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L'OBBLIGAZIONE RETRIBUTIVA NELL'IMPIEGO PUBBLICO RIFORMATO

D'AMORE, ANTONIO 11 May 2010 (has links)
La tesi analizza l'evoluzione storico normativa del rapporto di pubblico impiego concentrando l'attenzione sul trattamento economico, principalmente quello accessorio, esaminando le principali vicende della contrattazione collettiva in conseguenza della c.d. privatizzazione. / Analyses how salaries in the public sector are composed: one part is fixed and the other is variable. The variable element is an innovation from 1993, and may be linked to "payment by results".
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Il sindacato come organizzazione

CIAMPI, SONIA 26 March 2009 (has links)
Il lavoro, dopo una ricostruzione storica del fenomeno sindacale, è incentrato sull'analisi degli elementi costitutivi della fattispecie sindacale nonchè sull'analisi dello spazio ricoperto dalla contrattazione collettiva alla luce delle più recenti riforme in materia. / The work, further to the historical reconstruction of the trade unions, is focused on the analysis of the constituent elements of a trade union, as well as on the analysis of the position of collective bargaining in the light of the recent law reforms in regard.
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LA GESTIONE DEL DISSENSO COLLETTIVO. FONDAMENTO E LIMITI DEL PRINCIPIO DI MAGGIORANZA TRA VALORIZZAZIONE DEL DETTATO COSTITUZIONALE E RAFFORZAMENTO DELL'ORDINAMENTO INTERSINDACALE

PETTINELLI, ROBERTO 22 May 2017 (has links)
L’opera analizza l’evoluzione dei metodi di gestione del dissenso collettivo e, in particolare, si propone di offrire una ricostruzione sistematica delle basi normative e degli effetti applicativi, attuali e potenziali, del principio di maggioranza nell’ambito delle relazioni sindacali. Ciò soprattutto alla luce del fatto che, nei casi di periodica interruzione dell’unità di azione dei maggiori sindacati confederali, la «rivoluzione maggioritaria», già sperimentata nel pubblico impiego, è spesso indicata, e non a caso accolta dai recenti accordi interconfederali, come la fondamentale soluzione alle conflittualità di sistema. Ma in che rapporto sono democrazia sindacale e regola maggioritaria? Nei quattro capitoli, con approccio storico-ricostruttivo, la risposta viene fornita attraverso lo studio del fondamento e dei limiti del principio di maggioranza sia in ambito associativo sia nell’evoluzione delle relazioni sindacali, con il traguardo di giungere all’analisi delle previsioni del Testo Unico del 10 gennaio 2014 e dell’art. 8 del d.l. 138/2011 (conv. in l. n. 148/2011). Nel capitolo conclusivo, infine, vengono discussi le sfide ed i problemi concreti che la possibile adozione legislativa della regola di maggioranza potrebbe comportare. / The work analyzes the evolution of the management of the trade union’s dissent and, in particular, it aims to offer a systematic reconstruction of the normative and an analysis of the majority principle in the context of labor relations, considering their current and potential effects. This especially because, in cases of periodic interruption of the action of the major trade union federations, the “major revolution” - already been adopted in the public sector – is often referred as the fundamental solution to conflicts; that’s why it is accepted by the recent inter-confederation agreements. But what is the relation between the union democracy and the majority rule? The answer is provided in the four chapters of the work, with the historical and reconstructive approach, through the study of the grounds and the limits of the majority principle both in its associated field and in the evolution of labor relations, with the goal of reaching the analysis of “Testo Unico del 10 gennaio 2014” and art. 8, d.l. 138/2011 (l. n. 148/2011)”. Finally, in the last chapter, we are going to discuss, in case of a trade union law, the challenges and the concrete problems that the possible adoption of the majority rule could provide.
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Relações de emprego e (in)disponibilidade dos direitos: proposta de modulação da autonomia da vontade / Rapporti di lavoro e indisponibilità dei diritti: proposta do modulazione della libertà contrattuale.

