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I "governi del Presidente" / The "Head of State’s governments"Pattaro, Elena <1987> 29 May 2015 (has links)
Gli avvenimenti politico-istituzionali degli ultimi anni hanno determinato un vivace dibattito sulla questione dei cc.dd. “governi del Presidente”, con cui si suole far riferimento ad Esecutivi il cui procedimento di formazione e le cui crisi registrano un interventismo del Presidente della Repubblica superiore a quello richiesto e/o consentito dal dettato costituzionale. Obiettivo dell’elaborato è duplice: fornire un tentativo definitorio della categoria “governi del Presidente”, nonché valutare la compatibilità di questa con la forma di governo parlamentare, soprattutto in considerazione dei recenti sviluppi delle dinamiche politico-istituzionali italiane.
Sulla base di questo presupposto, nel presente lavoro si procede a una ricostruzione dell’evoluzione della prassi e delle consuetudini costituzionali in merito all’esercizio dei poteri presidenziali nella gestione delle crisi di governo, con particolare riferimento al procedimento di formazione dell’Esecutivo. La tesi si presenta articolata in due parti, corrispondenti a due differenti periodi storici (cc.dd. Prima e Seconda Repubblica), organizzate per capitoli, relativi alle principali fasi di evoluzione del sistema politico attraversate nel corso della storia della Repubblica. Questa scelta si giustifica in ragione del fatto che il modus operandi del Presidente della Repubblica risulta fortemente condizionato dai mutamenti del contesto politico-istituzionale. Nei singoli paragrafi, dedicati ai presidenti, vengono trattati l’elezione del Presidente, le modalità di formazione dei governi nominati, nonché ulteriori temi la cui disamina è stata ritenuta opportuna allo scopo di fornire una contestualizzazione più adeguata dell’analisi svolta (utilizzo del potere di esternazione e di scioglimento delle Camere, gestione delle attività di politica interna e politica estera, principali avvenimenti dei periodi storici considerati, e così via). / The subject of the research is the so-called "Head of State’s governments". This formula refers to the constitutional role of the President in relation to the appointment of the prime minister, the formation and dissolution of governments, and so on. In other word, main issue is whether the enlargement of powers of the Head of State in Italy is compatible with the Constitution. The research has two purposes. The first one is to investigate what exactly the constitutional doctrine means with "Head of State’s government". The second one is to evaluate the compatibility of this kind of government with the Italian parliamentary form of government.
The thesis contains the analysis of role of the praxis and the constitutional conventions in the evolution of the prerogatives of the Head of State in the formation of the governments. The thesis is structured as follows. It contains two main parts, according to a division in two main periods of the Italian Republic history (the First Republic and the Second Republic). Each part contains chapters, which are related to political phases. In fact, the activity of the Head of State is strictly influenced by the political context. Moreover, each paragraph is committed to a Head of State and gives information on the election, the governments, and other relevant topics (such as the moral suasion prerogative, the dissolution of the Parliament and some important historical events).
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Il valore del precedente giurisprudenziale nell'ordinamento costituzionale / The authority of judicial precedent in the constitutional legal contextMartinuzzi, Alessandro <1986> 10 May 2016 (has links)
Il presupposto generale attorno al quale la ricerca si sviluppa è che l'esercizio della giurisdizione contribuisce significativamente a definire il diritto applicabile vigente. L'utilità di tale contributo, tuttavia, tende ad estendersi al di fuori dei termini di risoluzione della controversia ingenerando nel giudice la consapevolezza di offrire un riferimento imprescindibile per tutti i consociati.In un contesto nel quale le tecniche legislative dell'epoca delle grandi codificazioni si sono rivelate non più idonee a rendere conoscibili le norme dell'ordinamento, è l'attività interpretativa del giudice che finisce per costituire il presupposto principale per l'estrinsecazione del valore precettivo della legge. L'avvento delle giurisdizioni costituzionali e di quelle internazionali, così come il diffuso ricorso a forme di abrogazione implicita, hanno riposto nell'interprete il compito di rilevare quelle che qualcuno ha definito "norme intruse" , non soltanto ai fini della risoluzione della singola controversia, ma altresì per offrire a tutti i consociati uno strumento di conoscenza del "diritto vivente" di fondamentale importanza nella preservazione del principio di diritto. Si fa, prevalentemente, riferimento ai precedenti fissati dalla Corte Suprema i quali, in virtù della posizione apicale che questa occupa nell'ordinamento giudiziario , tendono ad essere espressione di una funzione nomofilattica che troppo spesso viene considerata mero retaggio del passato, mentre, oggi più che mai, è sentita l'esigenza di una uniforme interpretazione del diritto.
