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Luigi Nono: spazio e composizione / Luigi Nono: space and composition / Luigi Nono: espace et composition

Lazzarini, Giulia <1985> 10 June 2014 (has links)
Architettura e musica. Spazio e tempo. Suono. Esperienza. Queste le parole chiave da cui ha preso avvio la mia ricerca. Tutto è iniziato dall’intuizione dell’esistenza di un legame tra due discipline cui ho dedicato molto tempo e studio, completando due percorsi accademici paralleli, la Facoltà di architettura e il Conservatorio. Dopo un lavoro d’individuazione e analisi degli infiniti spunti di riflessione che il tema offriva, ho focalizzato l’attenzione su uno degli esempi più emblematici di collaborazione tra un architetto e un musicista realizzatasi nel Novecento: Prometeo, tragedia dell’ascolto (1984), composta da Luigi Nono con la collaborazione di Massimo Cacciari e Renzo Piano. Attraverso lo studio di Prometeo ho potuto affrontare la trattazione di molte delle possibili declinazioni del rapporto interdisciplinare tra musica e architettura. La ricerca si è svolta principalmente sullo studio dei materiali conservati presso l’Archivio Luigi Nono e l’archivio della Fondazione Renzo Piano. La tesi è organizzata in tre parti: una prima parte in cui si affronta il tema del ruolo dello spazio nelle opere di Nono precedenti a Prometeo, facendo emergere l’importanza dell’ambiente culturale e sonoro veneziano; una seconda parte in cui si approfondisce il processo compositivo che ha portato alle rappresentazioni di Prometeo a Venezia, Milano e a Parigi; una terza parte in cui si prende in considerazione quanto avvenuto dopo Prometeo e si riflette sui contributi che questa esperienza può portare alla progettazione di spazi per la musica, analizzando diversi allestimenti dell’opera senza arca e prendendo in considerazione i progetti dell’auditorium dell’International Art Village di Akiyoshidai e della sala della nuova Philharmonie di Parigi. Lo studio dell’esperienza di Prometeo ha lo scopo di stimolare la curiosità verso la ricerca e la sperimentazione di quegli infiniti possibili della composizione architettonica e musicale di cui parla Nono. / Architecture and music. Space and time. Sound. Experience. These are the key words on which my research is based. It all started from the intuition of the existence of a link between two disciplines to which I have devoted much time and study, along two parallel academics paths: the school of architecture and the conservatory. After a long process of identification and analysis of the infinite possible approaches to the topic, I chose to focus on one of the most emblematic example of collaboration between an architect and a musician of the twentieth century: "Prometeo, tragedia dell'ascolto” (1984), composed by Luigi Nono in collaboration with Massimo Cacciari and Renzo Piano. Through the study of Prometeo, I was able to deal with many possible interpretations of the interdisciplinary relationship between music and architecture. The research was mainly carried out by analysing the writings of Nono and by studying the documents stored at Archivio Luigi Nono and Fondazione Renzo Piano. The dissertation consists of three parts: the first part deals with the role of space in Nono's works preceding the Prometeo, highlighting the importance of cultural and sound environment in Venice; the second part explores the composition process that led to the set-up Prometeo in Venice, Milan and Paris; the third part deepens what happened after Prometeo, and reflects on the contributions that this experience can give to the design of spaces for music, analysing different setups of the play without the ark, and studying the projects of Akiyoshidai's International Art Village and the concert hall of the new Philharmonie in Paris. The study of the experience of Prometeo aims to encourage the curiosity to research, and the experimentation of those 'infiniti possibili' of the architectural and musical composition mentioned by Nono.
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Enrico Prampolini tra arte e architettura. Teorie, progetti e Arte Polimaterica / Enrico Prampolini between art and architecture. Theories, projects and Polymaterials' Art

Ori, Eva <1982> 10 June 2014 (has links)
Obiettivo principale della ricerca è quello di aggiungere un tassello mancante, attraverso una nuova chiave di lettura, alla complessa attività artistico-teorica dell’artista futurista Enrico Prampolini (1894-1956). Questa tesi, oltre a riordinare e raccogliere tutto ciò che riguarda l’architettura e il rapporto di quest’ultima con le arti nell'opera di Prampolini, coglie l’occasione per puntualizzarne aspetti ancora poco esplorati, grazie anche all'analisi inedita dei documenti originali dell'artista conservati presso il CRDAV del Museo d’arte contemporanea di Roma. Partendo dall'analisi dei rapporti dell’artista modenese con le avanguardie straniere, la ricerca prosegue con la presa in esame dei manifesti, degli scritti e degli articoli noti e inediti legati alla teoria architettonica nella produzione dell’artista modenese. Il nucleo centrale della ricerca è costituito dagli elementi inediti emersi presso l’Archivio Prampolini consistenti in relazioni di progetti architettonici per un Piano urbanistico del Centro Alberghiero di Castel Fusano (1938) e per due alberghi nel centro di Roma (1938-1939). La seconda parte della ricerca si concentra sull'analisi del rapporto tra arte e architettura nel Futurismo e sul fondamentale contributo dato in tal senso da Prampolini, in particolare attraverso la “plastica murale”, come completamento dell’architettura futurista e fascista e la concezione dell’Arte Polimaterica. Nell'ultima parte della ricerca si affronta infine l'analisi del rapporto tra arte e architettura gestito in ambito istituzionale in Italia tra le due guerre, con l’emanazione, nel 1942, della legge detta “del 2%”. Aspetto finora inedito delle vicende legate alla “legge del 2%” è l'emergere del ruolo centrale di Prampolini nel contribuire al dibattito che portò alla sua approvazione, e non secondariamente nella ricerca di migliori condizioni economiche e maggiori occasioni di lavoro per gli artisti. La figura di Enrico Prampolini emerge dunque, da questa ricerca, come un nodo fondamentale per comprendere alcuni degli aspetti ancora inesplorati della cultura artistico-architettonica italiana degli anni Venti-Quaranta. / The main objective of this research is to add a missing piece, through a new interpretation, to the artistic and theoretical activity of the futurist Enrico Prampolini (1894-1956). This thesis , wants collect everything related to architecture and the relationship of the latter with the arts in the work of Prampolini and takes the opportunity to point out this aspects still poorly explored, thanks also to the analysis of unpublished documents’ artist kept at the CRDAV of the MACRO. The core of the research consists in the new elements emerged at the Prampolini Archives consisting in a descriptive reports of architectural plans for a development of the Centre of Hospitality of Castel Fusano (1938) and two hotels in the center of Rome (1938-1939). The second part of the research focuses on the analysis of the relationship between art and architecture in Futurism and the fundamental contribution in this direction by Prampolini, particularly through the "plastica murale" as completion of Futurist and Fascist architecture and the conception of the Polymaterials Art. In the last part of the research we deal with the analysis of the relationship between art and architecture managed in Italy in the institutional context, between the two Wars, with the enactment, in 1942, of the law known as the "2%". Appearance of until now unpublished events related to the "law of 2%" is the emergence of the central role of Prampolini in contributing to the debate that led to its approval, and not secondarily for search of better economic conditions and more job opportunities for artists. The figure of Enrico Prampolini therefore emerges from this research as a crucial question to understand some of the unexplored aspects of the Italian architectural and artistic culture of the Twenties-Forties.
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EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI

MATTEONI, FEDERICA BARBARA 08 March 2016 (has links)
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse. / This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.

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