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Boris Leonidovic Pasternak e La Prosa: Esempi dagli anni Venti

VIANELLO, SERENA 02 July 2009 (has links)
La tesi si occupa della prima prosa di Pasternak, concentrandosi sui racconti Čerta Apellesova, Pis’ma iz Tuly e Detstvo Ljuvers degli anni Dieci e su due testi esemplari della prosa narrativa degli anni Venti: Vozdušnye puti e Povest’. L’analisi dei testi muove da una visione d’insieme della creazione di Pasternak, attestata definitivamente dalla recente pubblicazione delle opere complete. La compresenza di prosa e poesia in tutta la produzione di Pasternak e la loro mescolanza nelle opere in prosa riconduce alla riflessione teorica destata dall’esperienza dell’arte come restituzione di una nuova visione della realtà, di cui questa prosa è insieme riflesso e analisi. Per questo la tesi è costituita da una parte generale sulla natura della prosa di Pasternak ricostruita a partire dalla critica e da un percorso sintetico attraverso le sue riflessioni teoriche e autobiografiche sull’arte, a cui fa seguito la lettura dei racconti. I primi tre esemplificano le caratteristiche della natura dell'arte come la sperimenta e la teorizza Pasternak e gli ultimi due, risalenti agli anni Venti, vedono l’introduzione della verifica di come l’arte come fedeltà alla vita si confronti con i problemi della storia contemporanea. / The present dissertation is dedicated to Pasternak's early prose with a focus on the tales Čerta Apellesova, Pis’ma iz Tuly e Detstvo Ljuvers of the 1910s and on two examples from his narrative prose of the 1920s: Vozdušnye puti e Povest’. The analysis of the texts is made following a global look on Pasternak's creation, as it was recently pointed out by the publication of his complete work. The simultaneous presence of prose and poetry in his whole production and their fusion in the prose texts is linked to his esthetical thought and to his experience of art as reflecting a new vision of reality. His prose is a realisation and at the same time an analysis of that new experience. The dissertation thus consists of a general section dedicated to the description of Pasternak's prose reconstructed from the critique and of a path through the author's theoretical and autobiographical writings on art followed by the tales reading. The first three of them exemplify the nature of art as Pasternak experienced and conceived it and the last two, written in the 1920s, introduce the confrontation of art's main assignment, its connection to life, with the challenges of contemporary history.
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L'ORDINE DEI COSTITUENTI IN RUSSO E IN ITALIANO: UNA PROPOSTA DIDATTICA / Constituents' order in Russian and in Italian: a didactic proposal

FREDA PIREDDA, ELENA 17 March 2016 (has links)
L’ordine dei costituenti è una delle strategie che le lingue hanno a disposizione per strutturare l’informazione a livello sentenziale e testuale. Nei manuali di russo come L2, tuttavia, la trattazione di questo argomento risulta frammentaria, quando non addirittura assente, soprattutto nei livelli elementari. L’assenza di un’adeguata spiegazione di questo tema si riflette nella difficoltà che gli apprendenti incontrano quando devono tradurre strutture sintatticamente o pragmaticamente marcate. Il nostro lavoro, partendo da un’analisi contrastiva dell’ordine dei costituenti maggiori in russo e in italiano e seguendo una prospettiva pragmatico-comunicativa e testuale, propone una serie di materiali didattici che permettano di insegnare, soprattutto in ambito universitario, l’uso di questo strumento linguistico agli apprendenti italofoni di russo come L2 (livelli A1-B2). I materiali proposti sono stati elaborati utilizzando testi originali tratti dal Corpus Nazionale della Lingua russa, suddivisi per difficoltà crescente, così da includere gradualmente l’uso dell’ordine dei costituenti nella conoscenza attiva e passiva della lingua russa. Nell’elaborazione dei materiali è stato dato grande rilievo alla dimensione testuale per evidenziare il rapporto fra l’ordine dei costituenti e la struttura informativa del testo. / Constituents’ order is a fundamental linguistic instrument that allows learners to build up the informative structure of a text, and therefore its sense. In spite of this, textbooks of Russian as a second language treat this subject, especially at elementary levels, in a fragmentary way or even do not deal with it at all. The absence of an adequate explanation leads to mistakes in the translation of pragmatically or syntactically marked structures. My dissertation starts from a contrastive analysis of major constituents’ order in Russian and in Italian and follows a pragmatic-communicative and textual perspective, in order to propose didactic materials that can be used to include this subject in the teaching practice of Russian language to Italian-speaking students (levels A1-B2). These materials have been created using original texts from the National Corpus of Russian Language. They are divided on the basis of their complexity and they are supposed to be used to gradually include the use of word order in the active and passive knowledge of Russian language. In particular, in all excercises great attention has been given to the textual dimension, in order to highlight the role of this instrument in creating the sense of the text.
