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Il giudicato implicito: profili teorici e questioni pratiche / The implicit judgment: theoric profiles and practical questions

Pacilli, Matteo <1979> 29 June 2012 (has links)
La tesi intende offrire una disamina approfondita dell’istituto del giudicato implicito, di rito e di merito, sotto il duplice profilo dei recenti orientamenti della giurisprudenza di legittimità, da un lato, e dei rilievi critici della dottrina, dall’altro. Il candidato si sofferma, preliminarmente, sulla ratio delle recenti sentenze delle sezioni unite della Cassazione, le quali promuovono un’interpretazione restrittiva e residuale dell’art. 37 c.p.c. alla luce del principio costituzionale della ragionevole durata. Si pone, quindi, il problema del rapporto tra il giudicato implicito sulla giurisdizione e i principi processuali costituzionali, dedicando ampio spazio e rilievo alle riflessioni critiche della dottrina sulla teoria del giudicato implicito. Il candidato passa così all’esame del giudicato implicito sulle questioni preliminari di merito, dopo aver trattato il tema dell’ordine logico-giuridico delle questioni e della struttura della decisione. Nel corso di questa analisi, ravvisa nel principio della ragione più liquida la negazione dell’idea di giudicato implicito, sviluppando così alcune riflessioni critiche sul giudicato di merito implicito. A questo punto, il piano dell’indagine si incentra su un aspetto specifico dell’istituto in esame, particolarmente importante sotto il profilo dei risvolti applicativi: le implicazioni del giudicato implicito in sede di impugnazione. Segue, quindi, la parte conclusiva della tesi dedicata ai profili di criticità del recente orientamento delle sezioni unite, con particolare riguardo all’onere di appello incidentale della parte vittoriosa nel merito. La tesi mette in luce come la struttura degli istituti venga in qualche misura piegata ad esigenze di deflazione, che andrebbero però perseguite con altri e più coerenti strumenti. / The thesis aims at providing a thorough assessment of the institute of the implicit judgment, formal and substantial, in the dual perspective of the recent guidelines of the jurisprudence of legitimacy, on the one hand, and the criticisms of the doctrine, on the other hand. The analysis starts from the strict interpretation of the article 37 of the code of civil procedure promoted by the Court of Cassation and raises the question of the relation between implicit judgment on the jurisdiction and the constitutional procedural principles, identifying the operational limits of the mentioned institute. Then, the thesis examines the implicit judgment on the other prejudicial formal questions and on the preliminary substantial questions. The plan of the investigation focuses on a specific aspect of the institute examined: the effects of the implicit judgment on the impugnation, with particular attention to the procedural technique to use against the implicit decision. The final part of the thesis is dedicated to the analysis of the critical profiles of the recent orientation of the Supreme Court. The expositive plan is inspired evidently by the objective of providing a complete investigation, jurisprudential and doctrinal, of the institute of the implicit judgment.
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Insolvenza transfrontaliera e giurisdizione: l'esperienza del regolamento (CE) n. 1346 del 2000 / Cross-Border Insolvency and Jurisdiction: the EC Regulation n. 1346/2000

