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Ottimizzazione di pratiche enologiche per la riduzione di contaminanti biologici in vino / OPTIMIZATION OF OENOLOGICAL PRACTICES TO REDUCE BIOLOGICAL CONTAMINANTS IN WINE

MONCALVO, ALESSANDRO 21 February 2013 (has links)
L’ocratossina e le ammine biogene sono due metaboliti biologici che possono essere ritrovati nei vini. Il primo di questi contaminanti è stato studiato recentemente per la sua elevata tossicità sebbene non sia rintracciabile frequentemente nei vini. Le ammine biogene sono presenti in ogni tipo di vino in differenti concentrazioni, oltretutto, alcune di loro, ad alte concentrazioni, possono causare reazioni allergiche. Gli obiettivi di questo PhD riguardano tre differenti aspetti. Indagare metodi biologici di per la decontaminazione di ocratossina A durante la vinificazione; in particolare lo studio si è focalizzato sull’uso di un ceppo Lactobacillus plantarum utilizzato come starter malolattico. Valutare la presenza di Lactobacillus spp., isolati da mosto e vino, in grado di produrre ammine biogene, usando tecniche molecolari come la reazione a catena della polimerasi (PCR) per rilevare i geni codificanti gli enzimi responsabili della sintesi di questi composti. Testare la capacità di un L. plantarum di effettuare la malolattica effettuando l’inoculo in differenti fasi della vinificazione e valutare il trend delle ammine biogene già presenti nel mosto. / Two of the major biological metabolites present in wine are the ochratoxin and the biogenic amines. The first of these contaminants was studied in recent decades because of its toxicity in humans, although its presence is not frequent in wines. The biogenic amines are present in every types of wine in different concentration, and some of them, in high concentrations, can cause allergenic reactions in humans. The objectives of this PhD regard three different aspects. Investigate the biological methods to reduce ochratoxin A in wine during winemaking; in particular the study is focused to use a Lactobacillus plantarum strain as malolactic starter. Investigate the presence of Lactobacillus spp., isolated from must and wine, able to produce the amines, using molecular techniques as polymerase chain reaction (PCR) to detect the genes that encode for the enzymes responsible of the synthesis of these compounds. Test the ability of a L. plantarum to perform MLF in relationship with inoculation time and assess the trend of biogenic amines already present in must.
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Green two-wheeled mobility : Material Hygiene and life cycle analysis of anelectric scooter

Braconi, Dario January 2014 (has links)
In the last years electric vehicles gained importance as a more sustainable alternative to traditional vehicles. The introduction of an electric powertrain leads to lower air-pollution emissions but it also involves the introduction of new materials in the product life cycle, e. g., the rare earths and lithium contained in the motor and in the batteries. Those materials have an environmental impact and they need to be disposed properly. The aim of this thesis is to have a quantitative knowledge of the environmental balance linked to the use of a different powertrain. Furthermore, this study explores how this balance can be modified improving the recycling and the end of life management. Specifically in this thesis, an average electric scooter has been chosen as a case study. The electric scooter is used as object of comparison with a traditional internal-combustion-engine scooter. The choice of a two-wheeled mean of transport is linked to the low level of facilities involved. This report first includes a definition of the case of study; this section also presents a description of the technologies taken into exam. It is also presented the result of interviews with dismantlers to depict the current process of EoL management of a scooter. The central part of thesis deals with different recycling scenarios. With the help of the Material Hygiene mind-set, a qualitative analysis and different recycling scenarios are proposed. The recycling scenarios involve the component of the electric powertrain that are peculiar of the electric vehicle. They mainly are the electric motor and the lithium battery pack. The last part of the analysis encompasses a Life Cycle Assessment of an average electric scooter to give a quantitative meaning to the life cycle comparison and to assess the environmental benefits of the proposed recycling scenarios. To perform the Life Cycle Assessment a software, SimaPro 7.3, is used. This software lets the user insert the bill of materials of the product and it associates to each material its environmental loads according to the database EcoInvent v.2.2. Keywords: electric scooter, lithium battery, permanent magnet, neodymium, Material Hygiene, Design for Disassembly, Life Cycle Assessment, LCA / Negli ultimi anni i veicoli elettrici sono emersi come un ’alternativa sostenibile ai veicoli tradizionali. L’introduzione di un gruppo propulsore elettrico permette emissioni inquinanti più basse ma comporta anche l’introduzione di nuovi materiali nel ciclo di vita del prodotto, e.g., le terre rare e il litio contenuti rispettivamente nel motore e nelle batterie. Questi materiali hanno un impatto ambientale e hanno bisogno di essere trattati correttamente. Lo scopo di questa tesi è di avere una comprensione quantitativa del bilancio dal punto di vista ambientale legato al l’adozione di sistema di propulsione elettrico. Inoltre, è indagato come questo bilanco possa essere influenzato migliorando il ricic laggio e la gestione dell’ultima fase di vita del prodotto. Nello specifico, in questa tesi, uno scooter elettrico è stato scelto come caso di studio. Lo scopo è di comparare questo scooter con uno tradizionale considerando il ciclo di vita del prodotto. Il mezzo di trasporto a due ruote è stato scelto perché considerato più semplice da modellare in quanto privo di componenti non inerenti al trasporto (es. aria condizionata, hi-fi, etc.). Questo report anzitutto include una definizione del caso di studio, questa sezione presenta anche una descrizione delle principali tecnologie coinvolte nel prodotto studiato. In questa parte del lavoro è anche riportato il risultato di interviste a rottamatori di scooter per illustrare l’attuale iter di rottamazione di uno scooter. La parte centrale della tesi tratta i differenti scenari di riciclaggio. Sfruttando la mentalità Material Hygiene vengono proposte un’analisi qualitativa e differenti scenari di rici claggio. Gli scenari di riciclaggio coinvologono il progettista a livelli differenti. Questi scenari riguardano i componenti del sistema di propulsione elettrico. Essi sono principalmente il motore elettrico e le batterie al litio. L’ultima parte dell’analisi riguarda il Life Cycle Assessment di uno scooter elettrico al fine di dare un significato quantitativo al confronto tra i cicli di vita delle due alternative. Inoltre, il life cycle assessment ha lo scopo di verificare e quantificare i benefici di impatto ambientale collegati all’adozione degli scenari di riciclaggio proposti. Per svolgere il Life Cycle Assessment è stato usato un sofware, SimaPro 7.3. Questo software permette all’utente di inserire l’elenco dei materiali di un prodotto e di associare a ciascun materiale il proprio impatto ambientale. Il software ha a disposizione per la modellazione i database di impatto ambientale EcoInvent 2.2. Parole chiave: scooter elettrico, batteria al litio, magnete permanente, neodimio, Material Hygiene, Design for Disassembly, Life Cycle Assessment, LCA
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Imagery and perception in subjects with acquired brain damage