Questa riflessione sul ruolo del precedente giurisprudenziale non è intesa, tuttavia, a demolire ogni distinzione tra tradizioni giuridiche millenarie, ma piuttosto a fornire nuovi strumenti di osservazione del fenomeno giurisdizionale e a dissociare categorie dogmatiche troppo spesso date per scontate. Il presente studio tenta modestamente di percorrere il pericoloso crinale tra filosofia giuridica, diritto costituzionale e procedura al fine di offrire conclusioni, forse meno rassicuranti, ma certamente più realistiche sul valore della giurisprudenza nell'epoca contemporanea. / The general assumption around which the research has been developed, is that the exercise of jurisdiction contributes significantly to define what is the current applicable law. The function of such a contribution, however, tends to go beyond the specific dispute giving the judge the awareness of providing an indispensable instrument for all the citizens.In a context where the legislative techniques of the time of the great codifications appear not fit to make the several laws knowable, the judicial interpretation turns out to constitute the main factor for providing a preceptive meaning of the legislative dispositions. The advent of the great constitutional and international jurisdictions, as well as the wide use of implicit abrogation, put the interpreter in charge with the task of finding the so-called "hidden norms", not only for the resolution of the single controversy, but also to provide all the citizens with an instrument for knowing the "living law" in order to comply with the rule of law. This instruments are generally recognized in the precedents of the Supreme Court which, by virtue of its apical position in the legal system, exercise a nomophylactic function that is too often underestimated. This consideration of the authority of judicial precedents is not aimed, though, to dismantle every distinctions between ancient legal traditions, but rather it is intended to provide new instruments of observation of the judicial phenomena and to dissociate dogmatic categories that are too often given for granted. The present study tries modestly to follow a dangerous path between legal philosophy, constitutional law and procedural rules in order to offer conclusions that are maybe less comforting, but certainly more realistic on the role of judicial precedents in present times.
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Il Decreto Legge. L'esperienza albanese e quella italiana in un confronto / Decree-law. A comparison between Albanian and Italian experiencesKanaj, Ilir <1976> January 1900 (has links)
La riflessione scientifica sulle fonti del diritto è al centro dell’interesse dei costituzionalisti.
La formazione dello stato moderno ha determinato l’idea che identifica nello Stato il principale soggetto della produzione normativa.
Tuttavia la forza disgregatrice di nuove collettività interne ed esterne allo stato ha messo in crisi il
vecchio modello, inteso come forte aggregazione politica, senza sostituirlo con uno nuovo e lasciando il
sistema delle fonti del diritto nella ben nota crisi di questi anni.
La legge tende a perdere il contenuto tipico di generalità ed astrattezza e a confondersi sempre di più con
gli atti provvedimento.
Se l’esistenza della legge si distingue solo per i connotati formali e non per le sue caratteristiche sostanziali, allora solo le forme la distingueranno dagli atti normativi dell’esecutivo e in generale da quelli dell’amministrazione.
Tale situazione implicherà da un lato l’incapacità dei parlamenti di produrre norme giuridiche di largo
respiro capaci di regolare gli interessi che emergono dalla società civile e dall’altra una sorta di deresponsabilizzazione e non imparzialità da parte degli organi amministrativi.