Pasini, Caterina <1982> 29 June 2012 (has links)
L’elaborato è strutturato in quattro parti: la prima è dedicata all’inquadramento del background normativo. L’autrice affronta, con un approccio ricostruttivo, i precedenti alla redazione del regolamento e le difficoltà incontrate a causa delle resistenze degli Stati membri. Si sofferma altresì sulle norme UNCITRAL, anch’esse oggetto nel recente periodo, di numerose implementazioni. La seconda parte fotografa il ruolo della Corte di Giustizia nell’interpretazione del regolamento n. 1346/2000 ed individua i concetti fondamentali del regolamento: l’universalità attenuata, il campo di applicazione soggettivo del regolamento, la legge applicabile, il principio dell’automatico riconoscimento delle decisioni e la correlata tematica dell’ordine pubblico, nonché la figura del curatore. Si approfondisce l’attività degli Stati membri nel dotarsi di norme di coordinamento ( esemplare il caso della Spagna e della Germania) sottolineando il silenzio del legislatore italiano che, nonostante le numerose riforme in materia, a tutt’oggi non ha ideato un sistema in grado di coordinare la normativa nazionale con la struttura del regolamento europeo. Nella terza parte l'autrice approfondisce la giurisdizione nel regolamento n. 1346/2000. Si individuano le parole chiave: Comi e dipendenza, i cui significati sono sfumati seguendo le posizioni della Corte di Giustizia, (Leading Case Eurofood sino a Interedil) e si mette in discussione, nel panorama attuale, la tenuta di tali criteri giurisdizionali. Sempre intorno al concetto di Comi, si analizzano: la giurisdizione verso gruppi di imprese disciplina assente nel regolamento, i rapporti tra procedura principale e secondaria , la giurisdizione in materia di azioni connesse e/o correlate (Gourdain vs Nadler/Seagon vs Deko Marty). Il capitolo conclusivo offre una panoramica delle proposte finalizzate ad un’implementazione della struttura del regolamento sull’insolvenza. Numerose, infatti, sono le proposte a livello dottrinale e da parte degli organi comunitari in vista della scadenza del Report della Commissione Europea sulla applicazione del regolamento 1346 del 2000 (art. 46). / The paper is divided in four sections: the first part is focused on the E.U. regulatory frame work of cross-border insolvency. The author has approached the background that led to the E.C. regulation and the difficulties in achieving said drafting. The author also analysed the UNCITRAL rules, which have been recently strongly implemented. Second section deals with the role of the Court of Justice in the interpretation of Regulation no. 1346/2000 and identifies the main elements of the European Regulation (universality and territoriality, the subjective scope of the regulation, the applicable law, the principle of automatic recognition of decisions, the issue of public order and the role of the curator). The legislation of Member States that adopted standards in coordination with new global discipline have been studied: (see the case of Spain and Germany) It is pointed out the silence of the Italian legislator that, despite several recent reforms, still has not improved the National legislation with a system of rules complying with the European regulation. Third section relates to jurisdiction in the EC Regulation. The first part identifies the keywords provided by the E.U. Regulation: Comi and establishment, whose meanings are shaded according to the positions of Court of Justice (see Interedil and Eurofood). Following the analysis of case law, the author argues about the force, in the current scenario, of the jurisdictional criterion represented by the Comi and the issue of jurisdiction in respect of groups of companies, which have not been foreseen by the Regulation. Moreover, the author analyses the matter of jurisdiction of “related proceedings” (Leading case Gourdain vs. Nadler and Seagon vs. Deko Marty). Fourth section closes the paper with an overview of new proposals aimed at improving the structure of the Insolvency Regulation.
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Il potere normativo delle Corti sul processo / The normative power of the Courts on the proceedings

Stefanelli, Silvia <1983> 02 July 2013 (has links)
La tesi intende offrire una riflessione in merito al potere degli organi giurisdizionali di disporre normativamente su determinati aspetti del processo che si svolge dinanzi ad essi, sostituendosi così al legislatore. Il piano di indagine della tesi si sviluppa prevalentemente nella descrizione della realtà europea davanti alle autorità giurisdizionali di Lussemburgo, attraverso continui riferimenti a pronunce giurisprudenziali. La candidata si sofferma, preliminarmente, definendo, in termini generali, l’origine e l’applicazione dei c.d. atti di soft law in ambito europeo e soffermandosi sul ruolo che ricopre la giurisprudenza nell’ordinamento europeo. Sempre nel capitolo di apertura, un accenno è dedicato al panorama italiano che, alla luce delle recenti e continue riforme processuali ed, in particolare, della lettura costituzionalmente orientata del processo civile in forza della sua ragionevole durata, sta conoscendo, sempre più largamente, il fenomeno dei c.d. protocolli. La tesi si sviluppa, poi, in altri tre capitoli, nei quali sono analizzati tre esempi di manifestazione del potere normativo degli organi giurisdizionali europei sul processo. La candidata passa, così, all’esame delle “Istruzioni pratiche alle parti”, sviscerando le disposizioni ivi contenute alla luce di casi giurisprudenziali, al fine di poter definire la reale efficacia di tali atti e la loro vincolatività nei confronti dei rappresentanti delle parti. A tale capitolo segue quello sull’applicazione del rinvio pregiudiziale tra soft law (c.d. Raccomandazioni) e giurisprudenza. Infine, la candidata svolge le ultime riflessioni sul potere “eccezionale” della Corte di giustizia di limitare nel tempo gli effetti delle proprie sentenze interpretative. Potere che, in questo caso, si manifesta non mediante l’emanazione di atti di soft law, ma attraverso le proprie pronunce giurisprudenziali. / The thesis aims to reflect on the power of the courts to provide normatively on some aspects of the proceedings that take place before them, thus replacing the legislator. The investigation plan of the thesis is developed considering the European situation before the courts of Luxembourg, through continuous references to cases law. The candidate focuses, firstly, defining, in general terms, origin and application of so-called soft law acts in Europe and focusing on the role of jurisprudence in the European system. In the first chapter, a hint is dedicated to the Italian overview, in the light of recent reforms of civil proceedings and with particular reference to the phenomenon of so-called “protocols”. The thesis is then developed in three other chapters, in which the candidate analyzes three examples of the manifestation of normative power of the European Courts on the proceedings. The candidate examines the "Practice Directions to parties": identifying the provisions contained in the light of cases law, in order to define the real effectiveness of these acts and their binding against parties’ representatives. The third chapter is about preliminary ruling procedure between soft law (so-called “Recommendation to national courts and tribunals in relation to the initiation of preliminary ruling proceedings) and jurisprudence. In the end, the candidate plays the latest reflections on "exceptional" power of the Court of Justice of the European Union to limit the temporal effects of its interpretative judgments. Power which, in this case, is manifested not through the enactment of soft law acts, but through its case law.
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Profili di sommarizzazione del processo civile / Profiles of summarisation of civil process