Fernandes, Reinaldo de Francisco 04 June 2014 (has links)
As relações de emprego, após a Revolução Industrial, evidenciaram a desigualdade dos sujeitos do contrato de trabalho. A intensa preocupação com essa desigualdade traduziu-se em um modelo de contrato de trabalho em que o Estado participa ativamente de suas cláusulas deixando às partes mínimas possibilidades de exercer a autonomia da vontade. O mundo moderno tratou, no entanto, de criar relações de emprego em que a subordinação, ingrediente altamente responsável por esse dirigismo estatal, já não tem a mesma força. A essas relações diversificadas, o Direito ainda não possui respostas apropriadas. As negociações coletivas, como alternativa à natural morosidade do processo legislativo e à fragilidade do empregado singularmente considerado, apresentam-se muito apropriadas à autorregulação das condições de trabalho. Essa tese tem por finalidade examinar as transformações do mundo do trabalho de modo a propor novo olhar sobre as relações individuais especiais e as relações coletivas sem, contudo, perder a essência do pensamento jurídico sobre as relações de trabalho, demonstrando a viabilidade de coexistência de proteção em harmonia com essas referidas transformações, suportadas nas normas constitucionais, nos tratados internacionais, bem como na comparação com a evolução experimentada pelos países europeus escolhidos em face da evolução legislativa recente e que podem, como fizeram no passado, contribuir para a modernização da legislação brasileira. A análise privilegia tanto as relações individuais especiais como as relações coletivas do trabalho reguladas pelo Decreto-Lei no 5.452/1943. / I rapporti di lavoro, dopo la Rivoluzione Industriale, hanno sottolineato la disparità tra soggetti. La preoccupazione intenso con questa disuguaglianza determinato un modello di contratti di lavoro in cui lo Stato partecipa attivamente nei loro termini lasciando le parti minime possibilità di esercitare la libertà di scelta. Il mondo moderno ha cercato, invece, di creare rapporti di lavoro nel principio di subordinazione in gran parte responsabile di questo stato di orientamento, non ha più la stessa forza. Ai questi rapporti diversificati la legge non hai ancora risposte adeguate. La rilevanza della contrattazione collettiva come alternativa alla lentezza naturale del processo legislativo e la fragilità del dependente singolarmente considerato, sembra molto appropriato per l\'auto-regolamentazione delle condizioni di lavoro. Questo studio mira a sintetizzare l\'interpretazione in grado di proporre nuovo look per le speciali relazioni individuali e relazioni collettive, ma senza perdere l\'essenza del pensiero giuridico sui rapporti di lavoro, e dimostra la possibilità di coesistenza di tutela con lo sviluppo, sostenuto in disposizioni costituzionali, trattati internazionali, così come nel confronto con l\'evoluzione vissuta dai paesi selezionati a fronte dei recenti sviluppi legislativi che possono, come hanno fatto in passato, contribuendo al potenziamento della legislazione brasiliana. L\'analisi si concentra su entrambi i singoli rapporti speciali, quali rapporti collettivi di lavoro disciplinati dal decreto-legge n° 5.452/1943.
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Rappresentanze dei lavoratori e contrattazione collettiva a livello aziendale tra legge ed autonomia collettiva / RAPPRESENTANZE DEI LAVORATORI E CONTRATTAZIONE COLLETTIVA A LIVELLO AZIENDALE TRA LEGGE ED AUTONOMIA COLLETTIVA / Workplace Representatives and Firm-Level Collective Bargaining in the Italian Industrial Relation System between Law and Self-Regulation

BONANOMI, GIANLUCA 16 April 2018 (has links)
La tesi muove dall’analisi del contenuto degli accordi interconfederali in materia di misurazione della rappresentatività sindacale, mettendo in luce le potenzialità e le criticità dell’attuale assetto, ed interrogandosi sulla necessità di una regolamentazione legislativa della materia. Si dimostra che l’intervento normativo, escluso per quanto riguarda la contrattazione collettiva nazionale, si rivelerebbe, invece, indispensabile a livello aziendale. Descritte alcune delle proposte legislative avanzate dalla dottrina, la tesi indica le linee di un possibile intervento legislativo concentrandosi sulle strutture di rappresentanza dei lavoratori in azienda e sull’esercizio dei diritti sindacali, sull’ambito di efficacia soggettiva e sulla titolarità della contrattazione collettiva a livello aziendale, nonché sui rapporti tra questa ed il contratto collettivo nazionale di lavoro. In tale prospettiva, si analizza anche il regime delle clausole di tregua sindacale in relazione alla contrattazione collettiva aziendale e all’esercizio del diritto di sciopero. / The thesis, starting from the analysis of the contents of inter-sectoral agreements regarding the measurement of unions’ representativeness, focuses on the potentialities and criticalities of the current Italian industrial relations system. The thesis stresses that a statutory regulation in this field is not needed with reference to sectoral collective bargaining, but it could be necessary as regard to collective bargaining and workplace representatives at firm level. The thesis outlines the guidelines for a possible regulatory intervention, focusing on the functions of workplace representatives, trade union rights, collective bargaining coverage, no-strike clauses and the relationship between decentralised and sectoral collective bargaining agreements.
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Legge, autonomia collettiva e autonomia individuale nella disciplina dell'orario di lavoro / Law, collective autonomy and individual autonomy in working time regulation