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CORPORA PARALLELI E LINGUISTICA CONTRASTIVA: AMPLIAMENTO E APPLICAZIONI DEL CORPUS ITALIANO - RUSSO NEL NACIONAL'NYJ KORPUS RUSSKOGO JAZYKA / Parallel corpora and contrastive linguistics: enlargement and applications of the Italian-Russian corpus in the Nacional'nyj Korpus Russkogo Jazyka

NOSEDA, VALENTINA 19 September 2017 (has links)
La Linguistica dei corpora - che fa uso di corpora elettronici annotati per lo studio delle lingue - è un approccio ormai diffuso e consolidato. I corpora paralleli, in particolare, in cui i testi in una lingua A sono allineati con la traduzione in lingua B, sono uno strumento molto utile nell’analisi contrastiva. La mancata disponibilità di corpora paralleli di qualità per le lingue di nostro interesse - russo e italiano - ci ha portati a volere ampliare e migliorare il corpus parallelo italiano-russo presente come corpus pilota nel Nacional’nyj Korpus Russkogo Jazyka (Corpus Nazionale della Lingua Russa). Il presente lavoro ha avuto pertanto uno scopo applicativo e uno teorico. Da un lato, dopo aver studiato le questioni imprescindibili per la progettazione di un corpus di qualità, sono stati stabiliti i criteri per l’ampliamento e inseriti nuovi testi, consentendo così al corpus parallelo di passare da 700.000 a più di 4 milioni di parole, entità che consente ora di condurre ricerche scientificamente valide. In seguito, sono state proposte tre analisi corpus-based così da mettere in luce le potenzialità del corpus ampliato: lo studio dei verbi prefissali di memoria russi e la loro resa in italiano; il confronto tra il causativo analitico italiano “fare + infinito” e il causativo russo; l’analisi comparata di quindici versioni italiane de Il Cappotto di N. Gogol’. Le tre analisi hanno consentito di avanzare innanzitutto osservazioni di carattere metodologico in vista di un ulteriore ampliamento e miglioramento del corpus parallelo italiano-russo. In secondo luogo, la prospettiva corpus-based si è dimostrata utile per approfondire lo studio di questi temi dal punto di vista teorico. / Corpus Linguistics - which exploits electronic annotated corpora in the study of languages - is a widespread and consolidated approach. In particular, parallel corpora, where texts in a language are aligned with their translation in a second language, are an extremely useful tool in contrastive analysis. The lack of good parallel corpora for the languages of our interest - Russian and Italian - has led us to work for improving the Italian-Russian parallel corpus available as a pilot corpus in the Russian National Corpus. Therefore, this work had a twofold aim: practical and theoretical. On the one hand, after studying the essential issues for designing a high-quality corpus, all the criteria for expanding the corpus were established and the number of texts was increased, allowing the Italian-Russian parallel corpus, which counted 700.000 words, to reach more than 4 million words. As a result, it is now possible to conduct scientifically valid research based on this corpus. On the other hand, three corpus-based analyses were proposed in order to highlight the potential of the corpus: the study of prefixed Russian memory verbs and their translation into Italian; the comparison between the Italian analytic causative "fare + infinitive" and Russian causative verbs; The comparative analysis of fifteen Italian versions of The Overcoat by N. Gogol'. These analyses first of all allowed to advance some methodological remarks considering a further enlargement and improvement of the Italian-Russian parallel corpus. Secondly, the corpus-based approach has proved to be useful in deepening the study of these topics from a theoretical point of view.
