times contributed to hinder a correct understanding and interpretation of the nature of many documentary typologies, thus limiting the fruition and valorization of the documentary heritage.
The study of the archival fond’s structure - investigated in its entirety as a product of the institution’s activity on both sides of the exercise of temporal and spiritual power - constitutes the fulcrum of the dissertation. Therefore, the analytical examination of the documentation is aimed at reconstructing from a logical point of view the hypothetical structure of the documentary complex, as the end point of the historical evolution of the ordering practices implemented by the central bureaucratic apparatus of government of the principality and diocese between the 14th and 18th centuries. Ultimately, this effort is intended to delineate the final parable of this process and to provide a snapshot, albeit partial and somewhat faded of a fonds that, in its organicity, no longer exists. However, this experiment of virtual reconstruction of the archival fond into its hypothetical articulations in sub-fonds, series and sub-series takes on its most convincing meaning when one considers how the ways in which the episcopal principality organized, selected and prepared for use and conservation its own documentation are themselves a source of information for the history of the institution.
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Racconti di vita da una terra di confine. Valorizzazione dell’Archivio orale della Biblioteca Provinciale Italiana “Claudia Augusta” di Bolzano: le videointerviste del progetto Verba manent (2003-2007)Urru, Patrick 17 May 2023 (has links)
This thesis proposes a series of methodological suggestions covering all stages of oral history research – from the production to the dissemination of the interviews. It starts from the video interviews collected between 2003 and 2007 by the South Tyrolean historian Giorgio Delle Donne, which constitute the basis of the Oral History Archive of the Italian Provincial Library ‘Claudia Augusta’ (Bolzano). Using both oral history and archival methodology, the thesis retraces the life and the work of the historian, explaining the reasons behind the collection of the interviews, as well as the history of the library that preserves these oral sources. Furthermore, a wide-ranging reflection on the transcription of interviews illustrates how the scholarly debate has involved three major 'oral schools' (British, Italian, and American) for decades. This introduction is followed by several tests of automatic speech transcription conducted on the interviews collected by Delle Donne, which show how technology can support transcription work – which, however, always requires human work in the end. The status quaestionis of the decade-long debate on archiving oral source involving researchers, archivists, and librarians reveals the difficulty in identifying common standards for interview description. The author proposes thus some practical suggestions on how to preserve the interview and how to better integrate these sources into the library catalogue. The thesis concludes with new ideas for the development of the oral history collection kept in the ‘Claudia Augusta’ library. Despite being based on a specific case, the suggested practical advice can be used by other institutions that preserve oral sources, and also by individual researchers interested in oral history. Full accessibility, guaranteed only by a good preservation of the interviews, is a fundamental tool to promote the personal stories of the interviewees. The importance of preservation unites oral history and archival management. Oral history is a conversation about the past that happens in the present and is future-oriented; similarly, archiving means choosing, interpreting, and keeping traces that would otherwise be erased. The archive is not about the past, it is about the future.