OLIVERI, SERENA 07 April 2011 (has links)
Le immagini mentali sono un analogo della percezione? Studiando i pazienti con danni cerebrali, abbiamo visto che le menomazioni percettive sono spesso associate a limitazioni nella capacità di creare immagini (Farah 1988, 2000). Nella recente letteratura tuttavia sono riportati casi di doppia dissociazione, in cui funzioni percettive sono preservate e quelle immaginative danneggiate, o viceversa, funzioni percettive danneggiate ma intatta capacità immaginativa. Nel seguente studio l’obiettivo è indagare i rapporti tra la percezione e immaginazione in pazienti con danno cerebrale, in 5 diversi domini: forme, colori, volti, materiale ortografico e relazioni spaziali. Nel primo studio l'obiettivo era di esplorare le immagini mentali e la capacità di percezione visiva in pazienti con lesioni cerebrali attraverso una batteria di test sviluppata da Bachoud Levi, Bartolomeo, Chokron nel 2001 e adattata per il campione italiano da Antonietti, Oliveri, Incorpora et al. (2008). In un secondo studio abbiamo indagato le relazioni tra imagery e stile cognitivo visualizzatore/verbalizzatore, proponendo 2 questionari (VVQ e QSVV). Infine in un terzo studio, attraverso indagini strumentali (DTI, TAC, RMN) in un gruppo di pazienti con danno focale e deficit specifici di imagery, abbiamo individuato le correlazioni tra deficit nei diversi domini dell’imagery e della percezione con i danni corrispondenti a livello neurale. / Is imagery an analogous of perception? By studying patients with brain damage we saw that perceptual impairments are often associated to limitations in the ability to create images (Farah 1988, 2000). In recent literature we found cases of double dissociation, in which perceptual functions are preserved and those imaginative impaired or, vice versa, there are damaged perception functions but intact imaginative capacity. We aim to investigate the relationships between perception and imagery in patients with brain damage, in 5 different domains: shapes, colour, faces, orthographic material and spatial relationships. In the first study the aim was to explore mental imagery and visual perception skills in patients with brain injury through a battery of tests developed by Bachoud-Lèvi, Bartolomeo, Chokron in 2001, and readapted for the Italian sample by Antonietti, Oliveri, Incorpora et aal (2008). In a second study we investigated the relationships between imagery test performance and visualizer/verbalizer cognitive style, detected by proposing 2 questionnaires (VVQ and QSVV). Finally in a third study, through instrumental investigations (DTI, TAC, MRI) in a group of patient with focal damage and specific imagery deficit, we aimed to correlate imagery and perception deficits to corresponding impairment in neural correlates.

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