Nel presente studio, partendo da una analisi dello sviluppo della decretazione nella cornice dello stato
liberale italiano, tenteremo di apprestare un’analisi parallela dello sviluppo del decreto legge nell’esperienza albanese.
Il primo capitolo è un ripercorrere le tappe dello sviluppo della decretazione d’urgenza a partire dal
quadro costituzionale offerto dallo Statuto Albertino per arrivare alla disciplina attuale.
Nel secondo capitolo, rivolgendoci all’esperienza albanese, ripercorriamo brevemente le tappe dello sviluppo storico dello stato a partire dal Congresso di Vlora cercando di intercettare nella esigua letteratura le tracce del decreto legge, per poi giungere all’analisi della sistemazione odierna.
Infine nell’ultimo capitolo, esamineremo brevemente alcune esperienze europee per individuare la loro scelta rispetto alle competenze normative attribuite agli organi esecutivi pur nel rispetto del principio di separazione dei poteri che le accomuna tutte. / The scientific reflection on the sources of law is an issue of main interest for constitutionalists.
The formation of the modern State has determined the idea that identifies in the State the central body of legislative function.
However, the disintegrating force of new internal and external collectivities has put under discussion the old model, intended as a strong political aggregation, without replacing it with a new one and leaving the system of the sources of law in the well-known current crisis.
The statute-book law is losing the typical content of generality and abstract nature by increasingly being confused with decree law.
If the existence of law is distinguished exclusively for its formal connotations and for the substantial characteristics, than only the forms will distinguish it from the normative acts(decree-law) of the Government and in general from those of the public administration.
This situation implies, on one side, the incapacity of the legislative power to produce legal norms of large scale capable to regulate the interests emerging from the civil society and, on the other side, a sort non-impartiality and a loss of responsibility by the administrative bodies.
In the first chapter is offered an overview of the development of the decree-law function starting from the Albertin Statute till the current Italian experience.
In the second chapter is developed an analytic tableau of the historical evolution of the same institute starting from the Congress of Vlora, with the intention to intercept in the scarce interested doctrine, in order to arrive to a systemic present analyze.
For last, in the third chapter are shortly examined some current European experiences in the field of the delegation of legislative powers and functions to the executive branch in full respect of the principle of separation of powers distinguishing all of them.
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Profili costituzionali dell'integrazione europea multilivello. Le esperienze di Italia e Francia / Constitutional profiles of the multilevel european integration. The experience of Italy and FranceSorbello, Chiara <1988> January 1900 (has links)
La tesi si propone di indagare l’incidenza dei processi di integrazione sovranazionale sulle singole esperienze costituzionali, nel contesto di una prospettiva teorica consapevole delle molteplici interconnessioni sussistenti tra processi di integrazione sovranazionale e relazioni tra ordinamenti giuridici. L’obiettivo è quello di rappresentare ed evidenziare, in siffatto contesto multilivello, i processi dinamici che hanno riguardato e caratterizzano taluni aspetti dell’ordinamento costituzionale nella dimensione sovranazionale ed infrastatale. La prospettiva involge altresì un’analisi di tipo comparatistico, attraverso la quale si sono trattate in parallelo i caratteri di due esperienze nazionali, anche al fine di ricostruire i canali di comunicazione fra le culture costituzionali, e far emergere i punti di contatto ed i più significativi elementi di diversità tra i modelli accolti.
Lo studio si muove lungo tre principali direttrici, cui corrispondono le tre parti dell’elaborato, volte ad approfondire gli aspetti più rilevanti del fenomeno in esame.
Nel primo capitolo vengono esaminate le dinamiche evolutive dei rapporti tra il processo di integrazione europea e le Carte costituzionali, con l’intento di evidenziare come esse siano divenute gli elementi fondanti ed essenziali di siffatta struttura composita. Il secondo capitolo si sofferma ad analizzare il contributo della Corte di giustizia e delle giurisdizioni costituzionali allo sviluppo del contesto comunicativo euro-nazionale, con l’obiettivo di valutarne l’apporto in termini di armonizzazione del processo di integrazione interordinamentale. L’accento è altresì posto sull’evoluzione del dialogo tra le Corti e sul ruolo affidato alle giurisdizioni costituzionali.