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L'archivio del Capitolo della Cattedrale di Trento: produzione e conservazione documentaria (secoli XIII - XX): con un'edizione delle più antiche pergamene (1147-1250)Tomasi, Barbara January 2013 (has links)
Lo sviluppo delle forme di produzione e conservazione dei documenti del Capitolo della cattedrale di Trento può essere sommariamente distinto in tre fasi: nella prima, risalente al secolo XIII, l'Archivio capitolare si presentava come un tipico archivio thesaurus. Dagli ultimi anni del Duecento e in maniera più decisa nei due o tre secoli successivi, dal XIV all'inizio del XVI, si può invece collocare una fase di sperimentazione e di stabilizzazione delle modalità di produzione e di conservazione dei documenti, propedeutica alla fase che si aprì con la seconda metà del Cinquecento, quando cominciarono a formarsi strutture tipiche di una cancelleria. In questo processo è possibile riconoscere alcune caratteristiche che accomunano la storia dell'Archivio capitolare a quella di altre realtà ecclesiastiche e laiche dell’Italia centro-settentrionale e in generale di tutta l'area alpina e centro europea. La varietà di situazioni locali, tuttavia, non permette di individuare "tipologie evolutive" o modelli transitati da una realtà all'altra, ma solo "linee di tendenza comuni: lo studio della formazione dei sistemi documentari nei diversi centri permette di individuare una struttura comune e comprensibile nelle sue linee essenziali. Essi però si organizzano secondo schemi di razionalità legati alle idee di necessitas e di utilitas, che costituiscono dei criteri di relatività, mutuati fra l'altro dalla cultura ecclesiastica". In questa prospettiva, è importante tenere in particolare considerazione alcuni elementi, peraltro tra loro collegati, quali il passaggio dalla tipologia dell'archivio thesaurus a quella dell'archivio di sedimentazione, l'utilizzo del registro e la formazione delle serie di registri, il ruolo del notariato. Nel primo capitolo della tesi si cercherà di far luce sulle modalità di conservazione della documentazione e in generale sulle condizioni dell'Archivio del Capitolo dalle sue origini fino ad oggi. Il secondo capitolo sarà invece dedicato alla produzione documentaria. Nel terzo saranno focalizzati i sistemi di amministrazione dei beni dei canonici. Nel quarto capitolo, infine, si formuleranno alcune ipotesi conclusive, raccordando quanto descritto analiticamente nelle pagine precedenti. In conclusione si propone l'edizione delle più antiche pergamene conservate nell'Archivio capitolare (1147 - 1250).
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Gli archivi del Patriarcato di Venezia. Ordinamenti archivistici e strutture di cancelleria fra XIV e XVIII secoloBenussi, Paola 13 October 2021 (has links)
La tesi ricostruisce la storia dei fondi che costituivano il sistema documentario del Patriarcato di Venezia (Curia e Mensa) in epoca di antico regime sotto il duplice versante della storia archivistica da un lato e delle modalità di produzione e sedimentazione documentaria dall'altro. Per il primo aspetto sono indagati in particolare gli ordinamenti del terzo quarto del Settecento che interessarono entrambi gli archivi e che ne connotano tuttora la fisionomia; quindi, al di sotto di questa struttura, gli assetti che gli archivi avevano via via assunto a diverse altezze cronologiche, a partire dagli anni '20 del Quattrocento. Per quanto attiene la produzione documentaria sono analizzati in prospettiva diacronica la composizione delle strutture di cancelleria e i sistemi di organizzazione della documentazione prodotta.
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FRANCESCO PLATONE DE' BENEDETTI E GIOVANNI ANTONIO DE' BENEDETTI (1482-1512), OVVERO LA TIPOGRAFIA BOLOGNESE A CAVALLO FRA XV E XVI SECOLO. CATALOGO CULTURALE E MERCATO LIBRARIO A CONFRONTOGATTI, ELENA 19 March 2015 (has links)
Il lavoro ha indagato alcuni aspetti del primo trentennio di vita dell'officina tipografica bolognese fondata da Francesco Platone de' Benedetti (1482-1496), focalizzandosi in particolare sulla produzione del primo erede, il nipote Giovanni Antonio (1499-1512), sui rispettivi cataloghi culturali e, infine, sul mercato librario bolognese a cavallo fra il XV e il XVI secolo. Tre i punti nodali della ricerca: 1) la rappresentazione del circuito intellettuale che gravitò attorno ai due de’ Benedetti, con particolare attenzione per i curatori editoriali; 2) l’accertamento delle edizioni sine notis ancora da attribuire in via definitiva a Francesco de’ Bendetti, per una comparazione credibile dei cataloghi di zio e nipote e per comprendere, fin dove possibile, le logiche commerciali che Francesco progettava per la sua azienda; 3) un’analisi del progetto culturale di Francesco de' Benedetti basandosi sul suo inventario di magazzino, da cui si evincono: il pubblico cui l’officina mirò, le coordinate (geografiche e culturali) del mercato del libro a Bologna sullo scorcio del secolo XV, i confini del network commerciale in cui Platone de’ Benedetti seppe inserire la sua impresa. / The research has investigated some aspects of the first three decades of the bolognese typography founded by Francesco Platone de 'Benedetti (1482-1496), focusing, in particular, on the production of the first heir, his nephew Giovanni Antonio (1499-1512), on their cultural catalogs and, finally, on the book trade in Bologna between Fifteenth and Sixteenth centuries. Three key points of the research: 1) the representation of the intellectuals (their life, their work) gravitated around the typography, with particular attention to the editors; 2) analysis of the sine notis editions still attributed to Francesco Benedetti, for a comparison of the catalogs of uncle and nephew, and to understand, as far as possible, the commercial logic Francesco was planning for his business; 3) an analysis of Francesco Benedetti's cultural project, based on his famous shop inventory, from which can be deduced: the custumers the typography aimed to, geographical and cultural coordinates of the book trade in Bologna at the turn of the XV century, the shape of the commercial network in which Francesco de 'Benedetti entered his business.
