Introduzione: l’epatite cronica C è la più comune infezione virale trasmessa per via ematica e la principale causa di mortalità tra le epatopatie. La terapia antivirale può prevenire la progressione della malattia nei pazienti HCV. Telaprevir e simeprevir sono Direct Acting Antivirals e due inibitori delle proteasi, utili nell’eradicazione del virus. Scopo: stabilire l’efficacia e sicurezza di un regime di terapia antivirale con telaprevir, pegIFN/ribavirin e di uno con simeprevir-sofosbuvir+/- ribavirina.
Metodi: 35 pazienti venivano consecutivamente arruolati nel gruppo telaprevir (54.3% maschi, età mediana 61, 43-71) e confrontati con 70 controlli, selezionati random da una popolazione di pazienti trattati con simeprevir-sofosbuvir e appaiati per età, sesso e fibrosi. Erano valutati l’efficacia misurata attraverso la risposta virologica sostenuta (SVR) e il miglioramento dei parametri biochimici, e la sicurezza.
Risultati: i pazienti trattati con telaprevir presentavano eventi avversi nel 94.2% dei casi contro il 28.6% del gruppo simeprevir (p.000). Gli eventi avversi di grado severo si concentravano poi tutti nel gruppo telaprevir (20% vs 0%, p.000). Il più comune evento avverso in entrambi i gruppi era rappresentato dall’anemia (77.1% nel gruppo telaprevir va 14.3% nel gruppo simeprevir, p 0.000). L’SVR era del 91.4% nei casi e del 71.4% nei controlli (p 0.01). L’utilizzo di ribavirina, il tipo di genotipo 1 e lo stadio di fibrosi, non influenzavano i tassi di SVR.
Conclusioni: il nostro studio ha mostrato che il telaprevir è meno efficace e sicuro del simeprevir nei pazienti con fibrosi avanzata o cirrosi epatica. I dati confermano l’indicazione a preferire i regimi liberi da interferone a quelli che lo contengono ancora. / Introduction: Chronic hepatitis C (CHC) is the most common viral infection blood-transmitted and it is the leading cause of death from liver disease. Antiviral therapy can prevent disease progression in patients with CHC. Telaprevir and Simeprevir are Direct Acting Antivirals and two protease inhibitor, useful in the eradication of the virus. Aim: to assess the safety and efficacy of telaprevir-based antiviral therapy with pegIFN/ribavirin or simeprevir-based antiviral therapy with sofosbuvir ± ribavirin. Methods: consecutive 35 CHC patients (54.3% males, median age 61, range 43-71) were enrolled in telaprevir group and compared with 70 controls, randomly selected from the population of patients treated with simeprevir-sofosbuvir and matched by age ± 5 years, sex and degree of fibrosis. Efficacy by sustained virological response (SVR) and improvement of laboratory tests and safety were evaluated. Results: patients treated with telaprevir had adverse events in 94.2% of cases while occurred in 28.6% of patients treated with simeprevir (p.000). Severe adverse events occurred all in telaprevir group (20% vs 0%, p 0.000). The most common adverse event in both groups was anemia (77.1% in telaprevir treatment vs 14.3% in simeprevir treatment, p 0.000). SVR was 91.4% in cases and 71.4% in controls (p 0.01). Use of ribavirin, type of genotype 1 and stage of fibrosis did not affect SVR rates.
Conclusion: our study showed the telaprevir is less effective and safe compared to simeprevir in patients with advanced fibrosis or cirrhosis. The data confirm the indication to prefer interferon free regimens to those still based on interferon in this setting.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unibo.it/oai:amsdottorato.cib.unibo.it:7443 |
Date | 22 April 2016 |
Creators | Vitale, Giovanni <1980> |
Contributors | Gramenzi, Annagiulia |
Publisher | Alma Mater Studiorum - Università di Bologna |
Source Sets | Università di Bologna |
Language | Italian |
Detected Language | English |
Type | Doctoral Thesis, PeerReviewed |
Format | application/pdf |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
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