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Studio ed edizione delle postille al Petrarca latino di un ignoto annotatore del secolo XV: i manoscritti Parigi, Biblioteca nazionale, lat. 8569, 6501 e 6502

Candrina, Silvia 06 June 2003 (has links)
Étude d'un point de vue philologique de trois manuscrits du début du 15e s. contenant des œuvres latines de Pétrarque et des annotations ou gloses tracées de la même main anonyme. Les trois manuscrits ont différents éléments en commun : l'origine (espagnole ou de la France méridionale comme on le déduit par le type d'écriture, la décoration et par le contenu des gloses), l'époque de transcription (premières vingt années du XV siècle) et un imposant corpus de gloses. La première partie de la thèse (chapitres 1, 2 e 3) est entièrement consacrée à l'examen et à l'édition des gloses dans chacun des manuscrits. Je donne d'abord une description paléographique, j'étudie aussi l'écriture, je présente brièvement les textes de Pétrarque et enfin, je transcris toutes les gloses, pour que le corpus soit facilement accessible et qu'il puisse être étudié dans le détail. L'édition complète est d'une étendue imposante : il s'agit bien, au total, de plus de 5000 interventions. Aussi souvent que possible, l'identification des sources figure dans l'édition. L'étude du contenu du corpus suit l'édition des gloses. C'est la deuxième partie du travail (chapitres 4,5 e 6). J'y ai commenté les données en ma possession, en procédant d'abord à une classification des notes d'après divers niveaux. La troisième partie de la thèse (chapitre 7 e 8) concerne l'identité de l'annotateur, son profil culturel, sa méthode de travail, sa bibliothèque. À travers ce travail philologique, réalisé sur un corpus limité mais original, j'espère avoir écrit un chapitre significatif de l'histoire de la lecture, dans le délicat moment de transition entre le moyen-âge et l'humanisme. -------------------------------------------------------------------------- Riassunto: Studio di tre manoscritti di opere latine di Petrarca dell'inizio del secolo XV. I tre codici hanno vari elementi in comune: l'origine (spagnola o del sud della Francia), l'epoca di trascrizione (primi venti anni del secolo XV), ma soprattutto un interessante corpus di postille ai testi petrarcheschi tracciato sui margini dei fogli da un ignoto e colto glossatore. La prima parte della tesi è interamente consacrata allo studio dei manoscritti da un punto di vista materiale (capitoli 1, 2 e 3). Alla descrizione paleografica di ogni codice segue una breve presentazione dei testi petrarcheschi in esso contenuti e la trascrizione di tutte le glosse marginali. Essa è completata dalla identificazione delle fonti citate dall'erudito. La seconda parte del lavoro è dedicata all'analisi delle postille (capitoli 4, 5 e 6). L'edizione integrale delle chiose permette di scorgere le tracce di una peculiare lettura delle opere di Petrarca. Dallo studio di questo inedito corpus emerge con chiarezza la singolare personalità dell'amanuense, uno zelante erudito. Egli tracciò una ininterrotta serie di interventi sui tre codici, specchio per noi fedele dei suoi interessi culturali. L'annotazione risulta nel complesso particolarmente impegnata e si sviluppa a vari livelli: dalla semplice e fedele ripetizione di uno o più lemmi, alla minuziosa correzione filologica fino alla estesa citazione di loci similes tratti da altri autori, classici e medievali. Nella terza parte della tesi (capitoli 7 e 8) ricostruisco il profilo culturale e il metodo di lavoro dell'antico lettore e affronto la difficile questione della sua identità. Quale scopo lo incitò ad occuparsi con tanta cura dei testi latini di Petrarca? Che tipo di biblioteca e di ambiente poteva frequentare? La sua è una lettura delle opere petrarchesche ancora tutta medievale o egli mostra connotati culturali già indubbiamente preumanistici? L'analisi delle postille permette di fissare i poli, tra originale gusto letterario ed erudizione, entro i quali si mosse l'ignoto annotatore e si realizzò la cultura del suo ambiente, nel delicato periodo di passaggio dal medioevo all'umanesimo.

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