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LA "NORMATIVIZZAZIONE" DEL DOLO : PROFILI DELL'"ACCERTAMENTO" E RIFLESSI DOGMATICI / The “normativity” of intention. Evidential and dogmatic issues.

ASTORINA, PIERPAOLO 27 February 2012 (has links)
A partire dall’analisi di diverse sentenze particolarmente significative per l’accertamento del dolo, la tesi prende in considerazione i diversi orientamenti filosofici sul metodo scientifico nella spiegazione e comprensione dell’azione intenzionale. Prendendo posizione per l’autonomia del metodo scientifico nelle scienze umane, la tesi cerca di delineare una metodologia per l’accertamento del dolo che sia, al tempo stesso, rispettosa del principio di determinatezza nel diritto penale e della necessaria individualizzazione nell’accertamento dell’elemento soggettivo. L’analisi è condotta studiando le principali posizioni della dottrina italiana e tedesca sul tema, nonché attraverso un’indagine comparatistica sugli states of mind costitutivi della mens rea nel diritto inglese. Su queste basi e prendendo spunto dai casi giurisprudenziali trattati, la tesi propone un metodo di accertamento che utilizzi come base di comprensione la situazione vissuta dal soggetto concreto e, attraverso di essa, interpreti la condotta secondo i significati sociali pertinenti. Il lavoro si concentra, inoltre, sul tema dell’oltre ogni ragionevole dubbio, cercando di precisarne il significato nell’ambito del dolo, e sulla configurazione dogmatica del dolo, illustrando i riflessi dell’accertamento sulla sistematica del reato. In conclusione, la tesi cerca di esplorare la possibilità di riformare il codice penale inserendo una regola che renda maggiormente stringente e controllabile l’accertamento del dolo. / Starting from the analysis of several sentences that are particularly significant in terms of the assessment of intention, the thesis considers the different philosophical attitudes on the scientific method for the explanation and comprehension of wilful action. With due regard to the difference in the scientific method in human sciences compared to natural sciences, the thesis tries to outline a method for the assessment of intention that is in compliance both with the principle of empirical verifiability in criminal law and with the required individualisation in the assessment of the subjective element. The research was carried out analysing the main positions of Italian and German law on the issue, and through a comparative investigation over the states of mind that represent the mens rea in English law. On these grounds, and drawing inspiration from the legal cases analysed, the thesis suggests an assessment method that uses the situation experienced by the concrete subject as grounds for comprehension, and through this situation, interprets the conduct in accordance with pertaining social meanings. The work also focuses on the issue of beyond any reasonable doubt, trying to specify the meaning within the scope of intention; and on the dogmatic structure of intention, explaining the effects of assessment on the theory of crime. In conclusion, the thesis attempts to explore the possibility of reforming the criminal code by introducing a rule making the assessment of intention more strict and easy to control.
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Il contrasto alla circolazione di capitali illeciti: potenzialità e limiti dello strumento penale / Chasing dirty money:capabilities and limits of the criminal law

