La presente tesi ha come scopo quello di individuare alcune problematiche relative all’esercizio e alla limitazione del diritto alla libertà di espressione nel contesto delle attività globali di sorveglianza e controllo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Tali attività, poste in essere da parte degli Stati e da parte degli operatori privati, sono favorite dal nebuloso rapporto tra norme di fonte pubblica, privata e informatica, e sono invece osteggiate dal ricorso, collettivo e individuale, alle possibilità offerte dalle tecnologie stesse per la conduzione di attività in anonimato e segretezza. La sorveglianza globale nel contesto delle privatizzazioni si serve del codice e dell’autonomia privata, così come la resistenza digitale ricorre alle competenze informatiche e agli spazi di autonomia d’azione dell’individuo.
In questo contesto, la garanzia dell’esistenza e dell’esercizio dei diritti fondamentali dell’individuo, tra tutti il diritto alla libertà di espressione e il diritto alla tutela della riservatezza, passa per l’adozione di tecniche e pratiche di autotutela attraverso l’utilizzo di sistemi di cifratura e comunicazioni anonime. L’individuo, in questo conflitto tecnico e sociale, si trova a dover difendere l’esercizio dei propri diritti e finanche l’adempimento ai propri doveri, quando attinenti a particolari figure professionali o sociali, quali avvocati, operatori di giustizia, giornalisti, o anche semplicemente genitori.
In conclusione dell’elaborato si propongono alcune riflessioni sulla formazione della cittadinanza e del mondo professionale, da parte dei giuristi delle nuove tecnologie, all’uso cosciente, consapevole e responsabile delle nuove tecnologie dell’informazione, con lo stimolo ad orientare altresì le proprie attività alla tutela e alla promozione dei diritti umani fondamentali, democratici, costituzionali, civili e sociali. / This thesis aims to identify some issues related to the operation and restriction of the right to freedom of expression in the context of the global surveillance and control of the Information and Communication Technologies. These activities, undertaken by the States as well as by private operators, are fostered by the nebulous relationship between public, private and code norms, and are opposed by collective and individual recourse to the possibilities offered by the technologies themselves for the conduct of activities in anonymity and secrecy. The global surveillance in the context of privatization uses the code of private autonomy, as digital resistance uses computer skills and the degree of autonomy of action of the individuals.
In this context, the guarantee of the existence and the exercise of fundamental human rights, including the right of everyone to freedom of expression and the right to protection of privacy, through the adoption of self-defence oriented techniques and practices, such as encryption and anonymous communications. The individuals, in this conflict, both technical and social, is having to defend the exercise of their rights and even the fulfilment of their duties, when related to specific professional or social, such as lawyers, justice operators, journalists, or simply parents.
In conclusion, the elaborate propose some reflections on the formation, by the lawyers of new technologies, of the citizenship and the professionals to a conscious, aware and responsible use of new information technologies, so that they may even direct their activities to the protection and promotion of fundamental democratic, constitutional, civil and social human rights.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:6689 |
Date | 03 July 2014 |
Creators | Bettoni, Marco <1984> |
Contributors | Sartor, Giovanni |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
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