FENOGLIO, ANNA 24 February 2012 (has links)
La sovrapposizione fra disposizioni legislative e accordi contrattuali di vario livello caratterizza da sempre la disciplina del tempo di lavoro: la direttiva europea 1993/104 – poi sostituita dalla 2003/88 – autorizza infatti gli Stati membri ad attribuire alla contrattazione collettiva un’ampia capacità derogatoria rispetto alle regole minime introdotte nel medesimo testo normativo, riservando al contempo un ruolo di rilievo all’autonomia individuale. Nucleo centrale della ricerca è l’analisi – effettuata anche in modo comparativo alla luce della disciplina vigente in altri ordinamenti europei – del ruolo attribuito alla contrattazione collettiva e all’autonomia individuale dal d.lgs. n. 66/2003, allo scopo di verificare se il legislatore italiano, nel recepire la direttiva europea sull’orario di lavoro, abbia saputo raggiungere un equilibrio socialmente accettabile tra istanze di flessibilità e di competitività avanzate dalle imprese ed esigenze di stabilità dei lavoratori. / The overlap between law and collective bargaining of various level is typical of working time regulation: in fact, the European directive 1993/104 – replaced by 2003/88 – authorizes collective bargaining to introduce a lot of exceptions to the same normative text, reserving at the meantime a remarkable role to the individual autonomy. The analyses of the role attributed to the collective bargaining and the individual autonomy by legislative degree n. 66/2003 – effected in comparative way too – is the topic of the research; the purpose is to verify if the Italian legislator, implementing working time European directive, has reached an acceptable balance among appeals of flexibility and competitiveness advanced from the enterprises and employees’ demands for stability.
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DECENTRAMENTO PRODUTTIVO E RUOLO DELL'AUTONOMIA COLLETTIVA / Outsourcing processes and the role of the industrial relations

PREMOLI, ALESSANDRO 05 March 2013 (has links)
L’opera analizza i fenomeni di frammentazione del ciclo produttivo dal punto di vista delle relazioni collettive, ponendosi l’obiettivo di verificare l’efficacia degli strumenti contrattuali per “governare” tali processi. Si muove dall’ipotesi per cui sia opportuno valorizzare la contrattazione di secondo livello, stante i minori problemi di applicazione generalizzata e la maggiore sensibilità rispetto agli interessi coinvolti. La parte più rilevante dell’indagine ruota attorno al tema degli appalti, dalle clausole di divieto agli obblighi di informazione e consultazione, sino alle previsioni volte a garantire determinati trattamenti contrattuali o la continuità occupazionale ai lavoratori coinvolti; esperienze apprezzabili che richiedono, tuttavia, uno sviluppo a livello decentrato, anche territoriale o interaziendale. Ci si sofferma altresì sul trasferimento d’azienda, evidenziandosi il fondamentale compito della contrattazione decentrata nel cercare un bilanciamento tra competitività e protezione sociale, oltre che nel vigilare sulla genuinità delle operazioni realizzate. Si passa, poi, agli interventi in tema di somministrazione di lavoro, auspicandosi la realizzazione di un sistema di rappresentanza e contrattazione aziendale integrata, che coinvolga anche i lavoratori somministrati. Da ultimo si guarda al lavoro parasubordinato, con riferimento al quale la contrattazione collettiva è chiamata a sviluppare un sistema di sostegno e protezione che trascenda la tutela dei soli occupati. / The work analyses the outsourcing processes on the point of view of industrial relations, with the purpose to verify the effectiveness of the collective bargaining provisions to “manage” these processes. The dissertation moves from the assumption that the second-level agreements should be implemented, considering the applicability to all employees and the greater proximity to the interests concerned. The major part of the analysis revolves around the service contracts and the heterogeneous related provisions of the national collective labour agreements (such as the ban on outsourcing, the information to trade unions, the entitlement to certain treatments or to hold down the employment relationship), which should be developed by company or territorial level agreements. Then the dissertation focuses on the transfer of business, highlighting the role of the second-level bargaining, which could be able to find a compromise between competitiveness and social protection, as well as to control the compliance of the transactions. The work also considers the staff leasing contract, hoping for a system of collective representation and negotiation which includes the temporary workers. Finally, with reference to the so called “working project consulting agreements”, the author observes that the trade unions should give to the consultants a major collective protection.
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IL LAVORO A TEMPO PARZIALE TRA INFLUSSI EUROPEI E ORDINAMENTO INTERNO