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I racconti in lingua russa di Vladimir Nabokov (1921-1942): il gioco tra reale e soprannaturale nella forma breve.

Bonino, Vittorio 11 April 2022 (has links)
Title: Vladimir Nabokov’s Russian short stories (1921-1942): The game between real and supernatural in short fiction. (Italian title: I racconti in lingua russa di Vladimir Nabokov (1921-1942): il gioco tra reale e soprannaturale nella forma breve). In this Ph.D. research project, I examined several short stories written by Vladimir Nabokov (1899-1977). I focused my attention on the relationship between the real and the supernatural and examined how such a relationship evolved over the years. My research aims to highlight how Nabokov introduced innovations in the European literary tradition with his supernatural short fiction. The core of Nabokov’s first short stories is a binary opposition between something that can be described as real (or realistic), and something that belongs to the realm of the fantastic. The dynamic tension between the real and the supernatural allows Nabokov to renew the European and Russian tradition of “novellas” and supernatural tales. Gradually, Nabokov phased out the fantastic elements and focused on the inner life of the characters that he unveiled through a series of epiphanic moments. The evolution of Nabokov’s short fiction reflects the crisis of the artistic representation experienced by the European intellectuals at the beginning of the 20th century. Nabokov experimented with different kinds of narratives forms to examine the condition of the Russian immigrants and how they relied on imagination and memory to deal with the pain of exile. In this regard, he underscores that only the act of remembering can give new life to the lost past thus conferring dignity to the troublesome present life. The first chapter starts with an overview of numerous studies on short fiction to determine what a “short story” actually is. I then examine the definition of “real” and “supernatural” as well as the most significant scholars’ interpretations of Nabokov’s short stories. Subsequently, I investigate the social, cultural, and historical background of Nabokov’s stories. Finally, I present a chronological list of the stories examined in the thesis. In the second chapter, I carry out the analysis of the short stories I selected for my research. Most of the stories are characterized by the presence of fantastic and supernatural elements. I divided the stories into five different sections, each dedicated to a specific type of supernatural. In this chapter, I examine the different interpretations that have been offered by Nabokov scholars and I provide a new understanding of the evolution of Nabokov’s narrative. In the third chapter, I analyze the relationship among the different short stories to draw a hermeneutic map of the transformations of the narrative core and the themes of the stories. In the conclusion, I outline the main insights of my research.
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L'USO DELLE RISORSE ONLINE E DEL BLENDED LEARNING NELLA DIDATTICA DEL RUSSO (CON DUE PROPOSTE DIDATTICHE)

MACAGNO, CLAUDIO GABRIELE 15 April 2019 (has links)
Considerato, in generale, l’impatto sempre più massiccio e pervasivo che le tecnologie hanno sulla vita di tutti i giorni e partendo dal presupposto del valore aggiunto derivante dall’impiego delle tecnologie per l’educazione linguistica, in questo lavoro dapprima abbiamo fatto alcune considerazioni in merito a tecnologie e apprendimento/insegnamento linguistico, soffermandoci su Internet e sui media digitali (Capitolo 1), quindi abbiamo selezionato, analizzato e organizzato, in forma di repertorio, diverse risorse online, gratuite, per l’apprendimento/insegnamento del russo (Capitolo 7). L’idea di realizzare un repertorio dei siti Internet e delle risorse è nata dall’intento di creare uno strumento utile, sia ai discenti, sia ai docenti. In particolare, nella prima parte di questo studio abbiamo proposto l’uso di alcune risorse online per presentare l’alfabeto russo (Capitolo 2) e per lo sviluppo della competenza fonologica (Capitolo 3), lessicale (Capitolo 4), morfosintattica (Capitolo 5) e testuale (Capitolo 6). Nella seconda parte, invece, una volta analizzate le caratteristiche di alcune modalità di apprendimento, in presenza, a distanza e in rete (FaD, e-learning, blended learning, didattica 2.0) e delineati i nuovi scenari di apprendimento, tra formale e informale (Capitolo 8), abbiamo realizzato due proposte didattiche, una in ambito universitario (Capitolo 9) e una in ambito scolastico (Capitolo 10), che prevedono sia esperienze di apprendimento collaborativo in rete, sia l’utilizzo di tecnologie e risorse online. / The influence of technologies on everyday life, as it emerges clearly, is increasingly pervasive. Assuming that the use of technologies adds a certain value to language education, in this dissertation we first considered some connections between technologies and learning and teaching languages, in particular dwelling upon Internet and media education (Chapter 1). Then we selected and analysed several websites and free online resources dealing with the Russian language. The result of this work is the inventory of websites and online resources, which we conceived as a useful tool for students and teachers of Russian as a foreign language (Chapter 7). In detail, in the first part of this research work we suggested some online resources to teach absolute beginners the Russian alphabet (Chapter 2) and to develop different competences and skills: phonological (Chapter 3), lexical (Chapter 4), morphological and syntactical (Chapter 5), and textual (Chapter 6). Whereas, in the second part, we dealt with the main characteristics of various types of learning (face-to-face, distance and online learning, blended learning, formal and informal learning etc.) (Chapter 8). In addition we developed two different proposals, the first for University level (Chapter 9), the second conceived for the school classroom (Chapter 10). Our proposals are based on both experiences of collaborative learning and on the use of technologies and online resources.
