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LE SANZIONI DOGANALI TRA ORDINAMENTO INTERNAZIONALE E DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEACEOLOTTO, MATTEO 17 July 2019 (has links)
La tesi di dottorato esamina il tema della regolamentazione delle infrazioni alla disciplina doganale dell’Unione europea e delle relative sanzioni. La prima parte della tesi descrive le tappe rilevanti nel passaggio dall’unificazione tariffaria alla codificazione della legislazione doganale dell’Unione. Successivamente, è trattato il tema della compenetrazione tra potestà normativa dell’UE e residui ambiti di sovranità degli Stati membri in materia doganale, anche in riferimento al ruolo attualmente ricoperto dai principi generali del diritto, in particolare, per l’esercizio delle prerogative sanzionatorie. La seconda parte della tesi procede nell’esame della compatibilità tra il quadro normativo in materia di sanzioni doganali, precedentemente delineato, e la rilevante disciplina internazionale multilaterale. Infine, sono analizzati i profili di (in)coerenza tra le esigenze connesse alla realizzazione di un uniforme regime doganale dell’Unione e l’attuale contesto di diritto dell’UE, con particolare riferimento ai caratteri propri delle basi giuridiche, rilevanti per l’approntamento di una disciplina sanzionatoria doganale di fonte sovranazionale, ed alla concreta conformazione dei primi tentativi di normazione della materia. / The thesis examines the topic of the regulation of infringements to the European Union customs discipline, and the related sanctions. The first part describes the relevant steps in the transition from tariff unification to the codification of the EU customs legislation. Subsequently, the subject of the interpenetration between EU legislative power and residual areas of sovereignty of the Member States in customs matters is dealt with, also in reference to the role currently held by the general principles of law, in particular, for the exercise of the sanctioning competence. The second part of the thesis proceeds in examining the compatibility between the regulatory framework on customs sanctions, previously outlined, and the relevant international multilateral discipline. Finally, the thesis analizes the profiles of (in)coherence between the requirements related to the implementation of a uniform customs regime and the current EU law context, with particular reference to the characteristics of the legal bases, relevant for the setting of a supranational customs sanctioning discipline, and to the concrete conformation of the first attempts at regulating the matter.
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Mappatura dei rimedi di difesa commerciale e delle barriere tecniche al commercio negli accordi commerciali regionali / Mapping Trade Remedy and Technical Barriers to Trade Provisions in Regional Trade AgreementBUDETTA, MICHELE 27 March 2008 (has links)
La riduzione delle barriere tariffarie ha spostato il dibattito tra gli esperti di commercio internazionale sulle misure protezionistiche alternative (regole d'origine, proprietà intellettuale etc.). inoltre durante gli ultimi dieci anni la proliferazione degli accordi commerciali regionali ha acuito i timori di coloro che ritengono che la strada verso la liberalizzazione dei flussi commerciali internazionali debba passare attraverso l'OMC. questa tesi analizza il nesso tra i rimedi di difesa commerciale, le barriere tecniche al commercio e gli accordi commerciali regionali mediante un esercizio di mappatura di 53 accordi. tale mappatura è sviluppata mediante l'impiego di tabelle che riassumono il contenuto di ogni accordo per quanto concerne le barriere tecniche al commercio e i rimedi di difesa commerciale. Inoltre il presente lavoro effettua una ricognizione della letteratura empirica e teorica sull'argomento fornendo infine un contributo originale mediante l'utilizzo di un modello probit per l'analisi dei dati raccolti. i risultati ottenuti in parte confermano ed in parte smentiscono, a volte anche in maniera contro-intuitiva, alcuni fatti stilizzati dalla letteratura. / The reduction of tariff duties at multilateral and regional level has shifted the focus of international trade debate to other beyond-the-border protectionist measures (i.e. rules of origin, intellectual property, trade remedies etc.). Further during the last ten years the proliferation of regionalism has increased more and more the concern in the supporters of multilateral trading system. This thesis explores the linkages among trade remedies, technical barriers to trade and regional trade agreements. This analysis is performed through the creation of 4 benchmarking exercises (templates) mapping the provisions relevant to antidumping measures, countervailing duties, safeguards measures and technical barriers to trade included in 53 regional trade agreements. The aim of this thesis is to overview both theoretically and empirically the existing relevant literature in order to supply an original contribution to the understanding of the subject. The collection and the processing of the data offer some insight and, sometimes, counterintuitive findings about the modelling of trade remedies and technical barriers provisions in the regional trade agreements.