Vestrucci, Maria Teresa <1984> 02 July 2013 (has links)
La tesi intende offrire una panoramica approfondita dello strumento sommario, ed in particolare di come il legislatore ne abbia fatto uso nel nostro ordinamento, soprattutto nelle recenti riforme del codice di procedura civile. La candidata si sofferma, dapprima, in un’analisi generale circa la definizione del concetto stesso di sommarizzazione, anche attraverso la disamina delle varie posizioni dottrinali e giurisprudenziali emerse, sul punto, negli ultimi anni. / This thesis wants to provide an examination of the instrumento of summarisation, and in particular how the legislature has used it in our system, especially in the recent reforms of the Code of Civil Procedure. The candidate focuses, at first, in a general analysis on the definition of the concept of summarization, also through the examination of the various positions of doctrine and jurisprudence, emerged on this point in recent years.
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La administración concursal como sujeto del proceso jurisdiccional español. Su posición en la determinación del patrimonio concursal / Il curatore fallimentare come soggetto del processo giurisdizionale spagnolo. La sua posizione nella determinazione del patrimonio concorsuale / The bankruptcy trustee as subject of the Spanish jurisdictional process. Its position in the determination of the bankruptcy estate

Tomas Tomas, Salvador <1986> 11 April 2014 (has links)
Desde tiempos inmemoriales, la presencia de sujetos encargados de la administración del patrimonio del concursado ha sido consustancial a la existencia de procesos en los que se declaraba la insolvencia del deudor. Tradicionalmente, estos sujetos ostentaban un papel de singular alcance para el correcto desarrollo del concurso. En la actualidad se erigen en el motor del concurso. El vasto cometido atribuido a la administración concursal nos obliga a restringir nuestra investigación. En particular, centraremos nuestra atención en la posición jurídico procesal de la administración concursal en aquellas actuaciones que desarrolla ésta a la hora de determinar el patrimonio concursal. Para ello, partiendo de las líneas generales que a través de la historia han definido a los órganos de administración concursal, analizaremos el régimen jurídico de la actual administración concursal en España. A continuación, estudiaremos la naturaleza jurídica de la limitación a las facultades patrimoniales que sufre el deudor con la declaración de concurso y el reconocimiento que, como parte procesal, le atribuye la Ley de Enjuiciamiento Civil al patrimonio concursal. Todo ello, nos permitirá pronunciarnos sobre la referida posición de la administración concursal, como parte o como representante. Tras lo descrito, nos ocuparemos de determinar la posición que ocupa la administración concursal en aquellos procesos que ya estuvieran pendientes en el momento de la declaración de concurso y aquellos otros procesos nuevos que inicia aquella por su propia iniciativa. Por último, analizaremos la descrita posición procesal en el ejercicio de acciones de reintegración y demás de impugnación así como en aquellos supuestos en los que se impugna el inventario o la lista de acreedores. / Since immemorial times, the presence of persons in charge of administering the estate of the bankrupt has been integral to the existence of processes in which the insolvency of the debtor was declared. Traditionally, these subjects boasted a role of singular power to the proper conduct of the banckruptcy process. Whereas now It is erected as the engine of the referred bankruptcy process. The vast role attributed to the bankruptcy administration requires us to restrict our research. In particular, we will focus on the procedural legal position of the bankruptcy administration in those activities that it develops when determining the bankruptcy estate. To do this, starting from the outline that through history have defined the bodies of the bankruptcy administration, we will analyze the current legal framework for the bankruptcy administration in Spain. Afterwards, we will study the legal nature of the limitation to economic powers sufferd by the debtor with the insolvency declaration and the that, as a procedural party, is atributed by the Civil Procedure Law to the bankruptcy estate. All this will allow us to rule on the said position of the bankruptcy administration, as part of or as a representative in the process. Moreover, we shall determine the position of the bankruptcy administration in those processes already pending at the time of the bankruptcy declaration and those newly started by the bankruptcy administration on its own initiative. Finally, we will described procedural position of the bankruptcy administration in the exercise of reintegration and other actions to challenge and in those cases in which the inventory or list of creditors is contested.
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Iura novit curia