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Struttura del discorso e gerarchizzazione sintattica tra linguospecificità e universalità: una ricerca sperimentale sull'acquisizione del russo da parte di italofoni / Discourse structure and syntactic hierarchy between language specificity and universality: an experimental research on the acquisition of Russian by italophones

STOYANOVA, NATALIYA 12 March 2013 (has links)
Lo scopo principale di questo lavoro è stato quello di determinare, tramite una ricerca sperimentale sull’acquisizione del russo da parte di italofoni, come la struttura del discorso e la gerarchizzazione sintattica si collocano reciprocamente sull’asse tra linguospecificità e universalità. Per questo è stato creato un corpus (4101 clausole) di racconti narrativi scritti in russo L2, russo L1 e italiano L1, che è stato analizzato in termini di scelte preferenziali dei parlanti. Sono state confrontate le dinamiche acquisizionali tra vari gruppi di parlanti in base al seguente criterio: “più un livello è linguospecifico, più è resistente all’acquisizione delle norme della seconda lingua”. I risultati della ricerca hanno dimostrato che la struttura del discorso oppone più resistenza all’acquisizione delle norme della seconda lingua rispetto alla gerarchizzazione sintattica. Ciò suggerisce che la prima, che è il livello linguistico più vicino al pensiero, è più linguospecifica dell’ultima, e che quindi la linguospecificità del livello del discorso è maggiore di zero. Inoltre nel corpus sono state rilevate evidenze che sostengono che l’uso della lingua è strutturato e la sua struttura è linguospecifica, e che probabilmente il thinking for speaking viene formato non tanto dalle caratteristiche formali della lingua madre quanto dalle specifiche del suo uso. / The goal of this thesis is to position discourse structure and macro-syntax on the axis between language specificity and language universality through an experimental investigation of the acquisition of the Russian language by italophones. To conduct my research, I collected a 4,101-clause corpus of written narratives in Russian L2, Russian L1 and Italian L1, and I analyzed it from the point of view of the speakers’ preferential choices. I compared the acquisition dynamics within different groups of speakers using the following criterion: “more a phenomenon is resistant to the acquisition of the second language norms, more it is language specific”. My research indicated that preferences on the discourse level are more resistant than those on the macro-syntactic level. This suggests that the former, which is the linguistic level closest to thought, is more language specific than the latter, and that thereby the language specificity of the discourse level is greater than zero. I also provide evidence that the habitual structures of the linguistic use are language specific, and that the phenomenon of first language thinking in second language speaking is more significantly impacted by the specifics of the language use than by the formal structure of the mother tongue.