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Giancarlo Brasca e l'Università Cattolica: la biografia del primo direttore amministrativo nelle carte conservate dall'AteneoDELORENZI, CHIARA 04 April 2011 (has links)
La ricerca prende avvio dagli anni giovanili, vissuti da Giancarlo Brasca nel contesto dei rami giovanili dell’Azione Cattolica ambrosiana. Il primo capitolo si propone di ricostruire quale clima e quali personalità abbiano influito sulle scelte effettuate dal giovane Brasca. Da questo punto di vista particolare attenzione è stata dedicata al rapporto con padre Agostino Gemelli e con monsignor Francesco Olgiati. L’intensità del legame con i due protagonisti del mondo cattolico milanese del Novecento costituisce un elemento significativo anche nella scelta vocazionale che legò Brasca ai Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, Istituto secolare fondato da Gemelli. Il secondo capitolo della tesi si prefigge dunque di ricostruire il significato dell’adesione di Brasca alla proposta di vita dei Missionari e l’apporto da lui fornito alle vicende dell’Istituto e all’evoluzione dei rapporti di quest’ultimo con l’Università Cattolica.
La scelta vocazionale di Brasca rappresenta infatti la chiave di lettura imprescindibile per comprendere e ricostruire le vicende di Brasca all’interno dell’Università Cattolica dai primi anni Quaranta fino alla sua scomparsa nel 1979. Il terzo e il quarto capitolo ricostruiscono dunque le vicende di Brasca sullo sfondo degli snodi fondamentali che segnarono lo sviluppo dell’ateneo: dalla laurea in Filosofia, passando per l’esperienza di direttore della Biblioteca, per giungere agli incarichi amministrativi di primissimo piano come segretario di amministrazione e, dal 1971, direttore amministrativo. / The research begins from the years of one’s youth, lived by Giancarlo Brasca in the contest of Azione Cattolica’s young lines in Milan. First chapter proposes to reconstruct which atmosphere and which personalities influenced young Brasca’s choices. On this point of view particular attenction was dedicated to relation with Father Agostino Gemelli and Monsignor Francesco Olgiati. The intensity of relationship with two protagonists of catholic world in Milan represents a significant fact also in vocational choice that binded Giancarlo Brasca with Missionari della regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, secular institution founded by Gemelli. So second chapter of dissertation proposes to reconstruct the meaning of Brasca’s adhesion to Missionari’s life proposal, his contribution to story of institution and to development of relation between this and Catholic University. Brasca’s vocational choice represents indeed a necessary keynote to understand and reconstruct Brasca’s story in Catholic University from ’40 to his death in 1979. So third and fourth chapters reconstruct Brasca’s events on the contest of Catholic University: from Philosophy degree moving to experience which director of Library, to arrive to very important administrative assignments like secretary of administration and, from 1971, administrative director.
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Comunicare la fede: il fondamentale contributo della tipografia francescana di Gerusalemme (1847-1947). Un secolo di storia / COMUNICARE LA FEDE: IL FONDAMENTALE CONTRIBUTO DELLA TIPOGRAFIA FRANCESCANA DI GERUSALEMME (1847-1947). UN SECOLO DI STORIA / Communicating the Faith: the fundamental contribution of the Franciscan Printing Press in Jerusalem (1847-1947). A Century of HistoryLEONETTI, ARIANNA 03 September 2021 (has links)
Il primo secolo di storia della Franciscan Printing Press, tipografia francescana nata a Gerusalemme nel Convento di San Salvatore nel 1847, è stato suddiviso in quattro fasi, corrispondenti alle quattro parti della tesi di dottorato "Comunicare la fede: il fondamentale contributo della tipografia francescana di Gerusalemme (1847-1947). Un secolo di storia".