DELL'OSSO, ALAIN MARIA 27 February 2012 (has links)
La ricerca muove dalla ricognizione della complessa fenomenologia del riciclaggio e, più in generale, delle problematiche connesse alla circolazione di capitali illeciti. Si individuano anzitutto i reati maggiormente significativi quali fonti di “denaro sporco”; si indagano, quindi, le tecniche di riciclaggio e le dimensioni dell’economia illecita. Ci si interroga sulle esigenze di contrasto e sugli strumenti a tal fine più opportuni. Si ravvisa l’esigenza di una strategia che si articoli su più piani, affiancando alle fattispecie di reato ulteriori strumenti, quali un’efficace normativa preventiva e uno stringente sistema di sanzioni patrimoniali. Si passa dunque ad una valutazione della normativa vigente. Dapprima si esamina la disciplina internazionale e sovranazionale; si prendono poi a modello le opzioni normative adottate negli Stati Uniti e in Spagna. Si analizza infine nel dettaglio la legislazione italiana. Vengono espresse perplessità circa l’attuale disciplina codicistica (artt. 648-bis c.p.; 648-ter c.p.). Entrambe le norme meriterebbero una serie di riforme, così da risultare maggiormente aderenti alle esigenze di tutela delle quali devono farsi carico. Si analizza nel dettaglio la questione dell’ “auto-riciclaggio” e l’opportunità di mantenere un’esenzione di pena per l’autore del reato dal quale provengono le utilità riciclate. Si esamina la normativa cd. complementare (disciplina preventiva, sanzioni patrimoniali e responsabilità amministrativa degli enti) e se ne evidenziano punti di forza e debolezza quali strumenti di contrasto ai capitali illeciti. / Money-laundering is an extremely wide and complex phenomenon. Indeed, the first part of the work is focused on the analysis of how money is laundered: which are the most relevant predicate offenses; the techniques used to make money appear legal; the attempts to measure how much money is laundered; the impacts of money-laundering on economy. It’s clear the importance of a strong reaction against money-laundering to prevent the damages coming from it. The problem is understanding the role that criminal law has to play in such struggle. Criminalization can’t be the only solution; it’s rather prominent the use - inter alia - of preventive measures (such as reporting suspicious transactions)and seizure. The second part of the work recalls international efforts to combat money-laundering: multilateral conventions, FATF Recommendations, etc. After that, the attention is focused on American and Spanish legislation, taken as specific examples of how to criminalize money-laundering. The third part of the research concerns Italian law: the offences of money-laundering, the so called preventive law (i.e. d.lgs. 231/2007) and the law of seizure. Some proposals of review are given for each kind of section.
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Imprese multinazionali e corruzione internazionale: analisi empirica, strumenti di contrasto e modelli preventivi / Multinational companies and international bribery: empirical analysis, fighting tools and prevention programs

DELL'OSSO, VINCENZO 25 March 2013 (has links)
Partendo da un’estesa analisi empirica della corruzione attiva di pubblici agenti stranieri, che rivela le dinamiche individuali, organizzative e ambientali che ne caratterizzano la realizzazione, la tesi si propone di condurre un esame critico sia della fattispecie criminosa di cui all’art. 322-bis, co. 2, n. 2, che della relativa responsabilità ex d. lgs. 231/2001 a carico degli enti metaindividuali, onde esaminarne i profili di efficacia nella prospettiva preventiva. Lo studio normativo si serve, oltre che della ancora esigua giurisprudenza italiana sinora intervenuta in materia, anche di sei ipotetici casi di corruzione internazionale da parte di imprese multinazionali con sede in Italia, basate su altrettanti casi reali ricostruiti grazie all’attività di enforcement del Foreign Corrupt Practices Act statunitense. Il lavoro di analisi evidenzia diverse esigenze di adeguamento normativo o di mutamento degli indirizzi interpretativi, che interessano la sfera penalistica (toccando in particolare l’oggetto giuridico della fattispecie, la definizione delle qualifiche pubblicistiche, l’estensione applicative della figura del traffico di influenze, la definizione degli obblighi impeditivi delle diverse cariche societarie, in particolare nei gruppi di società), quella processualistica (specialmente in tema di bis in idem internazionale) e quella della responsabilità da reato degli enti (in particolare in punto di responsabilità del cessionario d’azienda per gli illeciti di corruzione internazionale commessi nell’ambito dell’azienda ceduta, e dunque in materia di obblighi di pre-acquistion due diligence). La necessità di un cambio sostanziale si palesa altresì in relazione alla metodologia e ai contenuti dei modelli di organizzazione, gestione e controllo delle imprese multinazionali per la prevenzione del reato di corruzione internazionale, e di conseguenza nei criteri di valutazione dell’adeguatezza del modello in sede giudiziale. / Moving from an exhaustive empirical analysis of the active bribery of foreign public officials, which reveals its individual, organizational and environmental issues/dynamics, the thesis conducts a critical review of the criminal offence set forth in the Art. 322-bis, par. 2, n. 2 of the criminal code, and the consequent liability of legal entities, aimed at testing their real efficiency in terms of crime prevention. The legal analysis is conducted not only on the basis of the still limited Italian jurisprudence, but also by examining six hypothetical cases of international bribery perpetrated by Italian MNEs, which follow the structure of six real U.S. F.C.P.A. violation cases. The study illustrates the need for a series of normative adjustments or an interpretative adaptation of the legislation currently in force, which concern the sphere of criminal law (especially the individuation of the protected interest, the concept of foreign public official, the extent of trading in influence offence, the definition of the company’s officials duties to prevent other’s commission of bribery in particular among the corporate groups), criminal procedure law (specifically, the risk of an international double jeopardy) and the legal person’s liability regime (above all in the field of successor’s liability and pre-acquistion due diligence duties). The demand for a substantial change is revealed as well in relation with the methodology and the contents of the multi-national enterprises anti-bribery compliance programs, and thereof in the criteria for their judicial assessment.
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PLURISOGGETTIVITA' EVENTUALE E REATI ECONOMICI. PROFILI PROBLEMATICI DEL CONCORSO DI PERSONE IN CONTESTI DI COMPLESSITA' ORGANIZATIVA / Complicity and Economic Crime. A study of certain problematic aspects of complicity within complex organizations.