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La Russkaja Jazykovaja Kartina Mira: teorie, metodi di analisi e applicazioni

VERSACE, MARIA 14 February 2011 (has links)
La ricerca offre per la prima volta una disamina ampia, approfondita ed aggiornata degli studi linguistici post-sovietici dedicati alla Russkaja Jazykovaja Kartina Mira; essi dimostrano, attraverso l’analisi semantica delle parole-chiave della lingua russa, l’esistenza di concetti glotto-specifici, e dunque l’esistenza di un quadro del mondo veicolato dalla lingua russa. Nella ricerca viene indagato dapprima il contesto storico-culturale che ha portato al sorgere dell’indirizzo linguistico della RJaKM e viene mostrato il legame esistente tra le ricerche sulla RJaKM e lo sviluppo degli studi di semantica lessicale, nonché l’apporto della linguistica occidentale all’evoluzione della linguistica sovietica. Individuati poi i rappresentanti attualmente più autorevoli degli studi sulla RJaKM - la Scuola di Anna Wierzbicka e la Scuola Semantica di Mosca per la descrizione integrale della lingua e la lessicografia sistemica - si considerano in modo sistematico e comparativo i principi teorici alla base delle rispettive concezioni linguistiche e i metodi di analisi semantica, applicati alla parola russa smirenie, valutandone la loro efficacia. Quindi, si presentano alcune applicazioni della RJaKM e si indicano alcuni strumenti linguistici e lessicografici innovativi, utilizzati o prodotti all’interno di tali studi, particolarmente utili nella didattica della lingua e della linguistica russa. Infine, si offre una valutazione conclusiva del fenomeno studiato, individuando nuove vie di ricerca nell’ambito dell’analisi linguistico-culturale. / This dissertation represents the first extensive and updated research of the post-Soviet linguistic studies dedicated to Russkaja Jazykovaja Kartina Mira. These studies demonstrate the existence of specific language ideas through a semantic analysis of the keywords of the Russian language. As a consequence, these studies also display a perspective on the world vehiculated by the Russian language. The research opens with an investigation of the historical and cultural context that lead to RJaKM’s linguistic disposition and it shows the existing link between analysis on RJaKM and the development of the studies on lexical semantics. It also shows how western linguistics contributed to the evolution of Soviet linguistics. After mentioning the most authoritative and representative experts on RJaKM, such as Anna Wierzkicka’s School and the Moscow Semantic School for the Integrated Description of Language and Systematic Lexicography, this dissertation systematically and comparatively considers the theoretical principles at the base of both schools linguistic ideas and methods of semantic analysis, applying them to the Russian word ‘smirenie,’ and consequently evaluating their effectiveness. As an outcome, this research presents some possible applications of RJaKM and it indicates some innovative linguistic and lexicographic tools which were either employed or even produced at the bosom of RJaKM studies and are especially useful for the teaching of the Russian language and linguistics. In conclusion, this dissertation offers a final evaluation of the studied phenomena, defining new research paths in the fields of linguistics and cultural analysis.
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Per uno studio del Melkij bes di Fedor Sologub / Towards a study of Fedor Sologub's The Petty Demon

FAVA, MONICA 12 March 2013 (has links)
La tesi propone la vicenda umana e letteraria di Fedor Sologub (1863-1927) con un’analisi dell’opera fondamentale dello scrittore, il romanzo Melkij bes (Il demone meschino), scritto tra il 1892-1902. Si ripercorrono la storia della pubblicazione, i giudizi dei contemporanei, si pongono le basi per una definizione del romanzo. Per l’analisi sono stati scelti alcuni tra i temi principali dell’opera che Sologub interpreta secondo la propria visione del mondo e sviluppa in un costante dialogo con la letteratura russa del passato (in particolare Puškin, Gogol’, Dostoevskij, Čechov). Si esamina il tema del demoniaco, a partire dal titolo Melkij bes e dalla creatura maligna chiamata Nedotykomka; si analizzano poi la figura del “piccolo uomo” e il tema della follia. Una sezione è dedicata anche alla figura di A.S. Puškin così come presentato dal protagonista del romanzo Peredonov, ma anche dallo stesso Sologub attraverso alcuni scritti degli stessi anni o successivi. Un ultimo sguardo va al ruolo dell’intreccio parallelo alla vicenda di Peredonov, la storia di Ljudmila e Saša, che propone soltanto in apparenza un mondo alternativo alla peredonovščina. L’ultimo capitolo è dedicato alla fortuna critica del Melkij bes in Russia e all’estero, con un approfondimento sulle prime traduzioni italiane del romanzo. / The dissertation focuses on the human and literary journey of Fedor Sologub (1863-1927), and particularly on the writer’s masterpiece, the novel Melkiy bes (The Petty Demon), written between 1892 and 1902. This work traces the story of the publication, the reactions of Sologub's contemporaries, and lays the basis for a definition of the novel. It analyzes some of the main themes of Melkiy bes, that Sologub interprets according to his own vision of the world, and develops in a constant dialogue with the Russian literature of the past (especially Pushkin, Gogol, Dostoevsky, Chekhov). It examines the theme of the devil, starting from the title Melkiy bes and the evil creature called Nedotykomka; then it analyzes the figure of the "little man" and the theme of madness. A section is also dedicated to the figure of A.S. Pushkin, as presented by the protagonist of the novel Peredonov, and followed by Sologub's conception of the greatest poet of Russia. A reflection is devoted also to the role of the parallel plot of Melkiy bes, the story of Lyudmila and Sasha, that offers only apparently an alternative to the evil world of peredonovščina.
