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DRAMMATURGIE DEL POSTDRAMMATICO: TEORIE E TECNICHE DEL TESTO TEATRALE FRA GLI ULTIMI DECENNI DEL NOVENCENTO E IL PRIMO DUEMILA / Postdramatic dramaturgies: theories and techniques of the theatrical text at the end of the 20th century and the beginning of the 21st centuryDE CARVALHO CARNEIRO, ANA CANDIDA 25 March 2015 (has links)
L'ultimo scorcio del XX secolo ha segnato un radicale cambiamento nelle modalità di creazione teatrale, diventata sempre più performativa, incentrata sul hic et nunc dell'evento scenico piuttosto che sulla messinscena fedele di un impianto testuale precostituito. Alcuni teorici hanno cercato di stabilire un nuovo vocabolario critico per approcciare i nuovi fenomeni, in particolare Hans-Thies Lehmann, che ha proposto un nuovo paradigma estetico detto postdrammatico. Nella mappatura delineata dallo studioso tedesco predomina l’interesse per la scena, poiché prende in esame il testo in modo soltanto marginale. Il presente studio aspira a dare un contributo al riempimento di questa lacuna. Dopo di tracciare le radici della svolta performativa a cominciare da Artaud, passiamo in rassegna le principali teorie novecentesche sul testo teatrale mettendo a fuoco la natura dei mutamenti avvenuti nella loro composizione. Lanciamo quindi la proposta di un vocabolario e procedimento analitico per approcciare le recenti creazioni degli autori teatrali non più inseribili nel territorio drammatico. Accogliamo il concetto di movimento in sostituzione della tradizionale azione drammatica, quello di frammento al posto della scena, ed esaminiamo le nuove modalità di personaggio fino ad arrivare alla presenza, identificando nel montaggio la tecnica compositiva per eccellenza dell’era postdrammatica. Infine, a seguito dell’analisi di quattro testi – La Domanda d’impiego di Michel Vinaver, Far Away di Caryl Churchill, Scissors, Paper, Rock di Daniel Keene e In, on, it di Daniel MacIvor – arriviamo tra altre cose alla conclusione che il testo teatrale contemporaneo ha una natura ibrida, in cui il drammatico è spesso il materiale per il trattamento postdrammatico. / The last part of the 20th Century marked a radical change in the modalities of theatre-making, which became more and more performative, centered on the here and now of the event, rather than on the faithful staging of a pre-constituted text. Some theorists have tried to establish a new critical vocabulary with which to approach the new phenomena, in particular Hans-Thies Lehmann, who proposed a new aesthetic paradigm of the post-dramatic. In this world, as charted by Lehmann, the interest is predominantly in the scene, while the text is addressed only marginally. This study aims to fill that gap. After tracing the roots of the performative change starting with Artaud, it reviews the principal 20th Century theories on the theatre text, focusing on the variations in their composition. It then proposes a vocabulary and analytical process with which to approach recent works by theatre writers which do not easily fit into the dramatic landscape. This study adopts the concept of movement in place of traditional dramatic action, of fragment in place of scene, and examines new modalities of character, to arrive at presence, identifying montage as the compositive technique par excellence of the post-dramatic era. Finally, through analysis of four texts – The Job Interview by Michael Vinaver, Far Away by Caryl Churchill, Scissors, Paper, Rock by Daniel Keene and In, on, it by Daniel MacIvor – it arrives at the conclusion that the contemporary theatre text has a hybrid nature, in which the dramatic is often the raw material for the post-dramatic process.
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