Infine, nel terzo capitolo muovendo dall’accento posto dal paradigma del costituzionalismo multilivello sull’esigenza di rinforzare la legittimazione democratica dell’Unione europea, sfruttando sino in fondo le risorse proprie della rappresentanza parlamentare, nel Parlamento europeo come nei Parlamenti nazionali, ci si sofferma nello specifico sul ricorso ad alcuni strumenti volti al rafforzamento del contesto comunicativo della rappresentanza parlamentare nel contesto europeo, nonché sulla relativa attuazione a livello nazionale. / The aim of the present thesis is to investigate the impact of the European integration process on the basis of national constitutional and institutional system, in a general context of a theoretical perspective aware of the interconnection between the supranational integration processes and the national legal order. The main purpose is to analyse, in such multilevel contest, the dynamic processes concerning the constitutional systems. The analysis also involves a comparative approach, through which the experiences of Italy and France are considered and studied in parallel.
The study focuses on three main areas, to which the three chapters are linked.
In the first chapter, the evolutionary dynamics of the relationships between the European integration process and the Constitutions are taken into consideration, with the aim of highlighting how the Constitutions become the fundamental elements of such "compound structure". The second chapter analyses the role of the Court of justice as well as of the constitutional jurisdictions in the development of the euro-national communicative system, with the aim to evaluate the harmonization of such integration process. In this regard, attention is also paid to the evolution of the dialogue between Courts and, more precisely, to the role of the constitutional courts.
Lastly, in line with the "multilevel constitutionalism in action" perspective and with the need to enhance the democratic legitimacy of the European Union (also) by exploiting the Parliamentary sources, both at the European and national level, the third part of the present work focuses the attention on some mechanism considered necessary to deepen such Parliamentary representation.
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Il dialogo tra le Corti in Europa / The judicial dialogue in EuropeAbagnale, Maria <1983> 10 May 2016 (has links)
La presente tesi si concentra sull'effettività che la garanzia formale dei diritti, oggetto di proclamazioni al di fuori dei confini statali, riceve dalla tutela giurisdizionale della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di Giustizia dell’Unione europea. L'analisi si sofferma sull’impatto delle pronunce dei “giudici europei” nel sistema di protezione nazionale e sulle scelte del legislatore in materia di diritti. Gli ambiti presi in considerazione sono i seguenti: "nuovi diritti", materia penale, "violazioni strutturali". / The topic of the research is the "judicial dialogue" on human rights which involved the European Court of Human Rights, the European Court of Justice and the national courts and its impact on the national reforms. In the Italian system the "dialogue" between different jurisdiction created an effectiveness protection of human rights, for instance, on the prisoners rights.
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Autorità amministrative decidentiBRUNETTI, LEONARDO 04 May 2007 (has links)
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Procedimento legislativo e qualita' della legislazione. Criticita' e prospettive / Law-making process and Better regulation. Criticality and prospects.Di Majo, Luca <1987> 29 May 2015 (has links)
La tesi riprende un tema che è stato oggetto in passato di studi anche molto approfonditi; oggi sembra essere tornato alla ribalta grazie ad alcuni contributi che hanno nuovamente stimolato la dottrina a confrontarsi su aspetti così delicati anche alla luce della crisi economica.
E'stato da sempre rilevato che la buona scrittura delle norme è un fattore fondamentale per il rilancio dell’economia del paese, per la semplificazione e per garantire ordine, coerenza e chiarezza all’ordinamento giuridico.