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LA POLIFONIA DALLA PAGINA ALLO SCHERMO. ANALISI DI TRE ADATTAMENTI AUDIOVISIVI DEL ROMANZO I FRATELLI KARAMAZOV DI FËDOR DOSTOEVSKIJ / Polyphony from the Page to the Screen. An analysis of three audiovisual adaptations of the novel The Brothers Karamazov by Fyodor Dostoyevsky.

RECALCATI, ELEONORA 04 April 2018 (has links)
La ricerca si colloca nell’ambito degli studi sull’adattamento, scegliendo una prospettiva ispirata alle teorie sviluppate dal filosofo russo Michail Bachtin riguardo all’autorialità. La domanda da cui muove l’analisi di tre adattamenti audiovisivi del romanzo dostoevskiano I fratelli Karamazov si riferisce all’adattabilità sullo schermo del principio letterario della polifonia, individuato da Bachtin. I tre adattamenti, scelti per elementi di omogeneità formale e di eterogeneità rispetto alla resa polifonica sono: il film Brothers Karamazov (Richard Brooks, Stati Uniti 1958); lo sceneggiato televisivo I fratelli Karamazov, (Sandro Bolchi, Italia 1969) e il film Brat’ja Karamazovy, (Ivan Pyr’ev, Michail Ul’janov e Kirill Lavrov, Unione Sovietica 1969). Prima di procedere alle analisi, attraverso una disamina della critica e dei testi bachtinani, abbiamo voluto riconnettere la polifonia letteraria alle ricerche filosofiche dal teorico russo nel corso degli anni Venti e all’humus culturale della filosofia religiosa russa. In seguito a questo approfondimento “genealogico”, abbiamo identificato le implicazioni formali della polifonia e avanzato la nostra proposta metodologica, fondata sulla ripresa dell’elemento autoriale in senso bachtiniano. Nel corso degli anni Settanta, infatti, la critica letteraria e cinematografica è stata influenza dal concetto di morte dell’Autore e ha posto l’accento univocamente sull’intertestualità. Attraverso una disamina delle teorie dell’adattamento, dalla trasmutazione di Umberto Eco alla ri-creazione di Carlo Testa, proponiamo una nuova formulazione ispirata agli studi bachtiniani sull’eccedenza di visione, la posizione nel mondo unica e insostituibile da cui scaturisce la visione dell’autore ( e, nel nostro caso, dell’adattatore). In un secondo momento l’analisi si rivolge alla sceneggiatura e al prodotto audiovisivo, attraverso una metodologia integrata che contempli una fase comparativa, drammaturgica, strutturale, tematica e linguistica. Il proposito che orienta le fasi dell’analisi è quello di valutare la resa polifonica delle tre opere, identificando le condizioni che agevolano la polifonia in un prodotto audiovisivo. / The research pertains to the field of adaptation studies, choosing a perspective inspired by the theories developed by Russian philosopher Mikhail Bakhtin on authorship. The question from which the whole analysis of the three audiovisual adaptations of Dostoyevsky’s novel The Brothers Karamazov moves, refers to the adaptability for the screen of the literary principle of polyphony as identified by Bakhtin. The three adaptations, chosen for elements of formal homogeneity and heterogeneity in relationship to polyphonic rendition are: the movie Brothers Karamazov (Richard Brooks, USA 1958); the TV Drama I fratelli Karamazov (Sandro Bolchi, Italy 1969) and the movie Bratya Karamazovy, (Ivan Pyryev, Michail Ulyanov and Kirill Lavrov, Soviet Union 1969). Before moving forward with the analysis, through an examination of both Bakhtin’s critic and texts, we wanted to reconnect literary polyphony with the Russian theoretician’s philological research in the 1920’s and the cultural hummus of Russian religious philosophy. After this “genealogical” study, we identified polyphony’s formal implications and