VENTURATO, BENEDETTA 24 May 2017 (has links)
Il lavoro analizza alcune delle principali problematiche poste dalla applicazione della teoria del concorso di persone nel reato ai cd. "crimini dei colletti bianchi", con particolare riferimento alla criminalità che si sviluppa all'interno di strutture organizzative complesse, così come esse emergono dall'analisi della prassi, e ha l'obiettivo di identificare - attraverso un ragionamento di tipo induttivo - le questioni teoriche ad esse sottese, la cui soluzione possa condurre a una coerente visione d'insieme dell'istituto, conforme a esigenze di garanzia e di giustizia. La ricerca ha preso avvio dalla acquisita consapevolezza del fatto che nelle grandi organizzazioni i processi decisionali coinvolgono solitamente una pluralità di funzioni interne all'impresa, l'esercizio di poteri di supervisione e il ricorso allo strumento della decisione collegiale, dando luogo a un sistema estremamente frammentato e fondato su asimmetrie informative, allocazione di competenze e affidamento. A fronte di un simile quadro - che nel lavoro viene trattato a partire dall'approfondimento di alcuni fondamentali studi sociologici e sulle organizzazioni - l'analisi condotta è volta a identificare i criteri per per la selezione dei contributi concorsuali rilevanti, sostenendo la necessità di continuare a fare riferimento (sul piano oggettivo) a un paradigma causale forte. I temi della causalità psichica, della causalità omissiva e delle cd. condotte neutrali sono parimenti fatti oggetto di analisi alla luce delle specificità del contesto organizzativo. I risultati raggiunti sul piano teorico sono quindi applicati a una selezione di casi, al fine di verificare se e in che misura essi siano in grado di condurre a soluzioni maggiormente conformi ai principi costituzionali che informano la responsabilità penale rispetto a quanto attualmente avviene nella prassi. / The study aims at analysing the major issues concerning the application of the complicity doctrine to white collar crimes committed within complex business organizations as they emerge from the praxis and at conceptually framing them, with a view to identifying - through an inductive reasoning - the main theoretical questions to be addressed to develop a consistent approach to the topic. The research starts from the acknowledgement of the fact that within big corporations, decision making processes usually entail the involvement of different corporate functions, the exercise of supervisory duties and the resort to collective decisions, resulting in an extremely fragmented system based on information asymmetry, competence allocation and trust. Against this background – which is dealt with building on the legacy of some key sociological and organizational studies – a legal analysis is conducted to identify criteria for the selection of the conducts worth punishing based on the identification of a causal contribution to the commission of the crime. Psychological influence, causation by omission, and the relevance of so called "neutral behaviours" (Alltagshandlungen) are also explored. The theoretical results of the analysis are then applied to certain selected cases to show how the elaborated framework can lead to solutions more respectful of the constitutional principles governing criminal responsibility.
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Princípio da autorresponsabilidade no direito penal / Principio dellautoresponsabilità nel diritto penale.