La prima parte è incentrata su una ricostruzione storica e giuridica delle fonti che hanno disciplinato le “regole per la qualità delle regole”, oltre ad una panoramica della dottrina che si è occupata in passato del tema. Segue l’individuazione specifica di quali sono le regole formali e sostanziali di drafting. In particolare, una parte è dedicata alla giurisprudenza costituzionale per comprendere se esiste o meno un aggancio per la Corte Costituzionale da permetterle il sindacato sulle “regole oscure” e dichiararle illegittime.
La seconda parte analizza le pressai, in particolare si è scelto di analizzare il rapporto tra Governo e Parlamento nelle problematiche principali che attengono al procedimento legislativo e alla cornice entro la quale viene esplicato in relazione alla decretazione d’urgenza, maxiemendamenti, questione di fiducia, istruttoria in commissione, gruppi di pressione. Ciò che è stato rilevato, è una scarsa aderenza ai principi e ai criteri di better regulation, peraltro difficilmente giustiziabili da parte della Corte costituzionale e sottratti al controllo di chi, al contrario, ha competenza in questo settore, ossia il Comitato per la legislazione e il DAGL.
Le conclusioni, pertanto, prendono le mosse da una serie di criticità rilevate e tentano di tracciare una strada da percorrere che sia rispettosa dei canoni della “better regulation” anche alla luce delle riforme costituzionali e dei regolamenti parlamentari in corso di approvazione. / Thesis is focused on a theme that has been the object of very investigated studies too much in the past. Today it seems to be back in the limelight thanks to some scientific contributions that have that have stimulated on sensitive in the scientific community to exchange views on sensitive issues especially in the light of the current economic crisis.
So, everyone agrees that better regulation is important to economic recovery of the country, for the simplification of legislation and to ensure order, consistency and clarity for the legal system.
The first part focuses on a reconstruction of the historical and legal sources of laws that governed the "rules for the quality of the rules". Follows of which may be the procedural and substantive rules that the regulator should follow in the law making process. In particular, chapter three is focused on constitutional jurisprudence in order to understand if the Constitutional Court could censure "the obscure rules" and, if necessary, declare them illegal.
The second part of the thesis is focused on the practice, in particular it was decided to analyze the relationship between the Government and Parliament about the problems of law making process and the framework within which it is carried on in realtion to an urgent decree, maxi-amendaments, matter of trust, the role of committees, lobbies. What it has been detected is a poor adherence to the principles of better regulation, however, hardly justiciable by the Constitutional Court and avoid a review of those who, on the contrary, has expertise in this area, namely Comitato per la legislazione and DAGL.
Research, therefore, takes the moves by the identification of some critical issues and try to plot a way forward that is respectful of the canons of "better regulation" in light of constitutional and parliamentary rules being approved.
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Chi decide sulle norme tecniche? Un'analisi del dialogo tra istanze tecniche e istanze politiche nella formazione e applicazione delle norme tecniche / Who decides on technical legislation? Analysing the dialogue between politics and expertise in drafting and applying technical rulesMorvillo, Marta <1987> 29 May 2015 (has links)
La tesi si propone l’obiettivo di indagare le modalità di interazione tra conoscenze tecnico-scientifiche e dato normativo, a partire dallo studio delle c.d. norme tecniche, ossia le norme, dotate di forza giuridica o meno, elaborate sulla base di conoscenze tecnico-scientifiche.
La ricerca analizza diversi settori dell’ordinamento, accomunati da un’elevata influenza di saperi tecnici e al tempo stesso da un’indubbia rilevanza dal punto di vista costituzionale (la disciplina delle sperimentazioni cliniche dei farmaci, quella delle emissioni inquinanti di origine industriale e quella relativa agli standard di sicurezza dei prodotti), individuando quelle che al loro interno si possono considerare norme tecniche e mettendone in luce sia i profili formali (in quali atti-fonte sono contenute, quale natura giuridica presentano) che il procedimento di formazione, con particolare attenzione ai soggetti che vi prendono parte.