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L'importazione del capitalismo / Importing CapitalismGABUSI, GIUSEPPE 18 June 2007 (has links)
Il successo delle riforme economiche cinesi negli anni '80 e negli anni '90 ha posto in discussione le politiche ufficiali di sviluppo (note come Washington consensus ) delle istituzioni multilaterali. Il consenso, ammettendo che le istituzioni sono importanti per la crescita, prescrive che i Paesi in via di sviluppo dovrebbero adottare governi che da un lato disciplinino un sistema di diritti di proprietà stabili e chiaramente definiti, e che dall'altro creino istituzioni che rafforzino i mercati: la buona governance in termini di liberalizzazione, privatizzazione delle proprietà statali e assenza di corruzione dovrebbe portare allo sviluppo economico. Nessuna di queste condizioni era presente in Cina: i diritti di proprietà apparivano essere né stabili né chiari, la corruzione era diffusa, e il governo era coinvolto in tutti i settori dell'economia. Questa ricerca utilizza i risultati della scuola della political economy per mettere in dubbio la validità dell'incompleta analisi del consenso e per dimostrare come le istituzioni cinesi abbiano appreso la lezione storica del capitalismo: i diritti di proprietà erano instabili, orizzontalmente indefiniti ma verticalmente definiti, e lo stato poté guidare la transizione capitalistica perché il sistema clientelare con il Partito attivo in qualità di political economy residual claimant era compatibile con i costi e i benefici connessi alla diffusione delle attività di mercato. / The success of China's economic reforms in the 1980s and in the 1990s has challenged the official development prescriptions known as Washington Consensus of multilateral institutions. By admitting that institutions matter for growth, the consensus suggests that developing countries should install a government which presides over a system of clear and stable property rights, and which does not interfere with markets but creates institutions that strengthen markets: good governance in terms of liberalisation, privatisation of State-owned assets and absence of corruption should result in economic development. None of these conditions were present in China: property rights appeared to be neither stable nor clear, corruption was widespread, and the government was involved in all sectors of the economy. This research draws on the findings of the political economy school to question the validity of the incomplete analysis of the consensus and to show how China's institutions learned the historical lesson of capitalism: property rights were unstable and horizontally unclear but vertically clear, and the state could guide the capitalist transition because the patron-client framework with the Party as the political economy residual claimant was compatible with the costs and benefits related to the rise of market activities.
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Les terres cuites figurées de la collection Raffaele Gargiulo au Musée National de Naples : recherches sur le goût et le marché de l'art dans la première moitié du XIXe siècle / The figured terracottas of Raffaele Gargiulo’s collection in the National Museum of Naples : research on the taste and the art market in the first half of the 19th century / Le terrecotte della collezione di Raffaele Gargiulo al Museo Archeologico Nazionale di Napoli : ricerche sul gusto e sul mercato d’arte nella prima metà del XIX secoloBerriola, Riccardo 05 December 2014 (has links)
La these analyse la collection de terre cuite de Raffaele Gargiulo (1785-après 1864), céramiste et restaurateur affirmé, personnage de première importance du Musée de Naples, marchand napolitain d'antiquité des années 20 et 30 du XIXe siècle. La proposition de vente de sa collection au Musée de Naples est faite en décembre 1852. Après deux années de dures négociations le 29 mai 1855 la vente se conclut pour 6000 ducats. Pour comprendre le personnage de Gargiulo en tant que marchand d'oeuvre d'art, 315 documents, conservés dans l'Archive d'État de Naples et la Surintendance de Naples, ont èté analysés. L'étude de 11 arrêtés royaux entrés en vigueur entre 1807 et 1852, ont permis de reconstruire le cadre législatif en vigueur de l'époque. La petite plastique, la classe la plus nombreuse, représente environ les trois quarts de la collection de terre cuite. En ce qui concerne les provenances, les Pouilles et la Campanie sont largement dominantes avec 578 objets (95.54% de la collection entière): dans le détail on note que les localités se trouvant aux premières places sont aussi bien les Pouilles (Gnathia, Ruvo et Canosa) que la Campanie (Capoue et Calès), plus célèbres pour les fabrications coroplastiques. Le matériel architectonique va de la fin du VIe s. av. J.