Santini, Marco <1978> 29 June 2012 (has links)
Al principio iura novit curia si assegnano tradizionalmente due significati: il giudice conosce le norme, quindi le parti non hanno onori al riguardo, e il giudice non è vincolato dalle indicazioni delle parti, quanto alle norme di diritto da applicare. La tesi delimita inizialmente la nozione di questione di diritto, quindi affronta partitamente due problemi che si pongono con riferimento alle questioni di diritto e che sono soliti essere risolti con il richiamo al principio iura novit curia: la conoscenza delle norme da una parte e la qualificazione giuridica della domanda e quindi della situazione soggettiva dall’altra. Quanto alla conoscenza delle norme, motivata la scelta per l’obbligatorietà della conoscenza ufficiosa di tutte le fonti di diritto, la tesi verifica la regola in relazione alle diverse fonti descrivendone la disciplina. Quanto alla qualificazione giuridica della domanda, la tesi, verificata la vigenza del principio iura novit curia, descrive sul piano processuale le relazioni del potere-dovere di qualificazione giuridica a) individuandone i limiti oggettivi, ricompresi nei limiti della domanda, e risultanti dal confronto con la regola della corrispondenza del chiesto con il pronunciato, del concorso di diritti, della natura autodeterminata dei diritti, b) tracciandone le modalità legittime di esercizio in conformità al principio del contradditorio; c) verificandone i limiti esterni, ravvisati in quegli istituti che impediscono al giudice di formulare un giudizio sulla questione di diritto: le sentenze non definitive su questioni di diritto, il principio di diritto, il giudicato interno e i limiti alla cognizione del giudice dell’impugnazione tra i gradi di giudizio. / Traditionally the meaning of the iura novit curia principle is twofold. First, the judge has the duty to search the source of law which is applicable to the case he is facing; second, the judge is not bounded by the legal profiles or suggestions which the parties of the proceeding indicate. The present Ph.D. thesis tries to define the concept of “legal issue” and to define the field of application of the iura novit curia principle. The issue represented by the knowledge of the law is considered in conjunction with various sources of law. The issue of the “legal qualification” is evaluated with reference to a) the limits internal to the power of the judge (also with regard to the nemo iudex sine actore principle), b) the way to exercise the above-mentioned power in accordance with the due process principle and with the right of the parties to be heard, c) the limits external to the power to be exercised in relation with the other procedural topics involving legal procedural issues.
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La coazione all'adempimento mediante la tecnica delle misure coercitive indirette / The compulsion to the fulfillment by the technique of indirect coercive measures