Si propone quindi una sistematizzazione degli elementi emersi dall’indagine a partire da due diverse prospettive: in primo luogo tali dati vengono analizzati dal punto di vista dogmatico, individuando i diversi meccanismi di ingresso del dato tecnico-scientifico nel tessuto normativo (incorporazione nella norma giuridica, impiego di clausole generali, rinvio a norme extra-giuridiche), al fine di mettere in luce eventuali profili problematici per quanto riguarda il sistema delle fonti. La seconda prospettiva prende invece quale punto di riferimento il “centro di elaborazione sostanziale” delle norme considerate, al fine di evidenziarne i diversi fattori di legittimazione: a partire da esigenze di armonizzazione della disciplina e dall’assunto della neutralità delle conoscenze tecnico-scientifiche rispetto agli interessi coinvolti, l’elaborazione delle norme tecniche vede infatti un significativo ripensamento degli equilibri non solo fra attori pubblici e privati, ma anche tra legittimazione politica e legittimazione “tecnica” della scelta normativa. A tali aspetti è dedicata la parte conclusiva del lavoro, in particolare per quanto riguarda la conformità rispetto al disegno costituzionale. / The research aims at investigating the interaction between technical-scientific knowledge and law, adopting the perspective of technical legislation. Having defined technical rules as those rules, binding or voluntary, which are elaborated on the basis of technical-scientific facts, the research consists in an analysis of three sectors of the legal system which are characterized by a high impact of scientific knowledge (clinical trials, industrial emissions, product safety standards). The technical rules operating in each of these sectors have been identified and investigated, both from a formal perspective (in which legal sources are they incorporated? Which is their nature?) and seeking to highlight the decision-making process leading to their adoption.
The results of the empirical analysis are then systematized from two complementary perspectives: primarily from a dogmatic standpoint, pointing out the mechanisms through which technical-scientific facts enter the domain of law (incorporation within the legal rule, general clauses, reference), and the tensions they determine in relation to the system of the sources of law. Secondly, the analysis of the decision-making processes aims at highlighting the different factors of legitimacy that come into play in the adoption of a technical rule, and in particular the interaction between political-constitutional legitimacy and technical-scientific legitimacy.
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La funzione limitatrice dei principi - valori costituzionali nella giurisprudenza costituzionale. Riflessi ed implicazioni sulla legalità penale / The fundamental role of principles-values in constitutional adjudication. The effects on criminal lawRomano, Stella <1987> 29 May 2015 (has links)
La tesi di ricerca si propone di indagare il riflesso che i principi/valori producono sul parametro nel sindacato di legittimità costituzionale, al fine di verificarne le implicazioni sulla legalità, in termini di prevedibilità e certezza. In particolare, delineata la connessione tra principi e valori costituzionali e, ricostruito, secondo la teoria dell'ordinamento, il rapporto tra valori e normatività,si analizzano i riflessi prodotti, sul piano interpretativo, dall’apertura del parametro costituzionale alla logica dei valori, enfatizzandone le ricadute sul controllo di costituzionalità delle leggi. Identificato il nesso tra principi e valori nella capacità funzionale dei primi di realizzare i diritti fondamentali, si è inteso rimarcare come la più estesa realizzazione dei principi-valori costituzionali potrebbe compiersi a spese della legge e della certezza del diritto, in una relazione inversamente proporzionale. Ciò apparirebbe evidente dall’ottica privilegiata della materia penale, per cui una legalità materiale, letta alla luce di criteri di adeguatezza e di ragionevole proporzione, seppur vicina alle esigenze di giustizia del caso concreto, se spinta in eccessi interpretativi rischia di invadere il campo del legislatore, unico deputato a compiere scelte di valore. / The thesis aims to investigate the effects that principles/ values product on the constitutional parameter, in order to verify the impact on the legality in terms of predictability and certainty. In particular, outlined the connection between constitutional principles and values, and rebuilit, at the same time, the relationship between values and normativity, we analyze the effects that the logic of values product on the constitutional parameter, emphasizing the impact on the constitutional judgement. So identified the link between principles and values in the functional capacity of the first to realize the fundamental rights, the intention is to point out how the most extensive implementation of the principles-constitutional values could be accomplished at the expense of the law and of legal certainty in a relationship inversely proportional. This would appear evident from the privileged optic of criminal matters,for which the legality, read in the light of criteria of adequacy and reasonable proportion, closed to the needs of the justice of the case, if pushed in excess of interpretation threatens to invade the field of the legislature, the only deputy to make value choices.