- C. au I Ier s. ap. J.-C., le matériel coroplastique se situe entre la moitié du IVe s. et la fin du IIIe s. av. J.-C., la céramique à décoration plastique et polychrome et celle achrome entre le IVe et le IIIe s. av. J.-C., alors que la chronologie des vases modelés va de la fin du VIe et le IIIe s. av. J.-C. Enfin, les lampes à huile sont toutes datées entre la première moitié et le dernier quart du Ier s. ap. J.-C. / The thesis analyzes the collection of terracottas of Raffaele Gargiulo (1785-after 1864), ceramist and restorer, leading figure of the Museum of Naples, neapolitan merchant of antiquity in the twenties and thirties of the 19th century. The proposed sale to the Museum of Naples of his collection is made in December 1852, but only after more than two years of hard deals it comes to the purchase on May 29th, 1855, for 6000 ducats. In order to understand the figure of Gargiulo as merchant of art 315 documents, kept in the State Archive of Naples and in the Historical Archive of the Archaeological Superintendence of Naples, have been analyzed. By the study of 11 royal decrees dated between 1807 and 1852 the legislative framework in force at the time was rebuilt, as part of the trade and export of archaeological and art objects. In the Gargiulo’s collection of terracottas the little plastic (443 specimens, 73.88%) is the most documented class, accounting for about three-quarters of the collection. About the provenances, Apulia and Campania with 578 items, the 95.54%, prevail. At the top lie the towns, both in Apulia (Gnathia, Ruvo and Canosa) and Campania (Capua and Cales), most famous for the coroplastic products. If the architectural material is dated from the end of the 6th century BC to 1st century AD, the coroplastic material lies mostly between the mid-4th century BC and the end of the 3rd BC. The pottery ranges between the 4th century and 3rd century BC, especially the plastic and polychrome decoration and the achromatic ceramic; the chronology of plastic vessels is more varied, between the late 6th and 3rd centuries BC. The lamps, finally, are dated to 1st century AD. / La tesi analizza la collezione di terrecotte di Raffaele Gargiulo (1785-post 1864), ceramista e restauratore affermato, figura di primo piano del Museo di Napoli, grande mercante napoletano di antichità degli anni Venti e Trenta dell'Ottocento. La proposta di vendita al Museo di Napoli della sua collezione viene fatta nel dicembre del 1852, ma dopo oltre due anni si giunge all'acquisto, il 29 maggio 1855, per seimila ducati. Per inquadrare la figura del Gargiulo come mercante di opere d'arte sono stati analizzati 315 documenti custoditi nell'Archivio di Stato di Napoli e nell'Archivio Storico della Soprintendenza Archeologica di Napoli. Attraverso lo studio di 11 regi decreti tra il 1807 e il 1852 si è ricostruito il quadro legislativo in vigore all'epoca nell'ambito del commercio e dell'esportazione di reperti archeologici e oggetti d'arte. Nella collezione Gargiulo di terrecotte la piccola plastica (443 esemplari, pari al 73.88%) è la classe più documentata, rappresentando circa i tre quarti della collezione. Tra le provenienze prevalgono la Puglia e la Campania con 578 oggetti, il 95.54%. Ai primi posti si collocano le località, sia pugliesi (Egnazia, Ruvo e Canosa) che campane (Capua e Cales), più celebri per i prodotti coroplastici. Se il materiale architettonico va dalla fine del VI a.C. al I d.C., quello coroplastico si colloca per lo più tra la metà del IV e la fine del III a.C. La ceramica spazia tra il IV e il III secolo a.C., soprattutto per la ceramica a decorazione plastica e policroma e per quella acroma, più varia è la cronologia dei vasi plastici, tra la fine del VI e il III a.C. Le lucerne, infine, si datano nell'ambito del I secolo d.C.