Bassora, Lara <1985> 01 July 2014 (has links)
La tesi intende offrire una riflessione in merito all’utilizzo della tecnica delle misure coercitive indirette quali strumenti di coartazione della volontà dell’obbligato al fine di indurlo all’esatto adempimento in presenza di statuizioni giudiziali il cui contenuto si sostanzi in prestazioni a carattere infungibile o in un dovere di astensione dal porre in essere determinati comportamenti, che non possono trovare esecuzione secondo le ordinarie forme previste dal Libro Terzo del Codice di procedura civile. Il lavoro prende le mosse dall'analisi storico-comparatistica dello sviluppo dell'esecuzione processuale indiretta nei principali ordinamenti giuridici europei, per poi soffermarsi sulle singole misure coercitive indirette disciplinate dal legislatore italiano nel corso degli anni al fine di far fronte alle esigenze di tutela emergenti in specifici settori del diritto. Segue un'attenta disamina in ordine alla disposizione di cui all'art. 614-bis c.p.c., con cui è stata introdotta per la prima volta nel nostro ordinamento una misura coercitiva indiretta a carattere generale in materia di esecuzione degli obblighi di fare infungibile e di non fare. / The thesis aims to offer a reflection about the use of the technique of indirect coercive measures as a means of coercion of the debtor's will in order to compel the exact fulfillment in the presence of court's judgements whose content is entailed in infungibile performance or a duty to abstain from engaging in certain behaviors, which can not be enforced by the ordinary procedures regulate in the Third Book of the Italian Code of Civil Procedure. The work builds on the historical-comparative analysis of progress of indirect coercive measures in the main European legal systems, then stop on the individual indirect coercive measures governed by the Italian legislator over the years in order to protect emerging needs in specific areas of law. Follows a careful examination about the provision of 614-bis article of the Italian Code of Civil Procedure, who introduced for the first time in our legal system a general indirect coercive measure concerning the enforcement of infungible obligations of do and obligations not to do.
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I controlli sulla tutela interinale della crisi della famiglia / Controls over temporary wardship in cases of family crisis

Fasciano, Gaia Maria Teresa <1982> 29 June 2012 (has links)
La tesi affronta il tema dei controlli avverso i provvedimenti nell’interesse della prole e dei coniugi resi nell’ambito dei procedimenti di separazione e di divorzio, dapprima fornendo un inquadramento storico della problematica, attraverso la disamina delle posizioni dottrinali e giurisprudenziali formatesi con riferimento alla natura ed al regime impugnatorio di tali provvedimenti dall’entrata in vigore del codice di rito del 1865 ad oggi, dopodiché analizzando le numerose questioni interpretative cui l’attuale quadro normativo, risultante dalla stratificazione legislativa operata dalla L. 14 maggio 2005, n. 80 e dalla L. 8 febbraio 2006, n. 54, dà origine. In particolare la tesi, dopo aver delineato la struttura del reclamo di cui all’art. 708 c.p.c., cercando di fornire una soluzione ai dubbi che la scarna disciplina contenuta nella menzionata norma solleva, si occupa dei rapporti tra gli istituti del reclamo alla Corte d’appello e della revoca e modifica ad opera del giudice istruttore, riepilogando le varie teorie elaborate dalla dottrina e dalla giurisprudenza sul tema e cercando di individuare quale sia l’ambito di applicazione di ciascuno strumento di controllo. La tesi affronta poi, a fronte della mancata previsione di una forma di riesame avanti ad un organo superiore avverso i provvedimenti resi dal giudice istruttore ai sensi dell’art. 709, ultimo comma, c.p.c., la questione della reclamabilità di tali provvedimenti, cercando di individuare quale sia lo strumento più idoneo cui fare ricorso per colmare la lacuna che si dovesse ritenere esistente nel dato normativo. Il lavoro si conclude con la disamina, in una prospettiva de iure condendo, dei progetti di riforma che sono stati elaborati con riferimento al tema dei controlli avverso i provvedimenti temporanei e urgenti. / The thesis deals with the subject of controls over provisions made on behalf of children and married couples during separation and divorce proceedings. It firstly provides a historical framework for the problem, by examining the opinions of legal doctrine and the case history built up concerning the nature and means of opposing such provisions, from the coming into force of the 1865 procedural code till the present day. It will then analyse the numerous questions of interpretation created by the current regulatory framework as a result of the stratification of rules resulting from Law 14 May 2005, no. 80 and Law 8 February 2006, no. 54. In particular the thesis, after describing the structure for opposing provisions as of art. 708 of the Italian Civil Procedure Code and attempting to resolve the doubts raised by the meagre discipline contained in this regulation, will compare the ways and means of disputing provisions in the Appeal Court and having them revoked or modified by the Investigating Magistrate. It will then summarize the various theories on the subject evolved by legal doctrine and case law and will attempt to identify the area of application of each controlling instrument. Given that no form of re-examination before a higher body is envisaged of the Investigating Magistrate’s provisions, issued as of art. 709, last paragraph, of the Italian Civil Procedure Code, the thesis will discuss whether such provisions can be appealed against, and will try to identify the most suitable instrument with which to overcome the lacuna which must be deemed to exist in the present regulations. The work will conclude by examining, from a de iure condendo perspective, the projects for reform that have been drawn up regarding the question of controls over temporary and urgent provisions.
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L'opposizione ordinaria del terzo