ALTIMARI, MIRKO 15 April 2014 (has links)
L’opera analizza l’evoluzione del contratto di lavoro a tempo parziale nell’ordinamento europeo e italiano. In Italia successivamente a una fase pionieristica la prima regolamentazione legislativa, l. n. 864 1983, lascia aperti numerosi problemi interpretativi. L’ordinamento europeo tenta di superare la mancanza di una specifica regolamentazione a protezione del lavoro part-time, basandosi sul principio della parità di retribuzione tra uomini e donne, come affermato dalla Corte di giustizia. Infine il part time è regolato dalla Direttiva 97/81, che da un lato rappresenta l’apice del Dialogo sociale europeo, dall’altro è tra gli istituti su cui la Strategia europea per l’occupazione fa affidamento, soprattutto per aumentare il tasso di presenza femminile al lavoro. Successivamente, la legge n. 61/2000 traspone la direttiva nell’ordinamento italiano. A partire da allora in un’ ottica di favorire l’incremento del part time, alcune clausole subiscono numerose modifiche, che oscillano tra delega alla contrattazione collettiva e all’autonomia individuale. L’incremento del part time nel corso degli ultimi anni, anche a seguito della crisi, è rappresentato da part timers involontari, che accettano questo contratto soltanto in mancanza di un impiego a tempo pieno. Infine si compie un’analisi circa i futuri sviluppi della normativa sul tempo parziale. Più nello specifico, la perenne tensione tra contrattazione collettiva e autonomia individuale, entrambe indispensabili, dovrebbe tendere ad un nuovo equilibrio regolativo. Inoltre le auspicate modifiche legislative in ordine a un pieno diritto al part time, non potranno ignorare, in un’ ottica funzionale, una armonizzazione con le regole in tema di aspettative e permessi. / The study focuses on part-time work evolution in the European and Italian systems. After a pioneering phase, the first legislative regulation in Italy, law n. 864/1983, raises a number of interpretation problems. The European System attempts to overcome the lack of a specific regulation to protect part-time work by relying on the principle of equal pay for men and women as stated by the European Court of Justice. In the end, part-time is regulated by Directive 97 /81 which, on the one hand, represents the success of the European social dialogue and, on the other hand, is one of the most important means to increase the number of women in the work market according to the European Employment Strategy. At a later stage, the law n . 61/2000 transposes the Directive into the Italian system. Since then, in a perspective of increasing part-time, some clauses in Italy undergo numerous changes which specifically range from delegation to collective bargaining and to the individual autonomy. The increased number of part-timers in recent years, partly as a result of the economic crisis, is represented by the involuntary part-timer workers, which accept contracts only in the absence of full time employment. In the end, the study anticipates future developments in part-time work regulation. More specifically, the constant tension between individual autonomy and collective bargaining, which are both crucial, should tend to a new regulative equilibrium. In addition, future advocated legislative changes related to a full right to part-time should not ignore, in a functional perspective, the harmonization with the rules regarding leaves of absences and other permitted absences.
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Tempo di Dio e tempo degli uomini: la rilevanza della festività nel diritto delle religioni e nel diritto italiano

PICCINNI, MARIA 03 March 2010 (has links)
Il lavoro di ricerca analizza in tutti i suoi aspetti la disciplina relativa alla rilevanza delle festività religiose nell'ordinamento italiano. Il primo capitolo è dedicato all'individuazione del valore che la festività assume nei diversi ordinamenti religiosi e in particolare nel diritto canonico, ebraico, islamico ed avventista. Il secondo capitolo analizza l'evoluzione della normativa unilaterale dello Stato italiano in materia di giorni festivi. Tra i vari problemi che interessano i rapporti tra confessioni religiose e Stato, quelli che più hanno dato luogo a dissensi, e che sono oggetto di trattazione nel terzo capitolo, riguardano essenzialmente la libertà di osservare il riposo festivo e di adempiere i doveri religiosi ad esso connessi, nonché l'obbligo dei datori di lavoro di rendere effettiva tale libertà organizzando l'attività lavorativa in modo che essa non ostacoli l'osservanza del riposo festivo. Nel quarto capitolo viene analizzata la disciplina pattizia, e in particolare le modalità di tutela del diritto alla festività e al riposo per i fedeli di confessioni che hanno stipulato un'Intesa con lo Stato italiano. Infine nell’ultima parte viene esaminata la normativa sulle celebrazioni pubbliche in occasione delle festività religiose in ambito statale, regionale e comunale. / This research analyses in all its aspects the importance of religious festivity in Italian law. The first chapter is dedicated to the individuation of the festivity value in religious rules, in particular in canon, islamic, jewish and adventist law. The second chapter analyses the evolution of unilateral italian rules of week days and holidays. One of the most important problem in the relationship between State and religious confessions regards the freedom of observe the weekly day off and connected religious duties. Employers must guarantee religious freedom, organizing working activity without preventing the observance of festive rest. In the fourth chapter has been analysed the pactional discipline, and in particular the way of protecting the right to observe holidays and rests for people who belong to a religious confession that stipulated an agreement with Italian State. In the last part of the thesis have been examined the norms about public celebrations on the occasion of religious festivity in statal, regional and communal laws.

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