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Customer churn prediction in a slow fashion e-commerce context : An analysis of the effect of static data in customer churn predictionColasanti, Luca January 2023 (has links)
Survival analysis is a subfield of statistics where the goal is to analyse and model the data where the outcome is the time until the occurrence of an event of interest. Because of the intrinsic temporal nature of the analysis, the employment of more recently developed sequential models (Recurrent Neural Network (RNN) and Long Short Term Memory (LSTM)) has been paired with the use of dynamic temporal features, in contrast with the past reliance on static ones. Such an abrupt shift of policy has left open the challenge of understanding how those two kinds of features influence the predictive capabilities of models. This thesis aims at assessing the effect of combining static and dynamic features on the most commonly used models in survival analysis. In doing so, we compare the error measurements of such models with dataset composed of purely dynamic features or a combination of static and dynamic ones. Empirical measurements have shown that models respond differently to the addition of static features to the analysis, with more complex, sequential models like the LSTM struggling to deal with the added data complexity (with a 12% increase in error), while non sequential models see reductions of up to 14.7% in error. The thesis also includes a clusterization task aimed at aiding the interpretation of survival analysis outcomes. / Överlevnadsanalys är ett delområde inom statistiken där målet är att analysera och modellera data där utfallet är tiden fram till dess att en händelse av intresse inträffar. På grund av analysens inneboende tidsmässiga karaktär har användningen av mer nyligen utvecklade sekventiella modeller (RNN och LSTM) kombinerats med användningen av dynamiska tidsmässiga egenskaper, i motsats till den tidigare förlitningen på statiska sådana. En sådan drastisk förändring av ansatsen har lämnat öppet för utmaningen att förstå hur dessa två typer av egenskaper påverkar modellernas förutsägande förmåga. Syftet med denna uppsats är att bedöma effekten av att kombinera statiska och dynamiska egenskaper på de vanligaste modellerna för överlevnadsanalys. I detta syfte jämför vi felmätningar av sådana modeller med dataset som består av rent dynamiska egenskaper eller en kombination av statiska och dynamiska egenskaper. Empiriska mätningar har visat att modellerna reagerar olika på tillägget av statiska egenskaper till analysen, där mer komplexa, sekventiella modeller som LSTM kämpar för att hantera den ökade datakomplexiteten (med en ökning av felet med 12 %), medan icke-sekventiella modeller ser en minskning av felet med upp till 14,7 %. Uppsatsen innehåller också en klusteruppgift som syftar till att underlätta tolkningen av resultaten av överlevnadsanalyser. / L’analisi della sopravvivenza è una branca della statistica il cui obiettivo è l’analisi e la modellazione di dati il cui risultato è il tempo che intercorre fino al verificarsi di un evento di interesse. A causa dell’intrinseca natura temporale dell’analisi, l’impiego di modelli sequenziali di più recente sviluppo (RNN e LSTM) è stato abbinato all’uso di attributi temporali dinamici, a differenza dell’uso più diffuso in passato di attributi statici. Questo brusco cambiamento ha lasciato aperta la sfida di capire come questi due tipi di attributi influenzino le capacità predittive dei modelli. Questa tesi si propone di valutare l’effetto della combinazione di attributi statici e dinamici sui modelli più comunemente utilizzati nell’analisi della sopravvivenza. A tal fine, confrontiamo le misure di errore di tali modelli con set di dati composti da attributi puramente dinamici o da una combinazione di statici e dinamici. I risultati empirici hanno mostrato che i modelli rispondono in modo diverso all’aggiunta di attrbiuti statici, con i modelli sequenziali più complessi, come l’LSTM, che faticano a gestire la complessità dei dati aggiunti (con un aumento dell’errore del 12%), mentre i modelli non sequenziali registrano riduzioni dell’errore fino al 14,7%. La tesi comprende anche una clusterizzazione volta a facilitare l’interpretazione dei risultati dell’analisi di sopravvivenza.
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