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La partecipazione popolare nell'esperienza dei referendum comunali / Popular participation in the experience of the municipal referendumConte, Francesco <1985> 29 May 2015 (has links)
I Comuni incarnano idealmente delle piazze in cui il dibattito politico può svilupparsi in assenza di particolari filtri ed intermediazioni, con un rapporto diretto tra cittadini ed istituzioni. Essi costituiscono uno snodo di centrale importanza nell'esercizio della sovranità popolare e, al contempo, sono terreno fertile per la sperimentazione di modelli di partecipazione democratica.
Prendendo come punto di vista l'esperienza dei Comuni italiani, si è scelto di focalizzare l'attenzione su uno degli strumenti “istituzionali” – nonché uno tra i più tradizionali – di partecipazione popolare, ovvero il referendum, nelle diverse forme ed accezioni che rientrano nel campo semantico di tale espressione. Questa è generalmente impiegata per indicare tutte quelle votazioni popolari non elettive su questioni politicamente rilevanti, formulate attraverso un quesito con due o più risposte alternative tra loro.
L'analisi della disciplina legislativa degli istituti di partecipazione negli enti locali e lo studio delle disposizioni statutarie e regolamentari previste dai singoli Comuni, nonché le informazioni raccolte da alcuni casi di studio, rappresentano, in questo contesto, l'occasione per indagare le caratteristiche peculiari dell'istituto referendario, la sua effettività ed il suo impatto sulla forma di governo. In particolare, si è verificata positivamente la compatibilità del referendum, classificato dalla prevalente dottrina come istituto di democrazia diretta, con le forme attuali di democrazia rappresentativa. Si è tentato, altresì, un accostamento ai concetti di democrazia partecipativa e deliberativa, evidenziando come manchi del tutto, nel procedimento referendario (che pure è dotato di massima inclusività) un momento di confronto “deliberativo”.
Il raffronto tra le esperienze riscontrate nei diversi Comuni ha consentito, inoltre, di ricercare le cause di alcuni aspetti critici (scarsa affluenza, mancata trasformazione del voto in decisioni politiche, aumento del conflitto) e, al contempo, di individuarne possibili soluzioni, tracciate sulla scorta delle migliori pratiche rilevate. / Municipalities ideally embody the places where political debate can be developed without particular filters and intermediation, in a direct relationship between citizens and institutions. They represent the hub of the exercise of popular sovereignty and, at the same time, a fertile ground where models of democratic participation can be tested.
Taking as point of view the experience of Italian Municipalities, it has been decided to focus the attention on one of the institutional instruments of popular participation, which is at the same time one of the most traditional: the referendum, in all its several forms and meanings, included initiative. This expression is generally used to indicate all those not elective popular votes on relevant political issues, formulated through a question having two or more alternative answers.
The analysis of the legislative framework of participatory institutions and the study of single municipalities regulations, as well as the information collected by choosing case studies, represent, in this context, an opportunity to investigate the referendum features, its effectiveness and its impact on the form of government. Specifically, it has been observed in a positive way the compatibility of the referendum, which is classified by the prevailing doctrine as an institution of direct democracy, with the current forms of representative democracy. It has also been tried to compare the institution of referendum with the concepts of participatory and deliberative democracy highlighting the complete lack of a deliberative process in the referendum proceedings (although they are characterized by a total inclusiveness).
The comparison between the different experiences of several municipalities has also made possible to examine the causes of some critical aspects (e.g. low turnout, failure to transform the vote in political decisions, increase of the conflict) and, at the same time, to identify possible solutions on the basis of the best practices studied.
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