La tesi idaga la presenza di riferimenti biblici all'interno dei testi di due fra i più antichi, e importanti, poeti occitani: Guglielmo IX e Jaufre Rudel. Alcuni testi del primo – Ben vueill que sapchon li pluzor, Companho, tant ai agutz d’avols conres e Companho, farai un vers … covinen – hanno rivelato una tale densità di allusioni bibliche, utilizzate per lo più in chiave polemica e dissacrante, da richiedere analisi minuziose e approfondite. Nel caso di Jaufre Rudel la presenza di espressioni e temi biblici, o più generalmente religiosi, era già stata messa in luce da diversi interpreti; ma un più accurato esame del suo breve e compatto canzoniere ha portato a scoprire altri riferimenti, a correggerne alcuni già proposti, a proporre alla luce di queste indagini nuove interpretazioni di passi oscuri o controversi. I capitoli dedicati a questi due trovatori sono preceduti da un’introduzione nella quale è discusso un problema di grande rilevanza metodologica: quello che riguarda i testi, i canali e le mediazioni attraverso i quali era conosciuta la Bibbia nel medioevo, in particolare nel Sud della Francia.
Identifer | oai:union.ndltd.org:unitn.it/oai:iris.unitn.it:11572/368873 |
Date | January 2016 |
Creators | Cocco, Silvia |
Contributors | Cocco, Silvia, Zambon, Francesco |
Publisher | Università degli studi di Trento, place:TRENTO |
Source Sets | Università di Trento |
Language | Italian |
Detected Language | Italian |
Type | info:eu-repo/semantics/doctoralThesis |
Rights | info:eu-repo/semantics/openAccess |
Relation | firstpage:1, lastpage:191, numberofpages:191 |
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