advanced our methodological proposal, founded on the assessment of the authorial element in a bakhtinian sense. During the Seventies, in fact, literary and film critic was influenced by the concept of the death of the Author, and focused uniquely on intertextuality Through an examination of adaptation theories, from Umberto Eco’s transmutation to Carlo Testa’s re-creation, we are proposing a new formulation inspired by bakhtinian studies on surplus vision, the unique and irreplaceable view of the world the author’s (and in our case, the adapter’s) vision stems from. At a later stage the analysis turns to the screenplay and the audiovisual product, through an integrated methodology covering a comparative, dramaturgical, structural, thematic and linguistic phase. The purpose that guides the phases of the analysis is to evaluate the polyphonic rendition of the three works, identifying the conditions that facilitate polyphony in an audiovisual product.
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LA COMUNICAZIONE IMPLICITA IN E.I. ZAMJATIN. UNA LETTURA PRAGMATICA DEI RACCONTI DI PIETROGRADO

BERTOLA, VALENTINA 23 March 2015 (has links)
Il presente lavoro offre un’analisi linguistica dell’implicito nei racconti "Drakon" [Il drago], "Peščera" [La caverna] e "Mamaj", scritti da Evgenij Zamjatin tra il 1918 e il 1920 e noti come ciclo di Pietrogrado. Il tema è motivato sia dalle caratteristiche di questi testi, in cui il riferimento al contesto post-rivoluzionario e la critica alla rivoluzione sono molto chiari, ma del tutto impliciti, e il lettore può solo inferirli partendo dal testo e dalla conoscenza del contesto condiviso con lo scrittore, sia dallo studio degli scritti di Zamjatin sulla prosa, in cui emerge che l’implicito è uno degli strumenti principali con cui egli realizza la sua concezione di opera letteraria, frutto della cooperazione fra autore e lettore. Per l’analisi abbiamo utilizzato gli strumenti offerti dalla teoria della pertinenza, elaborata a partire dagli anni Ottanta da Dan Sperber e Deirdre Wilson, e più precisamente i concetti di implicatura ed esplicatura; essi risultano particolarmente produttivi rispetto a quelli della retorica tradizionale, i quali illuminano la fattura del testo, ma non spiegano come da essa il lettore arrivi a comprenderlo e interpretarlo, come avvenga, cioè, la collaborazione creativa che Zamjatin pone al centro della propria estetica. / The present work offers a linguistic analysis of implicitness in the stories "Drakon" [The Dragon], "Peščera" [The Cave] and "Mamaj", written by Yevgeny Zamyatin between 1918 and 1920 and known as his Petrograd cycle of stories. This topic is justified not only by the peculiarities of these texts, whose reference to post-revolutionary context and criticism of revolution are very clear but quite implicit, and the reader can only infer them from the text and the context he shares with the writer, but also by what Zamyatin stated in his essays on prose, where implicitness is one of the main instruments for achieving his idea of literary work as the result of the cooperation between author and reader. The analysis proceeds by applying the elements provided by the relevance theory which has been developed by Dan Sperber and Deirdre Wilson since the eighties, and particularly that of implicature and explicature; they are more fruitful than traditional rhetorical categories, which shed light on the way Zamyatin’s texts are built, but do not explain how the reader understands and interprets them, that is, how the creative cooperation pointed out in Zamyatin’s aesthetics takes place.

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