Marinho, Renato Silvestre 04 June 2013 (has links)
O presente estudo busca definir e afirmar o princípio da autorresponsabilidade como norma constitucional, decorrente do modelo de Estado Democrático de Direito, e, a partir daí, considerando o sistema de vinculação normativa propugnado pelo Estado Constitucional de Direito, avaliar criticamente a legitimidade da atuação paternalista estatal por meio do poder punitivo penal. Para tanto, primeiramente, busca-se traçar os parâmetros básicos do sistema jurídico-normativo, por meio de breves considerações acerca da teoria dos princípios. Em seguida, o objetivo é analisar a evolução do modelo de Estado, chegando-se ao atual Estado Constitucional e Democrático de Direito, desenhando-se a forma como se coloca a relação entre Estado, Constituição e Direito Penal. No momento seguinte, parte-se, propriamente, para a afirmação e definição do princípio constitucional da autorresponsabilidade, inerente à adoção do modelo de Estado Democrático de Direito. Por fim, com amparo no modelo de Estado Constitucional de Direito, será estudado o impacto da aplicação do princípio da autorresponsabilidade no Direito Penal, começando-se pela análise dos tipos penais paternalistas, passando-se pela teoria do consentimento, e chegando-se à teoria da imputação do resultado. / Il presente studio mira a definire e sostenere il principio dellautoresponsabilità come norma costituzionale derivata dal modello dello Stato Democratico di Diritto, e, a partire da ciò, valutare criticamente la legittimità dellazione paternalista statale mediante il potere punitivo penale, considerando il sistema di vincolazione normativa propugnato dallo Stato Costituzionale di Diritto. A questo fine, in primo luogo si cercherà di tracciare i parametri di base del sistema giuridico-normativo tramite brevi considerazioni circa la teoria dei principi. Successivamente, lobbiettivo sarà quello di analizzare levoluzione del modello di Stato, per arrivare allattuale Stato Democratico Costiruzionale di Diritto, illustrando la relazione tra lo Stato, la Costituzione e il Diritto Penale. In seguito, ci si occuperà propriamente dellaffermazione e della definizione del principio costituzionale dellautoresponsabilità, inerente alladozione del modello di Stato Democratico di Diritto. Infine, in base al modello di Stato Costituzionale di Diritto, si studierà limpatto dellapplicazione del principio dellautoresponsabilità sul Diritto Penale, cominciando con lanalisi di fattispecie penali paternalistiche, passando poi alla teoria del consenso e arrivando per ultimo alla teoria dellimputazione dellevento.
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L'adozione internazionale e gli effetti criminogenetici della legislazione / Intercountry Adoption and the Criminogenic Effects of Legislation

ANTONE , ADINA-LAURA 10 March 2008 (has links)
Questa tesi intende completare uno studio sull'impatto che la legislazione sull'adozione ha sul processo dell'adozione internazionale, con lo scopo di determinare se le imprecisioni della legislazione offrono delle opportunità per la commissione di abusi collegati all'adozione internazionale, per individuare quali provvedimenti della legislazione possono essere sfruttati dai criminali e quali metodi e meccanismi possono essere sviluppati per rendere la legislazione sull'adozione crime proofed . L'ipotesi principale di lavoro è che una legislazione sull'adozione di bassa qualità produce delle opportunità criminali per la corruzione ed il compimento di adozioni internazionali illegali, mentre una legislazione di alta qualità riduce tali opportunità. Per verificare quest'ipotesi, due legislazioni nazionali sull'adozione sono comparate, attraverso una comparazione orizzontale di due sistemi nazionali di adozione ed il completamento di un Crime Risk Assessment delle rispettive legislazioni (in così detto crime proofing ex post ). Il primo elemento di questa comparazione orizzontale è la precedente legge sull'adozione romena (Legge No. 25/1997), mentre il secondo, determinato attraverso un'analisi selettiva, è la legislazione lettone. / This thesis aims to conduct a study on the impact that adoption legislation has on the intercountry adoption process, with the purpose of determining if inaccuracies in legislation offer opportunities for abuses related to intercountry adoption, which provisions of legislation may be exploited by the criminals and which methods or mechanisms may be developed in order to render adoption legislation crime proofed . The main working hypothesis is that low quality adoption legislation produces criminal opportunities for corruption and the concluding of illegal adoptions, while high quality adoption legislation reduces such criminal opportunities. In order to test this hypothesis, two national adoption legislations are considered and compared, by use of a horizontal comparison of the two adoption systems and the carrying out of a Crime Risk Assessment of the two legislations on adoption (the so called crime proofing ex post ). The first component of this horizontal comparison is the former Romanian adoption law (Law No. 25/1997), while the second one, determined after the completing of a selective analysis, is the Latvian adoption legislation.
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ASSESSING HARMONIZATION AND APPROXIMATION OF ORGANIZED CRIME LEGISLATION AMONG EU MEMBER STATES