La parte iniziale (che copre il triennio 1847-1850) è dedicata alle intricate vicende che hanno portato alla fondazione della stamperia, dal ristabilimento del Commissariato Generale di Vienna fino alla pubblicazione del primo vero volume, un Catechismo in arabo ed in italiano ad uso dei fedeli di Terra Santa del 1847. La seconda sezione si concentra su un periodo enormemente innovativo (1850-1879) e, al tempo stesso, gravemente critico. Dopo una ricognizione circa i nuovi strumenti in uso nell’officina (dal torchio d’accidente a quello litografico, passando per la creazione di un laboratorio per la fusione di caratteri tipografici), sono stati analizzati i nove anni (1865- 1874) più incerti della stamperia, in cui i francescani rischiarono a più riprese di perdere il possesso dell’officina. La terza sezione racconta una fase, quella tra 1879 e 1898, più tranquilla e stabile della precedente, ma non meno ricca di avvenimenti: tanti sono stati gli sforzi, in questo tempo, per disciplinare la FPP, uniformandola alle officine europee. I dati raccolti su questo periodo consentono anche una indagine della struttura sociale-culturale della Palestina di fine Ottocento. La quarta e ultima parte documenta, in fine, un periodo decisamente più lungo dei precedenti, che ha avuto inizio nel 1899 e si è concluso dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la nascita dello Stato d’Israele. Cinquanta anni (o quasi), segnati da grandi e gravi sconvolgimenti politici, in cui la tipografia francescana è riuscita sempre a configurarsi come istituzione pacifica e costruttiva, mai polemica. Nel ricostruire i primi cento anni di attività di una tipografia che è casa editrice e insieme opera missionaria, e che ha anche il merito di essere stata la prima a stampare in arabo in tutta la Palestina, si può facilmente scadere nel racconto agiografico, nell’estremizzazione del lato sociologico. Contro il rischio di una lettura ideologica delle fonti si è quindi operata una scelta storiografica particolare, dettata dalla volontà di far parlare in prima persona gli attori che hanno vissuto concretamente tutte le fasi della stamperia francescano-gerosolimitana nel suo primo secolo di attività. Per questo motivo, all’interno della tesi, viene dato ampio spazio a due tipi di documenti, librari e archivistici (che occupano pure un’appendice dedicata in fine di ogni sezione). Per rendere più agevole la fruizione degli argomenti trattati, che coniugano la ricerca storica secondo il proprium della storia del libro, si poi è scelto di accompagnare il testo con fotografie inedite di libri, documenti d’archivio e attrezzi di stampa originali della Franciscan Press, ritrovati (tanto fortunatamente quanto fortuitamente) in un deposito sotterraneo del Convento di San Salvatore. / The first century of history of the Franciscan Printing Press, a Franciscan printing house established in Jerusalem at St. Saviour's Convent in 1847, has been divided into four phases, corresponding to the four parts of the doctoral dissertation “Communicating the Faith: the fundamental contribution of the Franciscan Printing Press in Jerusalem (1847-1947). A Century of History”. The initial part (that covers the three-year period 1847-1850) is dedicated to the intricate events that led to the founding of the printing house, from the re-establishment of the General Commissariat in Vienna to the publication of the first volume, a Catechism in Arabic and Italian for the use of the worshippers of the Holy Land in 1847. The second section focuses on an enormously innovative and critical period (1850-1879). After a survey of new and old tools used in the typography, the section focuses on nine years (1865-1874), in which the Franciscans risked several times to lose the possession of their Franciscan Printing Press. The third section covers a less complicated period, between 1879 and 1898: many efforts were made during this time to discipline the FPP, bringing it into line with European workshops. The data collected also allow an investigation of the social-cultural structure of Palestine at the end of the Nineteenth Century. The fourth and last part is focused on a longer period, started in 1899 and ended after the Second World War, with the birth of the State of Israel. Fifty years marked by great political upheavals, in which the Franciscan printing house always managed to configure itself as a peaceful and constructive institution.
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