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A extensão do compliance no direito penal: análise crítica na perspectiva da lei de lavagem de dinheiro / La dimensione del compliance nel diritto penale: analisi critica sulla prospettiva delle leggi di riciclaggio de denaro

Cardoso, Débora Motta 01 November 2013 (has links)
Esta tese se propõe a analisar a extensão do compliance no direito penal na perspectiva da Lei de Lavagem de Dinheiro, de forma restrita ao setor das instituições financeiras. Partindo de considerações sobre a origem das medidas de combate à lavagem, demonstraremos a sua evolução até o ponto em que resultaram nas normas de compliance. Assim, uma vez que o assunto será examinado sob o ângulo criminal será tratado como criminal compliance, sendo mantida a terminologia na língua inglesa para que o direito penal possa ter uma maior ingerência no setor das instituições financeiras. Acerca da Lei de Lavagem de Dinheiro não serão feitas indagações tradicionais, ocupando-se esta tese em analisar o tema no viés da globalização, e dos efeitos que a evolução tecnológica impulsionada principalmente pelo surgimento da internet imprimiu às transações realizadas pelas instituições financeiras, que provaremos ser o ambiente propício para o processo de lavagem. O objetivo central desta pesquisa é individualizar a responsabilidade criminal por omissão decorrente do descumprimento dos deveres de compliance impostos aos bancos pela Lei de Lavagem de Dinheiro. O protagonista dos deveres de compliance na instituição financeira é o compliance officer, que em razão do cargo é o responsável por velar por um especial círculo de interesses nas instituições financeiras, e por afastar do perigo os bens jurídicos de terceiros e da coletividade; nesse aspecto, serão delimitadas as consequências jurídico-penais dessa função de garante. A criação de um tipo penal para o descumprimento das regras legais de compliance, a tipificação da lavagem culposa, e o acréscimo ao crime de lavagem de dinheiro de uma atenuante específica são trazidos à discussão. / Questa tesi si occupa di analizzare la dimensione del compliance nel diritto penale sulla prospettiva delle leggi di riciclaggio di denaro nel settore delle istituzioni finanziarie. Iniziando dall\'origine delle misure di contrasto al reato di riciclaggio del denaro, verrà dimostrato il loro sviluppo sino alle norme di complence. Cosi, una volta che questo punto diventerà osservato sotto lAngulo del diritto penale, saranno trattati come criminal complience, mantenendo la terminologia nella lingua inglese affinché il diritto penale possa avere una maggiore ingerenza nel settore delle istituzioni finanziarie. Non verranno effettuate indagini tradizionali sulla legge di riciclaggio, occupandosi il presente studio (tesi) di analizzare l\'argomento dal punto di vista della globalizzazione, delle innovazioni tecnologiche soprattutto dopo l\'avvento di internet che verrà dimostrato essere l\'ambiente più favorevole per il procedimento di riciclaggio del denaro. L\'obiettivo centrale di questa ricerca sarà quello di individuare la responsabilità penale per omissione derivante dalla violazione dei doveri di compliance nell\'ambito delle leggi contro il riciclaggio del denaro. Il responsabile dei doveri di compliance nelle istituzioni finanziarie è il compliance officer che svolge il ruolo di tutelare gli interessi delle anzidette istituzioni finanziarie tenendo lontano dal pericolo i beni della istituzione stessa. Su questo aspetto verranno quindi definite le conseguenze penali per il \"garante\" in caso di violazione di norme. La creazione di un reato specifico per la violazione delle norme sul compliance, la creazione della fattispecie colposa nell\'ambito del diritto penale, l\'aumento del riciclaggio del denaro successivo all\'avvento dell\'era di internet oltre che delle specifiche attenuanti normativamente previste.
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PLURISOGGETTIVITA' EVENTUALE E REATI ECONOMICI. PROFILI PROBLEMATICI DEL CONCORSO DI PERSONE IN CONTESTI DI COMPLESSITA' ORGANIZATIVA / Complicity and Economic Crime. A study of certain problematic aspects of complicity within complex organizations.