CALDERONI, FRANCESCO 16 March 2009 (has links)
La ricerca fornisce una valutazione del livello di armonizzazione e di ravvicinamento della legislazione in materia di criminalità organizzata tra gli stati membri dell'Unione Europea. La valutazione è realizzata mediante due set di indicatori e si basa su diverse fonti di dati. La valutazione dell'armonizzazione individua somiglianze e differenze tra la norme nazionali degli stati membri su specifici aspetti della legislazione penale in materia di criminalità organizzata. La valutazione del ravvicinamento individua il livello di conformità con i requisiti prescritti dalla Decisione quadro 2008/841/GAI relativa alla lotta alla criminalità organizzata / The research provides an assessment of the level of harmonization and approximation of organized crime legislation among EU MS.The assessment is made through two sets of indicators and is based on multiple sources of data. The assessment of harmonization identifies similarities and differences among Member States national norms on specific issues of criminal legislation in the sector of organized crime. The assesssment of approximation identifies the level of compliance with the requirements set by the Framework Decision 2008/841/GAI on the Fight against Organized Crime
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ETHNIC PATTERNS IN ORGANISED CRIME: A STUDY ON THE STRUCTURE OF CRIME AND ETHNIC FEATURES IN THE DRUG MARKET IN ITALY

TENTI, VALENTINA 21 February 2011 (has links)
La ricerca ha l’obiettivo di esaminare modelli etnici nella criminalità organizzata, esplorando, in particolare, caratteristiche strutturali del crimine e il ruolo dell’etnicità nel mercato della droga in Italia. La tesi si sviluppa in due livelli di analisi, macro e micro. Il livello macro esamina le tendenze della criminalità degli italiani e stranieri nel mercato della droga in Italia, attraverso l'esame dei dati ufficiali sugli autori di reato riportati all’Autorità giudiziaria in Italia per violazione della legge sugli stupefacenti, dal 1991 al 2008. Il livello micro esamina la struttura di una rete criminale composta da italiani e stranieri coinvolti in una serie di attività illegali relative al traffico e spaccio di stupefacenti scoperte in Italia (Operazione Luna Blu), attraverso l’esame delle comunicazioni (intercettazioni telefoniche ed ambientali) incluse nel caso studio. L'analisi di rete (SNA) ha permesso di ricostruire la struttura della rete criminale, identificare il ruolo dell’etnicità nei processi di traffico e spaccio di stupefacenti riportati nel caso studio, e verificare ipotesi relative a modelli etnici nella criminalità organizzata nel mercato della droga. / The research aims to provide a further understanding of ethnic patterns in organized crime, accounting for the structure of crime and ethnic features therein, with a specific focus on the Italian drug market. The research is developed in a two-level analysis. The macro level of analysis provides a general understanding of patterns of ethnic involvement in the drug market in Italy through the examination of official data on drug crimes and offenders reported to the Judicial Authority in Italy, from 1991 to 2008. This is to examine trends in the degree and type of involvement of Italians and foreigners in the Italian drug market over time. The micro level of analysis provides a further elaboration on the structure of crime and ethnic patterns in organized crime in the Italian drug market. It illustrates the structure of a criminal network composed by Italian and foreigner offenders involved in a series of drug distribution operations targeted in Italy (“Operation Luna Blu” case), through the examination of intercepted communication data (wiretaps and electronic surveillance records) included in the case study. Social network analysis (SNA) is applied at this level of analysis as the analytical framework to reconstruct the criminal network structure, identify organizational patterns along ethnic lines, and test hypotheses related to ethnic patterns of interaction amongst Luna Blu network participants.
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La responsabilità da reato dell'ente in materia di salute e sicurezza del lavoro. Profili problematici e prospettive di tutela.