Giuliani, Silvia January 2019 (has links)
La prima parte dell’elaborato si occupa della ricerca di una matrice originaria del rimedio in oggetto, nel tentativo di comprenderne la funzione tradizionale in rapporto con gli istituti esistenti, posti a tutela sia delle parti che dei terzi; matrice da individuarsi (potenzialmente) in alcuni istituti del diritto romano. Si dedicherà poi un’attenzione peculiare all’esperienza francese – sia dal punto di vista storico che comparato, e quindi in una prospettiva diacronica e sincronica – per poi soffermarsi sulle peculiarità della dottrina tedesca, la quale, malgrado lo spiccato interesse manifestato tra il XIX e il XX secolo per il tema del presente studio, non è stata recepita dalla propria prassi giudiziaria e ha trovato scarso seguito negli sviluppi successivi. Anche alla luce degli esiti della prima indagine, si tornerà ad analizzare le possibili soluzioni interpretative sorte nel nostro ordinamento attraverso una lunga elaborazione dottrinale e di frequenti – quanto incostanti- pronunce della Suprema Corte di Cassazione.
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Struttura e funzione del nuovo giudizio in Cassazione

Mantovani, Nicole January 2019 (has links)
Il presente lavoro esamina struttura e funzione del giudizio avanti la Suprema Corte di Cassazione: in particolare l’attenzione è rivolta all’influsso esercitato dai numerosi interventi legislativi emanati nell’ultimo decennio per tentare di porre rimedio ai problemi che ormai da lungo tempo affliggono la Corte in termini di carico di lavoro, durata del processo, persuasività ed autorevolezza della sua giurisprudenza. A questi fini, dopo una breve illustrazione circa lo scopo dell’indagine, nel primo capitolo sono analizzate, anche sotto l’aspetto statistico, le problematiche inerenti alle sopravvenienze ed alle pendenze dei ricorsi, alla durata del giudizio ed ai contrasti giurisprudenziali interni alla stessa Cassazione, per poi prendere in considerazione le diverse soluzioni prospettate recentemente dal legislatore. Nel secondo capitolo tali riforme sono esaminate con specifico riferimento alla loro incidenza sulla struttura del giudizio di legiitmità, inclusi i criteri di redazione degli atti introduttivi. Esse da un lato hanno tentato di introdurre requisiti più stringenti in ordine alla formulazione del ricorso, sia in termini di inammissibilità sia incidendo sulla deducibilità del vizio di motivazione, dall’altro hanno modificato il procedimento vero e proprio col fine di stabilire modalità più snelle di definizione dei giudizi, prima istituendo un’apposita Sezione “spoglio” caratterizzata dal rito camerale e poi estendendo quest’ultimo a tutti i processi privi di rilievo nomofilattico. Caratteristica precipua di tale disamina è un costante raffronto con la disciplina del procedimento avanti le Sezioni Penali della Cassazione, ponendo in luce il forte debito che le riforme del rito civile portano verso quest’ultima. Nel terzo capitolo l’indagine si sposta sulle funzioni attribuite dall’art.65 ord.giud. alla Corte di Cassazione, cioè l’esatta osservanza della legge e la sua uniforme interpretazione, onde comprendere se anch’esse siano state incise dalle riforme. Si evidenzia in particolare come il senso attribuito al termine “nomofilachia” si sia evoluto nel tempo e sia attualmente diverso da quello ideato in origine da Calamandrei. Analizzando le funzioni summenzionate si tenta di comprendere come possano essere interpretate oggi, a settantacinque anni dalla loro introduzione. Alla luce di ciò si evidenzia come i recenti interventi legislativi, pur optando per una nuova concezione della nomofilachia, non siano riusciti a perseguirla in modo coerente ed unitario.

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