Lo studio analizza il modo in cui la storia dell’arte e la visual culture vengono utilizzate all’interno delle medical humanities, e cerca di suggerire un metodo più utile rispetto a quelli fin qui proposti. Lo scritto è organizzato in due parti. Nella prima parte sono analizzate alcune teorie e pratiche delle scienze umane in medicina. In particolare, ci concentriamo sulla medicina narrativa e sugli approcci con cui la storia dell’arte viene inclusa nella maggioranza dei programmi di medical humanities. Dopodiché, proponiamo di riconsiderare questi metodi e di implementare il ruolo di un pensiero storico e visivo all’interno di tali insegnamenti. Nella seconda parte, alla luce di quanto emerso nella prima, ci dedichiamo a uno studio di caso: la rappresentazione della melanconia amorosa, o mal d’amore, in una serie di dipinti olandesi del Secolo d’Oro. Colleghiamo queste opere a trattati medico-filosofici dell’epoca che permettano di inquadrare il mal d’amore in un contesto storico; in seguito, analizziamo alcune interpretazioni fornite da studiosi e storici dell’arte a noi contemporanei. In particolare, esaminiamo lo studio pionieristico di Henry Meige, pubblicato sulla “Nouvelle iconographie de la Salpêtrière” nel 1899, da cui emerge la possibilità di un confronto critico sia con le posizioni iconodiagnostiche di Charcot e Richer sia con quelle della prima psicoanalisi. / The research aims to study the way art history and visual culture are utilised in the medical humanities, and to suggest a more profitable approach compared to the usual ones. The text is organised in two parts. In Part I, we examine the main purposes of medical humanities’ theories and practices. In particular, we focus on narrative medicine and on the techniques by which art history has been included in most of their programmes. Then, we propose to review these methods in order to improve the role of a historical and visual thought inside these teachings. In Part II, we consider a series of paintings of the Dutch Golden Age representing the love melancholy, or lovesickness, in view of what shown up in the first part. We connect these images with medico-philosophical treatises of that time, setting the disease in its historical context; then we examine the interpretations some scholars and art historians suggested about them. Above all, we consider the pioneering study by Henry Meige, appeared in the “Nouvelle Iconographie de la Salpêtrière” (1899), that demonstrates the possibility of a critical comparison with the “icono-diagnosis” approach used by Charcot and Richer, and, obviously, with the first works of psychoanalysis.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:6031 |
Date | January 1900 |
Creators | Tartarini, Chiara <1969> |
Contributors | Ferrari, Stefano |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | English |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/embargoedAccess |
Page generated in 0.0021 seconds