All'interno di ogni contesto competitivo, le persone sfruttano asimmetrie relazionali derivanti da connessioni che sono fonte di nuove informazioni e risorse. Gli individui in posizioni di intermediazione sono solitamente leader dei rispettivi gruppi. Nonostante i ricercatori abbiano esteso il concetto di capitale sociale al contesto criminale, permane una relativa mancanza di conoscenza riguardo a come i capi sfruttino il loro capitale criminale. Diversi studi hanno dimostrato che i leader di solito fungono da intermediari all'interno delle reti criminali e ciò garantisce loro un efficace equilibrio tra efficienza e sicurezza nella gestione delle attività illecite. Tuttavia, altri studi hanno dimostrato che i leader criminali spesso impiegano misure di sicurezza aggiuntive, come prendere le distanze dalle attività più rischiose come nel traffico di droga (DT) e dalle telefonate.
Questo studio esamina i comportamenti dei leader criminali per identificare se e in che modo variao in base alle principali attività svolte dalle loro reti e rispetto ai canali di comunicazione utilizzati. Questo studio si basa su otto casi studio di gruppi di ‘Ndrangheta coinvolti nel DT, o altri tipici crimini legati alla mafia centrati sul controllo del territorio (COT). I risultati indicano che mentre i leader criminali favoriscono l'intermediazione e la sicurezza quando sono coinvolti nel COT, optano per la chiusura e l'efficienza quando sono coinvolti nel DT.
Questi risultati gettano luce sui comportamenti dei leader criminali, che, a loro volta, aumentano le conoscenze esistenti sulla struttura interna delle reti criminali. / Within every competitive setting, people exploit relational asymmetries stemming from connections that are sources of novel information and resources. Individuals in brokering positions are ordinarily a respective groups’ leader. Whilst scholars have extended the concept of social capital to the criminal context, there remains a relative dearth of knowledge concerning precisely how leaders exploit their criminal capital. Manifold studies have shown that leaders usually act as brokers within criminal networks, which provides an effective balance between efficiency and security in the management of illicit activities. However, other studies have demonstrated that criminal leaders often employ additional security measures, including inter alia distancing themselves from riskier activities, such as drug trafficking (DT) networks and communicating via telephone.
This study examines criminal leaders’ behaviors to identify whether and in what ways they vary according to the main activities performed by their networks, and with respect to the communication channels used. This study is underpinned by eight case studies of ‘Ndrangheta groups involved in DT, or other typical Mafia-related crimes centered on the control of the territory (COT). The results indicate that while criminal leaders favor brokerage and security when involved in COT, they opt for closure and efficiency when involved in DT.
Ultimately, these findings cast light upon criminal leaders’ behaviors, which, in turn, enhances extant knowledge on the internal structure of criminal networks.
Identifer | oai:union.ndltd.org:DocTA/oai:tesionline.unicatt.it:10280/38238 |
Date | 12 February 2018 |
Creators | SUPERCHI, ELISA |
Contributors | VAN DE BUNT, HENK, CALDERONI, FRANCESCO |
Publisher | Università Cattolica del Sacro Cuore, MILANO |
Source Sets | Universita Cattolica del Sacro Cuore. DocTA |
Language | English |
Detected Language | English |
Type | Doctoral Thesis |
Format | Adobe PDF |
Rights | partially_open |
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