DE NINO, FRANCESCO 27 February 2012 (has links)
L’oggetto specifico della ricerca è costituito dalle previsioni legislative sulla responsabilità degli enti collettivi per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose commessi con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza del lavoro. L’indagine analizza la novità normativa in questione, alla luce delle previsioni del t.u. 81/2008, nel quadro generale della responsabilità penale in materia di salute e sicurezza del lavoro e della responsabilità da reato dell’ente. A tale fine, individuato il problema “empirico” degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali e il potenziale criminogeno degli enti collettivi e focalizzata l’attenzione sulle risposte giuridiche invalse in Inghilterra, Francia e Spagna, partendo dall’analisi della responsabilità individuale per i reati di omicidio e lesioni sul terreno della sicurezza del lavoro si procede alla disamina dei rapporti fra i reati presupposto di cui all’art. 25 septies e i criteri generali d’imputazione della responsabilità dell’ente e ad un’analisi specifica dei modelli di organizzazione in materia di sicurezza del lavoro. Infine, vengono tracciate possibili linee di evoluzione del sistema di tutela della salute e della sicurezza del lavoro e dell’assetto della responsabilità da reato dell’ente, anche avendo riguardo alle proposte di legge di modifica del d.lgs. 231/2001. / The research specifically focuses on the statutory provisions on corporations’ liability for offenses of manslaughter and unintentional injuries committed in breach of the rules on protection of work health and safety. The survey analyses the new legislation in this area, in light of the provisions of Italian t.u. 81/2008, within the framework of criminal liability in work health and safety and the related corporate accountability. To this end, having identified the "empirical" problem of work accidents and diseases and the criminal potentiality of corporate bodies, and based on the assessment of the legal responses formulated in England, France and Spain, the research - starting from the analysis of individual liability for crimes of homicide and injury in the field of work safety – proceeds, on one hand, to consider the relationship between the offenses referred to in article 25 septies and the general criteria of attribution of corporate responsibility; on the other, to specifically analyse the business models in the field of work safety. Finally, the research draws the possible trends of development of the health protection and work safety system, and of the legal regime of corporate liability arising out from offenses; in this respect, the statutory proposals for amending the D.Lgs. 231/2001 are also taken into account.
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La "riflessione critica" sull'illecito commesso alla luce dei principi costituzionali e della teoria generale del reato: problemi e prospettive / “Critical rethinking” on committed wrongdoings in light of constitutional principles and the general theory of crime: problems and perspectives

SPRICIGO, BIANCAMARIA 25 March 2013 (has links)
La tesi si occupa del concetto di “riflessione critica” dell’autore di reato sull’illecito commesso. Secondo l’art. 27 d.P.R. 30 giugno 2000, n. 230, essa consiste in una riflessione dialogica concernente le condotte antigiuridiche e colpevoli, le correlate motivazioni, le conseguenze che discendono per l’autore medesimo e le possibili azioni di riparazione attuabili nella fase di esecuzione. La ricerca si sviluppa in cinque momenti: il primo capitolo focalizza l’attenzione sullo studio di un fondamento costituzionale del concetto di “riflessione critica”, anche al fine di una rinnovata lettura del finalismo rieducativo; il secondo capitolo mette in luce i punti di intersezione tra “riflessione critica” sull’illecito commesso e “teoria generale del reato”; il capitolo successivo offre una panoramica degli ostacoli e dei problemi operativi che impediscono la piena predisposizione di un modello responsabilizzante e che sollecitano ipotesi di riforma del sistema penale e penitenziario; nel quarto capitolo ci si sofferma sull’approfondimento delle premesse di un modello dialogico e riparativo di giustizia; quindi, il capitolo conclusivo si dedica a un’esplorazione dei confini e delle congruenze dei concetti di “rehabilitation” e “restorative justice”, per muovere oltre verso la considerazione di un modello di giustizia ispirato all’idea di “responsività” [John Braithwaite] e di “restorative justice dialogue” [Mark S. Umbreit]. In sostanza, lo studio mira a proporre un modello che faciliti, in modo dialogico e inclusivo, forme di responsabilità attiva nel settore penale. / The dissertation examines how offenders deal with “critical rethinking” on their crimes. According to art. 27 d.P.R. 30 June 2000, n. 230, it consists in a dialogical reflection on the wrongdoings they committed, their motivations, the consequences that follow on for the offenders themselves, and the possible reparations during the post-sentencing phase. The study is divided into five chapters. The first chapter focuses on the research for a constitutional basis of the “critical rethinking” and for a renewed understanding of the “finalismo rieducativo” (equivalent to the rehabilitative goal). The second chapter highlights the points of intersection between the “critical rethinking” and the “general theory of crime”. The third chapter summarizes the obstacles and the operative problems that hamper the implementation of this dialogical reflection and describes hints for a possible reform of the criminal justice system, particularly with regard to the post-sentencing phase. The fourth chapter proposes an in-depth analysis of some of the basic key-concepts for the introduction of a dialogical-restorative model of justice. Finally, the fifth chapter investigates the relationship between “rehabilitation” and “restorative justice” and takes into consideration a justice model that is inspired by “responsivity” [John Braithwaite] and “restorative justice dialogue” [Mark S. Umbreit]. By means of that, the study aims at providing a framework for an active assumption of responsibility in a more dialogical and inclusive culture.

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