VENTURATO, BENEDETTA 24 May 2017 (has links)
Il lavoro analizza alcune delle principali problematiche poste dalla applicazione della teoria del concorso di persone nel reato ai cd. "crimini dei colletti bianchi", con particolare riferimento alla criminalità che si sviluppa all'interno di strutture organizzative complesse, così come esse emergono dall'analisi della prassi, e ha l'obiettivo di identificare - attraverso un ragionamento di tipo induttivo - le questioni teoriche ad esse sottese, la cui soluzione possa condurre a una coerente visione d'insieme dell'istituto, conforme a esigenze di garanzia e di giustizia. La ricerca ha preso avvio dalla acquisita consapevolezza del fatto che nelle grandi organizzazioni i processi decisionali coinvolgono solitamente una pluralità di funzioni interne all'impresa, l'esercizio di poteri di supervisione e il ricorso allo strumento della decisione collegiale, dando luogo a un sistema estremamente frammentato e fondato su asimmetrie informative, allocazione di competenze e affidamento. A fronte di un simile quadro - che nel lavoro viene trattato a partire dall'approfondimento di alcuni fondamentali studi sociologici e sulle organizzazioni - l'analisi condotta è volta a identificare i criteri per per la selezione dei contributi concorsuali rilevanti, sostenendo la necessità di continuare a fare riferimento (sul piano oggettivo) a un paradigma causale forte. I temi della causalità psichica, della causalità omissiva e delle cd. condotte neutrali sono parimenti fatti oggetto di analisi alla luce delle specificità del contesto organizzativo. I risultati raggiunti sul piano teorico sono quindi applicati a una selezione di casi, al fine di verificare se e in che misura essi siano in grado di condurre a soluzioni maggiormente conformi ai principi costituzionali che informano la responsabilità penale rispetto a quanto attualmente avviene nella prassi. / The study aims at analysing the major issues concerning the application of the complicity doctrine to white collar crimes committed within complex business organizations as they emerge from the praxis and at conceptually framing them, with a view to identifying - through an inductive reasoning - the main theoretical questions to be addressed to develop a consistent approach to the topic. The research starts from the acknowledgement of the fact that within big corporations, decision making processes usually entail the involvement of different corporate functions, the exercise of supervisory duties and the resort to collective decisions, resulting in an extremely fragmented system based on information asymmetry, competence allocation and trust. Against this background – which is dealt with building on the legacy of some key sociological and organizational studies – a legal analysis is conducted to identify criteria for the selection of the conducts worth punishing based on the identification of a causal contribution to the commission of the crime. Psychological influence, causation by omission, and the relevance of so called "neutral behaviours" (Alltagshandlungen) are also explored. The theoretical results of the analysis are then applied to certain selected cases to show how the elaborated framework can lead to solutions more respectful of the constitutional principles governing criminal responsibility.
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LA PERSECUZIONE DEI CRIMINI INTERNAZIONALI TRA MECCANISMI DI IMPUTAZIONE COLLETTIVA E RESPONSABILITÀ PENALE PERSONALE: LO STRANO CASO DELLA ‘JOINT CRIMINAL ENTERPRISE’ / PROSECUTING LARGE-SCALE ATROCITIES IN INTERNATIONAL CRIMINAL COURTS BETWEEN COLLECTIVE FORMS OF IMPUTATION AND INDIVIDUAL CRIMINAL LIABILITY: THE STRANGE CASE OF 'JOINT CRIMINAL ENTERPRISE'

GASPARINI, IRENE 24 May 2017 (has links)
La ricerca affronta una particolare forma di responsabilità concorsuale per crimini internazionali chiamata ‘joint criminal enterprise’ (JCE), creata dal Tribunale Penale Internazionale per l’ex-Yugoslavia. Il perno attorno al quale la ricerca si svolge è la suscettibilità di un tale criterio di imputazione di trasformarsi in un veicolo di responsabilità penale collettiva. Al fine di discutere dei punti di frizione di questo meccanismo ascrittivo con il fondamentale principio di responsabilità penale individuale e colpevole, l’autrice si propone di tracciare innanzitutto una cornice teorica più ampia. Il punto di partenza va individuato nella polarizzazione tra due forze che agiscono in senso opposto: una macro-dimensione, composta da fattori collettivizzanti (fattore storico, sistemico e teleologico), e una micro-dimensione che tenta di comprimere la responsabilità penale nei rigidi confini della colpevolezza. Collocata dunque al centro della “tensione” tra queste due forze opposte, la ‘joint criminal enterprise’ rivela i suoi caratteri più problematici, specialmente con riferimento ai requisiti di un nesso eziologico “indiretto” e a un elemento soggettivo fortemente indebolito. Addentrandosi infine nell’analisi comparata di sistemi di common law e civil law, l’autrice propone all’interprete internazionale diverse argomentazioni e correttivi al fine di un’applicazione della JCE che sia maggiormente conforme al principio di responsabilità penale personale e colpevole. / The thesis discusses a particularly problematic mode of liability for international crimes: the doctrine of ‘joint criminal enterprise’ (JCE) created by the International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia. The core issue is the suitability of this mechanism of attribution to turn into a vehicle of collective criminal responsibility. In order to discuss its points of friction with the principle of individual culpability, the author designs a broader theoretical framework. The point of departure is a polarization between two opposing forces: a macro-dimension of collectivizing factors (historical, contextual and teleological) and a micro-dimension that strives to contain liability into the strict boundaries of individual guilt. Placed within the “strain” between these two opposing forces, JCE reveals its highly problematic features, especially in relation to the requirements of an indirect causal nexus and a very weak mens rea. Finally, by venturing into a comparative analysis of common law/civil law domestic systems, the author proposes to the international interpreter several arguments and correctives in order to apply JCE liability in a manner that is more consistent with the fundamental principle of individual culpability.

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