Partendo da un’estesa analisi empirica della corruzione attiva di pubblici agenti stranieri, che rivela le dinamiche individuali, organizzative e ambientali che ne caratterizzano la realizzazione, la tesi si propone di condurre un esame critico sia della fattispecie criminosa di cui all’art. 322-bis, co. 2, n. 2, che della relativa responsabilità ex d. lgs. 231/2001 a carico degli enti metaindividuali, onde esaminarne i profili di efficacia nella prospettiva preventiva.
Lo studio normativo si serve, oltre che della ancora esigua giurisprudenza italiana sinora intervenuta in materia, anche di sei ipotetici casi di corruzione internazionale da parte di imprese multinazionali con sede in Italia, basate su altrettanti casi reali ricostruiti grazie all’attività di enforcement del Foreign Corrupt Practices Act statunitense.
Il lavoro di analisi evidenzia diverse esigenze di adeguamento normativo o di mutamento degli indirizzi interpretativi, che interessano la sfera penalistica (toccando in particolare l’oggetto giuridico della fattispecie, la definizione delle qualifiche pubblicistiche, l’estensione applicative della figura del traffico di influenze, la definizione degli obblighi impeditivi delle diverse cariche societarie, in particolare nei gruppi di società), quella processualistica (specialmente in tema di bis in idem internazionale) e quella della responsabilità da reato degli enti (in particolare in punto di responsabilità del cessionario d’azienda per gli illeciti di corruzione internazionale commessi nell’ambito dell’azienda ceduta, e dunque in materia di obblighi di pre-acquistion due diligence).
La necessità di un cambio sostanziale si palesa altresì in relazione alla metodologia e ai contenuti dei modelli di organizzazione, gestione e controllo delle imprese multinazionali per la prevenzione del reato di corruzione internazionale, e di conseguenza nei criteri di valutazione dell’adeguatezza del modello in sede giudiziale. / Moving from an exhaustive empirical analysis of the active bribery of foreign public officials, which reveals its individual, organizational and environmental issues/dynamics, the thesis conducts a critical review of the criminal offence set forth in the Art. 322-bis, par. 2, n. 2 of the criminal code, and the consequent liability of legal entities, aimed at testing their real efficiency in terms of crime prevention.
The legal analysis is conducted not only on the basis of the still limited Italian jurisprudence, but also by examining six hypothetical cases of international bribery perpetrated by Italian MNEs, which follow the structure of six real U.S. F.C.P.A. violation cases.
The study illustrates the need for a series of normative adjustments or an interpretative adaptation of the legislation currently in force, which concern the sphere of criminal law (especially the individuation of the protected interest, the concept of foreign public official, the extent of trading in influence offence, the definition of the company’s officials duties to prevent other’s commission of bribery in particular among the corporate groups), criminal procedure law (specifically, the risk of an international double jeopardy) and the legal person’s liability regime (above all in the field of successor’s liability and pre-acquistion due diligence duties).
The demand for a substantial change is revealed as well in relation with the methodology and the contents of the multi-national enterprises anti-bribery compliance programs, and thereof in the criteria for their judicial assessment.
Identifer | oai:union.ndltd.org:DocTA/oai:tesionline.unicatt.it:10280/1804 |
Date | 25 March 2013 |
Creators | DELL'OSSO, VINCENZO |
Contributors | BALBONI, ENZO, CENTONZE, FRANCESCO |
Publisher | Università Cattolica del Sacro Cuore, MILANO |
Source Sets | Universita Cattolica del Sacro Cuore. DocTA |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis |
Format | Adobe PDF |
Rights | reserved |
Page generated in 0.0022 seconds